Tabellone maschile con sorteggio assai squilibrato. Djokovic sempre dalla parte di Federer, Nadal salvato da primi turni troppo insidiosi. Il serbo è stato dominante anche in Canada, mentre si è svitato la spalla a Cincinnati, lasciando via libera a Murray. Federer e Nadal sono sembrati a tocchi. Acciacchi a parte, a New York il numero uno parte coi favori del pronostico. Immediatamente dietro Murray, poi Federer e quel Nadal che carbura come un diesel. E si dice tanto emozionato, e speranzoso di arrivare alla seconda settimana. Mentre sulla grande mela incombe la minaccia "Irene".
Eccolo il tabellone nella sua intierezza:
Djokovic (1) – Monfils (7). Non si può definire un tabellone sfortunato per il serbo neo dittatore, che mi richiama ogni volta di più un busto impettito del capoccione (“quello che s’affaciava a P.zza Venezia”, per intenderci). Si ritrova per l’ennesima volta (14 su 16) nella semifinale di Federer, ma se ne farà una ragione. La vittima sacrificale irlandese Conor Niland per iniziare, poi uno tra Riba e Berlocq (match da orchite fulminante al cervelletto). Al terzo turno quel che rimane di Davydenko o (più probabile) Dodig, croato orsetto dalle pile duracell che come un demonio di Medjugorje ha stroncato Nadal in Canada con una prestazione al limite dell’eroismo antico. Da quelle parti anche Starace, che però ancora si titilla col titolo di San Marino e senza grossa preparazione rischia già di uscire contro il cinghialone tedesco Berrer. Negli ottavi ci sarebbe un interessante Djokovic-Gasquet, ma chissà se il francese ce la farà ad arrivarci. Per lui e quel braccio benedetto scollegato dal resto, inizio da fuochi d’artificio contro Sergiy Stakhovsky. Match bellissimo, perché match femmina. Solo gli omosessuali, evidenti o latenti, possono eccitarsi per un match maschio e nerboruto. Battuto il leggiadro airone ucraino (mica detto), occhio al duo della mutua Karlovic-Gonzalez (primo turno con infermieri e barellieri pronti a raccattare ossi rotti, tibie, rotule, malleoli e talloni), ed ancora quello splendido talento atipico ed intermittente di Dolgopolov o il sapido nippo Nishikori che inizierà contro Cipolla. L’italiano meno italiano di tutti, potrebbe anche giocarsela. Vincere è affare più difficile.
Monfils ha invece qualche gatta rognosa da pelare. Un bell’esordio col talento impostato di Dimitrov, sempre in attesa dell’esplosione definitiva, poi una specie di campionato iberico minore (con Ferrero più credibile degli altri, per censo) nel quale si inserisce come un sol uomo inconsapevole e sdegnato dal mondo, Xavier Malisse (pronto già al tristo patibolo con Granollers, al primo turno. Prepararsi al peggio di solito evita delusioni e travasi di bile). Negli ottavi l’estremizzante difensore ballerino francese si ritroverebbe Thomas Berdych, assai pericoloso se (per pura congiunzione astrale prevista solo da Paolo Fox) inquadra il rettangolo di gioco. Ceco in condizioni fisiche incerte che un po’ potrebbe rischiare già contro Fognini al secondo turno. Che dire del ligure, meglio di ogni altra parola lo definisce quello sguardo denso di incredula compassione che ci ha regalato James Blake a Cincinnati. Prima di lasciargli sei games. Sguardo che diceva, grosso modo: “Ma da dove esce questo qui? Si atteggia a Safin mascherato da un McEnroe più talentuoso, e invece mi dà meno noie di Bobby Reynolds o una sagoma di balsa.”. Berdych ha poi un terzo turno mica da ridere contro Tipsarevic (al secolo: quello che è riuscito a far vincere un titolo a Seppi) o Picasso Petzschner. Bel tabellone per il lunare imbianchino, che ha tutte le carte in regola per prendersi di diritto il posto nei quarti. E poi chissà. Forse riesce a perdere anche da Ramos.
Djokovic 60% (Gasquet 15%, Dolgopolov 15%, Dodig, Davydenko 5%) – Monfils 30% (Berdych 35%, Tipsarevic 20%, Dimitrov 10%, Petzschner 5%)
Federer (3) –Fish (8). Cammino irto di insidie per l’ex numero uno svizzero, che invece avrebbe bisogno di centellinare le forze in vista dell’ultimo, improbo sforzo (battere il serbo in semifinale). Quasi l’Alpe d’Huez. Terribile l'uno due (Fish/Djokovic) tra quarti e semifinale. Ma nemmeno gli altri turni sono da sottovalutare: Inizio col maniscalco colombiano Giraldo, poi Bellucci o il trottolino aggrazziato Dudi Sela. Terzo col botto contro un Cilic che negli states ha dato segnali di ritorno alla vita. Sempre che il croato riesca a fare fuori i due teenager terribili: I mulinelli difensivi (per assurdo, gradevoli, se vi drogate) dell’aussie Tomic (a rimorchio dopo Wimbledon) e la miglior promessa americana Ryan Harrison, predestinato ma forse ancora acerbo per il gran salto. Fino agli ottavi, dove lo svizzero potrebbe iniziare ad abituarsi all’orrore di Serbia contro il grottesco clone malriuscito di Djokovic, Troicki. Il serbo minore deve però disfarsi della vecchia lenza in gran spolvero Stepanek. Primo turno da vedere quello del ceco contro Kohlschreiber. Anche questo, primo turno avvincente e femmina. Gli omosessuali latenti si dirigano altrove. Chessò, su Riba-Berlocq, o in un bar dove uomini baffuti e vestiti da poliziotti ballino dei lenti guancia a guancia. Al limite ci sono sempre i film di John Wayne. Da quelle parti di tabellone gravita pure Andreas Seppi. Sorteggio invitante, non stessimo parlando di Seppi e non fosse il nostro eroe reduce anche da un malvagio infortunio. Primo turno contro la sua nemesi fisico-tecnico-caratterial-cromatica, Juan Monaco.
Fish, il più in palla degli umani durante l’estate, dovrà guadagnarsi il quarto contro lo svizzero, facendo fuori Fassino Anderson o il sempre verde volleante Llodra. Quindi ad attenderlo negli ottavi ci sarà quello Tsonga perennemente in bilico tra l’immensità ed un poderoso fisico di polistirolo. Incresciosamente vicino al francese v’è Nando Verdasco. Che dire del madrileno…un pietoso velo di indifferenza. Dopo l’ennesima maratona-pantomima farsescamente surreale e finto-agonistica con Nadal a Cincinnati, ha perso quel briciolo di credibilità che ancora gli riservavo. E poi ci deridono per il voler credere con leggero animo pronto alla tragica risata in Gasquet, Kohli, Petzschner o similia, mentre essi han piena e convinta fiducia in questo arlecchino lottatore di marzapane. Immaginate il ragionier Fantozzi che minaccia di voler affrontare a brutto muso il duca conte Semenzara, e poi, trovatoselo di fronte china il capo esibendo un tragico sorriso servile: siamo lì. Poi per carità, potrà fare la voce grossa con Ilhan o Frank Dancevic nei primi turni. Addirittura battere Tsonga, ma la sua credibilità è meno di zero. Due parole le merita il canadese Dancevic, alla quarta qualificazione superata negli slam nel 2011. Di più non si può pretendere. Pazzesco talento tennistico su un fisico tenuto assieme dal nastro isolante, ma che qualche ambizione ce l’ha ancora. Altrimenti starebbe a Manerbio, sano come un pesce, a crogiolarsi sulla beltade di un (solo) colpo, portentoso quanto quello di un’altra quarantina di tennisti. E si chiamerebbe Simone.
Federer 50% (Troicki 20%, Tomic 10%, Stepanek 10%, Harrison 5%, Kohli 5%) – Fish 40% (Tsonga 40%, Anderson e Llodra 10%, Verdasco - MA PER PIACERE, VERAMENTE - )
Soderling (5) – Murray (4). Lo psicotico svedese è stato fermo ai box per tutta l’estate cementizia, causa infortunio. E solo chi ha sperimentato può sapere quanto sia difficile dar di mannaia con un polso malmesso. Non si può dire che il sorteggio gli abbia dato una mano. Passerella col mitologico eroe irlandese semi-ex Louk Sorensen (anche lui ha passato le qualificazioni, gli altri stanno a Manerbio). Quindi il buon Bogomolov jr, predestinato esploso a discreti livelli con dieci anni di ritardo, e terzo turno probante dove lo attende John Isner. Il gigante americano è caldo (due tornei vinti nell’estate), sempre che venga fuori da un complicato confronto con Baghdatis, altro primo turno equilibrato ed, al limite, interessante. Se sopravvive, snodo fondamentale per lo svedese (e forse per l’intero torneo) sarà Del Potro in ottavi. L’argentino è lontano parente del pistolero spietato del 2009 e negli ultimi mesi è andato al risparmio. Esordio-allenamento con Volandri, per lui. Sfortunato nel sorteggio il nostro fromboliere, certo è che di tennisti con cui potesse giocarsela sul cemento ve n’erano due: Junqueira ed un over 80 infortunato grave. Non dovesse farcela Del Potro, il suo posto sarà preso dal costante e sempre afflitto Gilles Simon. Simon-Mello e Garcia Lopez-Gimeno Traver abbinamenti simili a presa in giro di ogni cosa e da evitare come fossero ebola.
Murray, trionfatore a Cincinnati, trova sulla sua strada il buon orange votato alla pirotecnica sconfitta, Robin Haase. Quindi per la senile eccitazione di mamma Jude, “Deliciano” Lopez. Ottavo tristemente amarcord con Wawrinka. Poche alternative allo svizzero ebbro di topexan: Donald Young, più pigro di un messicano strafatto di morfina, robocop Tursunov o l’inestirpabile Chela (33 anni, terraiolo, top 25. Non esistono più le specializzazioni e le mezze stagioni, tranne che in Italia).
Soderling 30% (Del Potro 30%, Isner 25%, Simon 15%) – Murray 60% (Wawrinka 25%, F.Lopez 15%)
Ferrer (6) – Nadal (3). Ora. Il mondo è pieno di complotti. Il più evidente e vergognoso è quello ai danni del giovane ed illibato premier, ad opera di criminosi giudici bolscevichi. Poi ci sarebbe anche quello perpetrato dall’Unicef ai danni del Real Madrid, e non sottovaluterei nemmeno la trentennale cospirazione di Scanagatta, Tommasi e Clerici verso gli eroi dell’Italia tennistica, eroicamente combattuta dai vertici Fit. Ma ve n’è un altro che prende sempre più piede: salvare il soldato Nadal dal naturale abbattimento. Non sarà un complotto, ma un languido amoreggare con la dea bendata, senza dubbio. Ridotto al di sotto dei minimi termini, la sua mano fatata (ha sorteggiato lui stesso gli accoppiamenti) gli ha donato un tabellone che pare un cadeaux natalizio. Manca solo il paggetto Verdasco, per completare il quadro. C'è comiunque, con puntuale deferenza inferiore, Ferrer nell'ipotetico quarto. 'O zappatore trova subito il signor Kirilenko, Andreev e rischia un po' con James Blake, che all'età del nazareno in croce è tornato alla vita apparente dopo due/tre stagioni di oltretomba. Non dovesse farcela l'inferiore, a far da damigello a Nadal, ecco quello un pizzico più scavezzacollo nel nugulo di iberici proni: Nico Almagro. Per lui un inizio scoppiettante contro penna bianca Julien Benneteau, freschissimo di quinta finale Atp persa a Winston Salem. Una morsa al (q)uore quelle finali lacrime inconsolabili, sebbene non sia mai stato tra i miei preferiti. Tengo un (q)uore, io. In questa grottesca disfida iberica, stona un po' Andy Roddick, chiamato a raschiare il fondo del barile per provare un ultimo exploit da quarti di finale.
Per il resto, tornando a Nadal, primi turni senza insidie visibili ad occhio nudo: Golubev (sempre più tristemente italiano, purtroppo), Mahut che potrebbe anche battere l'iberico a suon di servizi e volèe nella nottata nuovayorchese sovrastata dall'uragano Irene. E poi periremo tutti. Ljubicic e Nalbandian (dipenderà da quanti hot dog imbevuti nella sugna e chili di burro d'arachidi trangugerà prima dei match), gli altri spauracchi. Ottavo contro il disturbato Misha Youzhny, chiamato ad avvicinare la gran cavalcata dello scorso anno. Primo turno da neurodeliri quello tra il russo dal volto patibolare e l'altra mente instabile Ernests Gulbis. Match femmina (o finto macho) da vedere con animo devotamente rassegnato all'imprevedibile. Qualche carta in questo spot se la può anche giocare Jurgen Melzer, malgrado ultimamente sembri afflitto da virulenta furia orba.
Ferrer 30% (Almagro 30%, Roddick 30%, Blake 10%) - Nadal 45% (Youzhny 20%, Gulbis 20%, Melzer, Nalbandian e Ljubicic 5%)
Caro Picasso,
RispondiEliminaio non ho più parole circa il culo di Nadal. Una cosa vergognosamente incredibile. Ha un tabellone da challenger fino alla semifinale, dove incontrerà l’eterno semifinalista (quando non viene eliminato al primo turno) Andy Murray, che sicuramente lo farà passare in tre facili set. Quindi finale, o forse titolo (se Roger riesce nell'exploit di: 1. arrivare ai quarti di finale; 2. superare i quarti di finale; 3. battere Djokovic in semifinale) pressoché GARANTITO.
E poi Nadal, con la sua falsa modestia del cazzo, fa ancora il vittimista: "Spero di arrivare alla seconda settimana". Da sberle, un'affermazione simile.
Dall'altra parte del tabellone, credo che Federer, oramai come d'abitudine, non andrà oltre i quarti di finale.
Vedendo i tempi che corrono, io spero solo una cosa: che il titolo NON se lo accaparri Nadal.
È tutto ciò che chiedo.
Per il resto, può vincere chiunque (non me ne frega proprio).
Ma non Nadal.
(E possibilmente non gli spagnoli in generale).
A presto,
Fabio
Ciao Fabio,
RispondiEliminachiaro che sono discorsi che si fanno a priori, col concreto rischio d'esser smentiti. Però su alcune cose proprio non ci si può sbagliare.
- Che il Nadal d'avvicinamento a NY fosse uno dei peggiori di sempre.
- Che però spesso lui migliora partita dopo partita, e rodandosi all'impegno. Specie negli slam.
- Che il buon sorteggio ottenuto, gli consentirà di poterlo fare. Mentre con qualche esagitato al nei primi turni, poteva anche rischiare.
- Le sue dichiarazioni per nascondersi ("emozionato...seconda settimana come obiettivo...") credo abbiano stufato in molti.
Detto ciò, potrebbe arrivare tranquillamente in fondo, ma come vincitore stavolta lo vedo in terza fila.
Poi chissà
Ciao, a presto.
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In terza fila?
RispondiEliminaADDIRITTURA? :o
Posso chiederti chi è il secondo, nella tua proiezione?
Francamente vedo Murray fuori *al più tardi* alla semifinale.
E Federer, non parliamone: potrebbe anche fare la partita o il torneo della vita, ma contro Nadal (in tre set, a settembre 2011) perderebbe comunque.
È riuscito a perderci al Roland Garros 2011, dove c'è stato il peggior Nadal di sempre (ai livelli del Final Master 2009, dove per grazia di Dio non vinse manco un set) in contemporanea al miglior Federer di sempre sul rosso, figuriamoci ora.
Ciao ;)
Sono sempre pronostici che si fanno tanto per essere smentiti. In fondo i pronostili non li sbaglia solo chi non li fa (cit. Tommasi ed altri mille).
RispondiEliminaTerza fila...insomma, se Djokovic è quello versione 2011, non vedo davvero come possa arginarlo. Anche se Rafa dovesse recuperare una forma accettabile. Federer è dall'altra parte, comunque credo che Murray potrebbe una volta per tutte vincere con lo spagnolo. Se non lo fa ora...non lo farà più nella vita.