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lunedì 27 marzo 2017

KOHLI, NADAL, BAGEL, SBERLEFFI E SCONFITTE



Sarà stato il 2010 o il 2011, a una certa età la memoria si fa labile. Ricordi sbiaditi di un epico suicidio/turpe omidio del "Picasso" Petzschner sul Centre Court di Wimbledon. Il tempio del tennis.
Intendiamoci, di fronte aveva il miglior Nadal, non certo quello che su quei prati sarà poi ghigliottinato da testa di lampadina Darcis o Dustin rasta Brown. Quel giorno il diavolo di Manacor fu leziosamente ischerzato per tre set dal surreale pittore imbianchino tedesco. Ispirato come non mai, il Pecce, nello scrivergli "marameo" sul volto tirato, prima di un back radente o smorzata d'invereconda bellezza. Meglio fermarsi a quei tre set, perché il resto (gaglioffo abuso di potere e medical time out di Rafa e tradizionale resa del funambolo di Bayreuth) somiglia a una strage degli infanti, alla classica, funambolica, fatale sconfitta in salsa picassesca.
Eppure, terminato l'eccidio, con immaginario imbuto in testa, rivelai ai discepoli: "Arriverà il tempo, presto o tardi, in cui Richard Benson farà più spettatori di Fedez, che a Miami o Margherita di Pula, un Picasso o un Kohli, stenderà Nadal rifilandogli un simbolico doppio bagel".
Ci sono voluti anni, non è l'ormai ei fu Picasso, ma eccoci. Sul centrale di Miami Beach immagino il Kohli in camicia hawaiana e short mare fucsia catarifrangenti, sviolinare sapienti rovesci che lasciano Rafa di sasso. Il maiorchino, poche ciance, non è certo quello orridamente fenomenale di qualche anno addietro. Copia sbiadita, che prova (e ci riesce) a rimanere a galla con tutto quello che gli resta. Non sarà il prodigioso braccio di Federer ma è l'indomito coraggio.
Eppure il Kohli passeggia a testa alta, con quella faccia un po' così di chi non sa nemmeno dove si trovi. Sguaina rieposte e colpi al fulmicotone, con occhiali a cuore da Lolita, sorseggia un mojito al cambio campo. Poi chiede al garzone se ha un panino con crauti, würstel e papaia. Rafa è incredulo, schiaffeggiato, sulle gambe. Impotente, frustato e frustrato.
Che meraviglia, il Kohli. Bombe di servizio e ravesci a una mano come una lama che taglia il campo burroso. E via, una smorfia surreale di compiacimento, tra gli "ohhhh" del pubblico, ammirato o preoccupato dal Rafa alle corde, spaesato.
Il papero teutonico completa l'opera per un prodigioso bagel. 6-0 che rimarrà nella storia come simbolico trionfo dei perdenti fini a se stessi. Che vale più di 12 slam. 
Sin troppo banale, sciocco, credere che potesse finire con un altro 6-0 o 6-4. Niente. Lo spiaggiante Kohli inizia financo a pensare di essere un tennista vero. È quello l'errore fatale. Arretra, mentre Rafa prende campo in modo animalesco e chiude 6-2 6-3.
Tutto tragicamente, meravigliosamente, orrendo.

4 commenti:

  1. Io attendo la tua biografia di Petzschner, e sarò alla presentazione seduto dietro McPhee (che scriverà la prefazione) e Bobo Vieri (che vorrà esserti amico).
    Tutti ottimi pezzi negli ultimi mesi, ti aspetto tra due o tre giorni alla fine di questi Master sul cemento, non vedo l'ora.

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    1. Presto o tardi arriverà la pomposa biografia. Bobo vieri sbocciante contribuirà con un video prefazione su Nietzsche e la sciabola.
      Grazie mille Lorenzo, a presto

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  2. Mi viene in mente un solo aggettivo riguardante Nadal: tignoso (e non in senso spregevole). E' uno che per ammazzarlo devi ammazzarlo (come ha fatto recentemente il Re).
    Vediamo cosa fa il nostro Fogna.....

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    1. Certamente. Ci mette tanto orgoglio, credo gli sia rimasto poco altro. Vedremo se saprà reinventarsi.
      Fogna forse avrebbe potuto provarci, ma è andata come abbiamo visto...

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.