Day 9 - (intuitivamente meraviglioso)
La
camera con un cinematografico effetto, complice un propizio refoletto di vento, indugia sullo
svolazzante gonnellino plissettato che si solleva lentamente,
scoprendo le italiche terga fasciate di un vivido giallo ocra. Si
ringrazia sinceramente il regista (immagino vecchio voyeur d'altri
tempi), perché quello è il momento più intenso di un quarto di
finale senza storia: troppo tutto Li Na per la nostra Flavia
Pennetta. Solida, impeccabile, rocciosa, impossibile da battere se
affrontata facendo a braccio di ferro dal fondo. Con lei in
semifinale la giovane Bouchard, che fa fuori Ana Ivanovic (quella che
era guarita. Sì, guarita per una che era sul ponte d'Ariccia).
Aumentano le già alte credenziali della cinese per il successo
finale. Non illudetevi: titolo nelle sgrinfie di Azarenka, fidatevi di uno che
vuole, inutilmente, tirargliela.
Mentre
scrivo si è da poco conclusa l'ennesima dimostrazione di forza di
Stan Wawrinka. Punto dopo
punto, sberla su sberla, finalmente batte Djokovic dopo ennesima
maratona. Il serbo si batte (o ci si prova almeno) così: chiudi gli
occhi, gonfi il petto e spari colpi meravigliosi. Violenti,
sfrontati. Con protervo atteggiamento da bullo al bar, sguardo
strafottente che trasmette sicurezza, «Stan The Man» appunto o
«fischio maschio», protagonista capace di accendere la serata.
Prima o poi doveva batterlo e ce la fa a questo giro. Scusandomi per
la bestemmie (accetto preventive crocefissioni in sala mensa), questo
Wawrinka può rappresentare ulteriore stimolo per Federer, nella
lotta al numero uno di Svizzera e vittoria di un altro slam. Stan il
butterato è maturato, fisicamente e mentalmente, raggiungendo il
livello dei super top.
Che
strano e ancora avvincente sport è il tennis. Proprio perché non
puoi prevederlo. Si teme una scontata finale Djokovic-Nadal, col
cammino del serbo in discesa? e invece ecco Wawrinka. Murray e
Federer dati per annaspanti sembrano risvegliarsi come putti, mentre
Nadal mostra ogni giorno segnali di nervosismo e insofferenza.
Polemiche e atteggiamento da bizzoso figlioccio putativo di Mazzarri, perseguitato da cospirazioni mondiali.
Dopo i campi troppo veloci, le lagne sul warning per «time
violation» che la sadica mistress Asderaki gli infligge senza
nemmeno avvertirlo (lo sappiamo, noblesse oblige almeno un «warning
pre warning», diamine), ora il dramma sono le vesciche alle mani che
stanno martoriando il nostro eroe. Per qualcuno si tratta di stimmate
sante, un simbolo del divino. Il Vaticano è però ancora perplesso e
attende gli esami scientifici. Tra Mazzarri e San Pio da Manacor. Si
aspetta durante la notte l'arrivo a Melbourne di un'equipe di
luminari per l'operazione a cuore aperto. Si scherza e la si butta
in vacca, ma quello delle vesciche è un problema così
apparentemente insignificante, quanto serissimo. Chiunque abbia mai
giocato, preso in mano una racchetta o una zappa per dissestare il
giardino, sa bene quanto fastidio e dolore provochino.
Oggi sei quasi mistico, Picasso. Comunque la vescica sulla mano di Rafa è un autentico supplizio. La carne viva, mi vengono i brividi.
RispondiEliminaMi chiedo, dopo gli sguardi trucidi del Djoker verso il suo box, cosa succederà ora al headcoach Bobele Becker. Ritorno all'ovile di Marian Vajda ? (Qualcuno si è già posto questa domanda.)
Ciao Picasso, buona serata (mi piace il tuo odierno resoconto).
Anna Marie
Ci vuole, il misticismo. San Pio Rafito da Pietralcina Manacor. A differenza di altre sciocchezze e lamentele, questa cosa è fastidiosa. Le vesciche alla mano sono dolorosissime e potrebbero essere rilevanti in un match di cinque set. Poi in quel posto, è difficile anche per i cerotti e altro.
EliminaQuanto a Becker, non so. Credo che Vajda sia sempre rimasto il vero allenatore di Nole, malgrado queste trovate di marketing.
Ecco Bobele. :)
http://bilder.t-online.de/b/66/16/16/62/id_66161662/450/tid_da/boris-becker-in-alle-auf-den-kleinen-.jpg
Ciao Anna Marie, anche a te.
Riferendomi ad un tuo precedente post "Game, Set & Petzschner". Non è male l'idea. Mandiamo in pensione anticipata i Mats, Croft e Schett.
EliminaStamattina ho sentito il Mats che, dispiaciuto per l'uscita di Vika Azarenka, diceva che gli piace il suo modo di giocare e incitarsi bestemmiando in russo. Sui gusti non si discute.
Comunque, facciamo Santa anche Agnieszka.
Ciao Picasso, buona giornata
Anna Marie
Ah, ognino ha i suoi gusti e sadismo mentali. La predilezione di Mats per quella cosa lì, non è che mi sorprenda. In generale non mi sorprende chi vuole sorprendere per forza, come fa Wilander nella sua trasmissione.
EliminaDue ceri ( o più) a Sant'Agnese martire fuori le mura, sulla Nomentana.
Ciao Anna Marie
Stupendo Stan The Man, da fan è una gran gioia. Alcuni punti li vedevo con la coda dell'occhio, ha avuto una gran forza mentale su tutti quei 0-30.
RispondiEliminaIl sito ufficiale riporta 6 vincenti in più di Stan ma non rende quanto l'iniziativa l'abbia presa lui negli scambi.
Berdych esausto si è liberato di Ninetto ed è la ciliegina sulla torta direi!
salutone
Paolo
Fattore non sempre determinante, il numero di vincenti. Spesso un colpo che con tutti sarebbe vincente con Nole o Nadal viene conteggiato come gratuito di Nole stesso. Poi, cambia poco.
EliminaBerdych-Wawrinka si presenta come incontro super equilibrato. Prova del nove per entrambi.
Ciao Paolo
comunque le vesciche saranno fastidiose.. ma a forza di lamentarsi.. il "al lupo al lupo" sta sul ... a tutti... poi forse arrotasse di meno salverebbe anche l'integrità delle sante mano. prima o poi perderà i pezzi, stile macchina dei blues brother. daje stan..
RispondiEliminaChi nega che le altre polemiche, vedi superfici, regole, time violation, siano insopportabili. Quello delle vesciche è un problema vero, tutto lì. Insomma, una volta ricordo ebbe lo stesso problema Edberg, che credo non arrotasse nemmeno gli spaghetti. :)
RispondiEliminaBella immagine quella della Bluesmobile.
E gliel'hai tirata infine, all'Azarenka ... bene così per la Agnieszka, l'avevo detto che ci speravo. Non mi stanco del suo faccino che si fa sempre sia più furbo, sia più sofferente, e vittima, all'avanzare dei turni e dei giochi. Ebbene grazie :-)
RispondiEliminaIn preda al fuso orario non sono riuscito a trascinarmi in un caffé per vedere l'idolo di casa Li Na strapazzare la Flavia, ma era prevedibile, e mi basta quanto ne scrivi nel tuo incipit.
A proposito: della poesia "tettine frementi", che ti citavo nel mio precedente commento prima che iniziassi a prendere aerei e rinnovassi la connessione VPN (Blogspot non si apre in Cina, dunque considerati censurato!), ne parlavi tu nel post dedicato alla Kumiko-Date. Ed ora per quanto mi riguarda va trovata.
Ho letto anche la monografia di Kohlschreiber: momumentale, e che qualcuno ci abbia pensato, poi. E' proprio così, poveraccio.
A presto!
Sì, poche speranze di Pennetta, con una Li tanto centrata. Agnese, visto il primo set. Altri highlights messi nel post di oggi. Era ispiratissima la maghetta, e la trucida fuori giri. Un bel vedere. Cose che accadono di raro, ma che soddisfazione.
EliminaNon sapevo dove l'avessi citata, tra i tanti post dedicati a Kimiko, ma "tettine frementi" gliela recitò Clerici in diretta ai tempi di Graf-Date (preistoria). Di più non so, credo non si trovi, a meno di chiedere a lui o trovare il filmato.
Ciao Lorenzo, a presto.