.

.

mercoledì 9 agosto 2017

È SOLO UNA TRAGICA, VILE, INGIUSTIZIA



Avevo promesso a un'anguria di non scriverne più. Di dedicarmi piuttosto alla barba di Bargiggia (la pettina? Usa la cera o la lacca? Pettinino o spazzola?). Al limite cianciare di tennis. Ma l'avete visto Shalopalov? Quale irruente sontuosità. Erede mancino del grandioso Dancevic. Finalmente ho un nextgen da idolatrare.
E invece no. Capita, con la stessa masochistica morbosità che ti spinge a guardare Vespa sugli omicidi estivi, di rivedere il filmato della conferenza stampa di Sara Errani.
Uno spettacolo agghiacciante.
L'italiana doveva fornire spiegazioni a giornalisti incalzanti, sulla squalifica (ripeto, squa-li-fi-ca) per doping. Invece finisce in teatrino pietoso. Non solo i giornalisti non chiedono, ma si trovano a subire le invettive della tennista (squalificata), sulle false notizie riportate dai giornali. Che come io sono una professionista (squalificata per doping), dovete esserlo pure voi (non scrivendo che è stata squalificata per doping). Falsità che hanno cercato di rovinare il suo onore, e per cui ora pretende scuse e titoloni. Quali titoloni? Scusarsi di aver messo sullo stesso piano l'anastrozolo e il letrozolo per cui è risultata positiva (e che pare più potente dell'anastrozolo erroneamente citato)?
Un irripetibile mix tra Bobo Vieri e Donald Trump. Manca solo che, come il Bobone nazionale, parta col proditorio "sono più uomo io di tutti voi messi assieme". Possibile abbiano accettato tutto questo e non se ne siano andati? Forse quelli veri erano in spiaggia.
Tralascio la storia della madre, verso cui ci sarebbe stato poco rispetto. Non ho letto, nemmeno nelle peggiori fecce social, battute sulla madre malata. È stata lei e il suo staff a tirarla in ballo nella difesa. Pretende che non si citi nemmeno?
Sarita non si difende, ma attacca. E lei da attaccante, come sul campo, lascia a desiderare.
È un fioccare di domande scomodissime, da parte dei giornalisti bastonati: "Farai ricorso? I punti in FedCup contano? Riprenderai dai tornei minori? Solidarietà dai colleghi? Ti senti vittima di un'ingiustizia?". Solo uno abbozza sottovoce dei rapporti col medico De Moral. Il luminare di Armstrong. Sì, conferma, c'è stata, ma solo una volta per un controllo sotto sforzo prima della stagione. Sicuramente inopportuno, ma nulla più. Leggerezza, come chi va a farsi l'esame del sangue da Dracula. Finalmente un altro le chiede, con la testa sotto i suoi santissimi piedi, come mai quattro mesi di silenzio. Ovvio, perché non aveva fatto niente e sperava in una assoluzione in carrozza. Easy.
Ad ogni domanda la stessa solfa, un po' a braccio, un po' leggendo il discorso preparato. Con la faccia dura e il cipiglio di chi è vittima di un'ingiustizia. Della Wada, degli haters, dei giornalai. Da colpevole cui hanno dato le attenuanti a vittima e martire, è un attimo.
Basta dire falsità. C'è bisogno di verità e lei la ripete a più riprese, la verità: è stata squalificata per l'assunzione di cibo contaminato da una sostanza che non porta benefici alle donne, ma solo (blanda) agli uomini.
Ora, tra i giornalisti accusati di aver detto falsità, ce ne fosse stato uno a dire che no, non ci sembra tecnicamente corretto ciò che dici, santissima (sempre con la testa sotto i suoi piedi): lei è stata squalificata perché positiva a una sostanza dopante, inserita nella tabella dei farmaci proibiti dalla Wada perché non è una spremuta di melograno, ed è stata graziata con soli due mesi perché hanno creduto alla sua (strampalata o meno, sta all'intelligenza di chi giudica, sempre che sia concesso ancora) tesi difensiva della contaminazione da cibo, brodo di tortellini. Un po' differente come cosa, sempre con la testa al suddetto posto.
Sul fatto che il farmaco non porti vantaggi alle donne ma solo agli uomini, nessuno (figuriamoci) a chiedere numi su come mai allora risulti nella lista di sostanze proibite dalla Wada anche per le donne. Non si capisce. Un qualche sostegno scientifico alla tesi, in verità mai sentita nemmeno da Banfi in un medico in famiglia. Niente, silenzio tombale, e scuse sottovoce. In fondo è solo una tragica, vile, ingiustizia.



5 commenti:

  1. Mamma mia un'arroganza a dir poco squallida, ma il personaggio lo conosciamo e non mi sorprende per nulla questo suo atteggiamento. Come sempre, insopportabile dentro e fuori dal campo. Sul capitolo doping è stata perfino peggio della Sharapova, e ho detto tutto. A quel che ho capito quel farmaco è nella lista dei sospetti perché serve ad attutire effetti collaterali del doping e che la giustizia si è bevuta il brodo dei tortellini non perché ci credano, ma perché semplicemente non possono provare il contrario. Comunque davvero penosa nella sua arroganza. Fosse stata zitta avrebbe fatto miglior figura, ma come ho detto, il personaggio e il relativo clan ormai lo conosciamo anche troppo bene e non c'era da aspettarsi nulla di diverso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma sì, in fondo non ci si poteva aspettare altro. Ma speravo che almeno avesse il buon gusto di non passare da colpevole a vittima che chiede le scuse dei giornalisti (di cosa poi...). Vicenda penosa.

      Elimina
    2. Ho erroneamente cancellato alcuni commenti invece che pubblicarli (se volete, potete rinviare). Comunque, rispondo citandoli.

      - Roberto Meloni. Grande Dancevic, che credo ci stia riprovando. Fisico di cristallo, ma tennis godurioso. Quanto a Shalopalov, il ragazzo ha grandi numeri. Ha giocato a braccio sciolto. Bene direi, piacevolissimo da guardare. Vediamo oggi cosa combina con Mannarino. Sulla carta match assai interessante.
      Le tagliatelle di Peruzzi, certo. C'è una vastissima casistica di cazzate simili. Questa, a mio avviso, le supera tutte. Vince per distacco.

      - Luca dal Friuli. Analisi ineccepibile. Davvero inaccettabile e senza senso la boria esibita in conferenza. Se nella tesi difensiva citi i tortellini (qualcuno è riuscito anche a negarlo, e va beh), ti stupisci che i giornali lo riportino e che nei social facciano battute? Tralasciando l'arroganza (ci credono tutti scemi o asserviti?) con cui continuavano a ripetere che fosse una sostanza che non dà benefici. Certo, e la Wada lo proibisce così, tanto per fare dispetto. E come se fossimo tutti tonti da non capire che oltre al vantaggio diretto, alcune sostanze sono proibite perché coprono e/o attutiscono gli effetti negativi degli anabolizzanti.
      Caso Sharapova. Dio sa quanto mi stia simpatica. Ma ha detto che assumeva meldonium e per distrazione l'ha fatto anche nei mesi in cui è diventata sostanza illegale. Se lei o i suoi legali fossero stati più furbi, avrebbe potuto negate, dire di aver bevuto vodka nel bicchiere contaminato del fratello, e forse se la sarebbe cavata anche lei con due mesi. Questo è, ad oggi, il modo in cui viene giudicato il doping nel tennis. Se uno ammette lo sbaglio: 15 mesi. Se dici che potrebbe esserti volata nel piatto, 2 mesi.

      Elimina
  2. L'"odio"sportivo,il tifo contro,personalmente con l'eta'e come giusto che sia,si e' attutito,ma con lei no,mi e'troppo refiosa.Anche io,morbosamente,ho aspettato con ansia il notiziario dell'istituto luce supertennis dopo la notizia,e non sono stato sorpreso nel sentire la voce fuori campo della "giornalista"ripetere come un tormentone Sara ha sempre risposto presente,in fed cup,nella buona e nella cattiva sorte,lei c'e'sempre stata,e allora?Poteva uscirne con autoironia difendendosi tipo,che so"Ma avete notato che ultimamente faccio piu'schifo del solito,che sbaglio il lancio della pallina otto volte prima di servire comunque un'anatra ferita"ma temo ne sia sprovvista.P.S.Finalmente scrivi piu' spesso,grazie di esistere,ciao.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ho visto. Ma certo, come se la fedeltà alla bandiera e alla patria la metta al riparo da tutto e in automatico da ogni, non dico sospetto, ma almeno umano dubbio.
      In generale, la cosa che più suona surreale è la lamentela coi giornalisti. Ebbene, tralasciano supert, tra sky, eurosport, mediaset, tutti i commentatori (italiani) che quotidianamente sui social scrivono h24 di ogni cosa riguardante il tennis, di quelli famosi nessuno ha scritto nulla su questo episodio. Un tweet, una nota, un post. Silenzio tombale.
      Ciao a te, grazie

      Elimina


Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.