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martedì 24 aprile 2018

IL GIGGINO PREMIER







Ma quanto è tragico il balletto degli antinciuci, anticasta, anti poltrone, che pur di diventare casta e sedersi sulla poltrona, si affannano con vista annebbiata e salivazione azzerata nel patetico tentativo di inciuciare con tutti, senza riuscirci nemmeno, essendo totalmente cretini? Tanto. Impagabile, direi.
Giggino Di Maio vuole governare. Fortissimamente governare. Se solo sapesse cosa si intende per Governo. Presto sarà istituito il premio "Giggino Premier", che andrà a sostituire il "nanetto d'oro" di arboriana memoria. Eccolo sorridente innanzi al Presidente Mattarella, persona che "stima molto, di grande equilibrio". "Perché non lo avete votato due anni fa allora?", chiede un avventuriero. "Non lo conoscevamo". Ci sta, uno mica può sapere tutto. Le uniche notizie trovate erano quelle di Travaglio, per cui Mattarella era fratello di uno ammazzato dalla mafia e, come tale, mica poi tanto santo. Eh, già.
"Caro Matterello, avendo giunti primi in classifica io dovessi fare il Premier della Italia e indossare la maglia rosea, mica le chiacchiere.".
Il Presidente, con grande aplombe.
"Egregia, incommensurabile, testa di grandissima minchia, non hai vinto un beneamato cazzo. Contano le coalizioni e il centrodestra ha più voti di voi coglionazzi. Se invece di fare il cretinetti su Twitter avessi studiato la legge elettorale, la Costituzione, ora lo sapresti.".
"Quindi mo che faccio del mio 32%?".
"Ti ci pulisci il culo, coglionazzo, o fai un accordo. Quello che voi bestie ignoranti chiamate inciucio. Ah, un'ultima cosa, Pupazzi. Lo sapete quello che sta succedendo in Siria, sì? Che proponete, un referendum on line su ruzzle?".
"Vabbuo', ora provo a fare lo inciucio. Poi vediamo come fare con la guerra. Ma Assad è una brava persona che restituisce il vitalizio o è un farabutto che se lo tiene?".

Preso a calci da Mattarella, il funambolo di Pomigliano non può perdere tempo. Anche un minuto è prezioso. Finita l'era del "mai alleanze con altri partiti", inizia quello della "puttana" che la darebbe a tutti, ma proprio a tutti. Anche ai tre gatti morti di fica/poltrone di Liberi e Fessi che, non a caso, sono i primi ad accettare con bava alla bocca e moscio cazzo barzotto in mano, pronti per la copula da impotenti. Dopo il microonde di Bersani, Giggi apre poi il forno della Lega e trova Salvini tenuto a guinzaglio sadomaso da Berlusconi nudo. Va bene votare la berlusconiana più berlusconiana di Berlusconi Casellati come Presidente del Senato, ma come Premier no. Ardono dal desiderio di fare un governo con Salvini, ma con Berlusconi (di cui Salvini è sodale da un trentennio) giammai. Da delinquente si accetta un vigoroso appoggio esterno, ma al governo insieme no. Per convincere Salvini a mollare l'omino di Arcore, accetta (grazie a uno studio scientifico a quattro mani di Sibilia e Toninelli su wikipedia) la Flat tax, ma solo se progressiva e che tenga conto anche dei poveri. Come dire: sì a una legge sui matrimoni gay, ma solo se si sposeranno un uomo e una donna. Adottiamo un cane, ma solo se è un gatto. Sì allo Ius soli, ma solo se ne beneficeranno i cittadini italiani. Va bene il reddito di cittadinanza, ma solo se è dato a chi non è cittadini. Geni assoluti. Non si battono questi. E mandrie di giornalisti appostati pendono dalle loro labbra, senza un minimo sussulto, un liberatorio "ma che cazzo state a dì? L'Italia può andare nelle mani di questi totali cretini?". Travaglio non si sottrae e, tagliente, chiede all'autopriclamato premier se nella carbonara mette tutto l'uovo o solo il rosso.
Giggino però, è in gabbia. Salvini resta fedele a Berlusconi (divertito come un bimbo nel far saltare tutto) a cui, ormai incapace di intendere, riesce anche di dire l'unica cosa sensata degli ultimi trent'anni: "I cinque stelle non li prenderei nemmeno come lavacessi a Mediaset". Possiamo dargli torto? Prima d'essere miracolato con un pugno di voti on line, lo stewart di Pomigliano avrebbe visto il posto di lavacessi a Mediaset come un miracolo della Madonna. Ma il povero Di Maio è vittima anche del fuoco amico, col cavallino di riserva Dibba (fermo per un turno e impegnato a scrivere reportages da Antigua per il Fatto) che spara su Di Maio come un D'Alema (scemo però) su Veltroni.

Ercolino sempre in piedi però non si scoraggia. Quella poltrona deve essere sua, costi quel che costi. Come Pippo Franco che un tempo va nella curva della Roma e l'altro in quello della Lazio, ora prova col forno Pd, chiuso a doppia mandata, come uno stalker con la bava. Lega o con Pd, è uguale. Il programma? Come pensate di allearvi con partiti agli antipodi? Come conciliare il vostro programma con un altro che rappresenta tutto quello che avete combattuto e per cui gli elettori vi hanno votato? Qualcuno glielo dirà? Un eroico giornalista che non teme le (già attivissime) purghe casaleggesi, forse? No, la Gruber vuole sapere se devvero ama tanto la sua fidanzata.
Che problema sarà mai il programma, suvvia. Le elezioni sono finite, gli inganni pure. È tempo di mangiare, con Franza o Spagna purché se magna. "Il programma del M5s si può realizzare in trent'anni...(se sarete ancora vivi...)", dichiara la capagruppa. Il reddito di cittadinanza non si fa più, ci accontentiamo di quello di inclusione pidiota. Ve lo immaginate se Berlusconi il giorno dopo le elezioni avesse detto: "Il milione di posti di lavoro? era solo campagna elettorale. Ci vorranno almeno trent'anni, e poi quel Prodi lì ha lavorato bene eh, dobbiamo governare insieme...". Fucilato in Piazza Loreto. O ancora, immaginate se l'ominide di Rignano se ne fosse uscito con "Ma che ci avevate creduto agli 80 euro? oh grulli, era solo campagna elettorale...". No, il farabutto ha addirittuta mantenuto la promessa, e non gliel'hanno mica perdonata quest'infamia.

Giggino però è abilissimo. La sua evoluzione è graduale, non meno che rapida. Dal Pd male
assoluto passa a un dialogo col Pd derenzizzato, fino a spingersi al petting sfrenato ammettendo che governi Renzi e Gentiloni "hanno fatto molto bene". Ormai steso arriva al "Ci sono molti punti in comune col Pd (non è chiaro se li trovi nel "mafiosi" o "ladri")", fino alla resa "Renzi imprescindibile nel dialogo m5s-Pd". In piena crisi isterica, sarebbe pronto a votare Sì alla riforma costituzionale di Renzi, confermare Jobs Act, buona scuola, Italicum, tutto. In lacrime. Ancora qualche giorno e chiederà a Matteo Renzi di fare il Premier, proporrà babbo Tiziano Renzi Presidente della Repubblica, la Boschi ministra dell'economia, banca Etruria sede estiva del Governo.
Di fronte a queste cialtronesche ammissioni d'aver mentito in campagna elettorale, qualcuno potrebbe fargli notare come in qualsiasi paese un bugiardo non può fare il premier? Speranza vana. Tutti genuflessi, estasiati e sbrodolanti senza ritegno, celebrano questa come una svolta da statista del Giggino. Via invece allo sparo sul Pd. Perché si sa, non si sbaglia mai a impallinare il Pd. Quando governa per anni con una maggioranza risicata sono semi golpisti inciuciatori. Se perdono le elezioni e vogliono (per sbaglio) fare una cosa buona standosene all'opposizione, sono traditori della patria.

Di fronte a questo spettacolo penoso si potrebbe pensare ad u  calo di consensi del M5s. Che qualcuno ne abbia capito contraddizioni e incapacità nel formare anche un governo. Figurarsi governare. Ma che. Aumentano. Volano nei sondaggi. Un po' perché, bene o male, purché se ne parli. Conta solo l'esposizione mediatica. Un po' per l'effetto d'Urso: più raschi il fondo del barile, più fai ascolti. Qualcuno però nel Pd resiste ancora al corteggiamento. C'è allora bisogno di un'altra giravolta. Diventare di sinistra. Non è complicato. In fondo non sono né di destra né di sinistra, ma di merda. E la merda va bene con tutto. Non sono né fascisti né antifascisti, sono per l'uscita dall'euro, ma anche per un euro forte, vogliono uscire dall'Europa ma rimanendoci dentro, uscire dalla Nato ma (dopo modifica notte tempo del programma) restando fedeli all'alleanza atlantica, vogliono il reddito di cittadinanza ma pure una Flat tax andrebbe bene, lo strangolatore di Boston Renzi è il male assoluto da cancellare, ma anche "imprescindibile" in un governo 5stelle-Pd, sono contro le Ong ma bisogna salvare i poveri migranti, e così via. Non è certo una tragedia allora mettersi un mantello di sinistra. Urge però un nome nuovo, spendibile. Magari solleticando l'animo vendicativo di Renzi nell'appoggiarlo solo per il sadico gusto di vedere Di Maio fare le figura del pollo allo spiedo. Il nome è ovvio: Papa Francesco II Fico il neomelodico, che più di sinistra non si può: cammina a piedi, mica in jet (e pazienza se per il torpedone di sicurezza che si porta dietro si spenda più di un volo Roma-New York). È per dalla parte dei poveri, visita i senza tetto, parla come un carmelitano scalzo (submentale), porta una barba incolta che fa molto sinistra, suo nonno nel '72 votò una volta comunista.
Insomma, chi meglio di lui per stanare il Pd?
Che poi, essendo Pidioti, magari ci cascano davvero.


2 commenti:

  1. Governo 5 Stelle-PD è il modo migliore per ritrovarsi tra un anno Salvini premier col 51% e in grado di eleggersi il presidente della repubblica che vuole lui. Una prospettiva semplicemente terrificante

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    1. Riuscirebbero nell'impresa di dare ragione ai 5stelle su una cosa: quando li chiamavano pidioti.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.