Day
1 – Non è successo niente di cui io possa
essermi accorto
Corre e
puntella colpi lussuriosi Nicolas Mahut, infilzando dolcemente il vecchio
rudere Andy Roddick. Le immagini infondono una certa qual tristezza che ti riempie
l’anima di un gaudioso e spirituale "alleluiah-alleluiah" di
redenzione apparente. Non è certo un giovinetto, il Nicolas osannato dal
pubblico di ragazzini che affollano lo Chatrier. Ma il trentenne francese
aggredisce rasoiate classiche con la leggiadria di una ballerina ispirata.
Attacchi, dolci forcing, rovesci slice o secchi e finali come l’ultimo punto.
Il coetaneo americano è invece pesante, ingolfato, logoro da tanti anni di
macchinose spallate senza sosta, più fermo di quanto fermo è sempre stato.
Tra i due v’è la stessa differenza tra buon vino rosso in una poetica cantina nei vicoletti di Parigi e l’hamburger di vitella ottuagenaria (e forse pazza) in un orrendo e maleodorante McDonalds. Roddick proverà qualcosa ancora nei tornei sul veloce, ma è ormai versione senior tour, immediata rottamazione o cinico abbattimento d’amore che ci eviti questo scempio. Quanto a Mahut, gustiamoci l’oggi che "del diman non v’è certezza" (cit. il Perozzi o il Melandri, credo). E se ci fosse, somiglierebbe ad una sconfitta.
Del Potro fasciato al ginocchio come Tutankhamon pareva avviato ad un abbandono o clamorosa sconfitta contro il vecchio ratto terricolo Montanes che però, Fognini docet, appena vede un macilento semi-barellato, si commuove e perde. Del Potro si salva, ma il prosieguo del torneo per lui rimane un mistero della fede. In una giornata d’esordio dedicata agli outsiders, dormicchia un set Tsonga con improponibile capigliatura a banana, prima di sbranare le ossa del russo rachitico Kuznetsov.
Capitolo italiani: Poco più di una sgambata per Fognini che regola il francese Mannarino, lezioso talentino che da un anno non sembra capace di battere nemmeno l’attuale 55enne Martina Navratilova che gioca con la destra. Più probante per il nostro sarà il secondo turno contro il vincente di Troicki/Bellucci. Recupera due set, ma ancora una volta non gli riesce lo scalpo di Wawrinka al bravo Flavio Cipolla. Salvo lo svizzero minore, che in caso di sconfitta aveva già prenotato una buia stanzetta alla clinica “rasserenatilamente-cheilmondo-nonèmalvagio”.
Tra le donne, faccio in tempo ad assistere all’esordio di Venus Williams, vecchia venere d’ebano alle prese con un tramonto malinconico ed elegante, nel suo stile. Soffre per un set contro l’argentina Ormachea, giovinetta emergente e dalla gamba corta. Una specie di esagitata dal pugnetto incorporato, sguardo cattivo dietro l'occhiale da sole e grottesco urlo da primate che zompa di ramo in ramo: della stessa scuola-Bartoli, per intenderci. Venere, in un vestitino pieno di orride linee congegnato da uno stilista malato di mente con lineari turbe psichiche, arranca. Perde il primo set, ma riesce a venir fuori alla distanza, d’esperienza. Pensare che possa arrivare in fondo però, è impresa ardimentosa. A suon di terrificanti bombe, avanza Stosur. Tutto facile per l’inutilissima Ivanovic, facile facile l'inutile Safarova, pochi problemi per la quasi inutile Kuznetsova opposta a Mirjana Lucic (una che quanto ad intelligenza tennistica se la batte solo con Ivanovic, Goerges ed un'edera rampicante essiccata e trinciata fine-fine). Passa in rimonta il trattorino italico Errani, ma appena troverà qualche giovanotta ispirata e violenta non riuscirà ad evitare la piallatura. Piccolo spiraglio di languida beltade il successo in rimonta, 8-6 al terzo, di Maria Josè Martinez Sanchez sulla ceca Rybarikova.
Tra i due v’è la stessa differenza tra buon vino rosso in una poetica cantina nei vicoletti di Parigi e l’hamburger di vitella ottuagenaria (e forse pazza) in un orrendo e maleodorante McDonalds. Roddick proverà qualcosa ancora nei tornei sul veloce, ma è ormai versione senior tour, immediata rottamazione o cinico abbattimento d’amore che ci eviti questo scempio. Quanto a Mahut, gustiamoci l’oggi che "del diman non v’è certezza" (cit. il Perozzi o il Melandri, credo). E se ci fosse, somiglierebbe ad una sconfitta.
Del Potro fasciato al ginocchio come Tutankhamon pareva avviato ad un abbandono o clamorosa sconfitta contro il vecchio ratto terricolo Montanes che però, Fognini docet, appena vede un macilento semi-barellato, si commuove e perde. Del Potro si salva, ma il prosieguo del torneo per lui rimane un mistero della fede. In una giornata d’esordio dedicata agli outsiders, dormicchia un set Tsonga con improponibile capigliatura a banana, prima di sbranare le ossa del russo rachitico Kuznetsov.
Capitolo italiani: Poco più di una sgambata per Fognini che regola il francese Mannarino, lezioso talentino che da un anno non sembra capace di battere nemmeno l’attuale 55enne Martina Navratilova che gioca con la destra. Più probante per il nostro sarà il secondo turno contro il vincente di Troicki/Bellucci. Recupera due set, ma ancora una volta non gli riesce lo scalpo di Wawrinka al bravo Flavio Cipolla. Salvo lo svizzero minore, che in caso di sconfitta aveva già prenotato una buia stanzetta alla clinica “rasserenatilamente-cheilmondo-nonèmalvagio”.
Tra le donne, faccio in tempo ad assistere all’esordio di Venus Williams, vecchia venere d’ebano alle prese con un tramonto malinconico ed elegante, nel suo stile. Soffre per un set contro l’argentina Ormachea, giovinetta emergente e dalla gamba corta. Una specie di esagitata dal pugnetto incorporato, sguardo cattivo dietro l'occhiale da sole e grottesco urlo da primate che zompa di ramo in ramo: della stessa scuola-Bartoli, per intenderci. Venere, in un vestitino pieno di orride linee congegnato da uno stilista malato di mente con lineari turbe psichiche, arranca. Perde il primo set, ma riesce a venir fuori alla distanza, d’esperienza. Pensare che possa arrivare in fondo però, è impresa ardimentosa. A suon di terrificanti bombe, avanza Stosur. Tutto facile per l’inutilissima Ivanovic, facile facile l'inutile Safarova, pochi problemi per la quasi inutile Kuznetsova opposta a Mirjana Lucic (una che quanto ad intelligenza tennistica se la batte solo con Ivanovic, Goerges ed un'edera rampicante essiccata e trinciata fine-fine). Passa in rimonta il trattorino italico Errani, ma appena troverà qualche giovanotta ispirata e violenta non riuscirà ad evitare la piallatura. Piccolo spiraglio di languida beltade il successo in rimonta, 8-6 al terzo, di Maria Josè Martinez Sanchez sulla ceca Rybarikova.
FOGNINI DETTO IL GRINGO IN CAMPO,TELECRONACA DI FABRETTI COMMENTO TECNICO DIEGO NARGISO...MA QUANTO È PROFONDO STO BARILE?MARCO
RispondiEliminaMa quando trasmette la Rai, alle 4 di notte, dopo le repliche dello slittino, la diretta delle freccette birmane e dei campionati pakistani di floorball?
RispondiEliminaFabretti? Adesso con Nargiso?
Per la Rai provo grandedisgusto. Per i poveretti (che non sono poveri grazie ai nostri soldi) che commentano, un genuino sentimento di PENA REALE.
IERI IN DIFFERITA...MA OGGI DALLE 14.OO ALLE 18.00 DOVREBBE ESSERE IN DIRETTA,MIA MADRE MI HA DETTO CHE C'ERA FEDERER ORA PENSO IL GRANDE POTITO AL TIE BREAK MARCO
RispondiEliminaSì, ho poi visto e c'era la diretta. Per la precisione non è Nargiso, ma il brillantissssimo Pescosolido a far da spalla Vate. 5 minuti e due volanti gemme ("servizio in chop" e "nel suo turno di servizio adesso tocca a lui battere").
RispondiEliminaQualunque cosa è meglio di quell'orrore.
Ciao.
domenica non vorrei dire una cazzata ma era nargiso.marco
RispondiEliminaProbabile fosse lui, non l'ho sentito. Ieri, per certo era Pescosolido. Me ne sono accorto perché ancora porta nell'atteggiamento compassato i segni del morbo di montezuma brasiliano.
EliminaNO ERA NARGISO PERCHE FABRETTI E DIEGO PRENDEVANO IN GIRO L'APERTURA DEL ROVESCIO DEL PESCO METTENDO INVECE IN MOSTRA LA PERFETTA ESECUZIONE DI FOGNINI.PENSA UN PO CHE TI SEI PERSO.MARCO
RispondiEliminaForse solo domenica. Sentiti oggi 10min. Sono l'emblema dell'Italia peggiore, ridicola nella sua pochezza: impreparata, ignorante, fintamente patriottica, con l'aggiunta d'esser cattivi coi deboli e proni coi forti. Dove la meritocrazia è dileggiata. Ma ne prendessero uno a caso di supertennis, che non sarà un genio, ma almeno non è così aberrante.
RispondiEliminaMa sto tizio, chi avrà alle spalle, il papa?
che poi diciamoci la verità nel tennis come in molti sport del commento si puo fare decisamente a meno...basta sentire il suono dei colpi e gli applausi del pubblico.marco
RispondiEliminaIn effetti, alcuni streaming senza alcun commento, sono molto-ma molto meglio. Tranne sparuti casi di geniali telecronisti (a memoria d'uomo solo Clerici con spalla Tommasi) che ti aggiungono realmente qualcosa, condendo il match e facendotelo vivere come un film, il resto è inutile. E in alcuni casi (vedi Fabretti) diventa fastidioso, urticante.
RispondiEliminalo monaco non mi dispiace. il suo tono di voce nasale e lamentoso è perfetto per narrare la decadenza inesorabile di certe talentuose muse del tennis che vengono irrise, tennisticamente, da impudenti reginette. ad esempio, Venus-Radwanska di ieri. l'ha fatta sembrare la funesta e quieta fine di un film horror
RispondiEliminaMICH
Sì, Lo Monaco ascoltato qualche volta, è tra i migliori. Io però, ripeto, a meno di qualcuno che realmente aggiunga qualcosa, preferisco il silenzio. Il silenzio è d'oro, diceva quello. Oggi ad esempio, ho visto gli ultimi games di Isner-Mathieu in uno splendido streaming senza commento.
EliminaP.s. in quel sitaccio di italianisti ho letto un malato di mente che dissertava sul genio tennistico. Ho deciso di non entrarci più, per evitare censure. Ma davvero sembrano sfuggiti alla legge Basaglia. =)