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sabato 28 agosto 2010

TABELLONE FEMMINILE E PRONOSTICI FLUSHING MEADOWS 2010: OPPORTUNITA' PER TUTTE



Wozniacki capita dalla parte della Jankovic, Clijsters in quello di Venus. Ostacoli Kuznetsova e Sharapova sulla strada della danese. Grande occasione per Pennetta e Schiavone, Venus permettendo. (Analisi del tabellone femminile di Flushing Meadows 2010).Tabellone femminile che orfano di Serena ed Henin e minato da precari stati di salute di molte, somiglia ad un circo camuffato da caccia al tesoro. Almeno una quindicina di nomi con velleità più o meno fondate di vittoria, comprese le due azzurre Pennetta e Schiavone. Possibile un'altra affermazione a sorpresa, ma azzardare pronostici è più arduo che indovinare una sestina al superenalotto. Per uno strano gioco del sorteggio, capitano dalla stessa parte di tabellone le regolariste Wozniacki e Jankovic, alla ricerca del loro primo slam. Dall'altra parte il tennis più brillante ed il ricco palmares di Venus Williams e Kim Clijsters. Gli ipotetici accoppiamenti dei quarti, ed aventuali inserimenti:
(1) Caroline Wozniacki - (8) Na Li. La testa di serie numero uno per caso di questo torneo monco, dopo la convincente cavalcata a Montreal, si presenta con giustificate ambizioni di successo. Dopo un interessante confronto con la signorina Berdych, Lucie Safarova, la danese incrocerà la racchetta presumibilmente con Masha Sharapova negli ottavi, se questa riuscirà a battere Aravane Rezai, ancora ferma all'exploit madrileno. Dopo l'estate Usa l'ugola alla varechina, frutto di un rapporto scellerato tra Axl Rose e Tony Dallara, appare pronta al rilancio definitivo o ad una camicia di forza. Di pochissimo conto il recente infortunio alla caviglia, perchè l'invasata starlette urlante non contempla il movimento nel suo gioco, entusiasmante quanto un'infervorato comizio di Gasparri. Carolina la bambolina bionica proverà a far prevalere il suo utilitaristico tennis regolare ed i recuperi oscenamente travolgenti, nello scenario di estremo equilibrio e picchiatrici smidollate.
Passasse indenne questi ostacoli, per lei Na Li. Solo sulla carta, perchè più che l'ordinato ping-pong tennis della cinese, in questo spot ha tutte le carte in regola per prevalere Svetlana Kuznetsova, in grado di dare ripetizioni a molte giovinette vezzose o maschie sceriffe (Kirilenko e Shvedova). Primo turno interessante per la russa dall'esondante femminilità da far invidia ad un rugbista armeno, contro la quarantenne fiabesca samurai Kimiko Date Krumm, che proprio non si rassegna alla pensione.
(4) Jelena Jankovic - (7) Vera Zvonareva. Nubi funeste anche sul destino della Varenne in gonnella, minata da piccoli acciacchi e praticamente ferma nel suo box a mangiare biada coperta da una gualdrappa. Se la zoccolatura terrà, per lei destino parallelo a quello della Wozniacki (ma dodicimilaeseicento volte più insopportabile). Metterà sul piatto quello che ha: Grandi corse e la speranza nel fato e negli dei, di non ritrovarsi di fronte qualcuna che la pialli di giustezza. Una Amanmuradova qualsiasi (ma il tirannosurus rex uzbeko deve ancora passare le qualificazioni). O la vezzosissima e leggiadra Kaia Kanepi, figlia illegittima di Bisteccone Galeazzi e Platinette, autentica mina vagante di un quintale che Jelena si beccherà in pieno al terzo turno. Dopo aver esordito però contro Simona Halep, nota agli appassionati più attenti per essersi ridotta l'ingombrante davanzale. Altra picchiatrice capace (in teoria) di stendere la serba è Yanina Wickmayer. Ma l'armadio a tre ante belga, rivelatosi proprio nello scorso Flushing Meadows non è nelle stesse condizioni. Da quelle parti, gran curiosità (per me e qualche altro disperato dall'animo sensibile) nel rivedere Maria Josè Martinez Sanchez, al suo rientro dopo il lungo stop per il problema al ginocchio. Due turni sulla carta abbordabili per lei, prima di misurarsi con la bambolona belga. Poche chance invece per Romina Oprandi, che esordirà a New York con la tedesca Georges. Nella speranza che la tortorella italo-svizzera non incappi in raffreddori, tonsilliti ed altri contrattempi (a tal proposito, urge un viaggio a Lourdes o la benedizione di un prete, meglio se ateo o scomunicato).
Vera Zvonareva attede la Jankovic nei quarti. Dopo la finale di Wimbledon la russa è tornata ai suoi sbalzi d'umore isterico. Sembra capace di tutto. Ma ha un tabellone in discesa i cui unici pericoli sono rappresentati dal noioso tennis scolastico di Agnieszka Radwannska o dalle roncole di Nadia Petrova e Andrea Petkovic.
(3) Venus Williams- (6) Francesca Schiavone. L'unica Williams presente, e non senza incognite. Come non bastasse il fisiologico declino, deve fare i conti con una salute ballerina che la tiene ferma ai box da Wimbledon e ne ha messo in forse la partecipazione a New York. Pronta ad approfittarne con raffinata destrezza Roberta Vinci, non fosse che anche la piccola tarantina è tenuta assieme dallo scotch. Ad eccezione della bulgara Pironkova, protagonista per caso a Wimbledon, Flushing Meadows per la venere nera può rivelarsi quasi un anticipo di Fed Cup (se mai la giocherà). Prima di Francesca Schiavone infatti, sulla carta ottavo molto interessante contro Flavia Pennetta. Torneo confezionato da Babbo Natale per la brindisina, che può approfittare di primi turni abbordabili (l'israeliana Peer l'insidia maggiore) prima di misurarsi con una Venus in misteriose condizioni e con cui non è mai partita sconfitta in partenza.
Possibile derby italiano o confronto con Venus Williams per Francesca Schiavone, dunque. Ma la milanese nella strada per i quarti dovrà comunque superare minacce inquietanti. Tralasciando Melanie Oudin, lontana dall'esaltazione dello scorso anno, sulla sua strada la rotolante russa sovrappeso Anastasia Pavlyuchenkova o, più probabile, l'invasata camionista bielorussa Victoria Azarenka. La truce valchiria posseduta Belzebù proprio lo scorso anno fu battuta dalla tennista italiana, e quel match pare (voci di corridoio) la costrinse ad essere internata in un luogo dove non nuocere a sè stessa e agli altri.
(2) Kim Clijsters - (5) Samantha Stosur. Mamma Kim proverà a ripetere la magnifica ed inattesa cavalcata della scorsa stagione. Nel plotone pressoché compatto delle pretendenti al titolo, possiede le maggiori credenziali, se non altro per l'esperienza. Ma anche lei deve fare i conti con una condizione fisica arrangiata e qualche insidia di tabellone: La mancina ceca randellante Kvitova esplosa lo scorso anno negli States, prima del quadrumane botolo Marion Bartoli, vero mistero buffo del tennis mondiale. Al limite, può insinuarsi nel quarto della transalpina Ana Ivanovic. Già in allerta gli ambientalisti newyorkesi, che protestano per l'indiscriminato sterminio di piccioni svolazzanti sui campi di Flushing durante i match della serba isterica.
Nei quarti Kim Clijsters può sfidare Samantha Stosur, lontanissima dai picchi di gioco di inizio stagione. L'australiana dalle spalle muscolate da mastro lindo in gonnella rischia già contro l'allegro cetaceo Kleybanova o addirittura contro l'urlante guerrigliera gnoma Sara Errani, ultimamente in buona forma da perdente combattiva. Il prototipo del tennista italiano al contrario. Dovesse sopravvivere, probante test per Sam sarà quello di ottavi contro la rientrante Elena Dementieva. La russa vampirizzata, reduce ancora dall'infortunio parigino sembra sulla via del pieno recupero al top: Produrre il suo insulso spettacolo da perdente di valore, prevedibile come un'applauso a comando di una sit com. Interessante il possibile derby di terzo turno da shok anafilattico tra lei e Dinara Safina, tornata a nitrire e vincere qualche partita.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.