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lunedì 2 maggio 2016

AL VIA GLI INTERNAZIONALI DI TENNIS 2016: LA CAGATA PAZZESCA DELLEPREQUALI






Spumeggiante start-up degli Internazionali al Foro. Capita, ieri, mentre sgargarozzo un buon caffè, di imbattermi sulla tv federale in qualcosa che è a metà tra l'inquietante e il patetico. Con venature di surreale. Il solerte cronista, affiancato anche da un mortifero opinionista, descrive con perizia certosina le gesta di due muggenti seconda categoria italici impegnati a pallonettare in modo tremebondo nel suggestivo scenario di un Pietrangeli maestosamente vuoto.
Che diavolo è quella roba? Cerco di capirci qualcosa, malgrado l'atmosfera soporifera creata dai gerarchi al microfono che verosimilmente provano a mostrarsi estasiati, nascondendo il desiderio di darsi la morte percuotendosi col microfono. Oppure, mi suggerisce il gatto, sono realmente eccitati dallo spettacolo lacerante, perché pazzi.  "È uno che sa giocare a tennis" dice uno dei due, come se stesse recitando un ora pronobis, riguardo a un maestro atesino che raccatta un gioco contro un allampanato diciottenne italiano di 22 kg. E grazie, non sapesse giocare al tennis, farebbe il pizzaiolo. Poi passeranno a magnificare le geometrie di una nota ventitreenne grande promessa, che fatica a regolare una volenterosa ragazzotta sovrappeso.
Cristo pietà.
Sempre il mio gatto mi suggerisce che si tratta delle pre-qualificazioni agli internazionali di Roma, di scena al Foro da lunedì. Torneo che darà ai due finalisti un posto in tabellone e ad altri quattro un'opportunità nelle qualificazioni. In diretta tv. Terribile. Quasi preferibili le dirette dei match di Gene Gnocchi, perché erano dichiaratamente comiche. Questo spettacolo fantozziano invece non ha alcun senso. Gente fuori dai trecento e incapace di giocare nei challenger opposta ad attempati maestri di circolo. Dagli open al tabellone di un Masters 1000 ci provano un po' tutti, anche allettati da un montepremi molto ricco.
Ma all'inquietante spettacolo tecnico offerto in diretta tv che neanche i parenti più stretti sarebbero capaci di seguire più di cinque minuti, si abbina il solito pasticciaccio italico con due Wild card già date a Bolelli e Lorenzi, il primo rotto e in dubbio, l'altro che può entrare senza invito, e i due posti assegnati a chi sta giocando inutilmente le pre qualificazioni. Che quindi sono falsate, oltre che inutili. Con l'unico, straordinario, risultato di aver precluso ad alcuni dei nostri la possibilità di giocare a Madrid. Invece di una cervellotica formula da burocrati parruconi, era tanto difficile dare i quattro inviti a 4 tennisti che si reputano meritevoli (per classifica o stato di forma) lasciando decidere al torneo semi parrocchiale solo i 4 inviti nelle qualificazioni? Magari lontani dal Foro e dalle tv. O, perché no, in base ai risultati in alcuni challenger italiani? No, troppo semplice. Siamo mica gli americani, che sparano agli indiani (cit.). Qui (in ogni ambito, mica solo nel tennis) vige la meritocrazia, che diventa buffonocrazia se attuata con strumenti cretini e burocratici.

Scenari Rossi. Bando alle ridicolaggini del regime italico, così ben decantate da gerarchi e cantori dell'Istituto Luce, la stagione sul rosso entra nel vivo col trittico Madrid-Roma-Parigi. Vediamo come arrivano i big, pronostici e aspettative.
Tra gli uomini, difficile sfuggire dal dominio (o nightmare) serbo. Djokovic s'è inceppato a Montecarlo contro Vasely, ma è solo un incidente di percorso. Capita anche alle macchine. Il suo obiettivo è Parigi, normale che qualcosa (specie nel massacrante tour terricolo) debba lasciare per strada. Delle briciole concesse dal carnefice serbo ha approfittato quello che un tempo era il cannibale della terra, Rafa Nadal. L'iberico mette prontamente in saccoccia Montecarlo e Barcellona. Leggo da più parti enfatiche celebrazioni di rinascita. Io ci andrei più cauto. È il solito Nadal depotenziato degli ultimi mesi, solo agevolato dalla superficie che rende il suo tennis più proficuo (e le magagne meno evidenti) e avversari in menopausa. Tanto basta però per farne l'antagonista principale di Djokovic, pronto ad approfittare di eventuali inciampi serbi. Poca cosa gli altri. Federer avrebbe voluto saltare la stagione sul rosso, concentrando le sue preziose energie per Wimbledon e le Olimpiadi, ma sarà a Roma per onor di firma. Murray lontano dalla forma migliore. Wawrinka sbarellato. Giovani ancora incapaci di fare il salto di qualità.

Tra le donne regna l'incertezza più assoluta, causa atroce livellamento verso il basso, con almeno una ventina di possibili vincitrici a Parigi. Serena ferma ai box, Sharapova stoppata dal caso spermonium (pronta alla sacra riabilitazione, perché gli sponsor e case produttrici di sirene antifurto la recalamano). Radwanska su terra non riesce proprio ad esprimersi, sembrando un geco che si dibatte su un lastrone di ghiaccio. Kerber dipende dalla carica di plutonio settimanale. Chi resta? Potrebbe fare bingo Vika Azarenka, la più in forma di tutte. Eventuali outsider l'equina bombarola Muguruza e Petra Kvitova, se in settimana di grazia. A meno che Barbora Zahalova Strycova non impazzisca e ammazzi tutte a suon di impuniti ricami. O Laura Siegemund trovi giorni di ispirazione divina e spennelli il campo con tocchi vellutati e carezze di kashmir. Fantascienza. Ma se c'è chi parla di Giorgi futura numero uno (di cricket), perché non crederci noi nelle utopie. Anche più piacevoli.

13 commenti:

  1. Io però in una serata uggiosa,steso sul divano ho intravisto nelle pre quali la nuova Camila,anzi un miscuglio di Camila e Stosur (di cui utilizza il servizio Kick)e cioè ludmilla samsonova,tira tutto ...prime e seconde di servizio,diritti ,rovesci e.....pazienza se esce di 6metri la pallina...sulle wild card per quello che conta ti appoggio al 100%,mi sbilancio :a Roma vince il serbo,a Parigi Nadal(sei troppo pessimista..a Barcellona a sprazzi era quasi vero Nadal)mentre tra le donne dico Roma a Vika e Parigi a Serena...p.s. :para tornata in forma Lucie Safarovauna delle mie preferite ,mi piacerebbe che facesse bene tra Roma e Paris,è ingiusto che una con quel talento e quei colpi termini carriera senza un grande trofeo...ciao Picasso,piacere immenso leggerti ma questa non è una novità...ti abbraccio ...Stefano

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    1. Ammazza che bel progetto di campionessa. Ha anche la simpatia di Errani e la femminilità di Schiavone?
      Beh sì, abbastanza imbarazzate. Tutto complicato e arruffato, gente che ha giocato queste pre-qualifiche e che si è magari qualificato che poi entrerà di diritto per classifica, forse spareggi tra i perdenti per giocarsi la wild card lasciata da Bolelli...terrificante.
      Nadal...mha. Per me è il secondo favorito, anche per l'assenza degli altri. Un tempo era favorito assoluto, senza avversari. Piccole differenze.
      Ciao Stefano, alla prossima

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  2. È vero, i commenti di supertennis sono spaventosi. Anche la programmazione a volte sorprende proprio
    L´idea di un canale solo tennis e anche gratis, in sé non sarebbe male, leggevo che i francesi la vorrebbero copiare. Chissá.
    Saluti
    Lucas

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    1. Sì, l'idea di un canale tematico per me è ottoma, senza voler pensare al resto. Per me anche i giornalisti (alcuni) sono preparati. Il problema è la insopportabile faziosità/mistificazione a favore degli italiani. La cronaca/commento Knapp/Strycova è stata aberrante. Partono dallo sbagliato presupposto che chi guardi sia digiuno di tennis, come chi ci capita in una tv generalista.
      Ciao Lucas, alla prossima

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  3. spietato quanto realistico panorama.
    Ma quando ti prendono a Supertennis? invece di spendere soldi a rifare il logo, che adesso pare una casa farmaceutica, che facessero fare le telecronache a chi di dovere! A meno che tu non abbia la zeppola e soffra di balbuzie (il che aggiungerebbe interesse, comunque)... ciao Pic

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    1. Ma ho già mandato curri-culum (selfie del culo). So che il (durissimo) colloquio di selezione verte su una lettura del vangelo secondo Binaghi, con voce flautata e imbottiti di un mix esplosivo di valeriana, oppiacei e Lsd. bei casi più complicati anche un trattamento stile Arancia Meccanica, con negli occhiali le gesta di Fognini e Errani ("Fo-gni-ni ta-len-to, ge-gno, top 5, bion-do. Sa-ri-ta ta-len-tuo-sis-si-maaaaa!").
      Vi aggiornerò.
      Ciao a te Bruno

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  4. Ah, Picasso, lo aspettavo questo tuo reportage dal Foro Italico. Sicchè i meritocrati, buffonocrati arrivano anche sui campi da tennis. (Un amico li definisce "la casta degli imbecilli").
    Noto, caro Picasso, che non hai menzionato Venus Williams. L'hai dimenticata ? O te la vuoi tenere tutta per te ?
    In fine, una parola alla generosità del popolo italico: la calorosa accoglienza che ha riservato al nostro Roger nazionale era, a dir poco, commovente. Pensa, pur di vederlo, la gente si accontentava di seguirlo mentre palleggiava con Ljubicic. E, pertanto, oggi io vi ripago: sto facendo il tifo per Francesca Schiavone (contro Safarova). Mi auguro che non sia fatica sprecata.
    Casta degli imbecilli vs popolo generoso e esuberante - tutti numerosissimi al Foro Italico, a spese proprie anche i primi !
    Spero che quelli di Supertennis abbiano saputo apprezzare il tuo curri-culum. Che spasso che sei.
    Un cordiale saluto a te e una tiratina di coda affettuosa al gatto.
    Anna Marie

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  5. Ecco, il tifo per Francesca Schiavini l'ho fatto. Eccome.
    Ora sto provando con Fabrio Fognini. Ma lui sbuffa, sbotta e fa il bambino ribelle. Quanta ingratitudine da parte di questi giocatori italiani, caro Picasso.

    Ti saluto
    Anna Marie

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    1. E no, quest'anno niente Foro. Già, ma da anni Federer è accolto in modo quasi mistico.
      Venus rattoppata la battono ancora in poche. Schiavone in molte, ma ormai conta ben poco.
      Fognini è stato strepitoso (nell'esibizione da circo con la Roma).
      Ciao Anna Marie, alla prossima

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  6. Sonego però ha ben figuratommarco.v

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    1. Sì, Sonego ha discreti fondamentali, fisico ancora adolescenziale, ma comunque un buon carattere.
      Ciao Marco

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.