venerdì 9 maggio 2025

Il ritorno di Papa Sinner II, lampi di Bublik, l'ultimo Fognini









Si respira un clima di mistica attesa a Roma, ore di trepidazione e flatulenze all'incenso per l'esito del Conclave e il ritorno sui campi del Foro di Jannik Sinner. Un bel sole accompagna l'inaccessibile sgambata dell'italiano contro Casper Ruud. Gridolini, urla, schiamazzi, cori da stadio. Che la situazione sia leggermente sfuggita di mano lo capisco guardando due svitati sulla settantina con parrucca rossa che saltellano garruli. Una simile isteria collettiva la ricordo solo da ragazzo, quando il pazzo del quartiere vestito da sciatore provava a fare uno slalom gigante tra gli ulivi a Rocca Cannuccia imitando Alberto Tomba.
Ma c'è anche il tennis, e un po' di smarrimento mi coglie nel constatare come nei campi di periferia 1 e 2, l'Alcaraz di Wish Munar e gamba corta Giron siano diventati i beniamini assoluti del pubblico, che li tifa in modo infernale. "Ale, ale ale ale, Munar, alè". È il degrado dei tempi: una volta i cazzoni qui avevano come idoli cazzari autentici come Paire o Kohli. Vedo qualcosina del giovane fenomeno predestinato Fonseca, affettuzzato in due set da Marozsan, gradevole violino tzigano. Il teenager brasiliano ha facilità di sparo disarmante, ma ancora un fisico da wurstel di pollo e una normale confusione tattica. 
Match di giornata, almeno per me, Bublik-Safiullin. Lo scenario è quello epico del Pietrangeli, violentato dalle due orride tribunette. Da anni questa storica struttura, una specie di tana in marmo circondata dalle statue è un vanto che riesce persino a far dimenticare la proverbiale disorganizzazione, campi di patate, servizi quasi inesistenti. "Eh, ma noi abbiamo il Pietrangeli!!!". Ebbene, per due biglietti in più, sono riusciti a rovinare anche quello, con quest'abominio. Bublik però ci fa poco caso ed eletto a beniamino assoluto, dà spettacolo. Gladiatorio e arrembante, Sasha regola in due set il buon Safiullin, soldatino di piombo russo della scuola Youzhny. Un mix di follia e insolito pragmatismo, fanno gridare al miracolo: sarà una di quelle due/tre settimane l'anno che il cavallo pazzo kazako ha deciso di giocare a tennis per vincere le partite mettendo parzialmente da parte l'ortodossia giocolieristica? Ai posteri l'ardua sentenza.
Poi spazio al canto del cigno di Fabio Fognini, reso ancor più malinconico dal rossastro tramonto romano. Il ligure malconcio e reduce da tormentati mesi di problemi fisici, può poco contro il britannico Fearnley. Due set di agonia, vissuti in attesa di qualche lampo. Un guizzo, una sfuriata epica, un coniglio dal cilindro. Resta solo lo storico annuncio del nuovo Papa che irrompe sul maxischermo con tanto di bacio di Fognini, che prova ad affidarsi a lui. Il massimo sarebbe stato accompagnarlo con un epico bestemmione. Il match però, non c'è. Lui che in carriera ha ingarbugliato Nadal e mandato al manicomio Murray, oggi non riesce a fare partita contro un avversario che è un normale impiegato della racchetta, almeno due categorie sotto il livello del Fognini prime. Poco male, non è questa partita a dover indirizzare i bilanci su una carriera comunque ottima. Genio e follia, grandi gambe oggi stanche, che compensavano limiti mentali e un servizio non adeguato al tennis di vertice comunque accarezzato con la top 10 e la vittoria a Montecarlo. Fognini ha tirato la carretta del tennis italiano per oltre un decennio, prima dell'attuale boom, e forse meritava di chiudere in modo diverso e romantico, vincendo quella Davis onorata negli anni bui del tennis italiano.




2 commenti:

  1. Picasso,come attendo un tuo scritto!Forse mi ero abituato troppo bene con l'Australian Open.Una mia sensazione che potrebbe avvicinarsi alla tua con Munar e Giron l'ho avuta durante la premiazione del Master a Torino.Mi ha così sorpreso sentire il pubblico del palazzetto forse tributare un'ovazione è troppo ma comunque mostrare un fortissimo affetto nei confronti di Taylor Fritz.Non è per niente simpatico,non ha un gioco coinvolgente,a cosa era dovuta tanta partecipazione?!?Volevano solo consolarlo?Può essere che il genere umano stia diventando più buono ed io non me ne stia accorgendo?Boh!

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    1. Non so se l'umanità stia diventando più buona. A me sembra solo più stupida e vuota.
      Nel caso particolare dei gruppetti di esagitati fan del "diverso" a Roma, forse si adattano a quello che c'è. Un tempo avevano Stepanek, ora hanno Munar.
      Alla prossima, ciao Giuseppe

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