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domenica 25 marzo 2018

LA FAVOLA DI FEDRO: L'AVVINAZZATO, IL PIRITELLO E LA MUMMIA


Con l'elezione dei presidenti delle camere, il sospirato governo M5s/Lega è sul punto di decollare, magari portandosi dentro un appoggino camuffato della mummia. Anche con un'agilità insospettabile. Preparatevi, rimpiangerete non solo Gentiloni, ma anche Monti, Berlusconi, Forlani e Nerone.
È una meravigliosa fiaba. Avvincente e a lieto fine.
Su una motovedetta, navigano due bambini con deficit mentale. Salutano gioiosi gli elettori che li vogliono al governo. Uno, macrocefalo, distribuisce redditi ai cenciosi coi soldi del monopoli. L'altro, rutta dopo aver ingollato un negroni a stomaco vuoto e, imbracciando una schioppetta ad acqua, spara ai migranti a mare. "Pum, pum, pum!". Garruli, veleggiano verso Tripoli. "Ecco la Europa, dobbiamo invaderla. Arrendeveti, siete circondati, affamatori sorosiani del popolo italiano!". E, assieme, sparano "pum, pum, pum!", tra le urla eccitate degli italiani emozionati da cotanto ardore patriottico. Poi ecco spuntare dal mare una mummia. "È ancora vivo, ma non è negro, facciamolo salire!", fa l'avvinazzato padano. È un ottuagenario imprenditore brianzolo con pochi capelli, in fin di vita. Ormai fuori di melone, ha rischiato di annegare inseguendo due pesci palla scambiati per spogliarelliste moldave.
I due subumani però, tra occhiate lenguide ed emoticon cuorate, debbono fare il governo del paese. In alto mare, discutono delle poltrone, i presidenti di Camera e Senato, trovano qualche convergenza parallela. Non  è cosa facile. Uno anela ancora il Parlamento della Padania con sede a Brugherio. L'altro non sa nemmeno cosa siano, ste camere. Pensa a due stanze nella villa di Peppe Grillo. Non riuscendo a mettersi d'accordo sui nomi, l'avvinazzato ha un lampo: "Facciami partecipare anche la mummia. È un povero vecchio, ma è saggio assai.". "Vabbuò - fa il piritello macrocefalo - abbasta che restituischi lo vitalizio, noi siamo contro la casta".
Via allora a una girandola di nomi. Il piritello non transige: alla camera vuole uno dei migliori profili 5stelle. Uno che è addirittura laureato con tesi sui neomelodici italiani e, avendo financo frequentato un corso di formazione per disoccupati spacciato per Master, deve metterlo a frutto trovando un lavoro serio. Tale Fico. Il vecchio si sveglia di colpo: "qualcuno ha detto fica??? Va beeeeeeene, facciamola salire!". Fatto, anche il nordico annuisce. Resta la Camera. "Tocca  a noi questa, ragazzino!". Giggino, schivo, acconsente.
"Che bello, stiamo facendo pure noi lo inciucio per prenderci le poltrone? Sto emozionato. Ha nasciuta la terza repubblica della trasparenzia honesta!".
Il primo abboccamento è Romani. È un saggio argentato berlusconiano, nemmeno troppo talebano e fascio. Giggino storce il labbro e con eleoquio ciceroniano: "None! nel 1969 copiasse il tema d'italiano! Noi vorrebbimo persone onesti! È lagggente che ce lo chiedesse, chiedessette...insomma hai capito!". Il padano rutta e propone la Bernini, facendo l'occhietto all'ottuagenario erotomane, come si fa a un tavolo di poker. Quella si defila e si arriva allo stallo.
"Quando si scopa qui?" Si lamenta impaziente Tutankhamon, iniziando a levarsi le bende. L'empasse è superato solo trovando un nome senza macchia: la Casellati. Giggino non sa chi sia, ma per darsi un tono e, scongiurare il pericolo di perdere le poltrone, annuisce. "E vadi per lei. Mi parerebbe un alto profiterol stutuizionale!".
La mummia intanto, si è levata tutte le bende e, abbracciando il fedele alleato padano, squilla incredibilmente lucido: "Evviva! Ghedini non mi bastava, ecco al Senato la bravissima Casellati. Ha un curriculum eccezionale! Sottosegretaria al tempo del lodo Alfano, in prima linea nella marcia in mio favore dopo il processo fango Ruby. Ed è uscita anche a testa alta da quella polemicuccia dei forcaioli grillimo sull'assunzione di sua figlia a portaborse! Siamo il quarto partito, ai minimi storici, ma abbiamo la seconda carica dello stato dei nostri! E per giunta una più berlusconiana di me! Evviva la figa! Ora possiamo scopare?".
Qui il macrocefalo ha un mancamento. "Ma questo è lo psiconano pregiudicato. Il mafioso piduista pdimenoelle che dovevamo cacciare per sempre. E mo gli diamo pure la presidente del senato corrotta, che ci faceva le leggi ad personam al nano? Che figura di merda ci facessimo ora coi cittadini elettori nostri?".
Il padano, ormai sbronzo marcio di negroni e grappa, stappa una magnum di sciampagna: "E sorridi, coglionazzo, è la politica questa!". "Bevi, coglionazzo, bevi!", gli fa eco il satiriaco. "Ma come, santità, dopo questo inciucio mi da ancora del lei?". "Non ci pensare agli elettori, quelli sono umorali. Vanno e vengono. Poi, magari al nord qualcuno va col padano, qualcuno torna a noi! E adesso, bungabunga!!!".

Questa la cronaca fedele. Poi, si sa, i giornali han visto altre cose. Al Fatto, dopo trent'anni di antiberlusconismo, cinque di antirenzusconismo e antinciucio compulsivo, rischiano un suicidio collettivo come la setta di Manson a Bekersfield, uccisi dai propri gas intestinali. Travaglio è sedato. Sotto effetto di sostanze antiemorroidali, partorisce una lettura geniale: "Salvini e Di Maio hanno fatto il funerale a Berlusconi". Poi, in silenzio, l'hanno visto singhiozzare: "ho la faccia come il culo...". Un funerale coi fiocchi direi, quando come quarto partito (al 14%) ottieni come seconda carica dello stato una super pretoriana di Arcore. Pronti, prendono la palla al balzo gli altri: non l'hanno ucciso, ma è comunque uno schiaffo Berlusconi. Anzi, a Renzusconi (che quello bisogna mettercelo comunque). Questa cosa dello schiaffo ha una sua logica. Essendo Silvio affetto da bulimia sessuale è aperto a tutte le esperienze, compreso il sadomaso, quindi gli piacerà un mondo.
Ne esce bene anche Salvini che non rompe col padrone, infinocchia il ridicolo grullo in amore e, rinunciando alle presidenze delle camere, adesso pretenderà qualcosa nella scelta del premier. Altra partita, povero piritello.
Chi rischia di essersi bruciato è il M5s, che in dieci giorni ha sconfessato tutto quanto in cinque anni gli aveva fatto acquisire consensi. L'elettorato grillino è materiale organico eterogeneo, si sa. Basta analizzarli, avendo pelo sullo stomaco.
Una parte li vota perché sono contro il sistema, sbandieravano ai quattro venti verginità politica "mai alleanze con i partiti che hanno distrutto il paese, mai inciuci per spartirsi il potere, mai con la Lega dei diamanti, mai con Salvini e Berlusconi. Non era solo indecente lo psiconano, ma criminale anche chi si alleava con i fuoriusciti del partito dello psiconano, vedasi Verdini e Alfano. Non si transigeva. Ora eleggono, compatti, la sua badante legale a Presidente del senato.
Altri li hanno scelti perché onesti. Non occorre elencare la graniuola di avvisi di garanzia ricevuti. Nuovo di zecca c'è un neoeletto furbetto dello stipendio non restituito, che dichiara: il mio impegno a dimettermi? Carta da culo.
Altri, semplicemente, li han votati per il reddito di cittadinanza. Fatta la fila al Caf, hanno capito che è una cosa difficile. Forse tra 132, 133 anni...se ci arrivate vivi, ed evitate di vaccinarvi, è più probabile arrivarci.
C'è poi un'altra fetta dell'elettorato grillino, la mia preferita: i coglioni di sinistra, talmente cretini da non capire che sono di destra. Molti degli appartenenti a questa specie (cui dedicare capitolo a parte) negano di aver votato M5s. Altri fanno spallucce e, con non curanza: "massì, ho voluto dare un segnale". Certo, forte e chiaro: sono un coglione intero. Sono così di sinistra che il Pd faceva leggi di destra. Hanno Travaglio come Baluardo. L'antiberlusconismo come patologia mortale, adattata all'antirenzismo. Hanno avuto fugaci flirt con Di Pietro e Ingroia. Dopo i 5stelle potrebbero strizzare l'occhio ai forconi. Quando Bersani implorò pateticamente i 5stelle di appoggiare il suo governo, costoro si eccitarono per l'umiliante niet. Una vera sinistra fascista, finalmente. L'ex giudice antimafia Grasso e Boldrini (una specie di Che Guevara convinta che Guevara fosse donna e uccisa dal femminicidio), non andavano votati perché nomi non abbastanza di sinistra. Ora si ritrovano Fico e l'ultrà berlusconiana Casellati, che vorrebbe eliminare le unioni civili, e con quella smarrente sensazione di essere coglioni.
C'è infine lo zoccolo duro di destra. Per metodi, proposte, organizzazione interna, è chiaro come il M5s abbia calamitato i cuori di fasci sparsi. Ora però, a buffo braccetto di Salvini, rischiano di essere fagocitati. Perché alla fine preferiranno un fascio coerente ad uno incoerente.
Quindi, nel giro di qualche anno, spariranno, soffocati dai miasmi delle loro scorregge demagogiche, conchiudo la disamina.
Passata la sbornia, rifletto come in questa mostruosità d'eventuale governo, uno straccio di democrazia la rappresenterebbe solo Berlusconi. Pensa come siamo ridotti. E anche il discorso sull'elettorato eterogeneo 5s che sarà deluso, a mente lucida, fa acqua per un banale motivo: c'è un filo che lega tutti quanti i loro elettori in modo trasversale: l'idiozia assoluta".

6 commenti:

  1. Come affronti le conversazioni al bar, ogni giorno? L'appellativo "&Psiche" in linea teorica ti permetterebbe di fornire noi lettori di una guida alla sopravvivenza delle stesse, e in definitiva ai tempi moderni.
    Io ambisco all'astrazione, come un pezzo di musica classica avanguardista bloccato negli anni '70, guardare il mondo come una merda d'artista sigillata nel suo fulgore, ma in realtà cado ad ogni provocazione che vedo comparire nelle chat dei gruppi vari. Grandi afrori, senza spunti positivi né tantomeno conversioni.
    Per fortuna hai aggiunto una signora monografia, mancavano da tempo. Dai che quando sarà passata la stagione sulla terra quest'anno vedremo qualche ragazzino farsi uomo.
    A presto

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    1. Io non ambisco a niente. Tanto meno a piacere o essere coerente col titolo del blog o a compiacere chi legge. Se domani ho voglia di scrivere di balletto classico o di coltivazione di stramonio, lo faccio.
      Non piace? Pazienza.
      Quanto al tennis, negli ultimi mesi mi fa addormentare.
      Ciao Lorenzo, a presto

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  2. meno male che ci sei tu a rimettere le cose al loro posto...ormai l’onda è inarrestabile e tra poco leggeremo che l’analfabeta vesuviano è il nuovo De Gasperi ...non condivido solo la tua posizione sul reddito di cittadinanza...nel senso che c’è gia’ da decenni sotto forma di centinaia di guardie forestali (?!?)sparse tra calabria e sicilia, enti inutili, regioni a statuto speciale con centinaia di portaborse e sanguisughe, fondi europei a favore dell’agricoltura
    erogati truffaldinamente etc etc.
    Caro Picasso sei una delle rare luci in questi tempi di oscura follia.
    grazie
    enrico

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    1. Piano col definirlo analfabeta...o incapace o altro. Pare che viga una dementocrazia: se uno stewart o operatore ecologico è chiamato a guidare il paese, è una cosa bellissima. Una fiaba moderna. Io, a chi dice questo, farei prendere un aereo pilotato da chi non ha mai visto un aereo.
      Di sprechi, istituti inutili, il paese è pieno. Quando si tratta di abolirli sul serio però, scappano o votano no. Al Cnel ancora brindano.
      Ciao, grazie e a presto

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  3. Per fortuna dureranno poco, almeno mi auguro

    Comunque si conferma quello che pensavo, i leghisti, che purtroppo conosco fin troppo bene essendo veneto, sono dei democristiani provetti che si rigireranno i pentagrulli come dei poveri deficienti. Come ho detto, speriamo durino poco, altrimenti non ci resta che l'espatrio

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    1. Sì, l'impressione è quella. Che finiranno per essere stritolati dai marpioni leghisti.
      Non so quanto durerebbero. Magari il tempo di fare una bella legge elettorale coi fiocchi. Costituzionale e senza pericoli di dittatura fiorentina (che dio ce ne scampi): premio di maggioranza al 27% e voteranno solo gli iscritti al blog.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.