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domenica 21 febbraio 2016

PILLOLE ALLUCINOGENE DI ATP/WTA






Rafa Nadal, il morto è stazionario. Un tempo il più grande tennista di sempre su terra battuta i tornei minori sudamericani nemmeno li giocava. Avrebbe vinto in infradito e bendato, senza nemmeno smutandarsi. Ora è lì, rema, lotta, sbuffa, si lascia andare a esultanze gladiatorie che rasentano la patetica nostalgia, come un pugile suonato che fa il wrestler. O Berlusconi e Galliani che in tv dicono come il Milan sia il clØb più titolato al mondo. Perché dell'invulnerabile, imbattibile mutante terricolo con gli arti che si rugenerano per morfallassi come le code di lucertola, non c'è traccia. Depotenziato, vuoto, senza l'esplosività fisica dei tempi migliori. Il risultato è clamoroso: seccato su argilla rossa da giovani violenti (Thiem) o vecchie lenze mediocri (Cuevas), in lotta. Gli do tempo fino a Parigi, lì sapremo se Nadal staccherà la spina o rinascerà dalle sue ceneri.
Riecco Delpo. Mesi di dubbi, interrogativi, ipotesi, operazioni in serie, ipotetiche varianti tecniche per ovviare al polso sinistro ballerino, treno bianco di Lourdes come ultimo, drammatico, tentativo, ed ecco finalmente in campo dopo oltre due anni. A Delray Beach mi appare ovviamente titubante, accorto, attento a non strafare e forzare troppo il polso martoriato con scientifico utilizzo del rovescio slice. Tanto basta per battere buoni avversari da top 100 e arrivare in semifinale, arrendendosi solo a Jeffrey Dahmer truccato da The Mask (Querrey). Paradossalmente, per necessità, rischia di arricchire il suo grezzo bagaglio tecnico utilizzando il back di rovescio e limitaando gli estremismi mostruosi che l'hanno portato a vincere a Flushing Meadows. Il tempo ci dirà: A) se questo Delpo 2.0 sarà sufficiente per tornare a livelli di eccellenza. B) se è una situazione temporanea, prima di riprendere fiducia, partita dopo partita.
Tupac Kyrgios alla marsigliese. Dopo i balbettii di inizio anno in patria, ecco il crack del 2016, che irrompe in tutta la sua esplosività facendo i buchi nel parquet marsigliese. Frantumati Cilic e Berdych (ossia quelli che sono appena sotto gli intoccabili). A questo ciondolante rapper dall'atteggiamento e tennis pregno di tamarra protervia, non interessa niente di nessuno. Il che, avendo colpi fenomenali, può anche non essere un handicap. Confermo, farà il Master di fine anno. Se non lo arrestano prima per scippo di una vecchietta (Stepanek truccato da donna).
Il treno perso dalla gnappa Strycova. Ci sono occasioni, frutto di eventi fortuiti e irripetibili, che chiedono solo di essere colte al volo. Opportunità che il destino ti pone su un piatto d'argento. Trovare Sarita Padellara Errani nella finale di un premier sul veloce capita una volta ogni due vite. È come trovarsi di fronte alle elezioni Fassina. Puoi perdere solo se in pubblico dibattito ti dichiari un deviato ittico, a favore delle adozioni gay o di non voler sparare ai profughi di Lampedusa. Lei invece, matta come una cavallina imbizzarrita, fa un sorriso ammiccante e inquietante, di quelli che non sai se voglia sedurre o ammazzare e, dopo aver mostrato meraviglie magie contro Ivanovic e Garcia, risponde con sbocchi tennistici (e tutti i torti forse non li ha) all'abominio tecnico di Sara Errani, arrivata invece alla
finale dopo scempi e battaglie con impresentabili figure, Zhung, Shvedova o la regolarista fallosa Svitolina. Paradossi, il bello/brutto del tennis. Avversarie da Itf, con cui potrebbe dire la sua anche Bertina Brianti. La romagnola però ha una tigna che rasenta l'ernia al cervelletto. In particolare, assisto a qualche games di Errani-tal Brengle e sono colto da spasmi addominali, vertigini, stati di morte apparente. Sarà mica tennis, quello.
Il ruggito della leonessa sdentata Schiavone
Che azzanna il titolo a Rio de Janeiro. Risultato bellissimo, considerando le quasi 36 primavere della nostra campionessa ormai fuori dalla top 100. Ok, ma evitiamo trionfalismi. Kimiko Date a 44 anni era top 100, Venus a 36 è quasi top 10, Serena a 35 sfiora il Grande Slam. A Rio la nostra ha regolato in battaglia un manipolo di ragazzotte che negli Slam non giocano o faticherebbero a passare in turno. Lei che uno Slam lo ha vinto. Scremati gli entusiasmi patriottici, resta una bella impresa, perché la milanese gioca ancora un bel tennis ed è vittima della avvincente sindrome di Jimmy Connors. Malgrado i fili bianchi nei capelli e un rendimento lontanissimo dal passato, lei sembra divertirsi ancora. A Rio come a Parigi. Contro Stosur come contro tale Cindy Burger. Vuole mettere alla prova il proprio fisico e gode da matti a lottare, sudare e tirare palline. Per vincere uno slam, come per rientrare nelle 100.

8 commenti:

  1. eh Picasso la situazione di Rafa è grave, perde da Thiem e ci sta (io dico più lui di Nick master) perché il re è in mutande e il giovanotto è rampante ma contro Cuevas dopo oscena battaglia non può e non deve perdere..tu sai la mia fede incrollabile in lui ma temo che a Parigi non si rialzera', lottera' si come sta lottando ora ma non più di questo ..a me piange il cuore vedere diritti e rovesci in serie non superare il rettangolo del servizio...lotta, suda, soffre ma non è più lui. .hai visto Paire battere Stan ? e dopo battaglia!!..Barbora una pazza, d'accordo la tigna di Errani ma dai..su superficie che non sia terra lei non può perdere dalla romagnola..altro dramma in casa Giorgi...ho visto la partita contro la Petkovic, qualcosa di assurdo ...non metteva una palla in campo e il papà all'angolo che si scorticava vivo ,pareva appena evaso da manicomio criminale..guarda Picasso che questi due (Camila e papà) stanno diventando davvero due personaggi che mettono tristezza (oltre che vengono sbeffeggiati da qualsiasi commentatore al mondo tranne quelli di S.T.), vabbeh ciao ti abbraccio
    Stefano

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    1. Eh, purtroppo il Nadal attuale è questo. C'è proprio stato un calo fisico. Meno esplosività, sembra incapace di dare gli stessi effetti carichi del passato, recuperi esasperati e quant'altro. Ci sta, dopo anni di battaglie. Fa strano solo vederlo perdere da Thiem o Cuevas in tornei minori, su terra. Pur in netto calo, mi aspettavo fosse inferiore solo a Djokovic (o Wawrinka o Federer ispirati da Dio o Sai Baba), almeno su terra. Vedremo a Parigi.
      Thiem ha tre anni più di Kyrgios. Sicura mina vagante a Parigi. A 201, 5 euro ce li metto. Come 2 su Sarita Padellara vincitrice a Wimbledon, se me la danno a 1500 come l'anno scorso. Magari ritrova le stesse avversarie da circolo parrocchiale di Ping pong e vince pure i championships. Penso che si suiciderebbe pure l'erba.
      Barborella è fenomenale con le picchiatrici, il non gioco di Errani la manda in confusione e crisi di vomito. Come chi guarda. Un po' la giustifico.
      Giorgi Addams Family. Non ho visto, ma non possono essere zimbellati da qualsiasi persona sana di mente.
      Ciao Stefano, alla prossima

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  2. Ciao Picasso. Quanto sconforto traspare dal tuo blog oggi. Che
    il fisico di Rafael Nadal sia sfibrato e senza linfa lo si nota. Dà pena vedere come si impegna al massimo ottenendo poco o nulla. Vederlo mi
    rammenta un giorno d'estate che si voleva andare a Fréjus a vedere la corrida. Più che toreri erano apprendisti stregoni che ficcavano i loro aggeggi nel corpo di questo povero animale che cadeva e si rialzava sanguinante. Era uno spettacolo orribile e interminabile. E accanto a me c'erano due francesi che urlavano: oh, qu'il est courageux, ce toreau. Ogni volta che vedo Rafael Nadal mi torna in mente quel toro incitato dagli spettatori e faccio il paragone con lo zio Toni, persona altamente empatica (!) che racconta che tra un po' il suo nipote ritorna forte come
    prima, che ha solo bisogno di allenamento. (26 ore al giorno ?)
    Ma parliamo di Carla Suarez Navarro, vuoi ? A Doha perde il primo set 61 contro la 18enne Ostapenko (mai sentita nominare). E la Carletta concentrata tranquilla va avanti e vince la partita e il torneo. Nel cielo grigio degli astri del tennis femminile un qualche punto luminoso esiste.
    Stan the Man invece ha difeso i colori nostri a Dubai contro un tennisticamente rinato Marcos Baghdatis, mentre il Roger nazionale è andato a LA per dare una mano a Leonardo di Caprio.
    Ero inviata anch'io ma ho preferito guardare le partite con Wawrinka e Suarez Navarro. (In confidenza: ho visto l'abito sfarzoso di pizzo bianco di Serena Williams e mi sono resa conto che avrei fatto la figura di cenerentola.)
    Vedrai Picasso, nei prossimi tornei ritroverai il tuo entusiasmo.
    Un abbraccio di consolazione
    Anna Marie

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    1. Il paragone con le corride calza parecchio. Compreso il ruolo di zio Toni. A meno di rinascite miracolose, il meglio di Nadal è sparso per i campi. Si diceva lo stesso per Federer a 29 anni, quando lo si ava per finito, ma lo svizzero aveva dalla sua una facilità di tennis e talento naturale che Nadal si sogna. È una macchina che consuma meno.
      Detto questo, io triste per Nadal? Ma proprio no.
      Carletta gioca molto bene se paragonata alle altre picchiatrici, bellissimo rovescio e manina, ma è spesso monocorde. Preferisco il brio di una Vinci o Strycova.
      Ciao Anna Marie, a presto

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  3. "Pillole allucinogene": stamattina ho aperto i quotidiani d'oltre Alpi e leggo titoli come "Sharadopa". Articoli e foto in quantità. Povera Maria Sharapova, elle est sputanée. Ho sempre pensato che un giorno o l'altro deve scoppiarle cuore a furia di lanciare tutti quei urli. Ora il segreto è stato svelato: è il Meldonium che ossigena e rinforza.
    Ma pensa te, Picasso, che storie. Prendere certa robaccia per rimanere competitivi - io avrei pauro.
    Ti saluto cordialmente
    Anna Marie

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    1. Non ho seguito, tanto meno approfondito la notizia. Letto il titolo stamattina. Boh, personaggio discutibile e detestabile anche in questa che dovrebbe essere la sua (si spera) uscita di scena.
      Ciao Anna Marie, a presto

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  4. Dopo lo shock Sharapova salta all'occhio la sconfitta di Nadal al primo turno in Australia e la pessima performance in Sudamerica. Rafa "Meldonium" Nadal?
    Qualcosa di positivo cmq c'è, calano i decibel in campo:-)
    Lucas

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    1. Mai avuta in simpatia, doping o meno. E le sue urla e mazzate di baseball non mi mancheranno. Anzi, 8 aprile, festa di liberazione.
      Nadal, boh. Potrebbe semplicemente essere usurato o mille altre cose. La realtà è che ora sembra il cugino molle del Rafa che fu.
      Ciao Lucas, alla prossima

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.