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giovedì 1 maggio 2014

WILD CARD, PRE QUALIFICAZIONI E ALTRE SCIOCCHEZZE: COME METTERE I LEGGINS ALLE STATUE DEL FORO









Che poi la questione wild card degli Internazionali di Roma mi ha fatto ridere quasi quanto la gnappa Barbora Zahlavova Strycova che becca una bicicletta surreale e, piangente, nitrisce «puta madre» alla luna (erano le 14,00 di Oeiras).
Sconcertante comportamento degli organizzatori, sconcertata reazione degli appassionati, nei vari siti in cui si sublima il trogloditismo tennistico. Titanica sfida applicata al tennis tra cuperliani-vetero dalemiani e renziani.
Volete far scoppiare una zuffa? spargete la voce che a Roma hanno dato una wild card a Safin o Sampras, e li vedrete sollevarsi in una sommossa collettiva. Per poi dividersi tra loro: meglio darla ad Arnaboldi o Di Mauro?
Una quintessenziale questione filosofica: a chi è giusto concedere una passerella e quasi certa eliminazione al primo turno? premio alla carriera per vecchi ruderi dal passato mediocre, con qualche buon sussulto o incentivo a giovanotti dai bei risultati junior ma che faticano a superare un turno nei futures andini e guatemaltechi contro nani del circo sciancati?
Meglio mandare al remunerato massacro Volandri contro Nadal o Quinzi contro Granollers? Bagno di sangue di Donati contro Nadal o rassegnata sconfitta di Starace con Granollers?
Da non dormirci di notte.
Le polemiche sulle wild card rientrano nell'essere antropologicamente italiani, schiavi della scorciatoia. Perché, in soldoni, una wild card data ai propri connazionali è quello. Gli organizzatori le danno a Lorenzi (gliene darei tre) e Volandri (vuoi mettere il tradizionale scoscio della Fichera sulle tribune?). Numeri 3 e 4 d'Italia. Scelta che segue un criterio di meritocrazia (ranking) business/italica passione, con due ultratrentenni che in passato hanno infiammato il Foro e portato molti spettatori sulle tribune.
Apriti cielo.
Alcuni vorrebbero mandare ai ceppi Volandri, reo di essere n°84, aver battuto anni fa Federer sul centrale e voler raccattare ciò che rimane da una dignitosa carriera. «Volandri ritirati, spazio ai gggiovini!». Tipo, sono laureato e mi offrono un lavoro per cui serve anche una specializzazione. Che faccio, rinuncio perché magari ci sono giovani impiastri neodiplomati (probabilmente) meno preparati? E' apologia di grillismo.
Restavano le altre due wild card per il Main draw e due per le qualificazioni. Quattro nomi che usciranno dalle pre-qualificazioni, copiate dagli «ammarracani». Noi le abbiamo italianizzate, come le primarie all'amatriciana o legge elettorale da azzeccagarbugli. Una specie di «porcellum» o «porchettum» da mettere nel «trapizzino» (chi ha scelto di chiamare così lo spuntino che dovrà essere il panna e fragole nostrano al villaggio, merita l'internamento coatto).
Ma tant'è, riassumo: pre-qualifiche a 24, con quintana o setta? bye al primo turno per gli otto invitati, come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribai con cofandina? che poi affronteranno i sedici vincitori dei tornei nei circoli nazionali con sbiriguda veniale, e scorporo di quattro vincitori finali. Ma ingresso bitumato nel main draw ai due migliori piazzati in classifica e tarapia tapioco prematurata con dominus reveriscum blinda nella qualificazione per gli altri due. Una mostruosità, insomma.
«E tu, borioso rosicone antitalianista, cosa avresti fatto? sentiamo», chiederà il solito, avido, stalker dalla sua stanza (temo abbia fotocopiato i pezzi del blog e appesi in stanza, come i serial killer).
Ah, bel dilemma. Non essendo né cuperliano, né renziano, ma Radicale, le darei a Lorenzi, Thiem, Kyrgios, Edberg o Safin o Laver. Appagato il patriottismo, curiosità per giovani fenomeni e history channel. Poi, se deve essere per forza un affare tra italiani, basterebbe evitare situazioni poco chiare e bestialità burocratiche: Dentro i primi quattro in classifica. Per le qualificazioni, i quattro che seguono o usciti da un torneo a sedici (senza inviti, ma seguendo il ranking). It's so easy, se non c'è il trapizzino al porcellum.



2 commenti:

  1. Un organizzatore che desse una wild card a Safin meriterebbe la direzione della Biennale di Venezia, e poi dell'universo mondo.

    In Italia per qualche settimana, ho comprato il Foglio del martedì, con la pagina sportiva di picassiana ispirazione: l'hanno impostata su una grafica nuova, molto britannica, e ho avuto una mezza idea di aprire inDesign e lavorare su Tennis e Psiche. Mi mancano i riferimenti grafici specifici, accidenti, ci vuole lo spunto giusto, magari recuperando Quella pubblicazione o Quel torneo. Prima o poi.

    Mi piacerebbe scendere a Roma. Se mancherò, leggerò qui.

    A presto,

    Lorenzo

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    Risposte
    1. Al di là degli inviti, non credo che giocare una partita rientri nei piani di Marat (ormai lanciato in politica). Anche se, non essendosi mai allenato, pagherebbe meno di altri il lungo stop.
      Non ho capito a quale pagina del Foglio di «picassiana ispirazione». Pagina di tennis?
      InDesign, boh. Ci capisco una ceppa. Se vuoi, scrivimi via mail.
      Ciao a te, a presto.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.