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martedì 8 agosto 2017

ERRANI, DOPING, TORTELLINI, SCIE CHIMICHE




La notizia è di quelle inattese, da gelare il sangue nei polsi. Grignani trovato positivo all'alcoltest? No, Sara Errani (la nostra, Sara Errani) "non negativa" a un controllo antidoping. Che "positiva" sarebbe risultato sin troppo brutale e traviante. Si tratta del Letrozolo, sostanza presente in un farmaco usato in casi di cancro al seno e vietato perché, in assenza di esenzioni terapeutiche, rientra tra gli "stimolatori ormonali e metabolici". La sostanza, chiariscono esimi luminari, aiuta a coprire eventuali tracce di anabolizzanti. Anabolizzanti che non sono stati trovati. Quindi avrebbe coperto egregiamente. Pochi cazzi, è scienza. C'è da restare sgomenti. Delusi. Il controllo è avvenuto a Febbraio. Da allora, conosciuto il fatto, mamma Fit, lungi dal considerarsi parte lesa dalla tesserata che avrebbe barato, ma lesissima dalla eventuale squalifica, lavora straordinariamente nell'ombra. Un plotone di Perry Mason per stendere la vibrante difesa del vero (la non colpevolezza). Nel frattempo la convoca anche in Fed Cup, le assicura una Wild Card (negata al rottame Schiavone) a Roma. Non lascia trapelare nulla alla stampa (bravi loro e/o incapaci i segugi giornalisti?). Eppure, le prestazioni e la tenuta psico-fisica di Errani qualcosa dovevano dire circa la non serenità dell'atleta.
Niente, il dispaccio d'agenzia arriva solo poche ore prima della sentenza Itf: due mesi di squalifica, perché si è creduto alla buona fede della romagnola. Lavoro spettacolare della difesa. Immagino la travolgente arringa. Il motivo è presto detto, lo spiega la stessa Errani in un comunicato di straordinaria e umana sincerità. Non tiriamo in ballo i dopati veri di Taiwan o russi, lo Spermonium anti asma di Masha, candidmente assunto per i dieci anni in cui era lecito e (per incuranza) qualche mese dopo la sua messa al bando. Qui no, ragazzi. Non c'è frode retroattiva. La nostra è italiana, è una pura, si vede a occhio nudo quanto vada, andasse, andrà sempre a pane e salame (capocollo, al limite).
I soliti malpensanti avvoltoi avevano anche riesumato quelle balle da spogliatoio sul chiacchierato rapporto con medici spagnoli invischiati in processi di doping. Tutte cazzate. La nostra lo spiega in modo chiaro. Non si può non crederle: sarei pazza - lascia intendere - ad assumere un farmaco antitumorale, che porta a gravi conseguenze fisiche. E lei non è pazza. Infatti - leggo - la sostanza incriminata era contenuta in un medicinale presente a casa dei genitori, ove l'atleta si trovava, in uso alla madre. Come abbia potuto assumerlo, nemmeno lei lo sa. Prova a fare ipotesi, immagino sconcertata e sostenuta dai legali. La più plausibile riguarda il brodo dei tortellini, preparato dalla madre, nel quale potrebbe essere finito qualche nanogramma volante di Letrozolo, o gocciolina di sudore contaminato. Proprio per dimostrare l'esiguità della sostanza, dichiara di aver fatto un test dei capelli con esito negativo. Test non ammesso nel processo per un cavillo. Quale, non si sa. Forse ammaliati dalle prove sui tortellini, i giudici avranno pensato fosse superfluo.
Sara ribadisce di non aver mai assunto in modo involontario questo farmaco. Mai in modo volontario? Freud o errore di battitura? Penso la seconda, malfidati. Ci sto dentro, le credo. Io, che poco ne capisco e non sono un Ris, ho fatto un altro "penzamento". E se la colpa fosse di una zanzara che ha punto la madre e poi la nostra, incolpevole, tennista? Può essere, ma alla Itf sono bastate le altre prove presentate dai nostri legali. La Fit, poco dopo, dirama un comunicato in cui dichiara di essere al fianco della sua atleta, fornendo tutti gli strumenti scientifici e legali. I soldi, quando ci sono, vanno spesi bene. Atleta, si legge con piglio marzialmente littorio ai tempi della campagna in Abissinia, "caratterizzata da senso del dovere e dirittura morale". Patria, sangue, suolo.
Ora però, il sentimento è ambivalente. Se è vera, come è vera (e credibilissima), la storia dell'assunzione accidentale di farmaco antitumorale anabolizzante per contaminazione da tortellini (o cappelletto, secondo teoria giurisprudenziale minore) in brodo (senza panna), due mesi di squalifica sono uno sproposito. Una somma ingiustizia. Una specie di complotto. Se le scrupolose motivazioni addotte sono considerate valide dalla Itf, si dovrebbe andare a fondo e mirare a una cancellazione totale della pena. Perché, non scordiamolo, pena c'è stata e finirebbe per macchiare una carriera adamantina.
In Italia, leggo qualche commento. Sui social la suburra internauta si scatena con battute dozzinali su tortelli in brodo dopati, Giovanni Rana, etc. All'estero ridono amaro per queste scuse, il doping involontario da contaminazione ambiental culinaria non li convince, sembra una scusa più grottesca del bacio cocainico di Gasquet. Sono in malafede, gli stranieri. Ma non passa lo straniero! I più autorevoli giornalisti italiani invece (compreso me, che non sono giornalista ma resto autorevolissimo), proni, credono ad occhi chiusi alla verità di Sara. Ma proprio tutti. Anche quelli scettici riguardo all'uomo sulla luna e complottisti vari da scie chimiche e false flag, stavolta credono al tortellino contaminato. Ed io, ovviamente, con loro.
Il mio gatto invece, mi guarda strano. Lui, forse perché odiatore professionale, è colpevolista. O, almeno, non crede alla contaminazione. Anzi, una scusa simile dovrebbe portare l'aggravante di abuso dell'intelligenza felina. Il felino è diffidente per natura. Blatera di un doping sempre più raffinato, subdolo. Mica c'è più il bombone à la Fantozzi durante la Coppa Cobram o gli anabolizzanti vivi di Ben Johnson. Ora corre sul filo. È fatto di sostanze lecite create per curare asma, diabete o cancro, che assunte scientificamente a piccole dosi (in persone sane un dosaggio normale avrebbe effetti nefasti) hanno effetti dopanti, o mascherano il doping o ne attenuano effetti dannosi. Ci arrivate o no, voi bipedi? Sembra dire. Il felino è un odiatore nato, non va preso in considerazione. Io credo a occhi chiusi nella buona fede di Sara. Credere, obbedire, combattere. Fosse una Williams o Sharapova chiederei l'ergastolo al 41 bis con isolamento diurno e notturno. Oltre alla restituzione di tutti i premi vinti in carriera.

Qualcuno penserà che sono pazzo a scrivere queste cose. Smentisco. Ho solo assunto accidentalmente, per contaminazione, Lsd sbevendo una birra assieme a un tossico. O forse canapa passando in macchina davanti a una piantagione abusiva. Chiedo il pieno proscioglimento per le cazzate scritte.

4 commenti:

  1. Ciao Picasso,qualcosa non torna però:poco prima delle Olimpiadi di Rio un canottiere azzurro fu squalificato per la stessa sostanza prima 4anni poi ridotti a 2 anni in quanto provata la non volontarietà dell'assunzione,qui si parla di 2mesi!! Comunque io appoggio tua ipotesi zanzara è ovvio che sia accaduto ciò ,scusa tortellini ridicola,i legali Fit le hanno fatto infliggere ben due mesi quando poteva essere assolta anzi doveva ,la zanzara le ha di sicuro fatto trasfusione sangue della mamma,
    Ti abbraccio caramente e frequenta mi raccomando posti più normali dove al massimo ti contamini di eternit o rifiuti nucleari non Lsd o simili...oh sta finendo estate e quasi non me ne accordo ,manca poco e vado a Cuba!!
    Ciao ciao
    Stefano

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    1. Non conosco il caso del canottiere. Probabile che non abbia gli stessi avvocati. O che in certi sport le cose vengano giudicate in modo diverso.
      Non so, ho provato a buttarla in risata, ma credo ci sia ben poco da stare allegri. Leggendo quanto scrivono i giornali stranieri (penso equidistanti rispetto alle faide italiche), da questa storia tragicomica ne escono tutti male.
      Ciao carissimo, buone vacanze a Cuba. Beato te

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  2. Onestamente quello che mi stupisce di più è che i giudici della ITF abbiano creduto a questa scusa ridicola. Comunque ormai, come dice il tuo saggio micio, il doping è de facto legale, basta avere una buona squadra di medici e preparatori atletici e il gioco è fatto. Al giorno d'oggi se ti beccano principalmente è perché o sei un pollo, o qualcuno nello staff ha toppato dimenticandosi di presentare i certificati (verissimi eh! cosa pensate malfidenti?) adeguati. E dico questo indipendentemente dal fatto che la Errani e la compagna di sventura Sharapova mi stanno simpatiche come il nido di vespe sulla grondaia. Sicché per me, doping libero e almeno la piantiamo con una farsa

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    1. Sì, abbastanza inquietante. Buoni avvocati, scusante (che più surreale difficile immaginare) e credo che il 90% dei casi di doping finiranno in grazia. Tra l'altro, se credi a questa epocale frescaccia, devi assolverla. Non puoi darle 2 mesi per non aver controllato cosa conteneva il brodo dei tortelli.
      Una farsa atroce.
      Spero davvero sia come dice lei. Ma davvero. Giocare con questi medicinali è folle.
      Più volte discusso del tema doping libero. Soluzione estrema per una situazione estrema, e sempre meno chiara.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.