C’è un modo netto, quasi inequivocabile, per capire d’esser
diventati, irrimediabilmente, vecchi: Scoprire che gli atleti della tua età, persino più giovani, hanno appeso scarpini, sci o racchette al chiodo, e
vedere morire cantanti della tua infanzia. Restano solo diapositive sbiadite e
musiche indimenticabili. “Te saluto gioventù, te ne sei annata pure tu, adesso che me rimane più….”. Stravaccato sul divano, intento ancora a placare i postumi
della sbronza prandial pomeridiana, ascolto qualche vecchio pezzo di Enzo
Jannacci e poi del grande “Califfo” che, a braccetto, se ne sono andati. Prima
uno, poi l’altro. Due differenti, ma uguali, tasselli di un’Italia vera, struggente
e poetica. Ma la malinconia mi assale, come un artistico lutto insensato. "Ogni cosa se ne va, finisce il ciclo dell'età...".
Sullo streaming del sito di scommesse vedo dibattersi il nostrano Alessio Di Mauro. Ancora? Che ci fa sulla terra messicana di San Luis Potosi, questo incredibile 36enne siciliano? “Messico e nuvole, la faccia triste dell'america....", cantava Jannacci. Partito dalle qualificazioni, match dopo match ha messo in riga tutti, esperti bombaroli, giovani americani da veloce che sparano e pattinano sulla terra come mufloni su lastre di ghiaccio a Sheveninghen. C’è dell’eroismo antico, nelle sue gesta. Storto, ingobbito, scafato, smilzo come un chiodo, con l’incedere dimesso da commesso-scaffalista del discount.
Sullo streaming del sito di scommesse vedo dibattersi il nostrano Alessio Di Mauro. Ancora? Che ci fa sulla terra messicana di San Luis Potosi, questo incredibile 36enne siciliano? “Messico e nuvole, la faccia triste dell'america....", cantava Jannacci. Partito dalle qualificazioni, match dopo match ha messo in riga tutti, esperti bombaroli, giovani americani da veloce che sparano e pattinano sulla terra come mufloni su lastre di ghiaccio a Sheveninghen. C’è dell’eroismo antico, nelle sue gesta. Storto, ingobbito, scafato, smilzo come un chiodo, con l’incedere dimesso da commesso-scaffalista del discount.
L’avversario è tale Sandgren, che di nome fa Tennys. Un
predestinato, o vittima di genitori disturbati che l’hanno indirizzato a questo
sport fin dal battesimo. Cappellino in posizione canonica, tutto impostato e convinto.
Fionda bolidi di dritto terrificanti e spara pose da wrestler, mentre l’attempato
eroe siculo arranca. Spalmato sugli amati teloni (mai troppo lontani),
mulinella agghiaccianti pallonettoni di difesa, arrotati e velenosi. L’altro
continua a tirare fendenti poderosi, ma il nostro non lascia niente.
Restituisce dall’altro lato ogni cosa: sedie, comodini, minelle disinnescate,
stracci, badili. Tutto. E’ terrificante. Lentamente recupera, torna sotto.
Tennys sbarella, impazzisce. E il tennis muore un po’ ogni volta. Ma è incredibile
Di Mauro, paziente come Sampei pescatore arrotino, tennisticamente orrido a vedersi
come nulla. Vince il secondo, e continua anche nel terzo. A un certo punto,
nell’ubriachezza ormai sfumata, colgo l’acme del suo “essere”: Dritto mancino incrociato che l’altro riacciuffa
quasi sulle deserte tribune, restituendo una comoda palla a metà campo che il
nostro deve solo chiudere. E Alessio che fa? Gioca un’altra arrotata
interlocutoria e, come macchietta dei cartoon, guardingo, torna indietro, a
piccoli passetti. E’ tutto lì. E medesimo scenario in finale, contro un altro
americano emergente (Kosakowski) più dotato di Sandgren, a tratti un Cipolla
con qualche colpo in più. Di Mauro la spunta ancora in rimonta. Sempre col “naso triste, come una salita…quegli occhi allegri da italiano in città e i francesi (americani) che s'incazzano, e le palle ancora gli girano…”.
Sempre in tema di vecchi ruderi, assisto in settimana a
brandelli del vecchio Masters 1000 di Key Biscayne. Poco, o niente, nel marasma
d’implacabile vuoto. Nadal dopo il trionfo a Indian Wells si sta preparando per
crivellare tutti sulla stagione su terra. Federer in vacanza tra atolli e
chissà dove. Djokovic vuoto e spompato, Berdych sudatissimo, spiritato e bianco
come un cencio, quasi in preda a visioni mistiche di orbe madonne ceche, tira legnose
badilate a vanvera. Ridicolizzato da “cavallino basso” Gimeno Traver prima, e
caffè Mokambo Falla dopo (non certo Agassi e Sampras). Capitolo “Bell’Italia”,
ristorante italiano a Miami: onorevole Andreas Seppi, sconfitto da Murray al
terzo turno. Sciocco io, scommetto i “7 games” dell’atesino, che invece ne
vince sei. Non ha varianti, il felino. Mezzi e improvvisazioni per impensierire
Murray, che quasi si allena contro una macchina sparapalline impostata a
velocità “flatulenza” silenziosa. Si arrende a Ferrer, Fognini. Il fenomeno ligure
cede, quasi svogliato, il primo set. Con quell’atteggiamento superiore e
sopracciglio alzato di chi vuol dire: “Vai, vai, che tanto poi ti riprendo.
Tengo il talento, io.”. Vince un game nel primo set. Inizia a giocare nel
secondo set, va addirittura avanti. Poi Ferrer lo scruta con sguardo di quasi
compassione, riprende a giocare e la chiude facile-facile. Non essere Di Mauro,
non avere il naso triste e gli occhi allegri, ma il nasino all’insù e occhi
sormontati da scolpite sopracciglia alla moda.
In questo penoso scenario di niente (anche fastidioso, a
tratti), emerge come un sol uomo Tommy Haas. Splendido quasi 35enne che regala
gli scampoli di tennis migliore nel torneo. "Dipinsi l'anima, su tela (campo) anonima...". Cos’ha ancora da chiedere al
tennis, il buon Tommy? Niente, all’apparenza. L’atteggiamento è quello del
signore distinto, in agonistica vacanza familiare. Con splendida moglie bionda
al seguito e figlia in braccio, dona proprio la sensazione di volersi
concedere un ultimo tour dimostrativo in questo folle circo tennistico. Farci
capire di poter ancora vincere e insegnare tennis, grazie a quel braccio
benedetto che molti faber-tennisti congegnati in provetta si sognano di notte.
Ma anche perdere, senza per questo doversi struggere troppo. “Voglio che mia
figlia da grande possa ricordare di avermi visto giocare”, disse lo scorso
anno. E allora continua, per sua figlia e per la gioia di chi ancora apprezza
il bel tennis.
Passa di slancio i primi turni, regola le tricotanti svisate
della libellula Dolgopolov con esperienza, aggredendo d’intelligenza e senza
farsi irretire. Poi il vero miracolo: la vittoria in due set contro Djokovic. L’inumano
robot (bis). Ne è passato di tempo (e di storie) sotto i ponti, da quel 2009, quando gli insegnava tennis in modo gratuito, con brio e naturalezza. L’altro è diventato
un mostro a tratti impermeabile. Il vecchio Tommy, dopo l’ennesima operazione
subita e un anno di stop, ben oltre l’età del nazareno in croce, è tornato a
giocare. Incredibilmente. A livelli impensabili, sempre con la meraviglia di un
tennis tratti sublime. Nole, per una volta, torna dietro la lavagna a
beneficiare di quelle lezioni antiche, perché la scuola non finisce mai. Due
set a zero, senza appello, sul serbo diventato pazzo. Non pago, Haas
sgomina le difese dell’altro “robottino pallettino”, Gilles Simon. Tommy vola
in una semifinale di Masters 1000, tra rovesci sibilanti in controbalzo, e
attacchi prodigiosi. Roba da stropicciarsi gli occhi. A 35 anni, e dopo una
serie d’infortuni che avrebbero costretto alla resa chiunque, è ancora lì. Il
segreto è forse aver giocato per l’intera carriera (che pure l’ha portato a
essere numero due al mondo) da menomato, tra un acciacco e l’altro. Ora che la
salute lo accompagna, cosa vuoi che sia il peso degli anni? “E continua sulla stessa via, sempre ubriaco di malinconia….”, anche in semifinale. Prova a sgominare le orride
resistenze del tennistico zappatore Ferrer. Vince il primo. Cerca l’ultimo
guizzo andando avanti 3-1 nel terzo set, ma l’altro non molla niente e il
tedesco ha davvero finito ogni energia psico fisica. “Son s’cioppa…hai presente un canotto, mordicchiato da un doberman…”.
Peccato. Un bel sogno infranto sul più bello, ma che niente leva alla storia e
al torneo monumentale giocato.
La sconfitta di Haas ci condanna a una delle più brutte
finali tennistiche dell’era Open, quella tra Murray e Ferrer. Se qualcuno si
avvicinasse al tennis guardando questo match, finirebbe con l’appassionarsi
allo snowboard. Ferrer zappa (e cos’altro può fare). Tutto frenetico, schizoide,
passetti piccoli, ciuffetto sugli occhi da chiwawa che imita Jack Nicholson in “Shining”,
pare uno di quei cavalli (versione pony) che dopo la corsa non riescono a
fermarsi e continuano a trottare, con le zampe che vanno da sole, finché l’effetto
della pirite di cui sono pieni fino alle pupille non si esaurisce. Dall’altra
parte Murray svuotato, urticante, falloso. Fa di tutto per lasciare via libera
al mandriano, che proprio non ce la fa. Ferrer ha anche un match point che
(lucidissimo) si brucia chiamando il falco su una palla dell’avversario sulla
riga. Niente, solita storia anche qui: Ferrer proprio non riesce a vincere.
Nemmeno quando Federer e Nadal sono in ferie, Djokovic fuori e Murray in versione ectoplasmatica.
Ahahahah, bel pezzo Pic, mi hai fatto morire con l'incipit su Di Mauro!
RispondiEliminaPer il resto: l'orrore avanza, irrimediabilmente; anche quando i suoi interpreti più all'avanguardia si schiantano (Djokovic) o semplicemente non partecipano (Nadal). Lo spagnolo bis è drammaticamente risorto, nella sua sordida bruttezza; assenti e senza speranza i nostri alfieri (o presunti tali); per vedere qualcosa di aggrazziato dovremmo ancora aspettarci la grazia dallo svizzero o sperare che il fisico di Tommy regga. Un pò poco, ma tant'è.
Ciao Pic, buona giornata
Si è sempre in bilico tra bellezza e orrore. Entrambi i limiti suscitano il mio interesse. Stavolta ci ha pensato Haas a salvare il bello. Quando non ci sarà più spazio, si proverà a ridere dell'orrore surreale.
EliminaDi Federer stanotte davano uno speciale (da Santo postumo ancora in vita) su Supertennis, stile Emilio Fede. Dio m'è testimone quanto ne abbia scritto, bene (e in modo estatico). Ma ho provato sincero imbarazzo. Sa fare TUTTO. Punto debole: NESSUNO. Ci sarebbe il rovescio, ma per chi non capisce niente. Alla fine il rovescio è un PUNTO FORTE....e via dicendo. Mi chiedevo: in 12 anni come mai non abbia vinto 48 slam. Giocando con la sinistra.
Meno male che non ho mai letto/fatto troppo caso a certe amenità, altrimenti sarei diventato Nadaliota per ripicca.
Ciao Klimt
Credo di aver capito a quale speciale ti riferisci: con il dottisimo e pedante, quasi un Ferrer della telecronaca, Lorenzo Fares e una specie di Klinsmann tennistico in versione commento tecnico de luxe. Agghiacciante anche la partita scelta (Federer-Berdych).
EliminaParafrasando una celebre frase di Woody Allen : "non ho nulla contro Roger, è il suo fan club che mi spaventa"!
Bah, ci godiamo (?) due giorni di Davis: il sovrabbondante talento ligure e il prossimo top ten dell'abbacchio Seppi. Contro pera cotta Raonic e Pospisil. Poi il doppio: grave assenza del predestinato Bolelli. Chiaramente uno aspetta 2 mesi sperando di vedere Frank senza ricorrere a streaming malesiani, e loro ti fanno giocare Pospisil.
Notte Pic, a presto
Klimt
Che poi, Woody è anche un grande ammiratore di Federer. Come lo sono io. E chiunque ami questo sport deve essere.
EliminaRiassume perfettamente la situazione, quella frase.
Chiaro il tifo, spesso, annebbia. Mi dà fastidio quella prona venerazione ultraterrena. McEnroe lo adoro, ma non posso mica negare che avesse gravi limiti. Tutti li hanno. A meno che non stai citando Dio in persona.
Quello speciale, non saprei i nome dei tizi, visto (e retto) dieci minuti.
Davis: Perché Pospisil? Vai a capire i calcoli fatti. Forse se lo tengono per il doppio e per l'eventuale match (più alla sua portata) con Fogna. Tre incontri di fila non li regge (nel caso, potrebbe essere saggia la loro scelta). O s'è rotto notte tempo.
Pronostico mio (non ne prendo mezzo dal '96):
3-2 Canada. Ma è un incontro aperto. E molto dipenderà da come sta Raonic.
Vedremo, disse il saggio.
Ciao Klimt, alla prossima
Perché Pospisil? Perché Dancevic, ovviamente (e purtroppo) ha rinunciato per infortunio pochi minuti prima che iniziasse il sorteggio. Della serie "chi l'avrebbe mai detto con quel fisicaccio d'acciaio che si ritorva?".
EliminaE' stato già rimpiazzato dal recente canedesizzato Levine.
Sì, letto solo stamattina dell'infortunio. Beh, ormai ci si è abituati purtroppo. Peccato, sarebbe stata una bella occasione per vederlo all'opera.
EliminaVisto da un'altra ottica, possibilità di vittoria italiane aumentate perché Frank almeno un punto lo portava a casa.
Innanzitutto grazie per avermi(data l'età) educato a suoni di similitudini tennistiche e citazioni a questi 2 grandi maestri...
RispondiEliminaTornando al tennis. A Miami ho visto fare a Tommy certe cose che, tolto youtube non avevo mai visto fare, back che sembravano laser e attacchi folli chiusi con volèè smorzate(com'era bello una volta il tennis..vi siete divertiti voi eeeh!!!!)
Tolta la marcia del teuto-americano il nulla cosmico: murray indolente-irritante-vomitevole, ferrer me lo sono sognato mio maestro la notte(non scherzo), altri non pervenuti.
Come vedi la davis??
imho:
Italia-Canada dipende da come si sveglia Frank.
Usa-serbia dando per scontato il 2 1 restano da assegnare i singolari di troicki, io dico usa 3 2.
Arg-Fra la più affascinante, nella cancha di Parque roca. Penso che i cugini abbiano la squadra migliore, anche se l'ultimo ali non promette bene. In ogni caso vedo gli albiceleste prevalere 3 2 con impresa del gordo david.
Kaz-rep. ceca con berdych ai box e radek da verificare scommetterei su golubev e compagni per un posto in semi...
Un saluto, ste
Ciao Ste. Sincero-sincero: non so nulla della Davis. Nemmeno gli accoppiamenti, dove giochino e tutto. Vedrò, se capita, qualcosa nel fine settimana. Sapevo solo di Canada-Italia. Credo che l'Italia abbia il 40/45% di possibilità. Raonic sul veloce dovrebbe fare suoi i due punti. All'Italia, per vincere restano: il doppio (Bolelli/Fognini sono ben collaudati) e i due punti di Dancevic (che è sempre un terno a lotto. Al suo massimo vince contro tutti gli italiani).
EliminaCiao, alla prossima.
Haas. In un tennis di muscoli e acciaio c'è "posto pure per le favole...".
RispondiEliminaBravo Picasso. Mi sento un pò haas quando gioco con qualche venticinquenne. La differenza è che io m'incazzo di brutto.
ciao!
Grazie. Sì, alla fine, la favola isolata che valga la pena di raccontare o semplicemente guardare, spunta sempre fuori. Poi a me queste storie di vecchi irriducibili hanno sempre fatto un bell'effetto. Dal vecchio Jimbo a Kimiko, ed altri.
EliminaCiao Bruno, alla prossima.
Urticante Seppi-Pospisil: di rara inefficacia i primi due set del capriolo nostrano, poi finito lo schema prima-dritto del canadese è finita anche la partita. Agghiacciante il commento dei cronisti di supertennis: il mix tra la loro cecità partigiana e la faccia smunta di Seppi alla fine mi ha portato a tifare Pospisil.
RispondiEliminaIllegibile anche il pezzo della Gazzetta che apostrofa come mezzo miracolo lo 0-3 di Fognini con Raonic; il miracolo intero, presumo, sarebbe stato vincere un set dunque.
Mah!!!
Ciao Pic,
Klimt.
Un buon Pospisil che ha giocato una discreta partita da top 50/60 (i mezzi ce li ha) è bastato a spaventare Seppi. Davvero uno dei top 20 più imbarazzanti di ogni era. Appena l'altro un po' è sceso, bravo il tirolese a vincerla d'esperienza.
EliminaRosea, Fognini. E chi l'avrebbe scritto il pezzo? l'editorialista principe? Quello, per intenderci, che considerava Raonic e Fognini alla stessa stregua come possibili exploit della stagione?
Da internare. Subito.
Doppio decisivo, sia in Canada che in Argentina (santo cielo, Simon...).
Supertennis. Va bene tifare, ma almeno fatelo in modo EVIDENTE come faceva Bisteccone. Ci sta. Ma è quel modo subdolo e mistificatore a dare fastidio e provocare IMBARAZZO VERO. Pospisil per loro ieri era un top 10. Raonic ingiocabile. Quasi dal 2005 non perdesse un servizio.
Ora su ST Eri-Eiar Istituto Luce: Venus-Serena. 6-1 3-2.
Nemmeno un miserabile accenno all'infortunio di Venus. Lo sapevano tutti. Anche senza saperlo, lo avrebbe notato ad occhio nudo anche Stevie Wonder. E pure senza infortunio, Venus ormai ha 33 anni ed è menomata da tempo.
Farina disgustosa che spreca aggettivi: Imbarazzante, incredibile, irreale. Niente di male. Ci sta. Non c'è partita. Ma perché non sciorinare quegli aggettivi anche in quei match tra Azarenka (o chi per lei) ed Errani (sanissima) sul 6-1 4-0? No, lì c'è battaglia, ardimento e punteggio bugiardo.
Bah. Meglio uno streaming rodesiano.
Cia Klimt
Ah Pic, come posso non quotarti lo streaming rodesiano: sono anni che guardo calcio in streaming (rumeni e russi i migliori in assoluto); una volta mi è capitato di guardare uno streaming olandese: 10 parole pelate al minuto (la partita, se non ricordo male, era tipo Twente-Barcellona o qualcosa di simile, quindi c'era una squadra di casa), un solo cronista, molto pacato, molto gradevole; nell'intervallo, le migliori azioni del match, da varie angolature, senza commento.
EliminaCome non quotare anche il disgusto per la Farina!
Insomma, ci troviamo nella micidiale morsa audio-visiva: orrore tennistico e telecronache partigiane e prezzolate sublimate in goffi tentativi di informale imparzialità.
(Comunque, seriamente parlando, tra la Errani e la Bartoli -e non potendo averela morte immediata- chi sceglieresti? Io la francese: meglio un orrore doc che uno costruito ad hoc).
Klimt
Ripeto, niente di male nella telecronaca da tifosi in Davis (come c'era nel calcio con Pellegatti o Zampa). Anzi. A stridere è la mistificazione, fingere competenza e credere davvero che chi guarda possa credere a quelle sciocchezze di distorta realtà.
EliminaVisto ieri la parte finale del doppio. Che tragedia. Nessun pathos, nessuna lettura del match, considerazione piscologica o sull'età di un 40enne e un 35enne che giocavano dopo oltre quattro ore di battaglia. Bah.
Bartoli o Errani, già dissi. Due differenti mostruosità. Più tribale e primordiale la francese, spocchiosa (e quindi ancor più atroce) l'altra. Forse prenderei la prima, perché più buffa (almeno).
Ciao Picasso, mi limito a farti i miei complimenti per quanto hai scritto su Tommy Haas. Grazie a lui che questo torneo di Key Biscayne ha avuto qualche momento luminoso. Tutto il resto faceva pietà. La finale poi con Ferrer, pollo che si dimena inutilmente come un forsennato (quel match point!) e Murray con quel suo fare flemmatico faticosamente trascinando il suo fondo schiena. Difficile definire tutto questo. Tennis moderno ? Per carità.
RispondiEliminaLunga vita dunque ai giocatori come Haas, Llodra, Federer.
Un cordiale saluto
Anna Marie
E come lo vuoi definire, "cosa brutta"...o fai tu. Haas ha reso interessante un torneo atroce. E comunque via, alla fine, se vogliamo dirla tutta, qualcuno che diverte, anche in questo tennis c'è. In generale, anche se non a Miami, a grandi livelli: Federer, Haas, Tsonga, Gasquet...un po' più indietro i Dolgopolov, Kohli, Llodra,, Gulbis, Paire...
EliminaCerto, pollo Ferrer. Ma non lo si può dire. Lui è solido. Avesse combinato Gasquet quella cavolata, se ne parlerebbe per mesi. Ma si sa, stereotipi e convinzioni duri da battere.
Ciao Anna Marie, un saluto a te