Il solito malvagio fuso orario, mi porta a vedere sprazzi differiti, dei due quarti maschili, sapendo già il risultato. Come vedere un film dei Vanzina, e rimanere vivi. Federer inizia in completa balia degli anticipi del robottino spiritato, Davydenko. Preso in velocità ed anticipo, dal ceppo russo, non sa come arginarlo. Sotto di un set e quasi due break nel secondo. Da non credersi, malgrado la differita. Lo svizzero, paziente, si rimette in sesto, esce miracolosamente dalla buca. Inizia a non dare angoli al russo, sparandogli fendenti centrali, che paiono rimbombargli in pancia. Si apre a nuovi orizzonti, Roger. Nosferatu va in tilt. Non ne mette più una in campo, ed il monarca giganteggia in punta di piedi. Davydenko è solo, in crisi e sommerso dai boati del pubblico, interamente monarchico. Tredici games di fila per l'elvetico, che domina secondo e terzo set in modo impietoso. Fosse boxe, qualcuno dovrebbe gettare la spugna in campo, perchè rischia di ammazzarlo.
In un rigurgito vitale, quasi fossero spasmi involontari, il russo in malarnese tiene botta nel quarto set. E quando s'inventa tre risposte da fantascienza assoluta, riportandosi sul 5-5, si sarà gridato al miracolo gaudioso. Ma è solo il canto di un cigno spelacchiato e morente. Federer chiude 7-5 al quarto. Mette in chiaro come la classe e l'esperienza del campione non siano acqua potabile, e che il tennis degli slam è un'altro sport, dove non si fanno 23 semifinali di fila, per caso.
Sprazzi di gran Tsonga, contro la regolarità fallosa di Djokovic. Il serbo è più nervoso e spiritato del solito, tutto nero, simile ad una cozza pelosa agonizzante. Partorisce i soliti sbraccioni da falegname maldestro, che si crede raffinato scultore. Nel mezzo di un incontro tremendamente falloso, Alì Tsonga, a brevi tratti, pare quello dei - pochi - giorni belli. Contagiosamente guascone, sbruffone e maramaldeggiante. Esplosivo ed incandescente. Molto Mohammed Alì, ma anche Marvin, "the marvelous" Hagler. Se non sapete chi è, trovate su youtube, il match Hagler-Leonard, commentato da un monumentale Rino Tommasi. Jo esplode dritti di granito, chiusi con volèe, ora maestose, ora simili a delicati colpi di fluetto. Risposta in contropiede, e volè stoppata da urlo, per poi vincere il primo set. Nole prova ad inventarsi qualcosa. Lavora un rovescio, quasi stesse affettando una noce di cocco, s'avventa a rete impalato come soldatino di piombo, e si scaglia sulla volè, neanche dovesse abbattere una sequoia secolare con l'accetta. Tremendo. Semplicemente tremendo. Inguardabile.
Eppure ora sono un set pari. Ed io di tennis non ci capisco nulla, è notizia ufficiale. L'incontro, è il triste affresco della crudeltà del tennis. Se è vero che il serbo sarà numero due al mondo, e Alì fatica a stare tra i dieci. Troppo incostante il meraviglioso tennis del francese, che nel terzo set si sgonfia e cede il passo alla agricola regolarità di Djokovic. La cui tattica, è giocare così male, da stranire l'avversario e indurlo a fare peggio di lui. La nutrita truppa nazionalista serba sugli spalti, esulta con la solita compostezza. E il tennis è sul punto di morire un'altra volta. Ma non finisce mica il cielo. Allez! Allez! Allez! si carica il francese, ripartendo in modo dirompente e a testa bassa, nel quarto set. Tutto o niente. Avrebbe tutto per essere un campione, Jo. Carisma, tecnica e coraggio. Peccato per le amnesie, ed un fisico di cristallo. Finisce per dominare, in un crescendo che trascina ed entusiasma la platea. Tsonga non è Chiudinelli. Djokovic non ne ha più. Non è preparato fisicamente e mentalmente, alla lotta. Semplicemente. E invece, torce la scucchia e inizia il solito teatrino da malato immaginario, eternamente afflitto dalla sindrome di "ipocondria compulsiva da sconfitta imminente ed oramai inevitabile". Siparietto già visto, e che vedremo ancora, temo. Avvilente per chi guarda, pietoso per i suoi - coraggiosi - supporters, e patetico per lui stesso. Il serbo esce ancora ridimensionato. Vittima di uno Tsonga grande solo a rari tratti - e che giocando così tornerà a casa con tre set sul groppone, da Federer -, e schiavo della poca consapevolezza dei suoi limiti.
Tra le donne, sorprese a iosa. La grande muraglia cinese, all'attacco dello strapotere americano. L'ex impero di Mao e dell'involtino primavera, alla conquista del tennis. Ci prova Na Li, tascabile dagli occhi a fessura, contro Venus Williams. La numero uno di Cina, è decisamente più gradevole nei modi, della connazionale Zheng. Tutta Compita, va incontro alla morte, senza scomporsi. Il suo tennis ordinatamente scolastico, finisce per essere schiantato da una Venus in stato di grazia. E non soltanto per il sexy vestitino giallo smagliante, con scollatura generosa, doppio spacco inguinale e mutanda maliziosa assai, color della sua pelle d'ebano. L'americana serve per il match, tentenna con gli occhioni da belva impaurita. Si aggrappa al tiebreak, e lo perde. In balia dei sui orrori e di una cinese che inizia a dettar legge, grazie ad un diabolico ping pong-tennis. La voglia di soffrire di Venere, ora comincia a scemare anche negli slam. E' lampante. E malgrado un sussulto d'orgoglio, si arrende, 7-5 al terzo. Cina in tripudio. Ammesso che laggiù la notizia si possa sapere. Non più soltanto terra di badminghton, ping pong, esecuzioni sommarie, torture e stermini delle minoranze etniche. Ora è anche tennis.
L'altra Williams, quella ferocemente cannibale, Serena, prova a salvare l'onore di famiglia, quando già si stava intonando il "de profundis". Victoria Azarenka, posseduta bielorussa, si limita a geometriche evoluzioni, neanche bruttissime a vedere. Peccato li giochi nitrendo come un cavallo castrato di tre anni. La osservo. Sguardo compito e passi brevi da timida novizia. Poi inizia lo scambio, e si trasforma in uno scaricatore di porto sbronzo. Sembra che i bielorussi stiano pensando a lei, come singolarista maschia, nel match di coppa Davis contro l'Italia. Alla notizia, Seppi e Bolelli si sono allarmati non poco. I nostri vertici federali hanno immediatamente dato alle stampe una nota spartana: "Sarà un confronto proibitivo, ma ci proveremo.".
Serena spara via tutto in piccionaia, quasi avesse premura di perdere in fretta. 6-4 4-0, e match finito. O quasi. Se il tennis non fosse uno sport, dove menti instabili, dirigono gambe e braccia spesso inconsapevoli. E ne abbiamo l'ennesima conferma. Alla bionda dell'est, trema inesorabilmente il braccio. Rimette in vita il carnefice svogliato, oramai pronto alla doccia. Supervicky-Linda Blair dona uno sguardo intriso d'odio al suo angolo. Vorrebbe uccidere anche loro, con una scimitarra. Prova a scacciar via la paura con un urlaccio, che riecheggia sinistramente raggelante. Temo scoppi in un pianto isterico, e stermini tutti. Arbitro, giudici, raccattapalle e malcapitati spettatori delle prime file. Ma perde il tiebreak del secondo, e crolla miseramente nel terzo, sotto le mattonellate di Serena. Ora tocca agli esorcisti.
In un rigurgito vitale, quasi fossero spasmi involontari, il russo in malarnese tiene botta nel quarto set. E quando s'inventa tre risposte da fantascienza assoluta, riportandosi sul 5-5, si sarà gridato al miracolo gaudioso. Ma è solo il canto di un cigno spelacchiato e morente. Federer chiude 7-5 al quarto. Mette in chiaro come la classe e l'esperienza del campione non siano acqua potabile, e che il tennis degli slam è un'altro sport, dove non si fanno 23 semifinali di fila, per caso.
Sprazzi di gran Tsonga, contro la regolarità fallosa di Djokovic. Il serbo è più nervoso e spiritato del solito, tutto nero, simile ad una cozza pelosa agonizzante. Partorisce i soliti sbraccioni da falegname maldestro, che si crede raffinato scultore. Nel mezzo di un incontro tremendamente falloso, Alì Tsonga, a brevi tratti, pare quello dei - pochi - giorni belli. Contagiosamente guascone, sbruffone e maramaldeggiante. Esplosivo ed incandescente. Molto Mohammed Alì, ma anche Marvin, "the marvelous" Hagler. Se non sapete chi è, trovate su youtube, il match Hagler-Leonard, commentato da un monumentale Rino Tommasi. Jo esplode dritti di granito, chiusi con volèe, ora maestose, ora simili a delicati colpi di fluetto. Risposta in contropiede, e volè stoppata da urlo, per poi vincere il primo set. Nole prova ad inventarsi qualcosa. Lavora un rovescio, quasi stesse affettando una noce di cocco, s'avventa a rete impalato come soldatino di piombo, e si scaglia sulla volè, neanche dovesse abbattere una sequoia secolare con l'accetta. Tremendo. Semplicemente tremendo. Inguardabile.
Eppure ora sono un set pari. Ed io di tennis non ci capisco nulla, è notizia ufficiale. L'incontro, è il triste affresco della crudeltà del tennis. Se è vero che il serbo sarà numero due al mondo, e Alì fatica a stare tra i dieci. Troppo incostante il meraviglioso tennis del francese, che nel terzo set si sgonfia e cede il passo alla agricola regolarità di Djokovic. La cui tattica, è giocare così male, da stranire l'avversario e indurlo a fare peggio di lui. La nutrita truppa nazionalista serba sugli spalti, esulta con la solita compostezza. E il tennis è sul punto di morire un'altra volta. Ma non finisce mica il cielo. Allez! Allez! Allez! si carica il francese, ripartendo in modo dirompente e a testa bassa, nel quarto set. Tutto o niente. Avrebbe tutto per essere un campione, Jo. Carisma, tecnica e coraggio. Peccato per le amnesie, ed un fisico di cristallo. Finisce per dominare, in un crescendo che trascina ed entusiasma la platea. Tsonga non è Chiudinelli. Djokovic non ne ha più. Non è preparato fisicamente e mentalmente, alla lotta. Semplicemente. E invece, torce la scucchia e inizia il solito teatrino da malato immaginario, eternamente afflitto dalla sindrome di "ipocondria compulsiva da sconfitta imminente ed oramai inevitabile". Siparietto già visto, e che vedremo ancora, temo. Avvilente per chi guarda, pietoso per i suoi - coraggiosi - supporters, e patetico per lui stesso. Il serbo esce ancora ridimensionato. Vittima di uno Tsonga grande solo a rari tratti - e che giocando così tornerà a casa con tre set sul groppone, da Federer -, e schiavo della poca consapevolezza dei suoi limiti.
Tra le donne, sorprese a iosa. La grande muraglia cinese, all'attacco dello strapotere americano. L'ex impero di Mao e dell'involtino primavera, alla conquista del tennis. Ci prova Na Li, tascabile dagli occhi a fessura, contro Venus Williams. La numero uno di Cina, è decisamente più gradevole nei modi, della connazionale Zheng. Tutta Compita, va incontro alla morte, senza scomporsi. Il suo tennis ordinatamente scolastico, finisce per essere schiantato da una Venus in stato di grazia. E non soltanto per il sexy vestitino giallo smagliante, con scollatura generosa, doppio spacco inguinale e mutanda maliziosa assai, color della sua pelle d'ebano. L'americana serve per il match, tentenna con gli occhioni da belva impaurita. Si aggrappa al tiebreak, e lo perde. In balia dei sui orrori e di una cinese che inizia a dettar legge, grazie ad un diabolico ping pong-tennis. La voglia di soffrire di Venere, ora comincia a scemare anche negli slam. E' lampante. E malgrado un sussulto d'orgoglio, si arrende, 7-5 al terzo. Cina in tripudio. Ammesso che laggiù la notizia si possa sapere. Non più soltanto terra di badminghton, ping pong, esecuzioni sommarie, torture e stermini delle minoranze etniche. Ora è anche tennis.
L'altra Williams, quella ferocemente cannibale, Serena, prova a salvare l'onore di famiglia, quando già si stava intonando il "de profundis". Victoria Azarenka, posseduta bielorussa, si limita a geometriche evoluzioni, neanche bruttissime a vedere. Peccato li giochi nitrendo come un cavallo castrato di tre anni. La osservo. Sguardo compito e passi brevi da timida novizia. Poi inizia lo scambio, e si trasforma in uno scaricatore di porto sbronzo. Sembra che i bielorussi stiano pensando a lei, come singolarista maschia, nel match di coppa Davis contro l'Italia. Alla notizia, Seppi e Bolelli si sono allarmati non poco. I nostri vertici federali hanno immediatamente dato alle stampe una nota spartana: "Sarà un confronto proibitivo, ma ci proveremo.".
Serena spara via tutto in piccionaia, quasi avesse premura di perdere in fretta. 6-4 4-0, e match finito. O quasi. Se il tennis non fosse uno sport, dove menti instabili, dirigono gambe e braccia spesso inconsapevoli. E ne abbiamo l'ennesima conferma. Alla bionda dell'est, trema inesorabilmente il braccio. Rimette in vita il carnefice svogliato, oramai pronto alla doccia. Supervicky-Linda Blair dona uno sguardo intriso d'odio al suo angolo. Vorrebbe uccidere anche loro, con una scimitarra. Prova a scacciar via la paura con un urlaccio, che riecheggia sinistramente raggelante. Temo scoppi in un pianto isterico, e stermini tutti. Arbitro, giudici, raccattapalle e malcapitati spettatori delle prime file. Ma perde il tiebreak del secondo, e crolla miseramente nel terzo, sotto le mattonellate di Serena. Ora tocca agli esorcisti.
mah ti dirò, hai pienamente ragione sul match di Tsonga, molto incostante con grandissime amnesie ma quando si "gasa" e riprende coscienza dei suoi mezzi fisico-tecnici mette veramente paura...ora il buon Djokovic non sarà di certo un fenomeno come molti vogliono far credere ma è un buon tennista regolarista capace nel suo orrido gioco di creare problemi a molti e in tutta sincerità nell'ultimo set Jo l'ha totalmente demolito quindi che dire..per me questo slam può continuare a giocarselo SE il fisico regge, SE la mente non crolla, SE Federer...insomma il tuo pronostico "tre set e a casa" non me la sento di condividerlo pienamente (o almeno diciamo che è una speranza :D )
RispondiEliminacontinuo a sperare in una finale Tsonga-Cilic...utopia pura ma che ci posso fare: il primo mi piace moltissimo come tennista e il secondo...beh so che può apparire forse scontato e un po ridicolo ma quando la smette come dici tu di parlare con le madonnine e decide di giocare a tennis, non può fare a meno di ricordarmi un'altro croato con la testa tormentata che qualche annetto fa mi annichilì in quel di Wimbledon servendo proiettili al posto delle palline.
Sul lato femminile...bah meno male che è tornata la Henin anche se non mi pare che l'ombra di quella di un tempo (ma probablmente sarà più che sufficiente in questa WTA odierno), di positivo posso costatare il tennis delle cinesi: nulla di eccezionale per carità, un bel tennis scolastico e semplice ma giocato con il cervello e con la tattica e di questi tempi non è affatto male anzi.
Per la sfida di ieri tra Linda Blair e l'uomo mascherato debbo ammettere che pur non sopportandole entrambe ho "tifato" per la tagliaboschi indemoniata che non mi piace affatto ma almeno ha un rovescio mica male e mi risulta leggermente meno odiosa di quel bufalo ipertrofico e sgraziato che molti si ostinano a definire "UNA tennista", purtroppo però la buona Linda è andata in black out sul più bello...peccato, speravo che ad esorcizzarla ci avesse potuto pensare qualche altra tennista più degna di Buffalo Serena.
"il tennis degli slam è un'altro sport, dove non si fanno 23 semifinali di fila, per caso"... a sentire Scanzi invece non è 'caso' ma 'vassallaggio'. Purtroppo il tennis non è per tutti... :)
RispondiEliminaSaluti
Claudio
Ciao Picasso!
RispondiEliminaLa partita del mio adorato l'ho vista proprio da quel 5-5 quarto set pensa un po'.Ho avuto sogni agitati ma per fortuna inutilmente, ah mi sento molto meglio dopo questa partita, avrò sopravvalutato (ridaje per fortuna) le possibilità di Kolya scheletrino ma questa partita la attendevo tremando da 10 giorni!Per tutti quelli che preparano da due anni il funerale tennistico a Roger si becchino questa.
Grandissimo Jooooo, come sono contenta, ma dannato ragazzo giocasse sempre così (e non fosse sempre incerottato mannaggia), finalmente, era ora che qualcuno desse una ridimensionata a Djokovic, se penso che lunedì rischia di essere il numero 2 mi vengono i brividi, che lo diventi Murray a questo punto per pietà!E se penso di nuovo che i commentatori di Eurosport hanno osato affermare che Nole tecnicamente è nettamente superiore a Tsonga, aiuto è a me che è venuto da andare in bagno altroché...
Quindi a Nole-vomitino non ci credi?Anche io ho pensato subito ecco che ricomincia a darsi per malato...Scusate l'argomento poco fine, ma dopo una vomitata si riesce a giocare a tennis 2 ore in piena estate australe per quanto fosse sera?Ok che stiamo parlando di veri uomini duri però... boh sarò io brava a pensare sempre male e ad azzeccarci sempre il 99% delle volte...coi pronostici un po' meno :p mio fratello ha previsto anche che il ginocchio di Rafa avrebbe ceduto, la prossima volta faccio scrivere lui ahah.
Venere nera... eh non mi stupisce tanto la sua eliminazione (le cinesine un po' sì!), da tempo è distratta e più timorosa, capisco che sia stanca!
A domani, ciao!!
Dracula83,
RispondiEliminaanche io ho l'intima speranziella che Jo faccia una gran partita, contro Federer. Ma bisogna ammettere, che lo svizzero è di un'altra categoria rispetto a Nole. Qindi deve amentare la soglia del suo gioco. Essere più costante, almeno. Il serbo è davvero sopravvaltato. Gioca male, vince poco, e gli manca la culutra della sconfitta, come qualcosa da accettare sportivamente. Forse è indole. Buh. Però, risulta patetico. Jo è capace di esaltare e trascinare, davvero come pochi. Uno come lui è il bene del tennis, Nole è il male. Parere personal-fazioso. =)
Cilic ti ricorda Goran, nevvero? ammetto di non trovarci granchè di simile, ma se in giornata, Marin può fare male a tutti. Vediamo.
Sulle donne, Linda Blair mi fa morire. Spettacolo nello spettacolo. L'evoluzione della partita, era esattamente ciò che volevo e4 speravo, per vedere le sue reazioni. =) Poi si, ha anche delle buone geometrie, ed un rovescio bimane notevolissimo. Ciao, alla prossima.
Claudio,
ma io credo che Scanzi ci giochi oramai, su quel dscorso. Mi è capitato di leggerlo tempo fa, mi divertiva parecchio. E tra le righe si notava un certo divertimento, nel suscitare le reazioni dei tifosi rosso-crociati. Ma non so se ci credesse davvero. =) Ultimamente, non so cos'abbia scritto in merito. Poi però, la realtà non la si può mica negare...Ciao, a presto.
Silvia,
io l'ho visto bene il tuo Rogerio. Grande dimostrazione di pazienza e saper cambiare tattica in corsa. Poi Nosferatu s'è depresso.
Su Tsonga, ripeto, a tratti, davvero entusiasmante, trascinante. Lottatore vero. Se andiamo a ben vedere, aveva più acciacchi lui del serbo. Nole non sa soffrire mentalmente e fisicamente, e non è nemmeno preparato bene. Poi, ha il cattivo gusto di buttarla in teatrino osceno, e vabbè. Neanche avesse il "piccolo male" di Antibo.
Venere, non c'ha proprio più voglia. Oramai le due si allenano soltanto giocando i doppi...vedi te. Ciao, a domani.
ebbene si, mi ricorda tantissimo il buon Goran, da ieri sera poi ancora di più visto come è andato fuori di testa dopo aver dominato il primo set...
RispondiEliminaIl caro Marin ha la stoffa del campione c'è poco da fare, il suono è un tennis bello ed elegante e soprattutto d'attacco...vedremo se riuscirà a metter su un fisico adeguato (perchè ieri sera ha ceduto anche fisicamente e molto) e una tenuta mentale che al pari di quella del suo più illustre connazionale lo sta frenando molto. Vediamo, aspettiamo e speriamo...per il bene del tennis :D
Murray mi sta altamente sui cosiddetti e non sopporto il suo pallettarismo difensivo...e dire che la manina c'è e ieri si è visto, ha una sensibilità veramente notevole ma c'è poco da fare, attaccare non è nelle sue corde anche se ammetto che nel match di ieri ha tirato fuori dal cilindro colpi pregevoli.
non mi rimane che sperare in Jo :D .
Saluti
Dracula83,
RispondiEliminapurtroppo è andata male. Sulle doti di Cilic, siamo d'accordo, e malgrado com'è finita, lo rivedremo per anni tra i primi. Avrà altre chance. Quasi stessa tua opinione anche sullo scozzese. Credo la sua indoe si quella. Sorniona e tattica. Ma sa davvero fare tutto. Però, fino ad ora, sono state più le occasioni in cui si è strangolato da solo. Stiamo a vedere.
Bon, su Jo si va sul sicuro. Lui in mente ha una sola cosa: L'attacco virulento e senza sosta. =) Ciao.
Silvia,
ps: ma hai le prove documentali di chi ha detto che Djokovic è più talentuoso di Tsonga? Quale capra tibetana l'ha partorita? va beh che il concetto di talento è soggetto alle più sparate e bizzarre interpretazioni, ma una simile dichiarazione è da confino immediato. O al limite, lo si deve immediatamente spedire a commentare i campionati di origami acrobatico. Ciao.
Sarà per questo che preferisco vedere il tennis su tv straniere, coreane, arabe... Almeno non capisco le fregnacce che dicono. =)