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lunedì 19 maggio 2014

INTERNAZIONALI D'ITALIA 2014, APPUNTI DI UN TURISTA UBRIACO (la «Strappa storia lacrime» di Sara Errani)








I migliori appannati o con altri pensieri per la testa. I giovani rampanti non ancora pronti al ricambio. Finiscono per giocare la finale i soliti, appannati. Dando vita a una finale in tono minore. Nel femminile, le uniche difficoltà di Serena sono nello stappare il Dom Perignon


Novak Djokovic 8. Al rientro dopo il problema al polso, carbura in battaglie rusticane (Ferrer, Raonic) vinte anche d'agonismo, prima della finale in cui regola Nadal. Confronto lontano dalle sfibranti corride punto a punto del passato. Continuando a quel modo sarebbero morti entrambi per una tromboflebite perianale con interessamento del cavo popliteo. Vince lui, perché più fresco e decisivo in attacco.

Rafael Nadal 7. Esistono i picchiatori, i demolitori e gli incassatori. Lui è sempre stato un incassatore che demolisce per sfinimento picchiatori e demolitori. Accorgendosi di non essere in condizione però, Rafa Archimede Pitagorico prova qualcosa di diverso. Per battere Murray s'inventa una tattica d'attacco improvvisato, vincente. Contro Djokovic non basta. Il Nadal 2.0 è buono, ma non più invincibile.

Grigor Dimitrov 6,5. Visto a pochi metri dà proprio l'impressione di essere un puledro di razza, sbuffante, pronto ad imboccare il rettifilo. Ma ancora non è in grado di fare il salto di qualità, malgrado i primi appannati o a tocchi.

Milos Raonic 7-. Con quella faccia da Potsie Weber, tipica di chi teme sempre d'aver pestato una merda, andatura scimmiesca da adolescente cresciuto di colpo e che ancora fatica a coordinare i passi sbattendo ovunque, in semifinale fa vedere le streghe sottanate a Djokovic. Se malgrado le (tante) insicurezze tattiche e spostamenti bradipeschi è arrivato in top ten e gioca così su terra, lo sgrezzatore Piatti ha di che rallegrarsi.

Andy Murray 6. Ben altra consistenza rispetto alla medusa pescata da Fognini sul golfo di Napoli. Un ottimo Murray, frustrato e abbattuto alla distanza dal Nadal sperimentale. Sembra un paradosso, ma non lo è. Se ingaggia Supermac o Er Canaro come coach, lo adotto.

Tommy Haas 7. Insegna tennis a Wawrinka. Si rompe. Saluta e se ne va. Superbe dimostrazioni tennistiche, ormai part-time, secondo orari della mutua.

Jeremy Chardy 6,5. Il passante con cui annulla il match point a Federer rimane il punto più straordinariamente inconsapevole, ma significativo, del torneo. Freme anche la sua girlfriend Anastasiona Pavlyuchenkova (che per l'emozione perde un etto, dei suoi 93kg).

Binaghi/Barazzutti. In coppia, in giro per campi, col vuoto attorno: Binaghi acconciato come Yanez, con tanto di cappello da cacciatore d'elefanti, petto gonfio e mento alto, a rimirare il proprio califfato risplendente magnificenze italiche. Quinto slam. Tribune piene. Pienissime. Anche quelle dei campi secondari. E' quasi vero. E dopo averlo ripetuto trenta volte al giorno, lo diverrebbero ugualmente.

Jurgen Melzer 6+. Smaltiti infortuni e luna di miele (un annetto: Iveta è esigente assai), ha ritrovato motivazioni. Lo vedo in doppio, ed è uno spettacolo: servizi mancini, risposte fulminanti, rasoiate, tocchi, volée, riflessi da salamandra. Un po' di nostalgia per la coppia da bi-slam col gran fesso Petzschner (una prece, ovunque sia).

Roger Federer s.v. Arrivo last minute (“Perché ama troppo Roma!” ripetono pomposamente i generali della Federazione Littoria). In realtà sperava di incrociare un italiano e trovare la forma partita dopo partita. Un buon Chardy ne impedisce il progetto.

Stephane Robert 7. Infiamma il pubblico di un campo secondario con un pirotecnico spettacolo da Gladiatore Ridolini, in sul calar del sole. Rimonta Gonzalez, lotta con Gulbis, poi tampina Roberta Vinci.

Tomic/Estrella 8,5. Confronto meraviglioso. Immagino uno spocchioso figlio di papà vestito da rapper che prova a dileggiare un ceffo ispano americano cresciuto nel ghetto, alto 160 cm, con faccia butterata, fascia in testa e sguardo omicida. Il primo ne uscirà con due mesi di prognosi.

Supertennis. Nargiso eccitato dalle volée di Nadal. Zeppolato incontenibile/incontinente. Testud basita. Barbarossa nello studiolo (Tony Dallara, no?). Un tizio di solito ingessato, dovendo fibrillare per Errani secondo copione, diventa espressivo quanto George McFly («Ei tu bruto porco levale le mani di dosso»). E poi, tribune piene, eja-eja, quinto slam...

Italiani, Spumeggiante bilancio per i nostri brutali gladiatori: Una sola vittoria (in un derby, ma si è rischiata l'assegnazione d'ufficio a San Marino).



Donne


Serena Williams 8. Stravince. Unica a impensierirla (nella vera finale) è Ana Ivanovic. In finale gioca contro Sara Errani e pubblico latrante, consapevole di non dover esagerare. Mette in scena un'interpretazione da palma d'oro, tipo Valentino Rossi (o Marquez attualmente) quando aveva due secondi al giro di vantaggio su tutti: partiva male, fingeva di stare dietro, poi iniziava lo show con sei funambolici sorpassi in serie e rimontone finto-leggendario. Così lei, lascia un margine di due punti al gioco all'avversaria (dovere d'ospite) e vince solo 6-3 il primo. Poi l'altra si fa male, piange, e le deve rifilare 6-0. Ma non voleva, aveva programmato un 6-3 6-2. Dramma greco. Pianti. Stridori di denti. Commoventi applausi. Per la vincitrice? No. Per l'italiana. La speaker (la Chieppa, credo. Bona è bona, ma imbarazzante al microfono) annuncia la perdente Errani come Carlo Zampa coi giocatori della Roma: «E col numero dieci, il bimbo de oro, l'ottava meraviglia di Roma...», con carico di voce rotta dal pianto. Poi la colpevole vincitrice, con tono asettico, quasi risentito. Gesù. «Buuu» e ragli del pubblico a seppellire la povera Lea Pericoli appena osa un blasfemo «Sara ci ha dato una delusione...». In quello strazio, manca solo che Serena (e ne sarebbe capace) prenda il trofeo e lo dia all'italiana «Così la finite, questa sceneggiata». Invece regala due moine e pensa alle cose importanti: due chili di gelato al pistacchio
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Sara Errani 7. Prima della «strappa storia lacrime», si inizia con la curiosità per i nuovi accorgimenti tecnici: un servizio con racchetta che parte dietro la schiena, a ricordare il mitologico Jay Berger (praticamente un invalido) o una 5enne che inizia a giocare a tennis sotto la guida del maestro. Fa molta tenerezza. Mostruosità tecnico-estetica che si aggiunge alle altre, ma cambia poco. La differenza la fa la superficie. Sulla terra parte battuta solo con tre o quattro, e una se la ritrova in finale (storico risultato, 64 anni dopo l'ultima italiana). Sfortunata a infortunarsi, non per la finale in cui oppone decorosa resistenza ma che mai avrebbe vinto nella vita senza ingerenze divine, quanto perché le costa il doppio e può compromettere il RG.

Na Li 2,5. Indecente. In giornata di raccapricciante sparacchio (un centinaio di gratuiti) dà la colpa alla nausea per un piatto di pasta avvelenata. Più credibile il mal di mare per il movimento di servizio agghiacciante di Errani.

Jankovic/Ivanovic 6,5. Vedi Jankovic (sempre ispirata dall'aria del vicino ippodromo di Capannelle) giocare una volée senza indietreggiare come Ridolini in gonnella e Ana che finalmente difende in modo consistente, e pensi a un meteorite finale. Con un lustro di ritardo, ci sono arrivate. 

Agnieszka Radwanska 4,5. Deve vedere Roma come Woody Allen mentre partoriva la gioiosa porcata «To Rome with love».

Petrella Cetkovska 7+. Moviolistica leggiadrìa conturbante. Tocco sublime e tette imperiose. Negli anni '90 sarebbe stata top ten. Dalle qualificazioni agli ottavi, dove non c'è niente da fare: gioca troppo bene per battere una come Errani.

Eugenie Bouchard: 3-. E' una turista americana tipo, cui manca solo il sacco a pelo: trecentodue selfie da bimbaminchia annessi quelli dopo essersi ingozzata di pajata e arancini. Sessantacinque marchette pubblicitarie. Visita al Papa. In campo raccoglie cinque giochi da Schiavone: ma dai?

Romina Oprandi: 7,5. Si allena con l'indolenza e atletismo di un budino caramellato, sparacchia inutili rovesci a una mano e ride. Meraviglia. Poi in gara mezz'ora di smorzate come piovesse. Uno scatto (fatale) e 8-0 per Petkovic, che vince.

Kurumi Nara: 6,5. L'urlo del topolino arrembante («kìmmon»).

Francesca Schiavone 6,5. Stante l'atteggiamento da santona filosofa e gli «ahuiiih» da primate in calore, due guizzi d'orgoglio e tecnica per mandare dietro la lavagna le giovinette Bouchard e Muguruza.


fin

14 commenti:

  1. Bello quello che scrivi. Già, il servizio di Errani. Novità che ricorda vagamente l'indimenticabile Mademoiselle Bartoli. E' come se il suo braccio, già pronto dietro la schiena, prendesse la rincorsa alla pallina. Mò ti acchiappo ! Forse che così facendo le viene più forte il servizio. Una trovata del suo Coach ?
    La premiazione rasentava del ridicolo. Quella speaker che voleva creare ambiance a tutti costi e quasi a scapito della vincitrice (che sorrideva dolcemente dopo la ruota di bicicletta che aveva infilato all'avversaria).
    La finale Nadal-Djokovic. Hanno visto tempi migliori anche loro. Con tutto quel loro fare "viulento" da leoni sdentati mi facevano quasi ridere.
    Ciao Picasso, speriamo di rifarci con Roland Garros.

    Cordialmente
    Anna Marie

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    1. Un movimento fatto apposta per coordinare meglio il gesto. Tipico di quando si inizia a giocare, con i bimbi. Lodevole che lei stia provando a cambiare, proprio dai primi passi (al costo di sembrare ridicola). A livello professionistico non ci sono casi simili. L'ho visto solo a Jay Berger, eroe anni 90 (che perse da Johnny Mac una finale a Indianapolis). Ma lui era semi infermo.
      Premiazione e tutto. Va bene l'infortunio e il patriottismo, ma non si può rendere tutto così provinciale. Sembrava avesse vinto l'altra, e che Serena fosse la colpevole.
      Nadal-Djokovic...mah, un po' tutti li vedo sotto tono rispetto al passato. E arrivano in fondo sempre loro. Vediamo RG e Wimbledon.
      Ciao Anna Marie, a presto

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  2. Ciao Picasso,sempre uno spasso le tue pagelle!!io ho visto il match di Eugenie e ho pensato 'ecco ora da un momento all'altro scoppia in lacrime!!',scossa come la prima della classe che prende dalla maestra un tre...per il match più bello del suo torneo tra le ladies è stato Ivanovic Suarez Navarro,rovesci pazzeschi della spagnola!!sto guardando ennesima saga Camila Cornet a Strasburgo temo finisca come le altre volte...un abbraccio da Ste

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    1. Bouchard: che questa abbia doti, è fuor di dubbio. Mi impressiona come si piazza in campo e sparapalline senza arretrare. Una macchinetta, Agassi style. Con dovute divisioni.
      Mi sembra però troppo pompata dai media, per via della (presunta) avvenenza. Fosse bruttina non se la filerebbero di pezza, come Svitolina. E' ormai ragazza immagine, richiestissima. Normale che se dedichi troppo all'extratennis, rischi che una Schiavone ti zimbelli. Viste le foto da turista all'ingrasso a Roma postate sui social (viste dopo) peccato non averci puntato forte su Schiavone.
      Giorgi, bah. Mi rendo conto solo ora di averla saltata dalle pagelle. Per dire l'interesse che mi suscita.
      Ciao Ste

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  3. me lo ricordo il servizio di jay Berger....inguardabile persino negli anni 80 figurarsi adesso,però non mi veniva in mente il nome grazie (anche alla errani) di avermelo ricordato. marco.v

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    1. Sì, su youtube ci sono diversi filmati. A me rimase impresso perché fu finalista in uno degli ultimi successi del geni ('89 credo).
      Tra l'altro fisicamente somigliava ad Angelo Orlando, ala destra della gloriosa inter di Hodgson.
      Ciao Marco.

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  4. Nota triste da Roland Garros: Michael Llodra si congeda dal tennis di competizione. Farà ancora la Coppa Davis a settembre. Gachassin lo chiama "un grand artiste et seigneur du tennis".
    Hai capito, Picasso, poco a poco se ne vanno (ma perché diamine devono invecchiare ?) e ci rimangono i picchiatori. Che tristezza !
    Ciao Picasso, credo che ho bisogno di un cioccolatino per consolarmi.
    Cordialmente
    Anna Marie

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    1. Purtroppo non ho visto l'ultima esibizione, ma credo aggiunga poco alla sua carriera. Uno dei più divertenti e piacevoli da vedere. Vent'anni fa avrebbe fatto una carriera da top ten, ma già tanto che sia emerso nel tennis moderno.
      Poteva continuare in doppio anche fino a 40 anni, visti gli standard attuali, ma credo non abbia più stimoli.
      Peccato il RG 2013 di doppio, perso per un niente.
      Ciao Anna Marie, a presto.

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  5. Ciao Picasso ,guardato oggi match tra Errani e Keys,a tratti Madison la asfaltava la nostra ma caspita errori gratuiti a manetta ,peccato,comunque Sara vince ok ma non sarà mai quello che l'americanina diventerà,mi ha stupito il fracasso di Na Li e Dimitrov ,Llodra che ha fatto intristire AnnaMarie ha perso mi pare contro Nando...caspita perde nelle maniere più incredibili poteva inventarsi qualcosa pure stavolta,ciao
    Ste

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    1. Dalla sconfitta di Li è facile arrivare a Keys. Letto di una settantina di errori gratuiti. Bisogna anche vedere come sono stati commessi, perché un conto è sbagliare dopo una diavoleria di Radwanska o palla smorzata, e un conto sparare a vanvera su palle a metà campo.
      Doti l'americana ne ha, ma è come il 90% delle tenniste moderne: sparo scriteriato e sperindio.
      Nando, il sicario. Beh, la conferma della sua più assoluta inutilità tennistica.
      Ciao Ste

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  6. Ho sullo schermo Bouchard vs. Goerges e mi torna in mente un istruttore per gli esercizi fisici al mio Club. Lui, davanti a noi, un gruppo di signore. Lui leggero ed elegante nei movimenti, noi signore più o meno come l'orso Yoghi (ci vedevamo nello specchio). A un certo punto ci dice: ragazze, metteteci un poco di grazia. Sembrate delle ranocchie.
    Ebbene, molte tenniste sembrano proprio delle ranocchie, con i loro movimenti rigidi e goffi (eccetto queste due che un po' di grazia ce l'hanno). Se penso però a giocatrici come Kerber, Wozniacki... giusto per fare il confronto con Llodra, Stepanek, Federer e altri ancora.
    Ciao Picasso, la vogliamo sollecitare, questa grazia delle giocatrici di tennis ?
    Ti auguro una bella giornata.
    Anna Marie

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    1. Ma la grazia ce l'hanno. Su Postalmarket (sezione intimo) ce le vedrei anche. Senza contare il sinuoso movimento di servizio da cigno della tettonica.
      Per il resto, la tedesca è una picchiatrice ferma come un elefante. La canadese una macchinetta sparapalle d'anticipo. Non sorprende vinca la seconda.
      Ciao Anna Marie, anche a te

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  7. Mamma mia Picasso che partita ha fatto la Townsend contro la Cornet,fenomenale.....talento puro...Serenona come scrivesti tu una volta in Wimbledon anno passato 'balena spiaggiata' ,la marcantonia Muguruza la domina,ciao
    Ste

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    1. Serena è umana, e può perdere. Come spesso ha perso. A leggere le stronzate che scrivono, sembra che questa non perdeva una partita dal 2001.
      Townsend è proprio improponibile, sì. Certa gente ancora non si butta dal settimo piano.
      Ciao Ste

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.