.

.

lunedì 20 gennaio 2014

AUSTRALIAN OPEN 2014 – ALLINEATI I QUARTI, FEDERER TORNA A VOLARE







Day 8 – Italia, terra di santi, poeti, navigatori, allenatori di pallone ed esperti di leggi elettorali


Game, Set & Petzchner speciale: tra gli uomini, sette su otto delle prime teste di serie giungono ai quarti. Manca all'appello solo Del Potro, ipotetico spauracchio di Rafa Nadal (e si sa, il nostro smutanda anche la sfortuna nei sorteggi).
Confronto sempre interessante e brioso quello tra Federer e Tsonga. Per quanto si possa capire da otto minuti di highlights mangiando un sandwich al tonno (anche per me che sono 666 volte più intelligente e intuitivo di Gesù Cristo – cit. il pazzo del mio paese –), sembra un Roger Federer deluxe, tirato a lucido, smagliante, nuovamente leggiadro come ballerina del Bolshoi in calzamaglia. Intendiamoci, Jo è tipologia di tennista che non lo impensierisce troppo, carente in difesa e con un punto debole a sinistra in cui chiuderlo impietosamente, asfissiandolo dal primo all'ultimo minuto. Appare uno di quei magnifici soliloqui indisturbati da «uomo solo al comando», che tanto eccitano le folle. Frizzi, lazzi e lampi di classe finissima come il cioccolato Lindt. Fila via che è una bellezza e anche nel suo sguardo si legge una malcelata soddisfazione punitiva. Leggero e mortale. Deciso, in questa sua seconda carriera, ad abbreviare gli scambi e proporre subito le sue tante soluzioni attaccanti, evitando sfinimenti da corride iberico-serbe. Merito di una condizione fisica buona, schiena in ordine e forse della nuova racchetta. Il nuovo, e più umano ovale allargato, gli dà sicurezza e si vedono meno inquietanti stecche.
Un Federer show, che malgrado l'estasi mistica della commentatrice (sembrava venirsene impunemente anche per come l'adorato Roggger porgeva l'asciugamani al raccattapalle, valletto propizio: «Ah, che grazia sublime!» temevo squillasse), non deve portare a facili entusiasmi. Contro Murray, poi Nadal ed eventualmente Djokovic, sarebbe altra musica e spartito probabilmente inguacchiato. Difficile vedere un altro soliloquio d'estate contro combattenti capaci di fargli sentire il fiato sul collo, il peso del loro agonismo e di una difesa strenua. Vicende che spesso gli generano confusione e turbamento, ammaccando l'ego da infallibile. Stiamo a vedere. In ogni caso è un bene che ci sia, e in queste lucenti condizioni.
Nadal-Dimitrov. Occasione per la consacrazione definitiva di Dimitrov. Crediamoci. Vedo e prevedo: Spagnolo in quattro set.
Federer-Murray. Vedi sopra. Murray non l'ho proprio visto e gli avversari battuti fanno poco testo. Direi Federer in quattro set, per affetto.
Ferrer-Berdych. Si salvi chi può. Più divertente guardare la corse virtuali dei levrieri. Per me vince il ceco.
Djokovic-Wawrinka. Il nuovo Stan «The Man» o «'u tuost» ci proverà. Nessun dubbio. Bombe di dritto e manrovescio come piovesse. Ma scardinare la «cosa» serba è affare improbo. Dico Nole in quattro. Spero Stan in cinque.
Tra le donne, dopo il tonfo Serena, altra grande sorpresa l'eliminazione di Maria Sharapova per mano della gnoma killer Cibulkova (una che a 24 anni, pur restando sempre fuori dalle prime dieci, in carriera ha battuto venti volte una top ten. Inutile fare paragoni con nostrane top ten). Anche qui, complice un mezzo infortunio della siberiana alla chiappa (flaccida, ho occhio clinico) sinistra. Quarti femminili con più sorprese e infiltrate rispetto agli uomini, ovviamente.
Ivanovic-Bouchard. Festa nazionale degli onanisti militanti che ostentano pallore e occhiaia da competizione. La picchiatrice acefala di Serbia contro la nuova sensazione canadese. Per esperienza dovrebbe prevalere la prima. Meno peggio la seconda.
Na Li-Pennetta. Classe '82 al potere. Speranza per Flavia (in gran spolvero), ma oggettivamente favorita la cinese, in possesso di arsenale più pesante.
Cibulkova-Halep. La rumena corre e tira in modo ordinato, poco appariscente, ma facile di braccio. Di Cibulkova già detto. Dovrebbe essere confronto equilibrato. Vedo tre set.
Azarenka-Radwanska. Si spera Radwanska (già accesi tredici ceri a Santa Agnese, esorcista del maligno). Ma la trucida camionista bieloriussa è oggettivamente favorita, e solo lei può perdere il torneo. O per squalifica (abuse of rutti&bestemmie). Cosa inguardabile.


10 commenti:

  1. Un Roger delizioso, che sicuramente anche contro muray ci regalerà momenti di tennis entusiasmanti.Poi se vincerà tanto meglio,la giusta risposta ,comunque,a chi teorizzava un ritiro dal circuito.un saluto marco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Così messo è un gran bel Federer, e domani chi lo sa. Quanto al ritiro...credo fossero reazioni infantili o di chi è stato abituato a vederlo arrivare sempre (almeno) in semifinale negli slam. Ma quando si ritirerà davvero, gli stessi vorranno pagare di tasca propria perché giochi uno o due turni in uno slam. Ciao Marco

      Elimina
  2. Ho rivisto il Federer di anni fa. Lo so forse sono azzardato o accecato dal tifo, ma a me è sembrato così. Poi è chiaro...contro Murray sarà altra partita ma se si esprime come oggi e la schiena regge ci divertiremo ancora a lungo.
    Enrico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anni fa o no, non saprei. Però secondo me se sta bene con Tsonga difficilmente ha problemi. Con gli altri si complica spesso la vita. Ora Murray, Rafito che ha la bua. Finale possibile. Contro Wawrinka. Ciao Enrico

      Elimina
  3. Roger in gran spolvero, ma temo che alla fine sarà il solito confronto tra zappatori Nadal-Djokovic

    Donne, nutro la speranza di una gustosa vendetta per Li Na in finale con la camionista di Minsk

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Può essere, Rafa però non sta bene. Potrebbe essere operato questa notte alle vesciche da un'equipe di medici rettiliani.
      Donne. Solo Azarenka la può perdere. Se ci riesce, bene. Altrimenti è lo stesso.

      Elimina
  4. "Spero Stan in cinque"... Profetico!

    RispondiElimina
  5. Quando se ne dicono dieci, gioco forza una la si prende. Era una speranza, alla fine ha portato bene.

    RispondiElimina
  6. Mi dispiace per Pennetum nostrum. (Ho visto che c'era pure Fabio Fognini nel box a sostenerla.) Appariva un po' sfiattata dalla partita contro la Angie Kerber, il che è anche comprensibile. E contro Li Na non esistone le mezze misure.
    E' appena terminato il cardiopalma Djoko vs. Stan. (Bello Wawrinka di mamma tua !)
    Ciao Picasso, sono emozionata per Wawrinka. Alla terza volta ci è riuscito a batterlo in 5 set. Vedremo se reggerà contro Berdych. Io dico di sì, Berdych ha 4 set alle spalle contro Ferrer e, mentalmente, Stan mi sembra sia più forte.
    Cordialmente
    Anna Marie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Insomma, visto quasi tutto il match di Pennetta. Fare a sportellate con una che è più potente precisa e tutto di te, è un ovvio suicidio. Avrebbe dovuto fare altro, qualche variazione, o attacco. Prendedere tempo. Ma l'altra proprio non le ha dato tempo. Forse avrebbe vinto qualche gioco in più. ma 9 su 10 la vince Li.
      Berdych stanco, non so. Ha speso più Wawrinka credo. Sarà incontro equilibrato.
      Ciao Anna Marie

      Elimina


Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.