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domenica 28 agosto 2011

US OPEN 2011, FLUSHING MEADOWS - TABELLONE FEMMINILE E PRONOSTICI. SERENA DAVANTI AL SOLITO DRAPPELLO



Dove eravamo rimasti. Ah, già. I due consecutivi ed estivi Master 1000 e Mandatory americani, a metà tra l’agonistico allenamento post feriale e l’apprensione di non compromettere l’impegno nuovayorkese. Eliminarne almeno uno, lasciando posto ad un Masters erbivoro, no eh?
Partiamo dalle donne, per una certa qual galanteria. Le donne nel tennis sono importanti, anche se quelle due lassù ormai giocano non giocano più. Bene inteso che io preferisco un loro match di esibizione ad uno Sharapova-Jankovic. Questione di tecnica. Tornando al nocciuolo, prepotente ritorno di Serena Williams, che se al 30/35% di forma e volontà, sbrana tutte le pseudo valchirie dementi che si agitano inutilmente tristi, ne risucchia placidamente le carni ed usa gli ossicini come stuzzichini per ripulire le fauci. Poi dorme. Tutto sta a vedere se quella percentuale sarà rispettata. Altrimenti campo libero alle oscene gesta del drappello di personaggi in cerca d’autore capeggiati dalla siberiana che pare evasa dal reparto furiosi di un ospedale psichiatrico di massima sicurezza. 
Ma analizziamo con perizia e dotta competenza veggente, i tabelloni sorteggiati, partendo dai (molto ipotetici) quarti

Wozniacki (1) - Li (6).  La formichina pallettara che si prende gioco di tutte le vatusse dal cieco randello e della "più tecnica tennista degli ultimi dieci anni" (indovina il personaggio:  Martinez Sanchez? No, quella sta in vantaggio 3-1 negli scontri diretti con la danese. Mica è fessa, sa come affrontarla, essendo tecnica "non a chiacchiere". Indizio: ha un civettuolo gonnellino svolazzante, rosea casacca ed i baffetti da sparviero), alla vana ricerca di affaermazione in uno slam. Quarti contro l'esperta e solida cinese che uno slam lo ha vinto, e nei major trova sempre una buona forma. Pericoli iniziali per la danese: le bombe miopi di Vesnina o le granate accecate di bum-bum Jarmila Gajdosova al terzo turno. Poi ottavi, per la legge delle tds contro Sveta Kuznetsova. Ma questa può perdere anche da uno scaldabagno arruginito, ultimamente. Se non proprio contro Sara Errani, la sempre costante Hantuchova o l'emergente Paszek,  potrebbero insidiarla. Queste due, a differenza della bolognese, oltre agli "ehhhhh" hanno anche qualche colpo da esibire. E non è poco
Na Li ha un cammino relativamente tranquillo, almeno fino all'ottavo contro la rude marcantonia Petkovic. Per la cinese solo piccole insidie: l'ex pettoruta Halep e la quarantenne Kimiko Date che per un paio di turni potrebbe regalarci gioie antiche. Dalla parte della tedesca occhio alla rumena col naso da Pippo Franco (Irina-Camelia Begu) in crescita o a Roberta Vinci nella fase migliore della sua carriera, che affronta la rumena all'esordio.
Wozniacki 40% (Kuznetsova 20%, Hantuchova 20%, Paszek 10%, Gajdosova ed Errani 5%) - Li 40% (Petkovic 30%, Vinci, Begu, Jie Zeng 10%)

Azarenka (4) - Schiavone (7). L'unico quarto che mi sentirei di escludere a priori. Senza indugio, giocandomi anche un rene alla snai. Non tanto per l'italiana che ha avuto un sorteggio pasquale, ma perchè dalla parte della bielorussa invasata c'è un vero sentiero di guerra (mortale): Larsson, Dulko e Marino per prepararsi alla cruenta fine contro Serena Williams. Se l'americana sta in piedi, esito scontato con tanto di rituale voodoo ad esorcizzare la bionda demonia. La vincente di questo terzo turno (vagamente somigliante ad una finale), troverà in ottavi l'israeliana Peer o Ana Ivanovic. O una Petra Cetkovska in grandissimo spolvero che affronterà (di petto) quella buffa cosa serba al primo turno. Già a Wimbledon l'aveva infiocchettata e rispedita al mittente col primo volo (guadagnandosi santità e riconoscenza eterna, Petra Cetkovska l'immensa).
Schiavone, e quando mai, fortunata rispetto alla possibile avversaria dei quarti, che vi arriverà solo dopo essersi scarnificata in battaglie rusticane. Fortuna un po' controbilanciata dall'inserimento delle più pericolose qualificate sulla sua strada: Galina Voskoboeva all'esordio, con mine e palombelle a go-go, potrebbe anche batterla (io esulterei come un Inzaghi più ossesso). E l'altra qualificata Marina Erakovic al secondo turno, buona tennista, molto completa, classica e dal gran servizio. Il miglior prodottino neozelandese dai remoti tempi di Kelly Evernden (bel tennista volleante con un rene solo. Che ve lo dico a fare...). Se la milanese si salva ("ahuiiiihh") per lei ci sarebbe Maria Josè Martinez Sanchez al terzo turno, match da vedere con nella mente ancora il dolce ricordo di quel 6-2 periodico romano,  e la tecnicissima/tatticissima/eccitantissima italiana sgomenta che non capiva quale sport stesse praticando l'iberica. La mancina farfalletta deve però guardarsi dalla giovane tedesca brufolosa Mona Barthel al primo turno. Tipa che non è male per niente, per niente. Classico ottavo sulla carta, Schiavone-Jankovic, ed italiana che partirebbe quasi alla pari con la serba. "The body" (con un sacco di juta in testa) avrà qualche patema solo con Dokic (sempre un'incognita) e Pavlyuchenkova (in crisi esistenziale, e come darle torto, dopo quel quarto perso a Parigi con tutti quegli "ahuihhhh, "Uihaaaaa" nei timpani, provateci voi...).
Serena 55% (Azarenka 25%, Cetkovska 10%, Peer e Ivanovic 5%) - Jankovic 30% (Schiavone 25%, Voskoboeva 20%, Pavlyuchenkova 10%, Martinez Sanchez 10%, Barthel 5% )

Kvitova (5) - Sharapova (3). Curiosità nel vedere se l'elefantessa ceca avrà superato la sbornia post trionfo a Wimbledon o è consunta dal lascivo amore per il dodicenne boyfriend. Chi lo sa. Poche mine sulla sua strada: La sempre imprevedibile Safarova al terzo turno, prima dell'ottavo con l'atletica Agnieska Radwanska. Una delle più in forma dell'estate, e che al primo turno trova addirittura la sorella esagitata Urzula. Qualche remota chance anche per Giovannona Wickmayer, in crisi funesta.
L'urlante svitata di Siberia deve invece prendere con le molle il suo primo turno contro la diciottenne moretta british Watson, poi eventualmente Aravane Rezai, tornata a nuova vita dopo essersi liberata dell'orco. Più la franco-iraniana di una Pennetta calante. Più ancora della brindisina, addirittura Romina Oprandi. Brillantemente qualificatasi, se non si rompe per due match di fila, l'italo-svizzera può anche passare uno o due turni. In primis deve battere la gran promessa involuta Oudin. Mai precludere nulla, al braccio. Negli ottavi Masha si ritroverebbe la cinese Peng. Meglio la solida cinese quadrumane che la spartana picchatrice vagamente demente, Goerges. Forse.
Kvitova 45% (Radwanska 35%, Safarova 15%, Wickmayer 5%) - Sharapova 45% (Peng 25%, Goerges 15%, Rezai 10%, Oprandi/Pennetta 5%)

Bartoli (8) - Zvonareva (2). L'orripilante botolo d'oltralpe delizierà le platee nuovayorkesi, provando a far rimpiangere loro l'uragano Irene. Cercheranno di rendere meno prolungato lo strazio le varie McHale (americanina di prospetto), Polona Hercog e Maria Kirilenko in un terzo turno degno de "la bella e la bestia". Quindi ottavo contro Samantha Stosur. La gran perdente d'Australia non partirebbe per niente sfavorita, poi chissà. Le vie della sconfitta sono infinite.
A proposito di somme perdenti extra-lusso, che dire dell'adorata Vera Zvonareva? Testa reclinata, occhio arrossato, labbra imbronciate e gote paffute da cane di pura razza boxer, in prossimità della sconfitta incombente. Per lei tabellone tutt'altro che agevole, dal terzo turno in poi. Ottavo difficile contro la gnoma Cibulkova, sulla carta. Nei fatti, presumibilmente contro Sabine Lisicki, devastante e che da qualche mese a questa parte gioca da top 5. La tedesca dovrà però testare e farci conoscere le reali (misteriosissime) condizioni di Venus al secondo turno.

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.