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sabato 18 maggio 2013

BENOIT PAIRE, TRE ANNI DOPO (per gli altri)





Nel trionfo dell’ultra autoreferenzialità insensata pensavo, tra me e me, mentre un camion davanti rischia di riversarmi addosso una tonnellata di letame, buono per far crescere vellutate le rose: quello che oggi dicono, ammirati, di Benoit Paire, io, tra un delirio e l’altro, lo ripeto da almeno tre anni. Forse più. Basta digitare il suo nome tra i tag di questo blog, e avrete la sfilza dei pezzi in cui ne glorifico le enormi potenzialità. Uno, preso a caso, era questo:



Gran soddisfazione sciocca, dunque. L’allampanato naif francese, dal tennis così estroso e imprevedibile, fa impazzire il Foro e viene scoperto anche dalla ciurma d’incensanti giornalai, perché capace d’issarsi fino alle semifinali degli Internazionali d’Italia. Io, che malato sono, non avevo bisogno d'aspettare una vittoria su Del Potro. Intravvedevo le chiare stimmate di talento geniale in quello strambo tennista bohemienne, già durante lo streaming pirata di uno sperduto challenger in Alsazia, un primo turno nel quale Benoit veniva tragicamente sconfitto da un terricolo ronzino spagnolo. Sfasciava racchette, prendeva a calci teloni, urlando al vento la sua rabbia di ragazzo disturbato, tra deliranti tramontane di rovesci lungolinea vincenti e irridenti smorzate da funambolo. Delizie imprevedibili, nel mezzo di un postribolo delirante, che non potevano lasciare indifferenti.
Ora sì, con la giustificazione di una semifinale romana, può dirsi a buon diritto geniale tennista di talento, per tutti. Potere dell'evidenza e dei risultati. Perché si sa, il risultato è tutto. E lo diventa anche per chi, due anni fa, descriveva così una sua vittoria ischerzante (qui il link) condita da una quarantina di smorzate vincenti, sul soldatino di piombo Bolelli in un challenger, sugli spalti deserti del centrale di San Marino: “Il talentuoso italiano, non nella sua migliore giornata, cede al modesto regolarista francese”. Già, ma allora Benoit era numero 140 al mondo, non aveva certo raggiunto la semi al Foro. E quindi era regolarista. Ora genio. Ovviamente oggi perderà seccamente da un Federer in condizioni stellari, tornando mediocre. Forse broccaccio. Così ragionano gli stipendiati pennivendoli del tennis.
Ah, dimenticavo: "Io sono io, e voi nun siente ‘n cazzo", diceva il Marchese del Grillo. Ma questo credo si sapesse già.


5 commenti:

  1. Grande Paire, speriamo in un buon match contro Roger.

    Capitolo iersera: che partita è stata? Giocata su velocità folli, colpi fulminei, lampi di limpidezza e classe. La risposta di Roger sul 5-4 Jerzy e prima di servizio a 230 Km/h è stata un pò il preludio a quanto seguito.

    A sto punto tanto vale aspettarsi l'ennesimo Rafa-Roger e sperare in un miracolo della, da te citata, madonnina del pozzo!

    Ciao Pic,
    Klimt

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    1. Il polacco, specie se si esalta (come capitato in questa settimana, e nel match singolo), è pericolosissimo. A tratti devastante. Visto contro Giraldo e, non solo io ma moltissima gente vicino a me, si convinceva di come potesse andare lontanissimo nel torneo. Ma Federer rimane di un altro pianeta, e per giunta sembra veramente tirato a lucido come da tempo non lo vedevo. Paire oggi non ha nessuna possibilità. Se non opporre una onorevole resistenza (e permettere uno spettacolo godibile).
      Molte possibilità in più per Berdych, anche se col campo appesantito, perderà qualcosa.
      Ad ogni modo, la finale Federer-Nadal sarebbe davvero interessantissima.
      Ciao Klimt (vediamo come va a finire, disse il saggio)

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  2. "Io sono io, e voi nun siete n'c..." grandissimo Alberto Sordi. Grandissimo anche Benoit Paire. Ha dato una fantastica battaglia al Roger mettendolo parecchie volte in difficoltà. Una partita di gran classe. L'ho guardata ancora questa mattina. Zita, zita per non svegliare mio marito.
    Ora mi dedico alla finale. La madonnina del pozzo - adesso faccio una preghierina per renderla edotta della situazione. Ma ho l'impressione che sia fatica sprecata, il Roger sta facendo cavolate dietro cavolate, errori diretti a più non posso. Dopo guarderò la finale di hockey su ghiaccio, uno spettacolo un po' più movimentato.
    Ciao Picasso, mi sto divertendo e ti saluto.
    Anna Marie

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  3. Moccio vileda. Il Roger, si intende. Bella invece la vittoria della Serena Williams.
    Ora vedo un po' di hockey su ghiaccio: Finlandia vs. USA. Roba decisamente più vivace. I finlandesi poi sono dei pattinatori spettacolari. E stasera vedremo cosa combineranno gli svizzeri contro gli svedesi in finale.

    Ciao di nuovo, Picasso.
    Anna Marie

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    1. Eh, Anna Marie. Paire non è un fenomeno ora, non era essere inutile fino a pochi giorni fa. E' un tennista divertente da vedere, senza troppe pretese. Imprevedibile.
      Finale mai iniziata. Spiace, ma Federer davvero l'ha persa prima di iniziare. Non so se avesse problemi fisici (ma non lo dirà mai, a differenza di altri che adducono motivazioni fisiche anche quando non ce ne sono, il personaggio è fatto così), altrimenti è proprio un blocco mentale.
      Hockey su ghiaccio, ne capisco niente. So solo che c'è un mostro russo (senza denti) che è il fidanzato della Kirilenko. :)

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.