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lunedì 12 maggio 2014

DUE ITALIE AL FORO: IL GRAFFIO DELLA LEONESSA SCHIAVONE, FISCHI A FOGNINI







Sarà il fascino discreto della mostruosità o la curiosità verso il giurassico, ma attorno agli incontri di Ivo Karlovic c'è sempre un'atmosfera insolita, d'altri tempi. Di certo aiuta il paragone con le due di fianco: Maria Kirilenko, bellina ma pallida e trasparente come un fantasma di carta velina contro la connazionale Sveta Kuznetsova, tricheco rotolante e svogliato, ma che sa ancora far cantare il braccio a un livello superiore. Ivo perde il primo, sembra avviato a una mesta resa. Carreno Busta è più giovane e più tennista, ma il vecchio Frankenstein rimane lì, tra cannonate di servizio seguite a rete con due balzi di gigante, vince il secondo e poi la chiude al tie-break del terzo. 
In contemporanea il gigante e la bambina Kurumi Nara, di cui occorre subito sfatare un mito: non è alta 1,45, ma raggiunge a stento l'1,42. Malgrado il commovente tifo di due/tre disturbati (Kurumi, temo, ha già un fan club) cede alla OrmacheaNews dalla Supertennis Arena: un leonino Bolelli la spunta 7-6 al terzo con Travaglia, uno dei pochi match (malgrado sorteggi da Babbo Natale) a darci la certezza di un secondo turno. Quasi, perché provano a perdere entrambi (così me l'han raccontata). 
A proposito di Italians pizza e pummarola: Lorenzi perde male da Riba (di meglio al primo turno avrebbe potuto chiedere solo al challenger di Campinas). Perde seccamente anche Volandri da un Simon ai minimi termini (mi messaggiano «siamo sul Pietrangeli a vedere Volandri-Somon, vieni?», «Ma nemmeno dopo aver sniffato vernice e colla e benzina», rispondo).
Derby sfarfallegiante tra due cigni fuori dal tempo strappati al balletto classico, Pironkova e Cetkovska, che si aggiudica quest'ultima (magic moment di «Petrella tettine frementi», che spingerò fino al trionfo finale, lo sento).
Sentire i bimbi che inneggiano «Andreas, Andreas» a Seppi, stringe il cuore. Beata ingenuità dei fanciulli. Giungono tam-tam inquietanti dal centrale, dove «si esibisce (venghino sior siori)» Fognini. Un mio amico reduce, mi aggiorna «Ne ha combinata un'altra!». Partono supposizioni, si accavallano le voci più disparate.
- Ha morso l'alluce di un giudice di linea?
- Si è abbassato le mutande?
- Ha gridato alla telecamera di essere Dio?
- Ha cagato sotto la sedia dell' arbitro?
Niente di tutto questo ormai, perché come Miley Cyrus ha quasi finito il repertorio di sensazionalismi: ha solo raccolto 5 giochi contro Rosol, in un'ora. Nulla di tanto sbalorditivo, tranne che per la graniuola di fischi ricevuta. No comment, solo una considerazione: «ahuihhh» Schiavone ha vinto più di tutti gli italiani in attività e, malgrado un pazzesco talento (innegabile) non più assistito dal fisico come anni fa, ha ancora voglia di mangiarsi la terra impartendo dotta lectio magistralis tennistica alla giovane Bieberona Bouchard. Ciascuno faccia un parallelo con quanto offerto da Fognini, 26 anni, e che uno slam non è andato nemmeno vicino a vincerlo. Mi compiaccio solo d'aver evitato lo «spettacolo», preferendo rimanere nel ground, dove va in scena la puntata di «essere Stephane Robert»: 34 anni e lunga carriere di mestiere alle spalle. Non è Federer (che annunzia l'arrivo a Roma con moglie e coppia di gemelli. Segnatelo: per me vince il torneo, già scritto) e non è nemmeno Nadal e Djokovic che calamitano le isterie di giovani fan urlanti. Non è italiano, ma molto francese. Su un campo nelle retrovie però dà spettacolo: perde il primo set col colombiano Gonzalez, tra anticipi e sornione pallette di rovescio a tre quarti, infiamma il pubblico, si carica, ride, batte i cinque, scherza con la gente, clowneggia, fa un giro di campo come Rocky Balboa in attesa che l'avversario rientri dopo la pausa del secondo set. Un gladiatore travestito da Louis de Funès. E in rimonta la chiude, nel tripudio, finendo per firmare autografi per un'ora. Chiamandosi Stephane Robert e non Djokovic.
Mentre il francese istrioneggia, sul campo adiacente entra in campo Romina Oprandi per il suo match contro Andrea Petkovic, teutonica marcantonia di bellezza equina. Riassunto breve: sei smorzate della tortorella nei primi giochi, non mortali, ma letali, chiuse poi con pallonetto o beffardo tocchetto a seguire. Ce n'è, insomma. Poi, dopo uno struggente scambio in cui la «nostra» è costretta a fare (una volta, eh) il Ferrer, la musica finisce, gli amici se ne vanno. 8-0 e malinconico tramonto su Roma.



18 commenti:

  1. Picasso tu che hai avuto in questi giorni la fortuna di bazzicare il foro hai per caso incrociato la neo commentatrice di super tennis Sandrine Testud?Mamma Mia in che forma strepitosa e'!!!!!!a me non dispiace manco nei commenti... ,domani fiera delle bombarde tra Cibulkova e Giorgi,ciao ciao

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    1. No, no l'ho ancora vista e nemmeno sentita. Forse aveva già commentato su St. Ho invece incrociato Stefania Chieppa, in gran forma e, tecnicamente, bona. Cia'

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  2. Complimenti per questo blog che mi diverte, oltre a condividere il tuo punto di vista sul tennis! Ilaria

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  3. Fognini l'ho visto per qualche minuto. Detto fra di noi, un paio di calci nel sedere (da due tonnellate cadauno) potrebbero fargli un gran bene. E chissà che non gli piacerebbe questa nuova esperienza. Come dire, nuovi spunti per le avventure fogniniane.

    La Schiavone (per me l'unica nel tennis femminile che merita il titolo giocatrice) me la sono purtroppo persa. La guarderò in replay.
    Hai visto Lisicki (che spara palline alla spera in Dio) vs Stosur ? Allegria, la Samantha è riuscita a spuntarla in due set!
    Ciao Picasso, ti saluto cordialmente
    Anna Marie



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    1. Fognini quello è. Chiaro che quando vince, nessuno dice niente, anzi ridono dei suoi siparietti. Se perde, tutti pronti a massacrarlo. Ci vuole equilibrio. Ed essere critici sempre. Poi se non sei McEnroe ma uno soggetto a perdere, si sa che non te lo perdonano.
      Schiavone...bah, l'unica, mi pare eccessivo. Ce ne sono alcune che giocano molto molto bene. E che trovo più piacevoli. Però perdono spesso.
      Lisicki e Stosur: piuttosto che vederle mi faccio una pera vedendo Errani che prova i servizi. Domani è un programma incredibile. Mi mettono Agnese e Venus/Suarez (oltre a Halep/Keys e Ivanovic/Cornet) sul campo numero 2. Forse sono i match più interessanti, oltre a Gulbis-Robert, Golubev-Youzhny, Haas-Sijsling, sempre nelle retrovie.
      Un saluto a te

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    2. Ho visto Golubev nella tre giorni di Davis a Ginevra, è un giocatore spettacolare! È vero, si giocava sul veloce indoor, e Stan notoriamente fa cazzate quando avverte la pressione del pubblico di casa (un po' come Fognini, penserà qualcheduno: ebbene no, pessima pensata), però - vacca eva - che giocatore ragazzi. In singolare, in doppio, squisito!
      Fabio

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    3. Il Rotschi ha giocato alla carlona, con qualche prodigio dei suoi. In poche parole, ha marcato presenza ed è ritornato all'ovile. Sintomi post parto ! Vabbè, è anche comprensibile. Quindi è perdonato.
      Ho visto Stéphane Robert. E' un bel giocatore e anche un bel grattacapo per Gulbis.
      Oggi, caro Picasso, ti mettono la dolce Agnieszka con Francesca Schiavone. Che contrasto !
      Ti saluto cordialmente
      Anna Marie

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  4. Ciao Picasso,giornata strana al foro,le tre sfide tra giganti e le bambine(fisicamente parlando)si sono concluse tutte con vittorie delle piccoline ,la Schiavone ha vinto piu' con l'esperienza che altro contro la marcantonia Muguruza (x me futuro radioso),Halep (che annuncia ritiro)vince con Keys che gioca un primo pazzesco e poi scompare e la Navarro ahime domina Venus,passa pure il trattorino in un match di rara bruttezza(orrendo pure il completo di Makarova oltre il tennis visto),quello che però mi ha colpito di più è stato il suicidio di Camila ,lo hai visto?discorso sempre uguale non puoi sempre e comunque tirare missili ,statisticamente è quasi impossibile ti entrino ed infatti...anche Rafa è irriconoscibile,vince ok ma non sembra piu' lui forse il fisico e la mente gli si sono ribellati contro definitivamente?un abbraccio da Ste(d'accordo sul commento precedente sulle qualità della Testud in tutti i sensi)

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  5. Episodio divertente durante la partita Schiavone-Muguruza: coach a Francesca Schiavone: tu devi fare il pushing. Schiavone: eh, e cosa è ? Il coach spiega e Schiavone risponde: ok, ma parla italiano e dammi l'acqua.
    Elementare, no ?

    Ciao Picasso
    Anna Marie

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    1. Federer è venuto perché doveva venire. Ma non era in condizione e si sapeva. Ero convinto che, se avesse potuto allenarsi-giocando, partita dopo partita, avrebbe finito per vincere (vista anche lo stato degli altri). Ma nel tennis moderno, non puoi permetterti di essere poco allenato. Anche il numero 50 ti fa lo scherzetto.
      Schiavone-Radwanska sì, bel confronto. Non ho potuto vederla né dal vivo (tornato oggi tra i trulli), né in tv. Raro trovare due che invece di menare come fabbre ferraie pensano e, sia pure in modo differente, sanno costruire trame di gioco brillanti.
      Ha vinto Agnese (vista ieri sul 2, col civettuolo vestitino floreale).
      Ciao a te Anna Marie.

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  6. Djokovic ha appena partorito dei gemelli (dalle grida si presume dei maschi) e Ferrer un maschio di 6,200 chilogrammi ! Quelle horreur ! Vittoria a Djokovic, non per i gemelli, ha vinto la partita.

    Agnieszka dal civettuolo vestitino floreale travaglia contro Jankovic dalla coda di cavallo fancy. E sta perdendo. Anzi, ha perso.
    Ciao Picasso, vado a bere l'aperitivo del venerdì.
    Ti saluto
    Anna Marie

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    1. Tranne i match visti al Foro, in tv ho visto solo Murray-Nadal.
      Nel femminile per me tutto deciso. Se resiste ai piatti di pasta avvelenati (potrebbe farcela), vince Serena. In finale contro la nostra magnifica Sara. Sempre una delizia per noi esteti.
      Ciao a te Anna Marie

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  7. A un'ora dalla disfatta di Saretta nostra, ho trovato un paio di commenti su altri siti che non ho potuto fare a meno di salvare per condividerli assieme a voi. Li metto in ordine di delirio crescente.
    - "La sensazione era che che [Saretta nostra] l’avrebbe potuta fare" (siamo ancora nella normalità).
    - "Oggi [Saretta nostra] giocava praticamente alla pari con la n. 1" (storia già sentita, ma sempre simpatica per l'effetto di debordante smarrimento che improvvisamente, violento, ti colpisce)
    - "Se fossi stato in Serena Williams, sapendo di essere una che ha vinto tantissimo, che continuerà a vincere tantissimo, miliardaria, una delle persone più influenti del mondo, per una volta avrei fatto vincere questa ragazza con un cuore immenso, è un parere condivisibile o meno ma per una volta non sarebbe morto nessuno" (dopo aver letto questo, sono entrato in una sorta di allucinante crisi mistica!!! nemmeno nella migliore delle mie speranze e ipotesi avrei mai pensato di arrivare a trovare tanto delirio concentrato in un solo commento!).
    F.

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    1. Della serie, quanto io ho pensato e scritto su twitter (si aspettava solo che Serena lasciasse la coppa all'italiana eroina, nel tripudio) è una cosa vera.
      C'è gente che davvero sperava quello.
      Uno spettacolo imbarazzante. Tutto. Pubblico, speaker, commentatori, scribacchini mortiferi.
      Per una volta, quella che ha meno colpe è proprio Errani. Che anzi (apprezzabile), ha subito preso il microfono quando hanno seppellito di fischi e urla la povera Lea Pericoli (donna di garbo squisito) rea d'aver osato: «Sara ci ha dato una delusione».
      Ciao F

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  8. Ho scoperto solo ieri questo blog e devo dire che per un attimo ho avuto paura di essere vittima di schizofrenia e avere una seconda personalità che all'insaputa della prima stava da anni compilando un blog sul tennis.
    Davvero complimenti, giudizi, parole e forma di scrittura mi trovano in linea al solito ...99,99%. Comunque ...confidiamo in Raonic e nel coach Ljubo per un futuro meno grigio.

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    1. Ciao, benvenuta. Grazie. E anche se sarai daccordo solo al 99,98, non fa niente. Ti perdonerò.
      Quanto a Raonic. Non mi fa impazzire, più divertente Dimitrov o Janowicz. Ma ho ho letto diverse opinioni negative, financo dileggianti su questo ragazzone: Ha un servizio devastante. Tira rasoiate formidabili, prova ad andare a rete con volée dignitose. Ha voglia di migliorare e seguire i consigli di vecchie volpi come Piatti e Ljubo. Chiamalo poco.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.