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lunedì 8 giugno 2015

ROLAND GARROS 2015: CICLONE WAWRINKA, INCUBO DJOKOVIC. PAGELLE







Mentre al mare nuvole gonfie ornano il mio primo giorno di mare, un ciclone svizzero-caraibico s'abbatte su Parigi, devastando certezze e pronostici.


Uomini



Wawrinka-Djokovic. Quando il finale sembra perfetto, scontato, persino banale, arriva un pazzo svizzero butterato col fisico da toro, a devastare tutto. Il tennis è lo sport del demonio che ti punge la chiappa col forcone e poi, quando ti giri, parte di sberla seguita da risatina satanica, lo sappiamo. Ma davvero non riuscivo a prevedere quanto avvenuto sulla coda di questa edizione. Djokovic (7,5) in forma perfetta, macchina al suo massimo, capace di gestirsi maniacalmente e arrivare in finale cedendo sempre qualcosa, un po' per prudenza e un po' per non morire, cantava quello, con le iniziali sicurezze sempre più minate e la psiche logorata da un lavorìo incessante. L'agognato traguardo che si avvicina e il fiato sempre più grosso. Paure, pensieri, timori. Sempre di più. E Wawrinka (9) alla chetichella, partito dalle retrovie senza alcun favore del pronostico, che match dopo match ritrova condizione fisica e proverbiali schiaffoni intimidatori. Negli slam dà l'impressione allenarsi e arrivare in fondo tirato (finalmente) a lucido, lontano parente della mozzarella vista nei tornei minori. Djokovic inizia come lo si conosce, muro impermeabile su cui Stan sbatte. Poi le cose, come spesso accade, girano per un nulla. Wawrinka prende a spingere ancora più forte, come un indemoniato. Tutto impettito e palle quadre (quelle più quadre del circuito), affronta la finale senza paura. Gioca un match mostruoso. Infierisce, tracotante e spavaldo. Bordate da ogni verso con cui lentamente sgretola il muro non più solido di Djokovc, che lentamente si spegne. Il serbo resta lì a remare senza correre rischi, pretendendo che l'altro debba regalargliela, e invece l'altro non regala un cazzo e infierisce come un sicario ispirato. E a quel torneo di Parigi che rischia di diventare per lui un incubo simile al Wimbledon maledetto per Lendl, rendendolo pazzo. Sperando non si faccia costruire in villa un campo con gli stessi graneli d'argilla di quello del Roland Garros.

Jo Tsonga 7. Il bisonte che non ti aspetti più, ritorna alla carica. Dopo i malanni, assalta, anarchico e confusionario, picchia, esalta e si esalta, battendo Berdych e Nishikori e perdendo in battaglia la semifinale con Wawrinka. Recuperato in pieno nella palude che racchiude i più forti dopo le macchine.

Andy Murray 7. Murray primavera-estate da terra è solido, essenziale, centrato, con svolazzi di classe pura. Ma ancora è un gradino sotto la machine serba, cui cede al quinto set.

Roger Federer 5,5. Inuitile negarlo, torneo in sordina e altra scoppola patita dallo svizzero (non più) minore Stan. Condito da perdita di controllo inusuale. Il tabellone era buono, una finale appariva alla portata, ma per uno spunto vincente l'appuntamento più alla portata resta Wimbledon.

Rafa Nadal 5. Inutile sperare in un bluff, o impennata d'orgoglio. E nemmeno tirare in ballo la sorte che gli ha messo di fronte Djokovic già nei quarti. L'è proprio s'cioppaa. Fantasma di quello che fu il dominatore assoluto su quei campi. Il solo orgoglio, senza più fisico, corse e arrotate di un tempo, lo tiene a galla un set. Poi è bagno di sangue.

Nicolas Mahut 7. Non più giovane, ma ancora capace di prodigi volleanti da Patrimonio dell'Unesco. Solo l'inopportuno, ammorbante come una flatulenza silenziosa in ascensore, Simon gli nega la gioia degli ottavi.

Mischa Younzhy 7,5. Eroe del torneo. Due set di agonia contro un carneade, poi il guizzo. Si percuote furiosamente in testa con la racchetta. Sanguina e si ritira. Se è un addio, geniale.

Italiani: Bolelli 6, a cura Galimberti funziona già. A trent'anni sembra essersi convinto che deve picchiare, ma anche chiudere a rete. Un passo alla volta, la prossima sarà scoprire che Babbo Natale è un imbroglio. Fognini (s.v.) un velenoso purè lo debilita (senza parlare delle zanzare fastidiose, il caldo, le cavallette, la moria delle vacche e quant'altro) e perde da Paire. Arnaboldi (6,5), passa le quaificazioni dopo eroiche maratone e batte pure Duckworth al primo turno. Un Feliciano Lopez alla cassoela.





Donne


Serena Williams: 8. Stampa il ventesimo slam, al culmine di una cavalcata condita da pseudo tragedie greche, emozionali saliscendi, rimonte, influenza, sbarellamenti, principi di svenimento in una sindrome quasi ipocondriaca. Serena è forse la più forte della storia, con umane debolezze di cui però nessuna è stata capace di approfittare.

Lucie Safarova: 7.5. Fa fuori Sharapova e Ivanovic, guadagnandosi un pezzettino del mio cuore. Sorpresa a questi livelli, l'acciughina spiritata di Cechia, spesso vittima del suo braccino e collassi tennistici sul filo, quando invece di partorire dinamitardi missili mancini, inizia a pensare. Stavolta potrebbe essere lei ad approfittare del black out di Serena, ma l'americana fa in tempo a riprendersi.

Timea Bacsinszky: 7,5. Dal bar di un hotel in cui curava una depressione da rigetto per il tennis servendo bourbon agli avvinazzati, alla semifinale a Parigi. Vivente esempio di quanto sia fragile il filo che lega un atleta allo sport, come un uomo alla vita. Bella favola, trionfo della normalità.

Francesca Schiavone: 7. Le nubi gonfie, cielo grigio, spruzzi leggeri di pioggia, e un rovescio a tutto braccio e cuore, quasi sospeso nell'aria per un interminabile istante, con cui annulla il match point alla Kuznetsova. Vive di queste piccole, enormi, cose. E si vede. Match di rarissima intensità tecnica (due delle poche che ancora sanno dare rotazione alla pallina) e agonistica. Si esalta in questi momenti, nella sua Parigi. Un po' ricorda l'ultimo eroico Connors quarantenne. La spunta, ma vorresti quasi avesse perso, perché lo scenario era ideale, condito da comparse all'altezza e cornice di pubblico, per chiudere lì la sua carriera.

Maria Sharapova: 4. Claudicante per l'ugola menomata (suo colpo più devastante, per timpani e palle), è davvero poca cosa. Schiaffeggiata dalla Safarova. Grazie Maria (Madonna dell'Incoronata).

Ana Ivanovic 6,5. Torna a buoni livelli e vince (perdendo) il confronto tra mononeuri aspiranti al suicidio con Safarova. E ce ne vuole.

Vika Azarenka 0,5. Padre Amorth si sarebbe impiccato gridando pietà. Ottavo “Premio er monnezza” consecutivo. Rutti, calci, urla raggelanti tutta pesta in viso, bestemmioni leggendari dopo un punto discusso. Perde, la multano pure. Per indecenza.

Alison Van Uytivank: 6,5. Da dove sala fuori questa giovane belga rossa, dal passo e volto maschio, allampanata e bianca come un fantasma? Riportatecela, ovunque sia.

Italiane: Sara Errani (6), i quarti sono ormai cosa sua. Con Serena, ennesima stesa cementificata. McEnroe dice che, con quel servizio, potrebbe batterla ancora oggi a 56 anni. Mi spingo oltre: non le concederebbe più di quattro giochi, facendo chip & charge con sigaretta in bocca. Pennetta (5,5) senza infamia. Giorgi (4). Babbo Sergio sbuffa, quasi infastidito dall'insipienza del giornalista. “Muguruza? Ma Camila è forte, moooolto più forte...”. I bookmakers davano la spagnola, due anni più giovane, favorita 1,20. Infatti vince facilmente. E fa quarti. Riportate i Giorgi su Marte.

18 commenti:

  1. Quest'anno niente maratona massacrante tra Hulk e Spiderman. Quattro set in poco più di tre ore. Ed era tennis, non una lotta fino all'ultima goccia di sangue. Il Djoker, certo non se l'aspettava che Wawrinka avrebbe ricuperato il 3:0 vincendo anche il terzo set (e poi il quarto) e nemmeno io, francamente.
    Possiamo dire che Stan Wawrinka era magristrale ? Sono felicissima per lui e gli auguro di poter mantenere questo livello.
    Una bella finale, quest'anno a RG. Ce lo siamo meritati, vero Picasso ?
    Buon pomeriggio e un saluto cordiale
    Anna Marie

    P.S. Malgrado l'avanspettacolo in semi sono felice anche per Serena Williams e per il suo 20° slam. Mica si lasciava fregare dalla "spiritata di Cechia". Si, ammetto di non essere imparziale. La mia simpatia va effettivamente alla pantera nera. (Cocoanut woman)

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    1. Sì, Wawrinka ha giocato una partita a tutta birra, rischiando e vincendo. Djokovic per me è stato troppo remissivo, convinto di aver vinto ha pensato che l'altro gliela regalasse fino alla fine.
      Meglio così, per il tennis e per i pronostici stravolti.
      Quanto a Serena, bah...sì, i teatrini sono sempre più stucchevoli. Ormai le partite senza crisi varie si contano sulle dita. Ma alla fine ha messo pepe sulla finale, che sarebbe finita 6-1 6-3.
      Ciao Anna Marie, a presto.

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  2. Pronostici stravolti.... Devo supporre che hai scommesso su Djokovic ? Consolati. Una visita all'Oasi del Riccio in meno e recuperi. Wawrinka comunque è stato magistrale. E adesso vedremo come andrà a Wimbledon e prima ancora a Queens.
    Sto guardando Halle (e già perché c'è anche il Roger). Ora sta giocando Dustin Brown contro uno di nome Haider Maurer. Brown sta stracciando l'austriaco. Ho sempre pensato come fa a vivere con il suo tennis che reputo un po' disordinato (sparo, o la va, o la spacca). Ed ecco che ho scoperto che fa anche l'indossatore/fotomodello. Il fisico ce l'ha (i cappelli sono il risultato dell'extension, Pare che sia una moda dei maschietti in Giamaica).
    Ciao Picasso, ti auguro una buona settimana
    Un saluto
    Anna Marie

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    1. Ma dove, con Djokovic avrei vinto una busta di noccioline americane. Puntavo in altro, trasferirmi vita natural durante a Honolulu con l'accoppiata Nishikori-Kvitova. Ci riproverò a Wimbledon con Mahut-Townsend. Solo perché Adelchi Virgili non entra in tabellone. :)
      Brown sì, è l'essenza del disordine anarcoide fatta tennis. Divertente, comunque. I capelli sono suoi e, da quanto dice (non faccio fatica a crederlo) gli danno anche fastidio sbattendo in faccia. Sono delle fruste.
      Ciao Anna Marie, buona settimana a te.

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  3. E questo Nadal da erba. Forse forse lo ritroviamo tra i favoriti di Wimbledon?

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    1. Nadal in versione Cash. Scherzi a parte sì, magari l'uscita prematura al RG gli permetterà di arrivare a Wilmbedon rodato all'erba e preparato per fare bene.

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  4. Sono d'accordo con te, Nole ha giocato relativamente conservativo, o quantomeno dava l'impressione di colpire in controllo, curando "solo" che l'elvetico non si avvicinasse troppo; poi, quando quest'ultimo ha preso campo e ritmo, il serbo non è stato in grado di alzare il suo livello di gioco, e la partita ha preso la piega opposta. Ciò detto, quella di Wawrinka è stata una prestazione superlativa: bordate da ogni parte del campo, tosto in difesa e dominante sulla diagonale di rovescio (con Nole!). E poi, una gragnola di vincenti smistati in scambi medio-brevi: meno male che si lamentavano delle palline lente...
    Non ho guardato le statistiche, ma andando a memoria credo di poter dire che Stan nella sua versione 2.0 (ultimo biennio) quando arriva in finale tendenzialmente la porta a casa.
    Da annotare il match delle veterane Sveta - Schiavone: due signore che ne sanno, di tennis, e alle quali si possono perdonare i poco composti latrati che accompagnano le loro prodezze. Certo, la partita aveva il sapore dell'ultimo bicchiere di un liquore pregiato, di quelli in grado di regalare una gratificazione più intensa anche perché forse, mentre lo assapori, hai contezza del fatto che non ce ne sarà un altro a seguire.
    Saluti

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    1. Sì, sarà stato un accumulo di tante cose: il peso psicologico d'essere stra-favorito, l'idea malsana che bastasse remare e che Stan gliela lasciasse li, lo svizzero esaltato.
      Wawrinka sì, daccordissimo. E' ormai animale da slam, più va avanti con le partite, più si allena e arriva tirato a lucido in fondo. In altri tornei minori invece, cade spesso.
      Schiavone, beh...nemmeno a me le due sono simpatiche. Ma sono tra le poche rimaste a saper trattare la pallina. E sì, forse sarebbe stato più giusto chiuderla lì, con quel match pazzesco, invece di perdere dalla Mitu.
      Saluti a te Luca

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  5. Stan ha festeggiato niente oggi lo ho visto letteralmente distruggere Kygrios(che forse stava così così di salute),che bella l'erba Picasso!!!Qua e la ti segnalo match divertentissimi che ho visto Brown Janowicz,Muller Popsil e Mauth Goffin...ma anche cose tristi vanno dette Agnese che prende 6 0 da una che ha il diritto della Niculescu su erba fa male al cuore...io se non mi rompo la testa non sono contento e a Wimbledon riprovo Rafito vincente(ma mi intriga Stan )non succede ma sai mai...mi rammarico per tua scelta Hononulu...ti facevo più tipo da Habana ...ciao ti abbraccio caramente e se ti va non mancare di scrivere di Wimbledon
    Stefano

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    1. Stan da erba la vedo più difficile, se non sbaglio non ha mai fatto troppo bene. Certo che con questa condizione...
      L'erba ha il suo fascino, e dovrebbero giocarci ancora più tornei. Anche se, 9 su 10 ci giocano dal fondo, senza il serve&volley classico. Tempi cambiati.
      Agnese, boh. Persa.
      Havana? No, preferirei aprire un chiringuito sulla spiaggia di un'isola tropicale, appena ho la somma giusta. Lavoro per quello. :)
      Ciao Stefano, a presto da Londra

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  6. Attendo con ansia un commento al tabellone di Wimbledon e conseguenti pronostici, così da poter investire che con più consapevolezza i miei capitali :-)

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    1. Poco tempo e voglia di scrivere. Così, da uno sguardo sommario, ti darei delle dritte implacabili sulle accoppiate vincitori:
      Mahut+Mladenovic 500x400 (Viaggio ai Caraibi)
      Tsonga+Lisicki 20x20 (a Parigi)
      Federer+Williams 7,5x2,75 (Spiaggia Pane e Pomodoro)

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  7. Ciao Picasso appena Robredo perde il secondo set(è sotto 3 1 )scommetto live sua vittoria al quinto e vado a Cuba...sarà spocchiosetta ma la Bencic a 18anni è fenomenale ..gioca davvero bene..non è affatto la solita sparamissili folle ;bel servizio,rovescio la mette dove vuole..oggi con Pironkova dopo fatiche precedenti non era facile eppure...gladiatoria battaglia tra Bolelli e Key ..pare la perda l'italico...Nieminen Hewitt che maratona!!!ti abbraccio
    Stefano

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    1. Il vecchio Tommy poi non ti ha pagato il viaggio. L'altro Tommy, vecchio vero, torna a combinare meraviglie.
      Bolelli? Boh, visto niente. Sento che Nishi era zoppo. Giocare contro un infortunato è sempre difficile, ma Bolelli non fa testo. Parla la sua carriera. certe partite le perde 11 su 10. E avrebbe ceduto anche con una sagoma cartonata di fronte.
      Anzi, se Nishi è ancora infortunato, qualche spiccio su Giraldo a 5,00 lo piazzo.
      Ciao a te Stefano

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  8. Picasso prego gli Orishas che non termini incantesimo ma Richard sta giocando divinamente..faccio zapping tra lui e Nyck...uno usa il fioretto gli altri due la mazza ferrata(ma Nyck pure alcune carezze)
    Ti abbraccio
    Stefano

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  9. Ben felice per Richard, che lo spocchioso bulgaro se lo mette nel taschino quando vuole.
    Avevo giocato lui a 2,30, Kyrgios, 2,70 e Giraldo a 2,30. La merda secca colombiana pensavo avesse più esperienza dell'americano. E invece. Ero indeciso tra lui e la Dyas a 2,75.
    Va beh, sfortunato al giuoco, fortunato in ammmore.
    Ciao Stefano (Kyrgios vince Wimbledon o ci va vicino già quest'anno. Non so il suo tabellone...).

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    1. La prossima Nick contro Richard....strano destino il nostro...pure io perso solo Giraldo....ti abbraccio da una Varese versione forno microonde..si schiatta
      Stefano

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    2. Pensavo prevalesse la sua esperienza sulla maggior attitudine dell'inesperto Kudla, e invece...nter cu'.
      Kyrgios-Gasquet, bel confronto di stili. Temo l'australiano la spunti. Ri-ciao

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.