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lunedì 14 aprile 2014

MANNY PACQUIAO, ICONA OLTRE LO SPORT






In sincera difficoltà nell'abbozzare il pagellone tennistico di una settimana da horror vacui, tracimo nella boxe.

Tra Carballes-Baena, Granollers e mollusco Del Bonis, più che un torneo Atp quello di Casablanca sembra l'anestesia per le operazioni di cambio sesso, nei quali la capitale marocchina è all'avanguardia.

In Verdasco-Almagro, finale a Houston, la cosa più divertente è l'acconciatura pirlescamente retrò di Almagro. Per carità, non chiedetemi nemmeno chi ha vinto. Monito a Fognini: se questi sono stati top ten, perché non provarci?

Giovani bombarole alla riscossa in Wta. Camila Giorgi perde i volata la finale di Katowice con Alizé Cornet. Confronto folle: transalpina regolarista che si comporta come pericolosa evasa da un manicomio criminale e italiana composta, ma dalla condotta tattica da centro d'igiene mentale. Mutanda rossa d'oltralpe contro italico gonnellino a fil di chiappa. Orchite-Alizé urla e insulta la madre e pure il padre di Camila (pensandolo un potenziale attentatore: Telespalla Bob). Vince l'esperienza della francese, ma Giorgi è sulla strana buona. Top 25 entro fine ann0, e un tosatore di pecore merinos per il padre.

Epifania completa invece per l'altra bombarola, Garcia, a Bogotà (torneo così avvincente che i narcos si saranno convertiti al commercio di arachidi). Predestinata francese che sboccia con qualche anno di ritardo, complice condotte scriteriate in stile mononeurone «giorgesco». Tutto il mondo è paese.

Ma, dicevo, tracimo nella boxe (di cui non capisco un cazzo. Meno del resto, cioè): Storica vittoria di Manny Pacquiao, che a Las Vegas torna campione dei pesi welter. Quella del 36enne filippino è una storia che va oltre le pur straordinarie vittorie sportive: Campione di otto diverse categorie, in 18 anni di professionismo. Impresa mai riuscita a nessuno. Fenomeno assoluto della sua disciplina e icona del suo paese, le Filippine, che ancora fatica a rialzarsi dalle miserie create dal regime di Marcos. Quando Pacquiao combatte il paese si ferma, lo scorso anno il suo match fu trasmesso anche nelle zone devastate dal tifone Haiyan, e con lui i tanti emigranti sparsi nel mondo che in lui si rivedono, con lui soffrono, vincono o vanno k.o.
Tantissimi sono filippini in Italia, quasi tutti domestici in ville di famiglie ricche. Gente mite, discreta e sempre sorridente. Una cosa che non sai descrivere se non come il gioire delle piccole cose. Con i soldi guadagnati qui in qualche anno di durissimo lavoro, potranno fare una vita da benestanti nel loro paese.
Leggenda vivente Manny Pacquiao, «Pac-Man» come lo chiamano. Attore, cantante, scrittore, politico, militare. Lui che inizio vendendo sigarette su un banchetto per pagarsi gli allenamenti, ora che è miliardario (da 32 milioni l'anno) non ha perso di vista i problemi della sua gente, con donazioni e beneficenza ai più poveri.
Anche sabato, tradizionale riunione festosa di filippini per vedere il suo incontro. Chiassosi e pacifici. Altro tentativo e mattoncino di storia per questo sport in crisi di grandi storie e personaggi. Ne so poco o niente, ma il piccolo filippino interpreta la boxe come fosse una scazzottata di strada. Picchiatore furioso. Tenace e a testa bassa, rischiando tutto. Ma stavolta la spunta lui ai punti su Bradley, coi pantaloncini inzuppati di sangue, trionfante. Nel palazzo sento boati di felicità notturna. Successo e rivincita dopo la sconfitta di due anni fa e il k.o. contro Marquez, cui seguirono voci di un possibile principio di Parkinson. Un destro terrificante che sembrava mettere al tappeto il mito e un paese intero, ma incassato con la dignità e orgoglio del suo popolo. Domenica mattina incrocio per le scale uno dei condomini di nazionalità filippina. Diretto al parco assieme ai figli, per una domenica di libertà. Proprio lui una sera al bar, mi fece capire quanto Manny fosse il simbolo di una nazione intera. Mi saluta e nei suoi occhi leggo una brillante fierezza, come a dirmi «hai visto?».


26 commenti:

  1. Bella storia anche se ammetto di conoscere poco o niente di boxe.
    Tornando al tennis, peccato per Camila che da quando si allena a Tirrenia sta facendo passi in avanti notevoli anche tattici. Basta vedere i miglioramenti dal precedente confronto con la francesina a Melborne.

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    1. Il precedente a Melbourne è quello che ha fatto epoca, perso malgrado il 30-5 nei winners (ma 73 gratuiti, record credo). Con quelle percentuali non vinci nemmeno contro una gallina morta. Non sarà mai una normale, ma se lima alcune scelleratezze, può salire molto.

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    2. Ciao Picasso,peccato per Camila,peccato soprattutto per non aver battuto una Cornet quanto mai odiosa,alla fine pero' la francese è più intelligente,più furba e forse ha anche il braccio più 'educato'..ti stupira' saperlo ma a Houston ha vinto Nando,dai almeno lui è pirlescamente più simpatico di Almagro....il Fogna si chiaro che top ten ci sta ma Nando non trovi abbia più talento?
      ciao

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    3. E' chiaro che la francese è più matura ed esperta (alla difesa forsennata aggiunge attacchi, spesso alla va là Peppone e volée da portiere). Ma se voglio educazione di braccio, cerco altrove.
      Guarda, la notizia di Verdasco mi fa fremere nelle mutande. Sì, ha più talento di McEnroe, Federer, Laver e Peppa Pig. Ciao a te, abbraccio.

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  2. Se posso chiedere, non abbandonare la figura, davvero perfetta, dell'incrocio Branduardi-Casaleggio per il pampa. Buona giornata

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    1. Di Papà Giorgi avrò scritto mix tra Casaleggio, Telespalla e Keith Richards. Di Branduardi non mi ricordo. E, comunque, non è che ogni volta che cito qualcuno devo ripetere la stessa cosa. Scrivo ciò che mi viene, quando mi viene, come mi viene.

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  3. Ciao Picasso. Bella storia quella di Pac-Man, perfetta in sostituzione di squallore tennistico.
    Ora però c'è il torneo di Monte Carlo e, per fortuna, il livello è più decente. Re Mida/Fognini, per esempio, ha preso il primo set a Tsonga. Poi ha cominciato con i suoi, come gli chiamate?, siparietti, proprio come se fosse a casa sua e Tsonga si è dato una mossa. Il terzo (con la coscia bendata di Fognini) infatti si è concluso con una ruote di bicicletta.
    "He is always blobmaster" sta dicendo il commentatore. Ride, gesticola, chiacchiera. Che tipo.
    Ciao Picasso, ti auguro una felice Pasqua.
    Anna Marie

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    1. Visto nulla, ma sembrerebbe una ricaduta. Forse un pizzico di pressione perché prima dei tornei dove l'anno scorso esplose (tra Montecarlo, Madrid, Roma, Parigi) sa di poter entrare nei 10.
      Per me rimane un giocatore in ascesa, e su terra può giocarsela alla pari con Tsonga calante. Che perda non credo sia scandaloso.
      Da quanto leggo il problema sembra essere il modo. Uscire tra i fischi non è da tutti, ma il personaggio è quello. E pur migliorato, chi nasce tondo non può morire quadrato, diceva mio nonno.
      Ciao a te Anna Marie

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    2. Pensata: il buon Fabio si esibisce in svariate comiche sui campi sperando di essere convocato da Maria De Filippi, da Gerry Scotti o dalla presentatrice (non ricordo il nome) di "Ballare con le Stelle". Bisogna pur pensare anche al futuro.

      Un saluto a te e una carezza al certosino.
      Anna Marie
      ...

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    3. O «L'Isola dei Famosi» (di diceva per Volandri qualche anno fa), ballerino ad «Amici» o trapezista al «Circo Bulgaro». L'importante è che non finisca a «Un giorno in pretura».
      Ciao a te, Anna Marie.

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  4. Fognini vergognoso oggi. Perdere con tsonga può pure starci, ma non in quel modo e uscendo tra i fischi. Ha migliorato molto negli ultimi mesi ma resta sempre quell'atteggiamento insopportabile. Forse tutta questa voglia di incontrare Federer nei quarti e prendere una stesa non l'aveva.

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    1. Vedi sopra. Anche con un Tsonga in calo pauroso, non è vergognoso perderci. Poi leggo di teatrini e beh, il salto di qualità l'ha fatto evitando fughe dalla realtà. Certe amnesie è più facile superarle con Sousa che non contro Tsonga (ripeto, in crisi).
      Paura di Federer lo escluderei. A occhio e croce credo il personaggio sia convinto di poter battere anche Gesù.

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  5. Perdonami Picasso ma Fognini è proprio poco intelligente oltre che maleducato,io ho trovato sgradevolissimi gli insulti rivolti al papà (a cui pure credo debba qualcosa anche solo x averlo sostenuto economicamente),è uscito tra i fischi anche degli italiani iper meritati,non sarà mai nessuno no ci si comporta cosi,oltretutto i suoi sfoghi sono studiati non certo frutto della follia/genio tennistico...auguri di buona pasqua a te dal cuore,ciao Ste(buttati 20 euro su zappatore vincente torneo)

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    1. Ma guarda, Fognini non lo scopriamo ora. Non è la prima scenata e non sarà l'ultima. Ma da uno che scrive sulla telecamera «Continuate a rosicare» ai suoi nemici immaginari, cosa ti aspetti?
      Quanto al padre, tutto torna indietro «du' schiaffi quand'era piccolo, no?» (cit.). Non è il primo, né l'ultimo genitore pungiball.
      C'è modo e modo di perdere, e sono daccordo. Per il resto, ci vuole un po' di equilibrio. Non è che se batte Murray fantasma diventa favorito al Roland Garros e se perde da Tsonga (e ci sta) è un broccaccio. Va preso così, se si vuole prenderlo. A me, francamente, me ne sbatte poco.
      Auguri anche a te, a presto

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    2. A chi non e mai capitato di litigare con il proprio papà allenatore o dirigente? Dai su non facciamo gli ipocriti a me a DODICI ANNI e capitato.:-)marco.v

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    3. E chi si scandalizza? Per molti sportivi/tennisti il genitore sugli spalti è valvola di sfogo (vedasi Cornet e altri centosei).
      Certo, magari, uno dopo rinsavisce e capisce d'aver fatto una cappellata. Si scusa. O non dice niente. Non è che posta il video della sceneggiata sul suo profilo Twitter, con fierezza, e ribadendo il «concetto». Pieno bimbominchia style.
      Con questi «ci metto la faccia», «sono così» «non cambierò» è diventato macchietta di sé stesso. Aveva ragione la telecronista (E basta...). Ciao Marco V.

      http://www.youtube.com/watch?v=FaHb_59cpKs

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    4. Ma l'atteggiamento e risposta migliore a un simile personaggio (macchietta di se stesso), ce l'ha avuta Tsonga: ridere.

      http://www.youtube.com/watch?v=k-BVzCR1l1E

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  6. Direi che son d'accordo con Picasso su Fognini senior. Se fa certe scenate evidentemente è perché è stato educato così da mamma e papà, forse nel corso degli anni qualche ceffone in più al soggetto male non avrebbe fatto. E' una macchietta che si atteggia da McEnroe senza essere McEnroe. E' il Balotelli della racchetta, esattamente come il suo omologo calcistico di buon talento ma non eccelso, sopravvalutato e pompato dal suo staff e da media compiacenti che gli han fatto credere di poter essere il numero 1 quando si e no sarà il numero 10-11. Direi che insieme Fognini e Balotelli potrebbero fare un bel duo comico. Comunque per chiuderla con una battuta, mai soprannome fu più azzeccato di "Fogna" per il soggetto in questione.

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    1. Il «ma du' schiaffi, no eh?» era la citazione di un film - non ricordo quale -. Lo dice Rubini a una coppia di amici, che ridevano divertiti quando il figlio ne combinava di tutti i colori, invece di dargli una sberla.
      Nel tennis e nello sport, è pieno di situazioni tese tra genitori/figli. Non è certo il primo. Basta non farne un vanto, o sentirsi peseguitato se la Pero - o chi per lei - dica «bastaaa».
      Alla fine, reazione o meno, mi hanno stufato queste reazioni. Che non sono viscerali, ma studiate. Monologhi a favore di telecamera. Scritte sulla telecamera, compiaciuti link sul sui profilo...
      Come ha stancato questo sentirsi perseguitato da tutti. Gufi, rosiconi, e altre bimbominchiate.

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    2. - Zoccola! Finocchio
      - Cara, ricordati quello che ci han detto, far finta di niente, normalità.
      - Ma du' schiaffi, no eh?

      http://www.youtube.com/watch?v=EKN-ztST-CM

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  7. Ero ironico. Tsonga esilarante. Domani vedro roger e stan per la prima volta sal vivo. Dormirò? Ciao marco.v

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    1. Speriamo almeno in uno svizzero in finale. Djokovic-Ferrer sarebbe la morte civile.
      Ciao Marco e buone semifinali

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  8. Mi pongo da tempo una piccola domanda a proposito di Ferrer: che gli danno da mangiare ?
    Ho passato una notte d'insonnia, ma ora credo di saperlo: fagioli con la granata a frammentazione incorporata. Deve essere questo che lo fa schizzare sul campo.
    Partita allucinante, 35 minuti per arrivare al 3:3. Sto vedendo il replay. Nessuna ambulanza in vista.
    Ciao Picasso, ti saluto cordialmente
    Anna Marie

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    1. O magari è merito della maglia stilosa esibita. Non so, tecnicamente, cosa possa essere. Ma dopo il tennis potrebbero usarlo nelle corse dei levrieri. Boh. Quando però lo prendi a sberle come ha fatto Stan, anche le sue corse possono poco.
      Ciao a te Anna Marie.

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  9. Roger dal vivo ha confermato la sua grazia e leggiadria stan la mi ha impressionato per la potenza dei suoi colpi...ferrer la ributtava di la.ciao marco.v

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    1. Niente di nuovo sotto questo cielo, insomma. Certo però che vedendo dal vivo, si ha la percezione esatta di tutto: potenza, corsa, tecnica.
      Ciao a te Marco V

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.