Ci
sono momenti, situazioni, eventi, che proprio non puoi fare a meno di
commentare. Ecco, che ne so: Petzschner che vince Wimbledon nudo. Adelchi
Virgili trionfatore a Kuala Lumpur in tutù, Romina Oprandi capace di
schiantare dopo sei ore e venti Sara Errani. Ormai rischiava di
entrare tra queste chimere pseudo surreal patetiche anche Agnieszka
Radwanska.
Tennista sublime, dal variopinto tennis, leggero e brioso.
Intelligente architetta della racchetta, con guizzi di magia da
lasciarti di stucco.
Sette
o otto anni fa la vidi giocare un game e pensai: ecco una pallettara
insulsa, asfittica. Dove vuole andare questa? Mi bastò vedere un
match intero per comprendere la finissima arte delle sue trame. La
più grande tennista d'attacco esistente, sempre se non si consideri
“l'attacco” ad esclusivo appannaggio di automatiche generatrici di
sedie, comodini alla cazzo di quadrupede che non miagola. Perché si
sa, nel comune sentire dell'anno di disgrazia 25 D.M. (Dopo
Mandlikova): E' attaccante Ana “neurone morto” Ivanovic o Camila
Giorgi che tira pallettoni a quaglie immaginarie, difensiva Agnese. Oppure,
spesso, non ci si vuole arrendere all'evidenza e ammettere d'essersi
sbagliati nel considerare la polacca (solo) una tennista di
contenimento.
Tagli, smorzate, improvvisi magheggi e conigli
invisibili tirati dal cilindro, difese prodigiose trasformate in
attacchi contro tempo, splendide volée giocate con mano vellutata,
fanno invece della dolce Agnese dal puntuto ginocchio, una tennista unica. Almeno in questi tempi di baldracca e abominevole deriva
trash-bump-crash (vetrata al sesto piano). Resta però leggera e
mentalmente fragile nelle occasioni clou, per vincere uno slam (si
diceva, non senza scaramanzia). Occasioni scappate via per poco.
Finali giocate bene ma perse con Serena, inciampo col wurstel Lisicki
nell'annus horribilis del trionfo di Bartoli a Wimbledon.
Tutto
vero, le è sempre mancato qualcosa. Anche un briciolo di fortuna,
quella che invece l'ha baciata (alla francese) a Singapore. Che non
sarà uno slam, ma ne è parente prossimo. Complice la serata di
Halloween, ambiente macabro e kitsch che si mescolano orrendamente,
zucche illuminate e streghe fattucchiere ispirate, Agnese rinasce
dopo due sconfitte e, ormai sull'orlo del baratro, artiglia la
semifinale. Situazione discutibile, ma è la bellezza della formula
dei gironi all'italiana, con buona pace di chi con una vittoria torna
a casa a mangiar crauti. Da lì, disinnesca in battaglia l'iberica orca Muguruza ed è magnifica in finale a svelare la demenza
tennistica di Petra Kvitova, che a sua volta aveva irriso la demenza
ancor più lacerante e urlata (e senza la stessa mano) della
siberiana Maria Sharapova. Che al mercato mio padre comprò.
Dolcetto
o scherzetto? Vince la non attaccante Agnieska Radwanska, più
intelligente e offensiva delle attaccanti con due neuroni miopi e
urlanti nella zucca. Non di Halloween. Voto:
9.
Petra
Kvitova.
Anche lei in finale malgrado due sconfitte nel girone è salvata dalla
connazionale Safarova. Lei e Serena hanno potenza e mano per non
consentire a Sharapova di pestare da ferma, e la abbatte in
semifinale. Poi Aga fa lo stesso con lei, in modo lezioso. Voto:
7
Maria
Sharapova.
Urlante furia cieca nel girone. Afona e goffa in semifinale, con le
corde vocali avvilite e lesionate. Voto:
sciò
Garbine
Muguruza.
Mi piace ripetere (all'infinito) le parole di un seccato papà Giorgi, nel maggio 2015. Scolpite nella pietra, come le Tavole di Hammurabi: “Cosa
penso di Giorgi-Muguruza? Camila è mooooolto più forte”. Qualcuno
continua a crederci, sbraitando in un manicomio navale. Voto:
6,5
Flavia
Pennetta.
Onora al meglio la (possibile, ormai è una telenovelas e Binaghi
continua nell'attività di quasi stalker) finale passerella di una
carriera splendida. Toppa solo l'incontro iniziale con Halep,
altrimenti la semifinale l'avrebbe raggiunta. Voto:
8 (alla carriera)
Angelique
Kerber.
Rinoceronte molle. Voto
4,5.
Simona
Halep.
Motorino senza benzina. Voto:
5
Lucie
Safarova.
Spiritata e non al meglio, serve solo a far passare Kvitova. Voto:
6
Però ! Sono contenta per "boccuccia di rose". Avrei piuttosto pensato a Flavia Pennetta come vincitrice. La vedevo molto motivata a aggiungere quest'ultima pietruzza alla corona della sua carriera. D'altra parte, è anche vero che, come qualcuno aveva detto, tennis is a strange game.
RispondiEliminaMuguruza, Muguruza. E' una ragazza tutta miele e sorriso finché le cose vanno come crede lei, senno volano racchette. Forse dovrebbe porsi il problema di affinare un pochino la sua tecnica di gioco. Fino all'inizio dell'Australian Open rimangono parecchie settimane.
Sharapova ha lasciato Dimitrov e ora tutti due sembrano in alto mare. (Dimitrov dice che ha congedato Roger Rasheed perché era troppo severo. A lui piace divertirsi !)
Ciao Picasso, ora voglio vedere Mahut che gioca a Bercy.
Un caro saluto
Anna Marie
Insomma, determinata ma ha toppato clamorosamente la prima partita. Altrimenti poteva anche giocarsela, visto l'equilibrio che c'era.
EliminaMuguruza non mi piace, prototipo di moderna tennista, in più simpatica come l'orchite.
Dimitrovo, buh. Il ragazzo ha talento, non abbastanza per vincere slam senza avere un fisico all'altezza di chi domina. Se vuole divertirsi, lo farà fuori dai top 10.
Un saluto a te, Anna Marie. Alla prossima
Sono sincero , non avrei mai detto che Agnese riuscisse a battere Petra, di solito la maga contro i pesi massimi come Muguruza e Kvitova soffre, la ceca oltretutto oltre alla potenza devastante ha(secondo me ) pure una mano molto educata, bah meglio cosi, giusto premio alla carriera oltretutto nel suo anno meno buono..Rafa /Roger ..beh..lo svizzero ha sconfitto il suo demone, l'uomo che pensava di non poter battere mai più, lo ha fatto al terzo set quando io mi dicevo 'ora vince il toro di Manacor', mi permetto però di dire che questo è comunque un discreto Rafa,in ripresa, forse già sufficiente al meglio dei 5set a portare a casa l'ennesimo Roland Garros, intanto non è detto che al master sia lui a porre fine al cannibbalismo di Djokovic che prima o poi perderà..ciao Picasso, ti abbraccio...p.s.:mi fa tristezza l'oblio in cui è caduta la Townsend, spero sia un momento così. ...
RispondiEliminastefano
Non credo soffra i pesi massimi e le picchiatrici. Ormai il 95% delle top 100 lo è. Quindi, le capita di perdere come di vincere. Anzi, per me va più in difficoltà con le pallettare difensive, stile Errani.
EliminaBah, tutta questa enfasi per una finale a Basilea? Le finali storiche della rivalità restano quelle di Wimbledon e degli slam. Federer buono, Nadal meno peggio dei mesi scorsi, ma il risultato (specie sul veloce indoor) era scontato. Se Federer perde pure da questo Nadal (che stava 1-6 3-5 col grande Roso), altro che demone. Fantasma formaggini, al limite.
Se questo Djokovic perde da questo Nadal a Londra, mi taglio una palla e la uso come ciondolo. :)
Ciao Stefano, alla prossima