.

.

martedì 5 gennaio 2010

Le vacanze natalizie dei tennisti

Bizzarre vacanze parallelele per Picasso Petzschner e Novak Djokovic. Entrambi special guest della tournè invernale del circo Medrano. Lo svitato tedesco s'è esibito nel godurioso numero delle tre biglie, reso più difficoltoso dall'inserimento di tre racchette. Poi ha improvvisato un'ardimentosa esibizione di un set contro una foca monaca alticcia. La foca, tra le convinte risate di un pubblico assai divertito, ha vinto 6-3 approfittando di una crisi di nervi dell'avversario. Ma il Picasso, nonostante non avesse assunto le medicine per la testa, ha comunque mostrato colpi di gran classe. Djokovic, non da meno, ha invece inscenato deliziosi siparietti da giullare. Ciondolante e spinoso testone abnorme, ed occhi iniettati di livore raggelante, ha iniziato esilaranti imitazioni, che hanno un pò spaventato i più piccini. I pargoli, beata ingenuità, si domandavano: "Babbo ma perchè quel pagliaccio orribile si è truccato in modo così spaventoso?". Ma lui non s'era mica truccato. Poi qualche altra rutilante interpretazione. La più comica, quella del tennista professionista. Tra le grasse risate di un pubblico incredulo, ha mostrato la sua famosissima volè scotenna-alce. Specialità della casa.
Ferie-lavoro per Rafael Nadal. Dopo mezza giornata di libera uscita, natale passato all'ippodromo. E il cerbero zio Toni, inflessibile, a scandirgli 26 ripetute sul miglio sterrato di Maiorca, guidato da un fantino obeso di 160kg. Stampando anche un ottimo 1.15.8 come miglior tempo. Tutto secondo il meticoloso programma, che gli consentirà di recuperare gradatamente la forza nelle ginocchia. O morire. Allo scoccare di mezzanotte, il solerte zio factotum, gli ha concesso mezzo bicchiere di spumantino castigliano a buon mercato.
Sobrie festività passate in villa, per il monarca elvetico Roger Federer. Qualche palleggio col domestico filippino, e mattutine passegiate sulle acque della sua piscina olimpionica, nell'atto di meditare. Al limite, moderate escursioni sulle piste innevate, con tanto di divisa da sci personalizzata, ed il marchio RF stampigliato su scuffia e dopo sci in purissima pelle di daino albino. Poi solo ritemprante vita casalinga, con le due gemelline - per quest'anno non ha ceduto alla tentazione di iscriverle al doppio degli Australian Open -, flutes di champagne e raffinate cenette familiari, degustando le rinomate e notoriamente ipocaloriche specialità culinarie della leggiadra consorte.
Richard Gasquet ha girato parecchi locali notturni, attorniato da focose fanciulle anelanti amore. Ma comportandosi con ritrovata maturità, e senza la proverbiale codardia. Prima di baciare le loro labbra tumide, ha preteso da ognuna il test antidoping: "Sono un tennista professionista, non voglio mica rischiare il contagio della coccoina...o quella roba lì, insomma! Già ci sono cascato una volta!". Le smutandate in amore, lo hanno guardato perplesse, poi si sono dirette verso Marcos Baghdatis, che passava di lì per caso, come imboscato. "A questo punto, meglio un impiegato del catasto!", hanno squillato all'unisono.
Giornata alternativa invece per Andy Murray, che ha assistito alla partita di soccer scozzese Hibernians-Dundee utd. Compresa rissa post partita nel pub attiguo. Spalleggiato dall'occhialuta mamma ultrà, ha sfidato un manipolo di avvinazzati hooligans in kilt, e brandendo una bottiglia rotta coi suoi denti aguzzi, li ha minacciati brutto-brutto: "Ma lo sapete voi chi sono io? Io sarò numero uno per almeno cinque anni, e vincerò dieci slam!". Gli hooligans, ebbri come bestie, impietositi, se ne sono andati, pagandogli una birra.
Mentre nel suo castello transilvanico Nosferatu Daydenko riposava le stanche e gracili membra, nelle quiete buia di una bara, Marat Safin, dopo dodici anni di professionismo trascorsi tra bagordi e giulive nottalbe alcooliche, infischiandosene di allenamenti ed altre facezie, finalmente libero da impegni agonistici, ha deciso di iniziare ad allenarsi duramente. Quando uno è anticonformista.
Tra le tenniste, spiccano le intense giornate di lavoro di Ana Ivanovic. Lontani appaiono i periodi di lagrimar sgorgante e scorato, in previsione di una stagione densa di fulgidi successi e trofei luccicanti. Testarda, ed incurante dei dotti consigli di alcni luminari - il sottoscritto -, che la invitavano a posare la racchetta, farsi venti giorni di vacanze a Capoverde, lasciandosi andare ai piaceri della vita tra le braccia di nerboruti indigeni imbottiti di viagra, s'è allenata come un mulo da soma. Concentrandosi su alcuni importanti dettagli tecnico-tattici: Un bel tutù fuxia, che aderisce perfettamente alle curve lascive, e la nuova visierina, che ne risalta lo sguardo da cerbiatta di foresta. Ma soprattutto, un gran lavoro per oliare i sincronismi del suo schema migliore: randello dissennato, grido di guerra balcanica, pugnetto e balzello da anatra selvatica afflitta da esaurimento nervoso.
Intenso periodo anche per le multivitaminiche sorellone Williams. Entrambe, hanno approfittato dei giorni di riposo per sponsorizzare 169 prodotti di vario genere. Dai corn-flackes con le loro sembianze ad un miracoloso unguento contro le disfunzioni erettili, dal pupazzo sapientino ad una nuova linea di perizomi tempestati di diamanti, dallo yogurt di Winnie the pooh allo scaldapene elettrico. Ovviamente, i ricavati, sono andati in beneficenza. Intestandoli bene, all'attenzione del Sig. Richard Williams - presso: ospizio della povertà, Malibù beach.
Festeggiatissima Maria Sharapova, protagonista indiscussa del "Festival della cicala morente Siberiana" - una sorta di Festival di San Remo nostrano -. A Masha è andato il premio della critica nella sezione "urlatrici possedute", per la notevole interpretazione del maialino che rantola, esalando l'ultimo respiro. Poi la bionda russa s'è dedicata al lancio di una nuova linea personalizzata di lingerie. Gran successo ha riscosso la raffinata coulotte "Una chiappa da urlo", delizioso capo d'intimo, ma solo per distinte e regali chiappe bizzose.
Per ultima, ma non ultima - sia mai -, Jelena Jankovic, o sorellona imbrocchita di Varenne. Grandi novità tecniche per la serba. Esperti ippici hanno consigliato una zoccolatura speciale, ed una nuova gualdrappa da trotto, che ne agevolerà i sinuosi movimenti. In una affollatissima conferenza stampa, la vezzosissima e modestissima serba dal volto di giumenta, ha ostentato grande fiducia per il 2010, dicendosi convinta di poter vincere almeno sette slam, il master, e pure la confederations cup - se solo le metteranno al fianco una alla sua altezza -. Ad un pignolo giornalista, che sottolineava come lei di slam non ne ha mai vinto uno, e che in una stagione se ne possono giocare al massimo 4, Jelena ha mostato segni di grande insofferenza. Ha voltato gli occhi al cielo come a chiedere perdono per tanta insipienza, e nitrito tutta la sua indignazione. Poi s'è alzata, ed è andata via sgroppando, in algido piccolo trotto. Cloppete-cloppete.

4 commenti:

  1. Ciao Picasso, benritrovato, divertentissimo articolo di inizio anno!
    Eh lo so nel post di fine anno sono stata cattiva col Richard cuor di leone ma confesso, ne sono grande estimatrice e vederlo così mi addolora assai e mi fa anche un po' rabbia, un tal fulgido talento...
    Quest'anno ho deciso di farmi venire il sangue amaro con Youzhny ieri abbiamo già iniziato bene...
    A proposito del serbo giullare, hai sentito che si darà al cinema nonchè alla musica? Pare sappia anche suonare il basso, pensa te, cercherò riscontri per tirarmi su il morale.
    Murray ha ben di che sbronzarsi visto che la bionda ha tolto il disturbo, e Martinello campanaro batte la fiacca facendo il tricheco nell'oceano con una fanciulla assai carina e assai abbronzata... e bravo Juanito... (ho trovato le foto su un sito francese cercando notizie su Gasquet argh!).
    Scusa la modalità portinaia pettegola ho voluto essere volutamente frivola e leggera ogni tanto ci va e che noia se no...
    Alla prossima e buon inizio di stagione tennistica!
    PS: il blog di cui accennavo nel commento di fine anno è lealidellafarfalla.wordpress.com fammi sapere che ne pensi lo trovo molto interessante.
    PS2: ho sbirciato il tuo altro blog ma il micio nero è tuo?

    RispondiElimina
  2. Silvia,
    commento da portinaia? Non è che il post fosse un trattato di filosofia kantiana. =) Ogni tanto bisogna pur sdrammatizzare. Youzhny è un altro spreco. Se trova la settimana ispirata, può mettere in riga quasi tutti. Ho letto che ha perso da Stakhovsky, ma occhio, qui mi sbilancio. Questo sarà l'anno dell'ucraino. Ed io non sbaglio mai, sono l'oracolo. Lo dissi anche per Dancevic, Petzschner (a proposito, inizio sfavillante: 3-6 1-6 da Giquel, mica Edberg.).
    Non lo conosco il blog che hai citato. Quando sono al pc scrivo, ed ho poco tempo per leggere, tranne che in treno. Ma a prescindere, sarà senz'altro meno dotto e ben scritto di questo. =) Poi, smettiamola di fare pubblicità ad altri siti sul tennis, che già mi leggono solo il mio gatto, e le sue pulci. =)
    Djokovic farà l'attore (magari un seqel pecoreccio di Psycho?) e suona pure il basso? Santi numi. Grandi tennisti del passato suonano la chitarra (Pat Cash, John McEnroe). Lui suona il basso. ogni cosa ha il suo crudele nesso. Ciao, a presto.

    RispondiElimina
  3. Pic ma dove le hai scovate ste notizie??Esilaranti^^
    P.S.:Buon anno al blog^^

    RispondiElimina
  4. Ho le mie fonti, cara Marty. In primis le cavallette carnivore che svolazzano nel cervello. Poi anche il gatto me ne svela di gustose.
    Bon anno anche a te.

    RispondiElimina


Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.