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venerdì 14 aprile 2017

A RUOTA LIBERA (Closing, Cina, Milan, Trump, Binaghi, Federer, Morgan, De Filippi, Berlusconi, Raz Degan)



Sono, questi, giorni drammaticamente delicati, che i nostri nipoti studieranno a scuola percorsi da brividi lungo la schiena. Unabomber Trump che sgancia sull'Afghanistan la più potente bomba non nucleare di sempre? Attimi di imbarazzo anche per i filotrumpisti pur pacifisti gandhiani come il Di battista (che magari considerano Gandhi un fluidificante colombiano del Nacional di Maturana), eccitati per colui che aveva "spaccato tutto" (così ululavano con voce rotta e occhi sognanti) battendo Hillary. Tutti contri la Clinton, sostenuta dal turpe Renzi e quindi, per un superbo sillogismo da neomaieutica grill-dibbattistiana, brutta e guerrafondaia. Trump, invece, tanto buono e votato dalla gggente. Paura e brividi per le minacce dei coreani che esibendo missili nucleari si dicono pronti a una guerra? Sconcerto per l'ondata populist-fascista in Europa? Le Pen che nega olocausti, varie ed eventuali? Putin (che fa il Putin)?
Macché, il vero dramma si consuma a Mediasèt: Morgan cacciato da Amici di Maria. L'eccentrico artista scapigliato, che pure aveva aderito con entusiasmo al programma per pagarsi i debiti accumulati per eccesso si red bull, è stato considerato inadatto. Immaginate la scena: De Filippi, che ha scoperto Tina Cipollari, comunica al premio Tenco Morgan che dovrà fare il co coach della pesciaiuola Emma Marrone. Perché inadatto ad insegnare ed assegnare canzoni a un drappello di brufolosi aspiranti cantanti. Ora lancia ora strali contro un sistema che crea immondizia musicale ad uso di urticanti scimmie urlatrici bimbominkia fedezistiche. Per dire, una cosa di cui anche un Di Maio sarebbe a conoscenza. Apriti cielo, le lobbies defilippiane non ci stanno e minacciano querele. Ne vedremo delle belle, ma se Marco Castoldi in arte Morgan dovesse candidarsi alle primarie Pd, ci farei un pensierino.

Che dire poi, proseguendo con la politica estera, della splendida cavalcata di Raz Degan? Trionfa come naufrago solitario all'Isola dei Famosi. Annienta uno ad uno un cast d'inutilità folgorante. Spettacolo. Vince con l'89%: record assoluto. Segno che, ogni tanto e per questioni serie (mica insulse elezioni politiche), gli italiani sanno ancora votare bene.

Ma, in fondo, qui siam per discettere di tennis. E se non lo si fa è perché è stata una settimana di magra. Vedo/leggo solo qualcosa di interessante: un lussureggiante Lorenzi-Quinzi in quel di Marrakesh, tra beduini erranti e cammelli. Il vecchio e il nuovo del tennis tricolore. Oltre all'avvincente spunto generazionale, il confronto tecnico mi ha portato alla mente epici scontri tra Borg e Connors sulla terra verde di Forrest Hills. La spunta il Borg senese, ma il nostro Jimbo giovane si farà. Wimbledon è nel mirino. In Colombia va in scena il Sara Errani show: sconfitta in un match di semi-tamburello padel (da suicidio dopo 10 minuti) dall'altra arrotina Larsson, sciorina un campionario di orrori tecnici (ho contato 9 lanci di palla al servizio sbagliati in un game) e comportamentali (roba che Fognini sembra uscito da Oxford e, almeno, il ligure qualche buon colpo lo tira), da far accapponare la pelle. Niente drammi, sarà wild card a Roma. Invito quasi sicuramente negato a Francesca Schiavone, perché considerata "ormai vecchia" da illustri rappresentanti federali che l'hanno usata fino a pochi giorni fa. Tra l'altro, Schiavone la vegliarda (coetanea di Venus e qualche mese più anziana di Federer e Serena - non proprio a Villa Arzilla - ) la semifinale in Colombia la raggiunge pure. Ah, a quasi 47 anni, è pronta al rientro Kimiko Date.

Ormai siamo entrati nel tragico tunnel italtennis. Come trascurare allora l'ennesima pacchiana caduta di stile del capo supremo Binaghi? Federer ha scelto di saltare la stagione sul rosso, quindi niente Internazionali (il torneo più importante del mondo). E allora, il nostro eroe, trova il guizzo d'artista. Poco ce ne cale, io ho sempre tifato Nadal, afferma beffardo. E poi -  non soddisfatto, continua - Roma ha sempre dato dispiaceri allo svizzero. Che, sottointeso, mai li vincerà. Campione monco, senza Internazionali. Bisogna dare atto al pubblico romano d'essere abbastanza cresciuto in educazione dai tempi dei "devi morire" urlati a Borg o Lendl. Il motivo è presto detto: questi invasati, nazionalisti e provinciali, ultrà ora saranno nella cabina dei bottoni.
Altra notizia degna di nota: il vecchio scriba Gianni Clerici commenterà gli Internazionali per Supertennis, narrando - così leggo - aneddoti gustosi (le mutandine in pizzo di Lea Pericoli o lo svolazzante gonnellino di una trans peruviana nel 1927). Poco male. Il rischio di chiusura ingloriosa di una carriera da hall of fame, è forte. Temo, sbertucciato da giovani neo colleghi con la zeppola o strappati alla mezzadria. Come Morgan asfaltato da un Rudy Zerbi. 

Questo però, bando al tennis e alla politica estera spicciola, è il gran giorno dell'addio di Berlusconi al Milan. Che dire, scorrono nella mente nostalgiche immagini di trionfi, già vecchie istantanee di un calcio all'epoca futurista. Piaccia o meno, persino gli invidiosi (l'amore vince sempre sull'odio) non possono negarlo: ha cambiato il calcio in Italia: elicotteri, trovate kitsch, megalomanie degne di un magnate eccentrico e disturbato, ma soprattutto una squadra di immortali, non solo capace di vincere in Italia (poca cosa) ma di stravincere nel mondo, dominando. Non occorre citare record, coppe, successi in trent'anni che altre squadre blasonate sognano di accumulare in duecent'anni. Il cloëb più titolato al mondo. Nessuno meglio di lui. Scopre Sacchi, s'inventa Capello, lancia Ancelotti. Gli occhi da cerbiatto di Shevchenko prima del rigore a Manchester, le danze in punta di piedi di Van Basten, le scivolate di Baresi. La doppietta di Comandini nel derby dei record. 5-0 al Real, 4 al Barca fenomenale di Cruyff. Tremendo solo pensarci. Altri si affannavano nel campionato dell'italietta nell'eterna battaglia guardia e ladri, Moratti e Moggi, il Milan dominava nell'Europa a loro proibita. Berlusconi ha portato il Milan in cima al mondo, ci ha guadagnato, sfruttato e dato. Gli ultimi anni sono stati un calvario da tragicommedia sexy, colmo di deliri senili d'onnipotenza, ormai consunto dal ciarpame e dalla grottesca battaglia politico giudiziaria. Gli hip hip hurrà da frenocomio per condurre ai medesimi trionfi Paletta o Montolivo, l'attacco a tenaglia, satiriasi calcistica, il piercing al pisello come unico vezzo concesso ai giocatori, il 5-5-5, ingaggi di parametri zero con stipendi inferiori alle Polanco. Silvio, come trascurarlo, ha provato anche ad aggiustare l'Italia, strappando uno scialbo 0-0 (i suoi possedimenti quasi salvi) e un soggiorno vacanza a Cesano Boscone.
Mi rendo conto di aver scritto un post che pare suggerito dal figlio illegittimo di Pellegatti ed Emilio Fede, concepito durante la finale di Manchester, ma non si può trascurare la realtà. Persino Moratti ne riconosce i meriti, oggi. Il tempo è sempre galantuomo e presto sapremo cosa saprà fare la nuova proprietà cinese. Azzardo rimpianti per il guitto di Arcore già dopo un mese. E, forse, riusciremo nell'impresa di rimpiangerlo anche in politica, grazie alle sbalorditive trovate dell'imperante trumpsalvingrillismolepenista.
Il rischio del si stava meglio quando si stava peggio, è dietro l'angolo.

6 commenti:

  1. Nel post precedente si diceva di assurgerti a commentatore di SuperTennis, aggiungo come tour leader ad eventi tennistici (tutti in gruppo, dal vivo, tutti che ti offrono da bere passando lunghe giornate, a tratti un troll che tenta un litigio; o davanti a un grande schermo su una spianata jonica); qui ti proclami come il perfetto discorsista a Radio24, prima dell'inno italiano delle 6am, le 12 per me al mio fuso orario, le 17 in un mondo ideale, in cui si è più a est di tutto, dove vive Ruud Gullit che col suo standing altro che Raz Degan. A presto

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    1. Anche un mezzanotte e dintorni, non dimenticare. E Amici di Maria De Filippi come ballerino classico e tenore.

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  2. Urge epinicio su Laura Siegemund.
    Saluti da Paolo.

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    1. Assai divertente. Forse rientra anche nella ormai obsoleta classifica delle mie top ten (da rivedere, visto che quasi tutte sono morte o ritirate).

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  3. Buongiorno Picasso.
    Casomai l'assenza di tue linee in questi mesi fosse frutto del bagel a livello di commenti....sappi che era un divertente post, che a me è piaciuto e che adesso che la Juve ha perso e il prolasso è avvenuto, aspetto personalmente di sapere se per te i calzoncini inguardabili di Stan The Man potranno piegare in finale il ritorno dell'Alieno uncinato (questo il vaticinio). Un saluto

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    1. Addurittura. Ti rivelo un segreto: non mi interessa nulla di bagel o 1300 commenti, men che meno di ottenere consensi per un post im cui manco mi ricordo cosa ho scritto.
      Parto dal presupposto che Fedez è un cretino anche se ha milioni di like.
      Più banalmente, non aprivo blogger da due mesi e non ho aggiornato i commenti.
      Quanto alla Juve, sarà per il prossimo anno. Io ci credo. Lapo puntero di sfondamento, Gnello centromediano e Sconcerti fantasista.
      Salut

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.