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lunedì 3 marzo 2014

OSCAR 2014, TRA GRANDE BELLEZZA E SGOMENTA BELLEZZA






La Grande Bellezza, Sorrentino trionfa. Quando vincerò la mia prima statuetta agli Oscar del porno con «L'intonsa bellezza di quelle chiappe sfrontate», ringrazierò per l'ispirazione i Led Zeppelin, John McEnroe, Bukowski, Renè Higuita e Luce Caponegro (in Arte Selen). E già prevedo cori di moralistico sdegno. Perché in Italia si riesce a trovare materiale d'indignazione anche quando un nostro film vince l'Oscar e il regista cita Maradona (il tossico, evasore, puttaniere: anatema). Vidi «La Grande bellezza» al cinema, due ore a contorcermi causa dolori tipo parto post pizza con carciofini radioattivi. E in visione casalinga: entusiasmo irrefrenabile per i primi dieci minuti. Delirio vero. Poi mi si bloccò lo streaming. Paradossale, tra nani, chirurghi estetici pazzi, sante, vescovi, di dandy agée e Gep Gambardella, feste radical cafonal, fenomeni da baraccone cocaionomani: crea personaggi inesistenti ma magicamente credibili, come di un fumetto, in quello che è affresco del decadimento morale di una Roma contagiata dal potere e da rapporti umani effimeri e pacchiani. Non una nuova «Dolce Vita», ma una bella fetta di lampone e Fellini (me ne mangio due fette di Dagospia), prima dell'alba rossastra sui monumenti romani o nel giardino degli aranci. Tra una festa cafona con teste di maiale, in paese che rimane di bellezza commovente.

Cate Blanchett, la meraviglia. Woody Allen in «Blue Jasmine» le cuce addosso il personaggio della fragile paranoide impasticcata, vittima dei fallimenti della vita, e lei lo interpreta in modo sublime. Mai Oscar fu più meritato. Brava e bellissima.

Di Caprio, mettece 'na pietra sopra Leo. «The wolf of wall street» non mi è piaciuto, lui è bravo (solo i pazzi possono negarlo), ma non abbastanza. Forse è quella faccia da lampascione sott'olio a renderlo poco credibile. Ci sarà sempre qualcuno più bravo di lui, e Matthew McConaughey lo è. Senza dubbio.

Roger Federer, «La sgomenta bellezza». Abbandoniamo il cinema, e cianciami di arte racchettara. A casa sua (Dubai, laddove sverna assieme ad altri ultratriliardari depressi) si presenta in condizioni smaglianti. E' lo stesso che Melbourne annichilì Tsonga e Murray: tutto attacco, forcing asfissiante a mille allora, sciabolate radenti, tocchi e mezze volate da sobbalzo in poltrona. Un tennis difficilissimo, che può riuscire, come no, già provato durante il 2013 con deludenti risultati per via di una scarsa condizione fisica e feeling non ottimale col nuovo strumento. Ora Federer sta bene, si vede, e riesce a sprigionare un tennis folle e imprevedibile che non dà punti di riferimento allo sgomento avversario, grazie al quale potrà saltuariamente prendersi belle soddisfazioni e uscire dalle trame abbruttenti dal fondo coi carnefici Djokovic e Nadal. Io già glielo consigliai nel 2010, ma non sono lo stregone/taumaturgo Edberg e al massimo alleno le pulci del mio gatto a fare le capriole. «Tacchino freddo» si prenderà invece i meriti, come Renzi nel caso di ripresina economica non dipendente da lui. Poi, chiaro: era già pronta l'elegia funebre se avesse perso con Stepanek (0-2 nel terzo) con tanto di straziati inviti al ritiro, ora invece si celebra l'Alleluja di rinascita e speranze di Grande Slam nel 2015. Ci sta. Come ci starebbe una riflessione più banale: giocando in modo così offensivo e come sul filo del rasoio, rischia di perdere contro Stepanek, ma anche di battere Djokovic.

Diego Nargiso, piacevole scoperta. Sbalordirò la platea (sempre più numerosa), ma a me Nargiso ai microfoni di Supertennis piace. Ok, sentito solo per due set di Federer-Berdych. Sarà anche logorroico, va bene. Ci sta anche che sia un ultra-estatico ammiratore di Federer. Ormai è piaga biblica. Non ne trovo uno che riesca a mascherare questa devozione onanistica («uhhh» «ahhh» «ghhhh» e simil polluzioni diurne ai microfoni). Lui però lo fa in modo divertito, poco enfatico. Poi ha competenza e legge bene i momenti del match. In sintesi, così come sul campo, anche ai microfoni, mentre gli Usa hanno McEnroe, noi Nargiso.

Paolo Lorenzi, palle d'acciaio alla riscossa. Classe '81 come Federer (ok, già vedo la fila di gente con le torce, pronte ad appiccare fuoco alla casa dell'eretico). Ci è mancato davvero pochissimo. Un soffio dispettoso di vento, in quell'altura brasileira che rende strambi e incontrollabili i rimbalzi. Batte Monaco e Haas, poi il sogno svanisce. Mai titolo sarebbe stato più meritato. Rema tre metri dietro dalla linea, poi chip&charge d'arrembaggio, serve&volley strategici stile canguro aussie al Palio di Siena, con occhio da tigre e pantaloncino da fanteria carnascialesca. Formidabile. Esempio di come passati i trenta si possa ancora migliorare, con abnegazione e forza di volontà, vedasi un servizio sempre più incisivo.

Grigor Dimitrov col sombrero, trionfa ad Acapulco. Nella settimana di «sportiva rinascita» dell'originale sboccia anche lui, fino ad ora quasi bozzettistico Federer, incompiuto e al limite della macchietta. Vedo qualche scampolo di Gulbis e Dimitrov e sembrano i fratellini neurolesi di Safin e Roger Federer 2004. Già tanto. 


20 commenti:

  1. Dopo tettanic, il buon Leo, si è dimostrato grande attore. Vedasi The departed. Mattew non mi convince. Metaforizzo nel tennis la stessa condiderazione. Federer è Pacino in Scarface o De niro in Taxi. Gli altri attori/tennisti cercano di essere come lui. Dico cio dopo una giornata particolare. Goat Mastroianni e quindi Federer. Ciao e scrivi, che ti levgo con puacere.

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    1. Sì, ma a un certo punto #uscitedaquestogoat.
      Almeno nel cinema.
      Ciao Luca

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  2. "Lampascione sott'olio". Anche oggi ho imparato qualcosa (ho cercato in google)! Telefonerò a un amico di Firenze che ha un cognato calabrese.... Voglio provarli, questi lampascioni.
    Penso che per Paolo Lorenzi tutto il torneo brasiliano doveva essere un sogno. L'ho visto entrare nel campo, felice come una Pasqua. Ha messo tutta la sua arte in questa finale e avrebbe meritato sì la vittoria. Secondo me era però contento del risultato ottenuto. Bastava guardarlo con il suo piatto durante la premiazione. Forza Paolo Lorenzi !
    Su Federer ho già scritto e non voglio più tediarti. (Io però vado in brodo di giuggiole quando lo vedo giocare come sa fare lui, e solo lui.!!)
    Grigor Dimitrov: vedrai che sotto le grinfie di Roger Rasheed dimenticherà i suoi atteggiamenti da macchietta. Altrimenti quello lo molla come ha fatto con Tsonga.
    Ciao Picasso, buon Mardi Gras - chissà se da qualche parte danno una festa radical cafona (che ridere).Confesso però che il mio interesse va più nella direzione dei lampascioni sott'olio.
    Un saluto cordiale.
    Anna Marie

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    1. E' un cipollotto, dal sapore amarognolo, tipico del sud italia. A me non piace, ma come contorno al purè di fave, assieme alle cicoriette selvatiche, va bene. In olio o aceto. (Bastianich conferma).
      Non so se fosse già appagato della finale, Lorenzi. Ha quasi sempre quella smorfia sorriso da faina. Poi certo, giocare la sua prima finale Atp a 33 anni dopo una carriera nelle retrovie, un po' gli avrà dato la sensazione da Luna Park. Però a vincerla ci ha provato, ma l'altro era più giovane e potente.
      Federer, guarda, puoi dire quello che vuoi. E' l'alone di intoccabilità mistica e talebana di molti commentatori-tifosi, che mi ha stancato. Se leggessi tutti i vaneggiamenti che partoriscono, sarei un ultrà di Nadal. E provo ad evitare.
      Dimitrov è un po' cavallo pazzo (colpo da circo sul 5-5 al terzo con Murray), ma sta maturando. Spero lui e Gulbis tengano per tutta la stagione, perché sono mine vaganti parecchio divertenti.

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  3. Sbalordito (in quanto platea, non detenendo il S.T.A.) dell'apprezzamento del nuovo commentatore di SuperTennis.... a me pare di avere a fianco in gradinata il solito che sa una pagina più del libro, e che parla durante i punti, con competenza e divertito son d'accordo, ma tutto sommato l'AntiClerici, che per me resta vetta. I risultati parlano dalla sua parte, che goda di auctoritas mi pare giusto; non parla alla stracazzo, s'intenda, parla come uno del circolo, tipo: "Adesso fa troppo così....ora dovrebbe pensare di più cosà...."..... a Federer. A Federer......ciao Picasso

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    1. «Fa troppo così...a Federer....a Federer». 
      E leggo sgomento, smarrimento, incredulità. 
      Quasi compatimento.
      Non vorrei turbarti ulteriormente, ma ti dico che c'è stato anche chi ha messo in dubbio l'esistenza e l'infallibilità di Dio.
      Aggiungo: Wilander, Nargiso, Clerici (più volte l'ha fatto, fino allo sfinimento, come un commentore da circolo o un Nargiso pure'Ello?) o le pulci del mio gatto, in questo mondo, ha diritto di dire «Fa troppo così...». A Federer. Sì, a Federer.
      Altro conto sarebbe dire «io giocherei meglio di lui a rete...» (no, quello lo può dire solo Cash, al limite).
      Nargiso ha competenza, interpreta bene l'incontro e non mi fa addormentare. A un commentatore chiedo solo quello. Mi piace malgrado sia sfacciatamente tifoso di Federer. A te no, perché osa dare consigli a Federer.
      La differenza è tutta lì.
      Ciao Senevada. (p.s. non detieni il STA, ma non stai nemmeno in platea. Ti vedo nel Tempio, silente, di contemplazione Federartica Taliban).

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  4. E di Quinzi che perde in 49' da Richard Becker nel challenger giapponese?

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    1. Non ne so niente. Ma la sostanza è sempre quella: tra un ragazzino di 17 anni dipinto come Messia perché è numero 1 junior, e un 18enne considerato pippone perché tra i pro non ingrana ancora, ci vorrebbe un po' di equilibrio. Se ne sono viste tante, che a volte conviene procedere con cautela.

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  5. OT stanotte ho visto tuttoo l'incontro esibizione tra i fratelli McEnroe e i Bryan ed è stato un match vero. 8-3 alla fine John era anche incazzato nero. Visto il livello del doppio attuale pensi la vincerebbero qualche partita?
    Leggo i commenti e nemmeno a me è piaciuto troppo Nargiso, forse deve capire ancora i tempi della telecronaca. Certo meglio lui che gli altri pinco pallini solito che non hanno mai messo piede in campo.
    Quanto mai d'accordo però sugli Oscar e aspetto il tuo film. :)
    Ciao Picasso, Alberto.

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    1. Mac ha vinto un Atp a 47 anni, ma lui e il fratello hanno 55 e 50 anni. Con tutta l'ammirazione, come si fa? Magari John in coppia con uno forte, contro Gimeno-Volandri, chi lo sa..
      Nargiso (non intendevo farne una questione internazionale). Dire che Federer (o Mac o Gesù) dovrebbe giocare in modo più offensivo o difensivo, è diritto suo e degli altri «pincopallini». Ben diverso dal sostenere di riuscire a giocare meglio (quello sì, possono sostenerlo pochi).
      Per dire che Di Caprio mi fa cacare, non devo aver vinto un Oscar. Per il mio gusto Harvey Keitel gli piscia in testa.
      Sacchi non ha mai giocato, ma come allenatore è meglio di Maradona. Clerici sdottorava (fino allo sfinimento) su come Mac doveva piegare le gambe, giocare la volée, etc. Lui che non aveva mai vinto un gioco a Wimbledon. E allora? Mica si gridava alla lesa maestà o si scriveva «Clerici che dà consigli a McEnroe...a McEnroe».
      Non mi dispiace Diego, rispetto ad altri (fastidiosi) che sanno solo muggire in estasi. Lui almeno argomenta e non me ne vado al sonno. Tutto lì.
      Ciao a te Alberto

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    2. Nargiso mi piace anche perché in una telecronaca, parlando di grandi talenti, ha citato il dimenticato (dalla maggioranza degli "intenditori") Petr Korda, che, in questo tennis di verginelle (??) da quando ha avuto la vicenda del doping nessuno osa nominare. Nota al merito!

      Ste

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    3. Non ho sentito, ma ecco, almeno lui può farlo con cognizione di causa. Non credo gli altri non lo nominino per la vicenda doping. Forse nemmeno sanno chi è. E la maggior parte dei tifosi (ormai calcistici) si aspettano che un commentatore parli solo di Federer. Ma bene, però. In estasi. E anche quando è in estasi, come Nargiso, non deve azzardarsi a dire «Roger ora dovrebbe giocare così, poi colì...»: eresia. Codice rosso. Infermieraaa.
      Ciao Ste.

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  6. Ciao Picasso,oggi a Indian Wells vista Schiavone che si diverte ancora un mondo a giocare a tennis e lo fa senza pressione alcuna,non visto in quanto non coperta da Tv la Giorgi battere la Petkovic (l'avra' bombardata dici?)ma ciò che mi ha più colpito sono le partite delle due americanine Townsend e Duval...Taylor francamente fisicamente sembra tutto fuorché un'atleta professionista ,ha braccio ok ma pur essendo una 96 quanto potrà migliorare una costituzione fisica come la sua?io credo poco...la Karin ci ha perso perché è una picchiatrice cieca bastava spostarla un po' e la Taylor imbarazzante negli spostamenti avrebbe perso ...se le tiri bombarde addosso...altra pasta la Duval,bel servizio,solida ,intelligente,tra le due per il futuro prendo la haitiana tutta la vita,ciao

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    1. Imbarazzante, improponibile, grassona, ciacciabomba. Sì-sì, letto tutto il campionario di simili stronzate in un sito tennistico (di merda, ndr). Non pensavo di doverne avere a che fare anche qui.
      L'americana è sovrappeso. Dai? Spirito d'osservazione sbalorditivo. Devo ricordare la silfide che ha vinto Wimbledon 2013? «Townsend si muove male, ma vince perché avendo più talento riesce a spostare l'altra (quasi top 30, incapace di farlo a sua volta)» Battendola 2-0 e giocando pure male. Stai raccontando una barzelletta involontaria o vuoi dire senza capirlo che l'americana è un potenziale fenomeno? Di cosa stiamo a parlare ancora?
      Senza considerare che non ha ancora 18 anni. A 15 ha vinto AO e doppio Wimbledon, per il secondo anno vince un match a IW, può dimagrire e migliorare. E gli stronzi che facevano dell'ironia (gli stessi che di Quinzi ne hanno fatto il messia) se Taylor fosse italiana farebbero un pellegrinaggio al santuario di Compostela, strisciando la lingua sul selciato.
      Duval è solida, ha giocato e vinto partite negli slam battendo top 10 come Stosur, è numero 139 mentre Townsend 337. Scelta ardita prendere lei, direi.
      Non ci vuole Otelma per dire che l'haitiana è più adatta al tennis moderno e l'altra non può giocare s&v come da jr, altrimenti viene distrutta. Io continuerò a vedere più volentieri un match di Townsend numero 150 che gioca smorzate, tagli, accelerazioni, volée, piuttosto che una normale Duval top 20.
      Preferisco le scommesse nel breve periodo: Townsend a 6,00, postata prima del match su Twitter.

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  7. Senza entrare nella disputa, penso Karin è andata in confusione perché l'americana è tennista strana contro cui non sono abituate a giocare. Aggiungi che non era in giornata e la frittata è fatta. Della ragazza americana mi ricordo anni fa quando vinse a Wimbledon in doppio con Genie Bouchard e scorso anno ha perso contro Bencic. Ieri in cronaca hanno detto che nn è più seguita dalla Usta ma da Zina Garrison ex tennista colored anni '90
    Ciao, Alberto

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    1. Ma quale disputa. Sì, la Fed. Usa punta su Duval e ha mollato l'altra (per via del peso). Non è quindi un gran vaticinio se uno dice di «puntare» su Duval. Altrimenti io dico che punto su Quinzi e non su Virgili. Detesto le banalità.
      Preferisco l'altra perché non ragiono in funzione dei risultati e mi diverte un certo tipo di gioco. Difficile da riproporre nel tennis attuale, anche se pesasse 20 kg in meno. Per quello meglio Konjouh e Bencic. Poi chi lo sa.
      Knapp ha giocato male, l'altra pure. Visto solo un orrendo primo set. Ma dire che nei professionisti Townsend è improponibile perché si muove male, quando è riuscita a battere la numero 30, evidenziando col suo talento le lacune negli spostamenti (dell'altra) dandole 2-0, fa ridere tanto. E' come ammettere che quella che ritieni improponibile sia un fenomeno.
      Ciao a te Alberto, alla prossima

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  8. :) Grandioso, era da un po' che non passavo in questi lidi a leggere, ma come sempre ho trovato uno stile inconfondibile.Dai fai quel che devi per essere messo in lizza: un Oscar non si nega a nessuno (Di Caprio escluso).

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    1. Massì, ci proverò nel 2015 agli oscar del porno. Ma c'è grande crisi e youporn ci sta ammazzando. Magari provo a ingaggiare Di Caprio, che glielo faccio vincere io 'sto benedetto Oscar. Ora che ci penso però: bisogna vedere se almeno in quello ha le doti artistiche. Avanzo qualche dubbio.
      Grazie, e a presto

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  9. Per dire che Di Caprio mi fa cacare, non devo aver vinto un Oscar. Per il mio gusto Harvey Keitel gli piscia in testa.

    ....su questo almeno siamo pienamente d'accordo.

    Davidino

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    1. Ora che Davidino concorda con me, sto tanto meglio.
      Meglio dell'endorsement della Vento a Renzi.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.