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martedì 18 gennaio 2011

AUSTRALIAN OPEN 2011 – Kimiko, Romina e Picasso: Quel treno che passa e dice ciao




Day 2 – Dal vostro inviato, un lazzarone visionario


Kimiko, Romina e Picasso. Nell'ordine: Storie di sconfitte eroiche, talento cristallino e pavida fuga da se stessi. Da tempo è ormai un appuntamento fisso, Kimiko Date. Tra noiosi primi turni, scontate carneficine e passerelle dei più forti, la quarantenne e mitologica giapponese dalle corte leve è qualcosa che rapisce l'attenzione. Sbalordisce, a tratti entusiasma e commuove. Anche questa volta il tabellone le dava in pasto una ragazza con metà dei suoi anni, numero dodici al mondo, Agnieszka Radwanska. E Kimiko lotta, corre, sferruzza, attacca con immutato coraggio kamikaze nel vano tentativo di tenere un servizio. Tutta verde come un graziosissimo bonsai perde il primo set. Trova il tempo di esalare uno stridulo urletto di disapprovazione verso la decisione del giudice arbitro: "Ohhh no-no-no! gni!". Poi si avvicina alla rete che le arriva ai fianchi piatti, poggia le manine sul nastro e parla con calma zen. Reclina la testa, in un moto di grande disapprovazione sconcertata, e torna a giocare. Il pubblico la sostiene, e lei continua a macinare colpi anticipati vincenti, raid a rete. Mi tiene sveglio fino all'alba, quasi, quell'eroico scricciolo che combatte contro il tempo e la banale evidenza delle carni. Recupera il set di svantaggio e vola. Leggera, in stato di grazia. 4-1 e servizio, ed uno stato di quasi esaltazione moderata di rito zen. Nulla può fermarla, o quasi. La ragazzona polacca prova l'ultimo trucco. Un bel Medical time out. Cinque minuti di comodo ed inutile massaggio shatzu alla schiena. Tanto basta per far rattrappire i tozzi muscoli della quarantenne nippo e farle perdere concentrazione. Kimiko inizia a scentrare palline e perde tre games di fila. Riprende a lottare, prima di cedere 7-5 al terzo. Saluta con grazia l'avversaria e si prende tutta la standing ovation del pubblico. Una sconfitta forse ingiusta, crudele. Ma che a sua insaputa, fotografa con implacabile cinismo l'imbarazzante stato del tennis femminile. Se una ventenne numero 12 al mondo deve ricorrere a simili mezzi di infima levatura, per venire a capo di una coraggiosa quarantenne, non si può negare quanto la Wta sia giunta alla deriva tecnica più totale.
In contemporanea, nascosta dalle telecamere, si dibatteva anche Romina Oprandi. L'italo-svizzera prova l'incredibile rimonta e vittoria biblica contro l'insipiente starlette Maria Kirilenko, bella tennista di medio livello. Risale da 3-6 3-5 e va ad un centimetro dalla vittoria. Romina una come Maria dovrebbe batterla sempre, per legge. Disposizioni divine o quant'altro. Invece l'equilibrio finale sbalordisce, fa gridare all'ancestrale miracolo. Quando la salute sostiene un minimo le sue martoriate giunture e lei ha una benchè minima voglia di lottare, la nostra Heidi con le gote paffute è tennista da top 20. Tecnicamente superiore a due o tre simil Kirilenko messe in fila. Perde sul filo di lana, Romina, ma il futuro potrà regalarle ancora soddisfazioni.
E' ormai ora di pranzo quando si apprende di un evento contemporaneamente increscioso. Andreas Seppi, con ardimento ed animo da combattente delle steppe sta recuperando due set di svantaggio all'ottuagenario gnomo Arnaud Clement. Roba da non credersi. E c'è anche Philipp Petzschner, avanti due set contro Jo Tsonga, versione bolsa. Una giornata da segnare sul calendario, col velato timore che la profezia dei Maya possa essere anticipata di qualche mese. Seppi (lo immagino con gli occhi iniettati di sangue e la mandibola serrata) trionfa al quinto. Ad attenderlo al secondo turno non ci sarà il lezioso eroe tedesco Petzschner. Picasso domina per due set la sagoma lenta, goffa e trattenuta di Tsonga. Quasi imbarazzante, il francese. Almeno quanto il volersi convincere che quelle fiammate del 2008 potevano essere normalità. Quella improvvisa congiunzione di condizione fisica esplosiva e colpi devastantemento shockanti, rimane casuale coincidenza irripetibile. Gli basta di rimanere agganciato al match ad inizio terzo set per mandare in confusione il povero Picasso. Un'accozzaglia atrocemente confusa e lacoontica di briose inutilità. Denso di talento impietosamente morto. Non può che perdere, uno così. E infatti perde al quinto. Amen. Il consiglio che possa dedicarsi esclusivamente al doppio, ove un compagno con mezzo ipotalamo possa sostenerlo, mi pare l'unica cosa saggia. Non andrà mai da nessuna parte quel buffo imbianchino storto. Come non andrà più da nessuna parte Jo. Probabile perderà anche da Seppi. Per dire.
Kim e Rafa, avanti con immotivata crudeltà. Scempio Gulbis e Ivanovic. Esordio breve ed intenso per i favoriti del tabellone maschile e femminile. Poco più di quaranta minuti bastano a Kim Clijsters per triturare le povere spoglie di quello che fu Dinara Safina. Una bicicletta imbarazzante, con la belga che forse prova addirittura a lasciare un game alla sventurata russa, sempre più dumbo con gli occhioni da cerbiatta boccheggiante. Tutto vano, quella è in una condizione tale da poter chiedere la pensione d’invalidità. Ci si chiede a chi giova questa straziante agonia, di quella che già fu una delle più atroci numero uno, nel massimo del suo splendore. Se ne impipa della grossa Kim, che fila per la sua strada, sempre più numero uno. Impiega ancora meno tempo Rafael Nadal per liberarsi dell’impresentabile brasiliano Marcos Daniel. Perde undici games, e dice basta a quella tortura violenta. "No mas". Infortunio del povero brasiliano, si dirà. O semplice desiderio di sottrarsi all’onta ed a quel triplice 6-0 cui il sadico demonio arrotatore lo stava costringendo.
Meno virulento, ma comunque convincente, l’esordio di Andy Murray col ceco Karol Beck. Non riesce il miracolo a Potito Starace contro un Robin Soderling demolente, senza strafare. Non ce l’ha fatta, il coraggioso napoletano. Quel malvagio scandinavo somigliante ad un killer seriale schizoide, non gli concede nulla. Non gioca col tamburello, e neppure improvvisa un ispirato schiaccianoci in calzamaglia e sospensorio. E Potito non può che rimanere sotto la soglia dei dieci games. Tutto regolare, insomma. Avanti come un treno anche un outisder da tenere attentamente d'occhio: Jurgen Melzer che si accanisce con un francese intruso (Millot), che passava per caso da quelle parti. Senza grossi patemi al secondo turno anche Mikhail Youzhny e David Ferrer. Piccola sorpresa (ma anche no) l'eliminazione di Ernests Gulbis contro Benjamin Becker. Silenzio stampa misto a disgusto per questo talento stuprato.
Tra le donne avanti senza colpo ferire le altre favorire. L'idolo isterico Vena Zvonareva, come splendida melanzana sexyssima. I due paciarotti capodogli Kleybanova e Pavlyuchenkova. E persino Jelena Jankovic, sorellona di Varenne travestita da pantera rosa, in un vezzosissimo tutù color confetto. Piccola sorpresa, la sconfitta di Ana Ivanovic, per mano della coraggiosa Makarova. Non molla un centimetro la mancina russa. Il resto lo fa la sempre più insostenibile "serbiatta", data non al meglio. Semplicemente imbarazzante. Improponibile. Urticante. Il peggio che qualcuno possa soltanto pensare di vedere. Mi manda di traverso il caffè quell'accozzaglia invereconda di violenza ottundente, spocchia ed odio che traspare sotto traccia. A tutto, ora ha aggiunto anche un goffo grido di guerra rantolato. Un ragliante lamento in due tempi con cui accompagna il colpo, simile ad "ohhhh-issa" (o "aiuta-temiiii!", gli esperti sono all'opera per capire cosa dica, nel lamento). Intelligenza tennistica da lobotomizzata, e limiti tecnici da semidilettante. Anche un ciabattino è capace di individuare lo scempio di gambe lunghissime e ferme, fendenti dissennati tirati con la palla lontana dal corpo all'arrembante attacco sempre e comunque. Persino quello scriteriato lancio di palla nel cielo, che ti fa segnare il doppio fallo prima ancora che colpisca la palla. Perde 10-8 al terzo. E se, per mera casualità, avesse vinto, poteva diventare una delle favorite. Per dire come si è messi, nella wta.

6 commenti:

  1. Soderling non ha ballato lo schiaccianoci, altrimenti Starace vinceva. Adesso ho di nuovo la "visione" di Robin con il completo della Jancovic che balla in campo :((
    La Kimiko ha tutta la mia ammirazione, ma la wta è davvero messa maluccio e riprendendo cosa ti avevo già scritto nell'altro commento, sono contenta per Kim ma non vedo perchè un'atleta si debba incaponire a giocare in quelle condizioni e subire sconfitte urticanti, anche a me mette tenerezza.
    Petz giocava ancora stamattina alle 11 ed ho visto gli ultimi 2 set, ci volevo credere percgè con Tsonga poteva farcela, ma mi è tornato in mente cosa mi rispondesti dopo il fattaccio dello slam di londra su di lui. (..in genere si diventa ancora più perdenti..)Quella partita doveva essere il Rg di Melzer contro Djokovic, non lo è stata ed adesso non batti questo Tsonga che stavi dominando (il pubblico cmq era tutto con il francese), ma poco danno fa su uno che il cervello non lo ha, di conseguenza spero in qualche miracolo di questa stagione.
    Attendo la puntata della sera prima di andare a dormire, mi sono già iscritta sul sito scommesse, avrai la tua provvigione!
    Jess

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  2. Bon...Kimiko-Radwansaka. Se una ventenne quasi top ten deve chiedere un MTO (per un massaggio offensivo della decenza) sull'1-4 al terzo, contro una che ha 40 anni, credo sia evdente quanto siamo alla frutta. In ogni senso.
    Picasso, visto poco. Di sicuro uno Tsonga che farà comunque poca strada, ed un Picasso che continua a perdere occasioni come fossero uva passa.
    Scommesse...sono in attivo di 172 euro (centesimo più, cents meno) dopo due giornate. Col tennis si mangia. E' d'accordo anche Tremonti.
    Io andrei sul 3-0 di Federer/Roddick/Djokovic, L'IMMENSO Malisse, Wickmayer, Cibulkova (forse 2-0).
    Cinque di questi 6, escono sicuramente.
    Attendo il bonifico. =)
    Ciao.

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  3. Cinque su sei escono e sono quelli pagati a 1.01, le tue provvigioni saranno basse.
    Jess

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  4. Mannò. Roddick 3-0 è 1,30, Djokovoc 3-0 idem, Federer 3-0 a 1,50. Lo IMMENSO a 1,36 (3-0 a 2,75). Yanina 1,25 (vabbè). Cibulkova (1,40). Molto benissimo. C'erano anche Stakhovski, Almagro, Verdasco, Haase, da prendere. Paire a 8,00 (che fenomeno!) da giocare rigorosamente quando era sotto di un set, per perdere con SPREZZO del pericolo. C'è ancora Jelena Dokic per il miracolo.
    Col tennis si può mangiare, ma non certo vincere somme simili a quelle che prendono le stelline con grandi tette e labbroni di gomma, a Villa Grazioli...=)

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  5. Beh, certo le stelline prendono 10mila euro solo da Emilio Fede figurati dal sultano....io mi accontentavo di farci la spesa al conad con la vincita delle scommesse. Diciamo che non so usare ancora bene il sito per leggermi le quote dunque devo guardar meglio. ;)

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  6. Massì...in fondo gioco qualcosa, giusto per divertirmi (mento, sapendo di mentire) e per bestemmiare (ovviamente bestemmione lecitamente contestualizzato, come ha sancito un Cardinale illuminato) quando perdi 200 euro per un'orrdida tizia chama il mto sotto 1-4 o per il regal assopimento di Federer (di cui ho scritto a parte).
    Oggi per rischiare si può andare con Maria Jose, Dolgopolov, Isner, Del Potro (magara) e Safarova. I più ardimentosi (e che non conoscono il tennis) possono arrischiare anche un 3-0 di Tsonga contro il fenomenale caldarense arrembante. =)

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.