Day 11 (diario dello sconcerto)
L'insana voglia di morte recondita e repressa, mi spinge a giocare. Follemente. E' qualcosa di cui non posso fare a meno. Come l'alcol, le droghe, le donne con le chiappe ridenti, quella gran troia riottosa della scrittura, le sigarette, il caffè, il godere nel mostrare l'animo spregevole di poveri miserandi, le gomme da masticare coi microgranuli fizzanti. Tutti vizi che mi tengono vivo, aspirando alla morte. Ed ecco che dopo una casuale e modesta vincita (azzeccati i 4 cappotti di ieri), nelle vene ribolle quel macrabo desiderio finale. Tutta la vincita su un risultato folle. Verdasco in tre set. I bookmakers lo quotano a 40. Voglio dire, potrei finalmente comperare una macchina nuova. Di quelle coi sedili in pelle ed il poggia drink coi contro cazzi.
Poi allo sportello emerge l'altra mia indole da agonizzante pusillanime adepto della setta dei Gasquet Hare krishna. Solo metà della vincita puntata su Nando. L'altra metà sul 3-0 per Nadal. La cassiera esibisce uno sguardo stronzo. Cazzo gliene fregherà a lei? Poi stampa le ricevute. Neanche alle cassiere piacciono i pavidi e i perdenti. Avessi puntato secco, dritto, spavaldo e preciso come fanno i gran vincenti, forse avrebbe accettato di uscire con me. Avremmo trascorso la serata ad ascoltare Huey Lewis, avvinghindoci come due serpi in amore davanti agli specchi. Così invece, al limite potevo ambire ad una mediocre serata in un locale medioborghese, magari a cianciare del meteorismo cerebrale che provoca "Chinese Democracy", delle povere merde che comprano persino un biglietto per vedere dal vivo Axl Rose imbolsito col pizzetto. Lei mi avrebbe parlato dei dissidi familiari, di una casa in toscana, ecc. Ho ripiegato i biglietti nel taschino e mi sono dimenticato di invitarla a qualcosa.
L'insana voglia di morte recondita e repressa, mi spinge a giocare. Follemente. E' qualcosa di cui non posso fare a meno. Come l'alcol, le droghe, le donne con le chiappe ridenti, quella gran troia riottosa della scrittura, le sigarette, il caffè, il godere nel mostrare l'animo spregevole di poveri miserandi, le gomme da masticare coi microgranuli fizzanti. Tutti vizi che mi tengono vivo, aspirando alla morte. Ed ecco che dopo una casuale e modesta vincita (azzeccati i 4 cappotti di ieri), nelle vene ribolle quel macrabo desiderio finale. Tutta la vincita su un risultato folle. Verdasco in tre set. I bookmakers lo quotano a 40. Voglio dire, potrei finalmente comperare una macchina nuova. Di quelle coi sedili in pelle ed il poggia drink coi contro cazzi.
Poi allo sportello emerge l'altra mia indole da agonizzante pusillanime adepto della setta dei Gasquet Hare krishna. Solo metà della vincita puntata su Nando. L'altra metà sul 3-0 per Nadal. La cassiera esibisce uno sguardo stronzo. Cazzo gliene fregherà a lei? Poi stampa le ricevute. Neanche alle cassiere piacciono i pavidi e i perdenti. Avessi puntato secco, dritto, spavaldo e preciso come fanno i gran vincenti, forse avrebbe accettato di uscire con me. Avremmo trascorso la serata ad ascoltare Huey Lewis, avvinghindoci come due serpi in amore davanti agli specchi. Così invece, al limite potevo ambire ad una mediocre serata in un locale medioborghese, magari a cianciare del meteorismo cerebrale che provoca "Chinese Democracy", delle povere merde che comprano persino un biglietto per vedere dal vivo Axl Rose imbolsito col pizzetto. Lei mi avrebbe parlato dei dissidi familiari, di una casa in toscana, ecc. Ho ripiegato i biglietti nel taschino e mi sono dimenticato di invitarla a qualcosa.
La curiosità e duemila ottime ragioni ballonzolanti come piccoli demoni dispettosi nel cervello, mi hanno spinto a rimanere sveglio fino alle tre, attendendo l'evento. Nando Verdasco comincia un po' imballato. Poi inizia a menare la sua divertentissima danza violenta. Gran sberloni schioccanti a mano sinistra apertamente nuda. Anomali o incrociati. Avanti di un break! E Rafa Nadal costretto a danzare una strana rumba nel vento feroce. E se quel "machetto" iberico che procede impettito e col viso schiacciato da boxeur di strada, mi fa il gran regalo? Per un attimo dimentico che a Wimbledon ha perso da Fognini (ho detto Fognini) e a New York, dopo prestazione che costeggia l'inverecondia, sempre col ligure l'ha spuntata al quinto set. Ma vuoi vedere che se ne dimentica per una sera, anche lui? Per una notte magari farà a meno anche di pensare alla sua nazionalità. Nadal, tutto scuro come il corsaro nero arrotante, non ne molla una. Prende tutto, e lo rimanda dall'altro lato. Ma mica straccetti. Arrotoni infidi e lunghi, che spesso amoreggiano ritorti sulle righe. Eccoci. Break point. Nando annulla con un ace mancino diabolico. Anzi no. La moviola ci dice che mancava un centimetro. Un maledettissimo, fottuto centimetro. Seconda in rete e controbreak chirurgicamente matematico. Nadal balza come un grillo in calore, agita i pugni, urla qualcosa. Sarà. Lo avete mai visto un ciclista che mentre il compagno di fuga fora o cade, esulta? Uno dei più sprezzanti antisportivi della storia tennistica, "Jimbo", inorridirebbe per una scena simile. Ma è il segno dei tempi che cambiano. A molti piace, bontà loro. E s'incazzano pure se gli dici che la correttezza dell'iberico è una maschera di finta pastafrolla, buona solo per schernirsi davanti ai microfoni.
"Bad times, good times", ululava Robert Plant. L'unica cosa che non può mutare è l'indole intimamente perdente del buon Nando. E su quella non c'è nulla che tenga. Al diavolo quella battaglia all'Australian Open 2009. Sempre sconfitta è stata. Solo più scenica, ed orlata da finto agonismo. Mentre in realtà il teppistello "sciupaserbiatte" a ripetizione, paga uno strisciante timore reverenziale verso il connazionale. Oltre ad essere meno forte.
I duemila euro svolazzano via, come il vento dispettoso dello strano clima da pre-apocalisse che si respira a New York. Refoletti poderosamente dispettosi scompongono i capelli di Nadal, rendendolo simile ad un gallo cedrone. Ma il maiorchino prosegue nella sua marcia, senza problemi. Fa paura il numero uno al mondo. In forma fisica debordante, e con quella prodigiosa capacità di riprendere tutto e capovolgere lo scambio grazie ad un uncino quasi irreale. E vai col "C'mon" perché notizia della serata, forse per non creare conflitti col connazionale e per desiderio di unicità, ha abbandonato il classico "vamos" d'Iberia. Tremendo. Nando ci prova ancora. Una, due, tre sassate sfolgoranti che quel diavolaccio riprende chi sa come. Ed alla quarta sbaglia, umanamente. Il match è segnato. Ma lo lascio con la ferma convinzione che non si possa sfuggire dal 3-0.
Ora per l'iberico in straripanti condizioni ci sarà l'eroico Misha Youzhny, uscito vincitore dalla battaglia di quasi omologhi rovesci furibondi con la sorpresa del torneo, Stanislas Wawrinka. Il russo è una bomba ad orologeria. Attendi che possa implodere o esplodere di rabbia da un momento all'altro. E spesso, nella sua carriera è imploso nei momenti clou. Mascellone digrignato e fisico piantato in terra come una boa attorno al vento, Misha doma anche la bufera e le rossastre minacce di tornado tropicale. Lontano ed in ritardo dalla palla, eccolo partire con quel colpo naturalmente delirante. Pieno, tagliato o con movimento da sciabolatore folle, sembra riuscire a porre la pallina dove desidera lui, col palmo della mano calloso e così sensibile. Un killer efferato, capace di commuoversi guardando un cardellino svolazzante. Ed alla fine la spunta lui, in cinque set. Con buona pace dell'ottimo Stanislas, buon tennista che a New York sembrava voler dimenticare la sua indole di spocchioso vincente coi deboli e rassegnata capretta dei monti coi più forti. Gli rimane quel rovescio prodigioso e meccanicisticamente ineccepibile. Senza la poesia naturale della scudisciata made in Misha. E finalmente non vedremo più quel manipolo di avvinazzati ultrà simili a dei reduci dell'october fest, al suo angolo.
I duemila euro svolazzano via, come il vento dispettoso dello strano clima da pre-apocalisse che si respira a New York. Refoletti poderosamente dispettosi scompongono i capelli di Nadal, rendendolo simile ad un gallo cedrone. Ma il maiorchino prosegue nella sua marcia, senza problemi. Fa paura il numero uno al mondo. In forma fisica debordante, e con quella prodigiosa capacità di riprendere tutto e capovolgere lo scambio grazie ad un uncino quasi irreale. E vai col "C'mon" perché notizia della serata, forse per non creare conflitti col connazionale e per desiderio di unicità, ha abbandonato il classico "vamos" d'Iberia. Tremendo. Nando ci prova ancora. Una, due, tre sassate sfolgoranti che quel diavolaccio riprende chi sa come. Ed alla quarta sbaglia, umanamente. Il match è segnato. Ma lo lascio con la ferma convinzione che non si possa sfuggire dal 3-0.
Ora per l'iberico in straripanti condizioni ci sarà l'eroico Misha Youzhny, uscito vincitore dalla battaglia di quasi omologhi rovesci furibondi con la sorpresa del torneo, Stanislas Wawrinka. Il russo è una bomba ad orologeria. Attendi che possa implodere o esplodere di rabbia da un momento all'altro. E spesso, nella sua carriera è imploso nei momenti clou. Mascellone digrignato e fisico piantato in terra come una boa attorno al vento, Misha doma anche la bufera e le rossastre minacce di tornado tropicale. Lontano ed in ritardo dalla palla, eccolo partire con quel colpo naturalmente delirante. Pieno, tagliato o con movimento da sciabolatore folle, sembra riuscire a porre la pallina dove desidera lui, col palmo della mano calloso e così sensibile. Un killer efferato, capace di commuoversi guardando un cardellino svolazzante. Ed alla fine la spunta lui, in cinque set. Con buona pace dell'ottimo Stanislas, buon tennista che a New York sembrava voler dimenticare la sua indole di spocchioso vincente coi deboli e rassegnata capretta dei monti coi più forti. Gli rimane quel rovescio prodigioso e meccanicisticamente ineccepibile. Senza la poesia naturale della scudisciata made in Misha. E finalmente non vedremo più quel manipolo di avvinazzati ultrà simili a dei reduci dell'october fest, al suo angolo.
Oggi c'è l'incipit di un romanzo Bukowskiano!
RispondiEliminaMa alla fine c'hai rimesso o sei andato in pari?
Forza Misha, abbatti l'armada nerboruta.
Pari, più o meno. Ma oggi tutto sul 2-1 di Kim ed il 2-0 della bamboletta pallettara inossidabile. Sempre per quel desiderio di morte.
RispondiEliminaCiao e grazie comunque, magari lascia un nome (pure inventato) così mi ricordo e tengo a mente. Siete così pochi che dovrei farcela.
Ah, su Misha che abbatte l'armada...avrebbe bisogno di trasformarsi in quell'adorabile Hannibal Lecter che ascolta la musica rapito. Chi può dirlo.
RispondiEliminaSono sempre Jess-ica- e il nome, purtroppo, non è inventato, ma resto comunque convinta, senza rancore, che mia madre non si sentisse bene quando l'ha scelto, in preda a crisi isteriche di esterofilia malsana dei primi anni 80, senza sapere che durante la mia adolescenza Verdone avrebbe partorito un'altra jessica in -Viaggi di nozze-, un'altra e tante altre, mica se le aspettava lei.
RispondiEliminaDetto questo, anche se non te ne frega niente, ma devo pur sfogarmi con qualcuno che non mi dica che è un bel nome, approdo con account google perchè yahoo fa schifo al tuo blog.
"E s'incazzano pure se gli dici che la correttezza dell'iberico è una maschera di finta pastafrolla, buona solo per schernirsi davanti ai microfoni. "
Quanto sono d'accordo!
"Stanislas, buon tennista che a New York sembrava voler dimenticare la sua indole di spocchioso vincente coi deboli e rassegnata capretta dei monti coi più forti"
Sono d'accordo anche con questo, stile "vivacchiamo ai margini"
Finalmente ci si libera del suo entourage insieme a lui, abbiamo toccato i limiti di esser peggio del gruppetto di Djokovic.
Tiferò sicuramente per Misha o Mikail (come si chiama?)ma non credo ci sarà scampo, poi che si speri sempre perchè ci tiene vivi, ok. Il punto è come sia possibile che questo sia imbattibile, è un campione, perchè lo è (?), costruito di certo, ma vince e io non riesco a farmene una ragione. Il cemento doveva almeno limitarlo invece è più esplosivo che mai, è un diavolaccio piglia tutto (caratteristica che ha dell'inumano ma voglio pensare suo punto forte naturale), ti fa fare il punto 3 volte. Il suo tennis inquadrato a tavolino è inguardabile, ma, ma...cmq no, va fermato!
Non posso credere che gente con tanto talento gli sia inferiore.
Nando ieri era cotto dalla maratona, mentre lui aveva passeggiato precedentemente. Poi in preda alle crisi isteriche spagnoleggianti (qualcosa tipo "no puedo ... una bola") ha piazzato qualche bel tocco mancino naturale, al 3 esausto si consegna...è palese però la sua sottomissione psicologica. Nadal sarà pure un cannibale nel gioco,io non ne so nulla dell'ambiente, ma quello zio tony fa proprio terrore, per quanto io non stia insinuando niente che parli di corruzione o qualsiasi cosa del genere, ma semplicemente di intimidazione, lobby (che tutti fanno ma i più forti comandano), non so...gli spagnoli gli si consegnano ancora più facilmente, e come dice Dracula83 "Nando è tennista vero!"
Youzny è oggettivamente tennista talentuoso che può batterlo, ma: non lo farà, non ci riuscirà, non vorrà, non lo porterà nemmeno al 5 set.
Ed io non mi eccito a vederli stecchiti tutti a 3-0.
Mi dispiace per i tuoi soldi.
Ah ok, ciao...ieri ho visto gran parte, e beh...Nando più di quello non poteva fare. Forse il match si è chiuso ad ogni velleità dopo il doppiofallo controbreak del 4-4. A tratti ha anche giocato bene, ma quando tiri due sassate incredibile e due angoli imprendibili (per tutti), e quello te le rimanda sulla riga bella cariche...è dura. Penso vi sia sudditanza, ma anche una differenza di valori in generale. Magari in qualche altra circostanza, potrà batterlo.
RispondiEliminaNadal l'ho visto in condizioni incredibili. Dopo Baghdatis e Murray dei due MS precedenti, non lo credevo a simili livelli. Forse ha deciso di conservare tutto per New York, perché mantenendo questi livelli a lungo sul duro rischia di sfibrarsi nuovamente. O boh (che mi sembra la teoria più saggia). Altri discorsi e dietrologie, non ho elementi per farle. Su zio tony che sgranocchia i taco's, però ci siamo.
Che Youzhny riesca nell'impresa la vedo dura, ma molto (anche la maratona di ieri a completamento). Dovrebbe succedere qualcosa di paranormale.
E' ad un livello stratosferico, ieri andava più veloce della luce, una cosa paurosa, sicuro si è conservato per gli Us open...ma io me l'aspettavo più stanco, invece lo vedo meglio che a Londra.
RispondiEliminaAd oggi l'unico che l'ha davvero impensierito e fatto vedere anche le streghe, ma non è bastato, resta Petz
ciao jess hola pic :P
RispondiEliminajess, proprio poco dopo che hai staccato ieri notte è cominciata la partita di nando contro il carpentiere e visto l'inizio del primo set ho pensato subito: "anvedi nando come sta piallando nadal...vuoi vedere che è jessica che porta sfiga visto che quando lo vede anche lei il carpentiere non perde una partita..." classico sognatore io...nando è si tennista vero...ma questo sport mica lo so se è più tennis, e infatti dopo che nadal si è salvato con 85 challege indovinati di un quarto di millimetro (mi ha portato a discorsi filosofici tipo: "chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo? esiste un dio? per caso se esiste è spagnolo ma odia i madrileni? ecc..." e dopo che nando (in quanto essere umano)si è visto rimandare indietro magicamente tipo una dozzina di dritti consecutivi a tipo 150 kmh che tornavano al doppio della velocita e arrotati...beh ha deposto le armi...che altro poteva fare...
non è mica più tennis questo, è pelota basca...
intanto oggi ragazzuoli miei, il bicchierino d'acqua liscia ha piallato di giustezza le velleità muragliose della danesina bionica...mica malaccio la cosa...e poi ammettiamo anche che l'incontro era una gioia per gli occhi (per motivi extratennistici ovviamente).
ora speriamo in misha (e qui Pic ti rispondo al commento dell'altro post) perchè se è vero che Ferretti si è bruciato del tutto il cervello oramai (otre che amare ratzinger ora vota anche berlusca...) nessuno ci vieta di essere ancora utopisti...che so la pace nel mondo, la fine dell'impero del capitale...misha che vince gli us open demolendo nadal in 3 set in semi...
ehhh i sogni...
saluti ragazzuoli :P
Non pensavo si potesse lasciare il nome. Sono Daniele. ciao
RispondiElimina@Jess, eh si...è andato in crescendo. Forse gestendosi attentamente. Poi ogni partita fa conto a se, ma per batterlo bisogna comunque andare vicini alla perfezione. O attaccarsi alla sua jugulare. In questo, Misha potrebbe riuscire. Ce lo vedo bene-bene...=)
RispondiEliminaAh Petz, si. Ma tanto lui vincerà a Shanghai. Non il torneo, il gioco.
@Drac, ma guarda...io Ferretti l'ho visto tre volte. Ai tempi dei Csi e di "tabula rasa elettrificata". Personaggio magnetico sul palco (credo unico, mimo, cantante, istrione), come nelle sue dissertazioni, sul Tibet o le filosofia espicurea. Pensavo ad una grande provocazione. Invece pare convinto di quel che dice. "Il cervello, questo mistero insondabile...". =)
Su Vera e Misha, ho risposto nel nuovo post. Ciao.
@Daniele, ciao. Non è un obbligo morale, tranquillo. E' solo per me, per facilitarmi nel ricordare.