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giovedì 26 novembre 2015

IL PIÙ GRANDE TENNISTA DI TUTTI I TEMPI (E TUTTI I TEMPLI) - DI GOAT E ALTRE CAZZATE







Penultimo, tedioso, atto della stagione concluso a Londra, resta solo l'adrenalimica finale di Davis Belgio-Gran Bretagna su cui discettare animosamente e concludere: L'unico modo per renderla interessante sarebbe immaginarla decisa da Xavier Malisse, evaso notte tempo dal frenocomio di massima sicurezza in cui vive recluso da mesi, ormai di 180 kg, che sgozza tutti. O dal novantaseienne Sean Connery in kilt, con badante che lo tiene d'occhio.
Oddio, ci sarebbero anche altri argomenti per colmare il vuoto agonistico da qui a Gennaio. Chessò, l'apparizione dell'Adelchi Virgili in quel di Andria che, impartito un frugale urbi et orbi ai fans, mangia una burrata e perde da un posteggiatore rumeno. O la divetta Camila Giorgi in ferie lavoro, rinchiusa in uno stanzino buio e gelido, mentre babbo Giorgi sistema puntigliosamente delicati ingranaggi, circuito elettrico, viti e bulloni, della sua "creatura" in vista della stagione della consacrazione definitiva: diventerà numero uno o la sua pallina sarà la prima ad arrivare sulla Luna? Più probabile la seconda.  Si potrebbe al limite analizzare la funambolica Sara Errani, che pare finalmente aver trovato la sua dimensione nel Padel tennis (da ora per me sarà "Sarita Padellara"). 
In questo periodo di empasse invece, si ricade nel solito, fatale, errore: farsi domande demenziali, dandosi cretine risposte sul vacuo nulla di goat e cazzate sparse, con aria meditabonda: chi è il più grande di sempre? Meglio l'uovo oggi o la gallina domani? Di Battista sarà il futuro Premier italiano, vincerà Amici di Maria De Filippi, o sbaraglierlà frombolieri e petomani a Tu si que vales ballando la Carlton dance? 
Al bar "cazzata sopraffina", Bill Frescaccia non ha dubbi. Alla nona birra conclude "Sarà Novak Djokovic il più forte-fortissimo della storia. Il goat. Simbolo dell'invincibilità terrena. È ormai
Inarrivabile". Gli avventori, tra una sorsata e un rutto, si fermano un attimo a riflettere, mollando la bottiglia. Jack Favamoscia si gratta il culo come Nadal e scuote il capo riguardo a una  tesi non suffragata da alfanumeriche fondamenta, men che meno da profonde considerazioni agonistiche. "Ma che dite, massa di babbei invertebrati, questo serbo ha vinto meno del gladiatorio Rafa Nadal che tra l'altro mise nell'angolo Sua Immortalità Roger Federer (con ironico sorrisetto submentale) all'apice della carriera, mica a 34 anni. Sveglia cialtroni, contro Federer 2005 o Nadal 2009, avrebbe preso sonore scoppole.".
Poi entra un esaltato tifoso di Sua Divinità Celeste (per i terreni, al secolo, Roger Federer). Ello alza il sopracciglio con fare stizzito, fa pernacchietta di sufficienza, sistema un Rolex di sedici chili e, raccolta l'attenzione dei bifolchi beoni, parte con voce flautata da Cardinal Ruini: "Ma quante idiozie proferite, plebei buzzurri vinti dall'alcol. Il GOAT (rigorosamente MAIUSCOLO) numero uno assoluto di questo e di ogni mondo sommerso è solo uno: Roger (pausa teatrale) Federer. Simbolo vivente del tennis e di Dio fattosi carne e budello di racchetta per insegnarci la vita e la sofferenza. Il più vincente della storia, nel mondo intero!".
E butta giù dell'ottimo Dom Perigon.
"Ma cosa dici bell'imbusto - tuonano i due beoni all'unisono - che razza di goat sarebbe uno che ha preso ceffoni da Nadal prima e Djokovic poi?".
Quello fa spallucce e sibila come un serpente: "Beh, li ha fatti divertire, no? Perché, in fondo, la vittoria a volte è così banale. Poi nei ritagli di tempo i sacri lombi di The King hanno generato anche due coppie di gemelli. Mica uno come l'asfittico serbo...".
Ecco, lì vorrei intervenire io, alla dodicesima birra, ormai incapace d'intendere e volere, e divertito anche alle demenziali battute di Fedez che sembrano scritte da un submentale di twitter. Esploderei in una filippica da predicatore nel tempio. Ma cosa volete saperne voi, manica di citrulli insipienti, del tennis, della vita, della fica. Ogni rivalità, chiavata, periodo tennistico, ha mille risvolti e sfaccettature. Allora basta una banale analisi storica: Federer al massimo splendore dominava le scene nel 2004 e proseguì, fulgidamente sanguinario, negli anni seguenti. Fino all'avvento di quella che pareva una creatura sadicamente progettata per neutralizzare il suo tennis all'apparenza perfetto: Rafa Nadal, mancino imbattibile su terra. Fino alla barbarica apoteosi, picco sovrumano ed esasperato che lo portò a battere l'elvetico persino nel Tempio di Wimbledon, deflorando il sacro prato, e sul duro, in quella finale a Melbourne 2009 che condusse alle lacrime d'impotenza il Dio Perfetto Roger. E Djokovic? Quasi coetaneo di Rafa ha vissuto anni da perdente. Forte, ma discontinuo. Mix tra i due, verso cui pagava dazio. Tecnico verso Roger, fisico a Nadal. È stato bravo a migliorarsi e progredire anni dopo anni, diventando una macchina quasi invulnerabile. E ora avvilisce tutti: dal Federer ormai oltre l'età del Cristo in croce e incapace di continuità nella stellarità a Nadal logorato da anni di martirio sui campi, in cui ha lasciato sudore e giunture. Se vogliamo, situazione simile a quella verificatasi col terrifico regno di Ivan Lendl (che il serbo ricorda da molti punti di vista). Il robot ceco, dopo anni da perdente sommo, imperversò a fine anni '80 grazie sì a un innegabile, continuo e maniacale perfezionamento, ma anche perché Connors era ormai vecchio, McEnroe mentalmente logoro, Borg in una casa di cura per menti devastate dalla Bertè.
Ecco, questo è. Se poi si vuole tornare alla domanda iniziale, come si fa a rispondere su chi sia il più forte, chi s'incula chi o cosa? L'unica soluzione sarebbe giudicarli a fine carriera, sull'unica base scientifica: i titoli vinti. Ma anche i numeri vanno interpreatati e a noi non ce ne frega un cazzo di niente di interpretarli. 
Conviene allora delirare abbandonandosi allo sciente cazzeggio (meglio dell'incosciente seriosità che fa ridere i polli) auspicando una macchina del tempo progettata dal Doc Emmet Brown Giorgi che metta su un campo (terra? erba? cemento? cera ponga? boh) Federer 2004, Nadal 2009, Djokovic 2015, e vedere cosa succede. Magari nel Colosseo, circondati da tigri affamate. Per ora invece, via di congetture. Per me, miserabili cialtroni flatulenti del nulla, su erba vincerebbe Federer, su terra Nadal, su cemento forse Djokovic. E, tutti e tre, soccomberebbero al McEnroe 1984. O a quello 2015, che a 56 anni ancora ricama e affetta il campo dando spettacolo in Italia, nella tappa del Champions Tour "La Grande Sfida", ridicolizzando avversari più giovani di 15 anni. In finale annichilisce Bruguera (quasi coetaneo di Stepanek) in due set. Iberico paonazzo e sudato come un prosciutto pata negra, mentre prova ad arginare la geniale furia di Supermac, motivato come un ragazzino agli esordi. Il luciferino genio brizzolato non ha età, tempo, va oltre titoli, numeri, cazzate e terreni goat. Ma questa è un'altra storia.


20 commenti:

  1. Mi hai fatto scompisciare dal ridere. Quella sul GOAT è pura masturbazione intellettuale da off-season. Non vedo l'ora che ricominci il tennis giocato anche per vedere queste chiacchiere vuote finire una volta per tutte.

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    1. Sì, masturbazione intellettuale rende molto bene l'idea.
      Da qui a gennaio ci aspettano giorni lunghi, tra gossip, esibizioni e queste chiacchiere che, se fatte per ridere e senza pretese possono anche divertire. Fatte col piglio da scienziati fanno invece ridere, involontariamente.

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  2. Sì, saranno masturbazioni ma trattasi di onanismo affascinante...

    Per dir la mia sulla tua semiseria disquisizione sul mitologico GOAT, non sono d'accordo sul fatto che il Djokovic di oggi batterebbe il Federer 2005-2006: non vedo come il serbo possa battere quel Federer, assolutamente ingiocabile quasi su tutte le superfici, nel pieno della gioventù e del vigore atletico (in piena "erezione agonistica", come avrebbe detto Brera...).

    D'altra parte, Roger, al meglio dei 3 set, quando è fresco e riposato, non gliela fa vedere nemmeno oggi al Djoker, a 34anni suonati! Eppoi se nel 2011, a 30 anni, Federer è stato capace di battere sulla terra di Parigi in una partita immortale "quel" Djokovic che, secondo me, era anche meglio della versione odierna, figuriamoci se non l'avrebbe fatto a pezzi sul cemento (oltretutto ipotizzando il match negli anni migliori di Federer).

    D'accordo invece che nessuno avrebbe battuto Rafa sulla terra battuta (forse neanche il Mac del 1984...).

    Che ne pensi Pic? (Sono discorsi inutili, lo so, ma come "riempitivo" sono il massimo!)

    Stefano

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    1. Può essere. Il bello di queste discussioni è che tutte possono avere un fondamento, poi sono i dettagli a fare la differenza. Tra cui la prova del campo e la macchina del Doc Emmet Brown Giorgi...:)
      Ciao Stefano, alla prossima

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  3. Perdonatemi ma ho la convinzione che federer 100% ( tipo semifinale Roland Garros contro nole) sia inarrivabile.
    Non ho visto mai niente di neanche lontanamente vicino a quel livello di perfezione.
    Marco

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    1. Appunto, perfezione relativa a un incontro. O a due set (quelli di Mac con Lendl al RG '84). Bisogna vedere cosa si considera, cosa ci si chiede. Potenzialmente, anche Marat Safin contro Federer 2004 a Melbourne o un set di Petzschner contro Berdych nel 2010 è stato da GOAT. (Sischerza).
      Ciao Marco

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  4. Credo di poter dire che finisce qui il 2015tennistico?con sir Andy Murray baronetto e più modestamente Dodig che trionfa ad Andria,Yannina non so dove(questa quando gioca è brutta cliente)e Cervantes(almeno ha cognome importante)maestro dei challengeristi..gran week end per la Gran Bretagna..non solo il futuro sir porta a casa la Davis ma Tyson Fury demolisce letteralmente Klitscko ed era tanto che un incontro di boxe non mi emozionava...ciao Pic...risentiamoci per gli Ao se ti va dai...buon dicembre
    stefano

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    1. Ah, beh. Vittorie di gran prestigio direi.
      Ci sono comunque belle esibizioni comunque. In Olanda Safin, Malisse (più magro dell'ultimo anno da pro), Santoro, Mano de piedra...

      http://youtu.be/HwdjZMnN9r8

      Ciao a te, alla prossima

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  5. E con questo spegni ogni discussione, qualcuno direbbe che lo fai solo dicendo "è relativo, tutto relativo", con il mezzo sorriso dell'illuminato che ha rinunciato a tutto ma non all'alcol; a me pare un bel masso poggiato sui ricordi del gioco appena passato, su partite e giocatori che nella memoria già diventavano qualcos'altro - più simili a Mc, si osa addirittura pensare? - e allora meglio spegnerli ed essere, finalmente, tranquilli.

    Poi mi chiedo: ma leggere un pezzo di Ubi non è come essere Bruguera da te descritto contro Mc, che lo si finisce paonazzi e sudati come un prosciutto pata negra? Questa è la mia sensazione, con la grande differenza che anche uno schiaffo del genio fa meno male del vuoto.

    Ora nell'inverno migliore sarebbe fantastico tornare a rileggerti con nuovi pezzi nella categoria "ritratti", qui e Ultimo Uomo siete le ultime speranze di leggere qualcosa di ben fatto sul tennis (il talento nel reggere l'alcol di T&S in format UU ancora mi manca). Sono insopportabilmente pedante.

    A presto!

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    1. Grazie Lorenzo, sempre gentile. Non merito tanto.
      È solo una mia sensazione, che può essere considerata come si crede. Vaneggi da bar sport per prendere un po' in giro seriosi vaneggi-analisi sul nulla sciorinate col vestito buono dai corsera racchettari.
      Ritratti. Chi più ha acceso la mia fantasia sbronza ne ha avuto uno. Non che gli altri non meritino cotanto onore, ma farlo verso chi non mi ha entusiasmato-entusiasma, ridurrebbe tutto a mero esercizio catastale. E nemmeno voglio celebrare i compleanni ogni anno, come certi siti noiosi quanto una trasmissione di Marzullo.
      Ciao Lorenzo, a presto

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  6. Caro Picasso, dici bene, è una perfetta e divertentissima satira su questo tipo di giornalismo. Non è poi neanche tanto assurdo pensare che questi scribani trovano le loro ispirazioni frequentando le bettole di paese o di quartiere (vox populi).
    GOAT, SABR, viviamo nel mondo delle abbreviazioni, più o meno sensate.
    Comunque, GOAT on non GOAT, che vinca o no, il gioco del Roger è sempre una delizia per l'occhio, ove, a mio modesto parere, (lo devo proprio dire) a Londra poteva vincere anche la finale, bastava darsi un pizzicotto nel sedere. (E' un modo di dire in tedesco, scusa.) D'altra parte, chi se non lui conosce i limiti del suo fisico.
    A proposito di "mano de piedra", era mica quel cileno Fernando Gonzalez, giocatore pauroso, con la bandana ? Lo avevo quasi dimenticato.
    Nel 2016, ho letto, tornerà sui campi Robin Soderling, altra "mano de piedra", altro ultra trentenne.
    Fatti sentire, Picasso, leggerti è sempre piacevole, anzi esilarante.
    Ti saluto cordialmente
    Anna Marie

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    1. Non so se sarebbe bastato un pizzicotto. L'impressione è che contro un Djokovic così impenetrabile, a Federer occorra sempre una partita perfetta. E gli può riuscire due volte su dieci.
      Mano de piedra, proprio lui. Altrimenti detto Er Canaro, dritto terrificante, rovescio meno efficace ma che a me piaceva di più.
      Quella di Soderling è vicenda sempre più oscura. Non gioca da quasi cinque anni. E, ciclicamente, arrivano dichiarazioni o dispacci, su un possibile rientro. Nemmeno nella URSS ai tempi di Andropov che rilasciava dichiarazioni ma era morto da mesi.
      Ciao Anna Marie, un cordiale saluto a te

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  7. ciao Picasso,non ho niente da dire se non farti auguri di Natale,io sarò a lavoro...vorrei essere altrove ma va bene cosi,ti abbraccio,spero rileggerti per gli AO,
    STEFANO

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    1. Ciao a te, Stefano. Augurassimi.
      Darò mie notizie appena atterrato in Australia.

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  8. La fine dell'anno si avvicina al galoppo e non voglio mancare di farti i miei auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo. Affila la tua penna, la nuova stagione tennistica è alle porte.
    Con un cordiale saluto sono la tua divertita lettrice
    Anna Marie

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    1. Certo, affilo penna, calamaio e denti.
      Ciao Anna Marie, grazie e auguri anche a te.

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  9. ciao Picasso,2016 iniziato bene per le mie preferite,Vika pare tornata lei,devastante,tirata(come può esserlo lei eh)fisicamente,pantaloncini d'ordinanza...favorita agli A.O. stante una Serena forse non al top?e poi Sloane che tu sai da sempre io reputo la più talentuosa della novelle vague..picchia ok ma sa fare anche altro e non ha una mano malvagia...maschi io tifoso Rafa,vediamo come si difende contro Nole in finale,ma mi sento dire che robot serbo a parte e'già il migliore degli altri o giù di li....ti saluto caramente,tempo infame qui ...se Fabbiano no faceva il fenomeno con Muller ci scappava una settimane all'Havana..multiplone(che comprendeva pure sconfitta di Ferru' e Ana )a quota stratosferica persa solo per lui..vabbeh...ciao
    stefano

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    1. Scommesse...boh. Müller sul veloce è una vecchia lenza, per un Fabbiano inesperto. Ma per vincere bagna rischiare. Sto elaborando un metodo scientifico per salire a 5mila partendo da 50, durante l'AO. Stay tuned.
      Azarenka. Senza sapere come sta Serena e se la Halep è viva, non si possono fare pronostici. Senza lei, per me: Azarenka, ihhhh Muguruza e Radwanska.
      Ma tra Azarenka a 7 e Radwanska a 21, prendo la seconda tutta la via.
      Ciao Stefano, alla prossima

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  10. Tra poco mr federer e mr djokovic supereranno i 100 mln di dollari di prize money!
    Loro sono i GOAT

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.