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sabato 28 agosto 2010

TABELLONE MASCHILE E PRONOSTICI FLUSHING MEADOWS 2010: NADAL, PERCORSO IN SALITA



Sorteggio non proprio benevolo per il numero uno al mondo, capitato dalla parte di Murray. Meglio Federer che pesca Djokovic nella sua semifinale. Dalla parte del maiorchino anche le insidie Nalbandian e Gulbis. L'elvetico dovrà invece guardarsi dalla minaccia Soderling. (analisi del tabellone)

Il punto di maggior interesse del sorteggio odierno, era vedere da che parte sarebbe finito Murray. Vero ago della bilancia (malgrado pesi quanto un internato di Mathausen). E la mano fatata del sorteggio newyorkese non solo piazza l'outsider scozzese nella semifinale di Rafa Nadal, ma mette dalla sua parte anche una serie di insidie notevoli, come Nalbandian o Gulbis. Cammino più agevole invece per Federer. Tabellone poco favorevole per gli italiani, ma nel loro caso nemmeno Moggi avrebbe potuto congegnare una griglia abbordabile.
Ipotetici abbinamenti dei quarti, ed eventuali nserimenti:
(1) Rafael Nadal - (8) Fernando Verdasco. I patemi palesati dal numero uno spagnolo durante la torrida stagione americana, lo pongono in posizione leggermente defilata per la vittoria finale. E il sorteggio gli mette di fronte un quarto certamente impegnativo. Subito Teimuraz Gabashvili, russo compulsivamente pazzo, di quelli da isolamento diurno e notturno. Qualcuno lo paragona a Marat, io lo vedo come reincarnazione sportiva dello strangolatore di Boston. Non in gran forma, ma sempre uno che è meglio evitare al primo turno. Poi Istomin ed al terzo ostacolo uno tra Gilles Simon e Philipp Kohlschreiber, sperando che il delizioso ermellino tedesco abbia risolto i suoi acciacchi. Da quelle parti, senza nessuna chances, c'è anche Donald Young, talentino gettato alle ortiche. Tennista comunque da guardare attentamente, per chi ancora crede che Bolelli sia un talento sprecato. Per il maiorchino poi ottavi in relativa sicurezza contro il puramente platonico pericolo volleante rappresentato da Feliciano Lopez o i colpi del vecchio pirata Ljubicic, lontano da quella forma ancestrale del vittorioso precedente primaverile a Indian Wells.
Se a Nadal non è andata bene, al suo ipotetico avversario di quarti, il sorteggio sembra aver emesso, quasi con mano sadica, una mezza sentenza di morte. Sulle tracce del madrileno, spento dalla suicida programmazione primaverile da Kunta Kinte, prima Fabio Fognini, nel re-match del primo turno perso a Wimbledon. Poi possibile terzo turno di fuoco con David Nalbandian. Quanto di peggio si potesse pescare. Sempre che il talento bulimico dell'argentino non s'ingolfi o preferisca preservarsi per la semifinale di Davis. Visto il soggetto, tutto è possibile. Superato (forse) l'imponente ostacolo argentino, altro duro esame negli ottavi, con un avversario che uscirà da una specie di tonnara di talenti e vecchi lupi. Il talento smagliante e strozzato di Gulbis, subito all'esame Chardy, o il sempre orripilante e coriaceo "o' zappatore" Ferrer che inizia immediatamente contro il fromboliere ucraino Dolgopolov jr.
(3) Andy Murray - (7) Thomas Berdych (8). Lo scozzese nella versione deluxe ammirata a Toronto può giocarsi le sue carte per la vittoria finale. La cernia boccheggiante sotto il sole di Cincinnati faticherebbe anche a raggiungere i quarti. L'inizio è però agevole con lo slovacco Lacko e poi forse il folkloristico Jamaicano attaccante Dustin Brown, prima di incrociare Wawrinka, sempre solerte a farsi da parte con deferenza, al primo tornello/tennista top 20. Ottavi ancora in discesa, sulla carta opposto a "Byron Moreno jr" Almagro in scarsa condizione o, più probabile Sam Querrey. Ma in quegli anfratti possono fare faville anche le nostre veline italiche Seppi/Starace.
Non il miglior avversaro possibile nei quarti, per lo scozzese. Anche se il Thomas Berdych delle ultime uscite ha dato l'impressione di aver finito benzina e la sorprendente lucidità di inizio stagione, mostrando inquietanti segnali di ricaduta verso la proverbiale veemenza ottusa da homerun. Per approdare ai quarti dovrà impegnarsi in un macabro impallinamento di vezzosi cardellini attaccanti. Esordio col mancino serve&volley Llodra, ma da quelle parti fluttua anche il magnifico tennis vitage di Radek Stepanek, sperando non sia offuscato dai troppi malanni fisici e dall'età avanzata, oltre che da quel volto da dipinto del Pacciani. O al limite il transalino Benneteau in gran palla. Ottavo presumibilmente con Mikhail Youzhny, sempre che il russo dalla psiche labilmente disturbata riesca ad emergere in uno spot affollatissimo: Da Golubev a Xavier Malisse tornato tennista vero, fino all'increscioso trampoliere da baraccone John Isner.
(6) Nikolay Davydenko - (4) Novak Djokovic. Il russo già nel suo periodo di maggior fulgore orripilante era lontano da ogni velleità di successo nei major. Nella versione attuale, tra un ghigno da ottuagenario ed un colpetto anticipato da videogame, può provare ad issarsi anche agli ottavi. Con la proverbiale tigna del vecchietto che sgomita nelle file alle poste per ritirare la pensione. Nessun grosso ostacolo, eccezion fatta per il genio morto di Richrd Gasquet in un eventuale secondo turno. Il transalpino potrebbe anche regalarci l'ennesia sconfitta pirotecnica. Poi probabile che il posto di "nosferatu" venga preso da Andy Roddick, non al meglio, ma comunque capace di tirare sempre fuori tutto davanti al suo pubblico. Difficile che a sbarrargli la strada siano il pensatore disperso Tipsarevic o il ritorto ginnasta imprestato al tennis con la lingua perennemente penzoloni, Monfils.
Discorso a parte per Novak Djokovic. Il serbo bene o male, spesso male, dritto o storto, ovviamente stortissimo, legnoso e con gli occhi a palla, alla fine ci arriva sempre. Stavolta, sorteggio impegnativo per lui. Quasi proibitivo. Esordio col suo delfino lobotomizzato Troicki. Poi Philipp Petzschner. Nella remota ipotesi che il tedesco vinca il suo primo turno contro un qualificato. E non è detto, perchè attualmente non vincerebbe nemmeno se gli piazzassero dall'altra parte una bambola barbie sbrodolina. Per Novak terzo turno nel quale potrebbe sbucare fuori persino il vecchio James Blake, se gli ricorderanno d'esser ancora vivo. Ma è negli ottavi che il sorteggio sembra essersi divertito, e dove ad attendere il serbo ci sarà uno dei due tennisti più caldi dell'estate americana: Mardy Fish o Marcos Baghdatis, che presumibilmente si affronteranno in un interessante terzo turno. Sia la neo sogliola yankee in gran spolvero, che il bacherozzo cipriota dal contagioso tennis diverissement in caso di giornata d'ispirazione proveniente direttamente dal Dio Zeus, possono far fuori il serbo.
(2) Roger Federer - Robin Soderling (6). Tra lo svizzero e la sua settima finale a New York, uno squilibrato taglialegna scandinavo. Nella riffa dei possibili avversari da affrontare nei quarti, Roger ha infatti beccato lo svedese Robin Soderling, in una gustosa riproposizione del quarto giocato e perso a Parigi. Ma per lui primi turni soft. Potrebbe quasi incaricare Mirka di sbrigare la pratica. Ma, Falla docet, dovrà comunque evitare disattenzioni. Inizierà con l'argentino gnomo da veloce Dabul, fino al terzo match, un classico (del recente passato) con Lleyton Hewitt, sempre che l'australiano non si confermi un triste ex, cedendo al perdente maximo, Mathieu. Per l'elvetico poi un ottavo dalle flebili incognite legate al prevedibilmente imprevedibile tennis scintillante di Jurgen Melzer (acrobatici suicidi dell'austriaco a parte).
Robin Soderling nei quarti, almeno mentalmente, non deve essere un bel ricordo per lo svizzero. Lo "psyho killer" dopo il tragico esito della finale casalinga a Bastad, a metà tra il libro cuore ed un trattato sulla potenziale criminosità di una mente alterata, è apparso senza più risorse fisiche e mentali. Ma di lui c'è sempre poco da fidarsi. Per arrivare al confronto con l'ex numero uno al mondo, deve sbarazzarsi delle deliziosamente malinconiche volée del rottame americano Taylor Dent, e delle residuali bordate di "mano de piedra" Gonzalez, suo malgrado, dopo l'infortunio, ridotto a triste "mano de cartongesso". Per lui poi un ottavo misterioso, in cui tra l'improponibile Montanes da cemento ed il fantasma di Marin Cilic, per il quale anche i familiari pare abbiano inoltrato domanda di morte presunta, può saltare fuori anche un qualificato (azzardo: Dancevic o Mahut. Quando il mondo sarà meno malvagio).
Italtennis. A meno di improbabili novità provenienti dalle qualificazioni, solo tre partecipazioni tricolori. La metà rispetto alla scorsa edizione, con l'obiettivo di migliorare l'esaltante score di zero set vinti. A conferma del florido stato comatoso del movimento tennistico italiano al maschile. Una delle poche speranze di vincere qualche partita, era legata alle lune altalenanti di Fabio Fognini. Ma l'abbinamento con Verdasco sembra proibitivo. Certo l'ha battuto a Wimbledon, ma non è sempre domenica. Non è andata malaccio invece a Seppi e Starace, rispettivamente abbinati ad altri due spagnoli. Il caldarense parte addirittura quasi favorito con Grannollers, più difficile l'abbinamento del napoletano con Almagro. Fresche notizie dalle qualificazioni: Non ce l'ha fatta Simone Bolelli, sconfitto da Haider-Maurer, austriaco oltre la duecentesima posizione, il cui nome rimanda al processo di Norimberga, dedito a challengers e futures. E che il cemento lo avrà visto solo in qualche cantiere. Insomma, nemmeno l'attenuante della scarsa preparazione alla superficie, per il nostro talentuosissimo ragazzo. Che dire, si spera che possa trovare l'aiuto di una vecchina di passaggio, per salire le scale dell'aereo di ritorno.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.