.

.

sabato 20 gennaio 2018

AUSTRALIAN OPEN 2018 - BOLLETTINO DI GUERRA, PRONOSTICi OTTAVI




Calura, boccheggiamenti, visioni mistiche e svenimenti, sotto i quaranta gradi di Melbourne. Qualcuno ha anche rischiato di morire, tumulato nel vicino cimitero dei martiri del tennis, sulle cui tombe quel simpatico zuzzurellone  di Bernard Tomic piscia birra e si accende una sigaretta con una banconota da mille dollari.
Tra gli uomini ci lascia prematuramente Wawrinka versione reduce di guerra con cicatrice da uomo vero, di chi si sutura le ferite col fil di ferro. Cade per mano di Tennys Sandgren (uno che in condizioni normali userebbe come spazzolino del wc). Fuori anche l'altro possibile outsider Del Potro per mano del redivivo Berdych. Liquefatto sotto il sole australiano il giovane predestinato Zverev, cui Chung infligge una dura lezione da occhialuto professore a supponente (e sopravvalutato) cocco dei professori. Il rischio di diventare fuori corso è concreto.
Nessun problema per i favoriti Nadal e Federer. Percorso in discesa per lo spagnolo, smanicato come agli esordi da diciassettenne Mowgli (tranne per due chili e mezzo di capelli). Avversari buoni per sgranchirsi i muscoli. Solo nominalmente più impegnativi quelli di sua Divinità Immortale Federer, per ché allo stato attuale Gasquet vale quanto un Leonardo Mayer. Elvetico che, al solito, è balsamo, collirio santo per le nostre cataratte violentate da mezzadri ghermenti racchette come scalpelli.
Un dato di fatto va sottolineato: Novak Djokovic è tornato, annessa qualche pantomima da morente malato immaginario che aveva caratterizzato i suoi esordi. Salvo insolazioni, tachicardia, crisi di ventilatio intestinalis putrens, per la vittoria finale c'è anche lui. Prima di una semifinale con Federer, altri banchi di prova saranno Chung e (soprattutto) Thiem che sta picchiando bene (bell'acchiappo Kiki Mladenovic, distrutta. Che Radek Stepanek abbia trovato un erede ammazza fidanzate tenniste?). Da quelle parti, in agguato, orrendo, nell'ombra come il gobbo di Notre Dame, Cilic.
Si sapeva già leggendo il tabellone, e si è confermato spot più interessante quello in cui sgomitano due i diversamente bulli Dimitrov e Kyrgios, per un ottavo che vale una semifinale. Il vecchio Tsonga l'ha spuntata di orgoglio sullo sciagurato Niagara Shapovalov, prima di arrendersi proprio a Kyrgios. Australiano in buona forma e l'ottavo con Dimitrov è aperto a ogni soluzione.
Capitolo italiani: ben due (dicansi due) alla seconda settimana. Non avveniva da quando Berlusconi cantava canzoni francesi in dolcevita nelle navi da crociera e Peppe Grillo faceva cacare solo come comico. Bravi Fognini e soprattutto Seppi (uscito vivo dalla maratona col giurassico Ivo Karlovic) a sfruttare bei buchi nel tabellone. E non sono nemmeno chiusi. Entrambi sfavoriti (Fognini per curriculum, Seppi per freschezza) contro Berdych e Edmund, ma se la giocano.

Veniamo alle nostre amabili, vezzose, donne (molte) in antistupro mutandoni fantozziani. Ci lasciano prematuramente Kvitova e la cavallona di Pamplona Muguruza. Resta in corsa le il trio Lescano delle pallettare favorite: Halep, Wozniacki, Svitolina, cui si aggiunge con autorevolezza Kerber versione carrarmato che umilia i latranti resti di Sharapova (dato di fatto, coincidenza o meno, fate vobis: senza Meldonium, da mesi ormai, Masha fatica a valere le prime trenta. Forse 50.). Woz e Halep si sono salvate in modo rocambolesco, la prima graziata dal braccino (premio Dementieva 2018) Jana Fett da 1-5 15-40 al terzo, la seconda uscita vittoriosa da una maratona a chi spirava prima con la trottolina Davis, una che somiglia a un pomodoro pachino.
Proveranno ad assaltare il muro delle regolariste, alcune picchiatrici: la spettrale Pliskova e Medison Keys in buona forma. Qualche chance anche per Garcia, sempre indecifrabile, e la giovane Osaka. E perché no, Barborella Strycova, cui il clima caldo provoca uno strano effetto di eccitazione compulsivo creativa. Insomma, sta giocando bene o l'hanno sedata.

Qualche pronostico prima di andare a dormire:


Uomini

Nadal-Schwartzmann 90-10. Una nota merita questo ragazzo argentino, dal nome e craniometria teutonica e altezza da pigmeo. Ma non credo posso fare più di 12 games.
Cilic-Carreno 60-40. E ottavo da parental control fu. Peggio di un talk di La7Beppa con notisti ingellati che come cuccadores rivieraschi si masturbano sulle cosce della Boschi. Bambini a letto e Cilic in quattro set.
Kyrgios-Dimitrov 55-45. Già scritto prima. Match da 1X2. A pelle prendo Kyrgios, ma giocata saggia è l'over.
Edmund-Seppi 60-40. Ottavo che se capita come primo turno di un atp 250, seguirebbero solo i parenti stretti interessati all'eredità. Favorito l'inglese, ma l'indomito altoatesino si esalta sopra i 45 gradi e quando gli altri si disidratano.
Thiem-Sandgren 90-10. Oddio, colpi di calore, asteroidi, missili, etc, a parte, esito scontato quanto un editoriale di Travaglio sul "governo Renziegentisconi ladro che li politici arrubbeno, w Peppe mio tvbdmscpmttt".
Djokovic-Chung 70-30. Occhio al coreano, altro test per il lazzaro serbo. Nole in quattro, o tre briosamente tirati.
Berdych-Fognini 60-40. Berdych è tennista di livello superiore, ma l'italiano può far valere la sua astuzia italica contro la pertica ceca, spesso in ambasce quando non può giocare sul suo schema (bum, pam, ba-bum).
Federer-Fucsovics 90-10. Sbracciate di allenamento per Federer, anche se l'ungherese è in buona forma.


Donne

Halep-Osaka 45-55. Qui per me può scapparci la sorpresa. A 3,00 si può provare la ragazzona nippo hawaiana, che pare sul punto di esplodere ed è puledra di razza negli slam. La Halep del turno precedente ci lascerebbe le penne. E ha 3 ore e 45 di battaglia sulle gambe.
Pliskova-Strycova 45-55. Derby ceco interessante, tra i due opposti. Una smunta, assente, picchiatrice giraffona, l'altra brevilinea, isterica, tennista a tutto campo. Si può tentare Barborella a 3,50 e tifare ebbri di birra.
Kerber-Hsieh 75-25. Il pur lodevole ossicino quadrumane di Taiwan potrà poco, rischiando di essere stritolata dal panzer tedesco. Wwf allertato.
Keys-Garcia 50-50. Ottavo equilibrato e (potenzialmente) da guardare. Ha lasciato migliori sensazioni Keys, quindi prendo lei.
Martic-Mertens 40-60. Il cuore è tutto per la garrula gazzella croata, sempre ispiratissima negli slam. La ragione dive Mertens, in gran spolvero in questo inizio 2018.
Svitolina-Allertova 80-20.
Suarez Navarro-Kontaveit 55-45. Zitta zitta, Carletta è lì. Flemmatica e compassata. I book la vedono sfavorita con la violenta estone Kontaveit (a 2,20). Quindi val la pena giocarla.
Wozniacki-Rybarikova 70-30. Poche chance per la ritrovata giraffina backomane, ma ci proverà.

4 commenti:

  1. Ossicino quadrumane è la definizione che non trovavo per la Hsieh. Sempre un piacere leggere i tuoi pronostici. Zibì

    RispondiElimina
  2. Chung: l'avevo visto con le NextGen, e sembrava palesemente il fratello maggiore che mette a posto le stanze disordinate dei fratellini piccoli. Quello che non si disperde, che non si fa le canne, che sa quali sono le scelte giuste per la sua partita, la sua carriera e la sua vita.
    Ma più che altro, io che sono superficiale, l'avevo lasciato con il ricordo spiacevole che è l'unico pro ad usare la mia stessa racchetta, per giunta di tre pollici inferiore, ad ulteriore umiliazione dei miei schemi.
    Ora l'ho rivisto, pur fermandomi agli highlights da 7 minuti, per sicurezza mentale (ma ho rivisto più volte lo scambio da 33 colpi, 1 minuto e 33, come sostituto dello strutto allucinogeno). Se non avessi guardato anche l'intervista finale l'avrei trovato estremamente insopportabile - come esulta in campo, qui tipico revanscista e frustrato, che deve dimostrare di poter essere il migliore, che significa raggiungere la solitudine, come è tipico della politica coreana cui è difficile parteggiare di cuore -, invece i 20 anni ancora mi commuovono, e parecchio. Parla di tale solitudine come "sogno" di una vita di sacrifici. E' un simbolo ancora imberbe e dunque molto tragico ed espressivo.
    Probabilmente ne vedrò qualche spezzone con Sandgren: nella telecronaca l'hanno chiamato "journeyman", un testardo da Challenger e valigia in mano, che se fosse agli Us Open sarebbe un eroe, qui nell'altro emisfero resta un journeyman, un personaggio minore di quelli appoggiati al bancone nei romanzi minimalisti americani dei '70, o comparse nei ricordi di altri personaggi sempre minimalisti, ugualmente dimenticati.
    Grande partita quella di Kyrgios, ora mentre ti scrivo Dimitrov cerca di restare dentro .. leggo che i più danno come ostacolo al Fedal il solo Cilic! Ed anche il tabellone ..
    Ti ammiro per aver tentato un'analisi WTA: lì mi hai perso.
    Grazie e mille per i tuoi articoli. A presto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bella la tua analisi e descrizione di Chung. Di certo il meno appariscente (assieme a Edmund) di tutti quelli del 95-99, pronosticati come futuri messia. Oltre alla solita finale con GQ a Wimbledon jr, ancora ricordo i commenti tipo "eh, ma è entrato nei 100 solo grazie ai challenger asiatici. Programmazione furba, wild card, classifica drogata, presto si sgonfierà". Ora vediamo lui dive sta e GQ è ancora negli Itf. Mi annoioa da morire, ma è diventato mostruosamente solido. Non conosco bene la sua storia, chi lo allena, ma sembra un mostro di serietà e stakanovista del lavoro.
      Ciao Lorenzo, grazie e a presto

      Elimina


Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.