Giornata nove – E la saga continua...
E’ decisamente meglio assistere ad un
incontro emozionante e combattuto tra due tennisti che giocano bene, che a uno
combattuto tra due che giocano male. Grosso modo così il (compianto) filosofo
dell’ovvietà Max Catalano avrebbe sentenziato alla fine dell’odierna battaglia
tra Stan Wawrinka e l’enfant du pays Richard Gasquet. Al quotidiano travaglio
(sostantivo, non becchino con pala) ogni tanto, febbrilmente impaziente, do furtiva
occhiata al livescore e come in un “tutto il calcio minuto per minuto”, provo a
immaginare cosa accada. Gasquet avanti due set e, sulle ali del tifo parigino, vola
verso i quarti contro quel Nadal che in precedenza aveva festeggiato il
suo ventisettesimo compleanno sventrando le resistenze del pokemon Nishikori.
Memore di un passato ancora fresco e
ferite che tardano a rimarginare, la tentazione di puntare qualche copeco sulla
rimonta svizzera è fortissima. Ma come me, anche i book conoscono il loro pollo
e la quota è trascurabile. Rinuncio all’affronto e provo a crederci, con lo
stato d’animo di chi già sa. Arrivo davanti allo schermo e la situazione, come
da canovaccio scritto dallo sceneggiatore de “La signora in giallo”, è cambiata.
Uno di quei delitti di cui capisci già assassino e vittima designata, dalla
prima scena. O, se volete qualcosa di più comico, una puntata dei Jefferson (ve li ricordate? Credo di no, ma eccoli). Sai già come finirà, le risate sono
finte, le battute già le conosci da anni, compresa la solita morale yankee
finale, ma rimani ugualmente a vederli.
Richard è fermo, ciondola l’enorme
testone, trascinandosi dolente. Francese mentalmente (ok, quei due, vaganti, neuroni
che giocano a tresette con il morto, lui) e fisicamente in caduta libera. Riuscito
nel solito miracolo da implicito desiderio di morte (per suicidio) a farsi
recuperare due set. Sono alla quinta e decisiva partita. Stan tronfio,
impettito e con l’espressione da gaggio. L’uomo tosto della situazione. Da
quando ha cambiato allenatore è diventato roccioso e costante. I bene
informati, e qualche highlights ammirato dopo, parleranno di vincenti a
grappoli (150? 160? Roba che qualcuno rischia di vincere facendone meno, in tutto
il torneo), coi due che si sfidano da tre metri dietro la riga, tagliando il
campo grazie a colpi siderali, rovesci classici, sviolinati o schioppettanti,
furiosi o devastanti.
E’ finita, insomma. Ancora una volta.
Come mille altre volte. Piatti ora, sugli spalti, suscita umana tenerezza. Improvvisamente
sembra Rupert Sciamenna. Negli ultimi anni il bravo coach italiano lo ha reso un
solido (va beh, relativizzate tutto) top ten. Senza troppi picchi e ignominiose
cadute. Costante Ferrer molto meno vincente e assai più divertente e dotato. Ma
il dna è quello, come diceva nonna Peppa “chi nasce tondo può mica morire
quadrato”. E riemerge l’antica indole perdente. Non è certo una caduta a picco,
come pure potrebbe. Perché Richard è un virtuoso anche in quello, nell’imprevedibilità
del prevedibile e finta resistenza eroica. Gioca punto a punto, con le
solite scudisciate di rovescio che sono orgasmo puro. Macchiettistica essenza
di tennista, cavallo basso, smorfie da pupazzo, passi corti e sofferti, ma
quando parte con quel colpo, è spettacolo. Stan, con l’avversario fermo e semi
infermo, è condizionato. Cerca di tenere lo scambio senza forzare troppo e
rischia che quel testone, da fermo, non lo uccelli. Un pugile in vantaggio, che prova a far passere il tempo, mentre l'altro, disperato, mena colpi disperati. Dopo l'ennesimo vincente di fantascientifico rovescio, il gladiatore sciancato aizza la folla, chiede applausi. Crediamoci, certo. C’è tutta l’essenza di Gasquet,
nei due punti che lo avrebbero incredibilmente portato a servire per il match:
la grande occasione gettata via, l’indole pavida del passante a mezza altezza,
e l’emotività nello sbagliare un dritto possibile, che in altre occasioni
avrebbe chiuso nove volte su dieci. Finisce con la vittoria, meritata, dello
svizzero. Un bell’abbraccio tra i due, l’ovazione del pubblico per “Richard
coeur de tremblant lion” in lacrime, reduce dall’ennesima battaglia persa. Lo
amano così com’è. E fanno anche bene.
Il resto, inutili highlights. Detto di
Nadal-Wawrinka, l’altro quarto di finale sarà tra Djokovic e Haas. Il serbo
batte il teutonico Kohlschreiber, splendido, elegante e dagli schemi
geometrici, ma troppo discontinuo per battere il serbo. Ora per Nole ci sarà
Tommy Haas (eroe autentico del torneo) che ha steso in modo imprevedibilmente
agevole Misha Youzhny, con tanto di scenate isteriche russe da prossimo all’internamento
coatto in un manicomio navale. E Tommy potrà giocarla libero di mente. Vincerla, è altro
conto.
Tra le donne, niente da fare per la
vecchia leonessa Schiavone, scotennata senza pietà da Azarenka. Contro di lei,
nei quarti, ci sarà la vezzosa Kirilenko (temo violenza corporale). Altro
quarto tra la figlia illegittima di Tony Dallara Sharapova, e la sgroppante
sorella di Varenne Jankovic, che regolano nettamente le due ragazzone
americane, Stephens e Hampton.
complimenti, blog divertente, scoperto per caso cercando gasquet e cocaina....ieri gasquet e wawrinka hanno detto spettacolo, tennis d'altri tempi, il rovescio bimane dovrebbero vietarlo!
RispondiEliminaa q
Ciao Antonio, ben arrivato. Grazie mille.
EliminaCi vorrebbe una legge certo. Anche se quelche bel rovescio bimane nella storia c'è stato. Bellissimi quelli di Mecir e Jimbo Connors. ma chiaro che quello classico accende più la fantasia.
Una partita incredibile, quella tra Richard Gasquet e Stan Wawrinka. A un certo punto cominciavano a piovere i vincenti sensazionali che lasciavano presagire una maratona del tipo Isner-Mahut. Ma poi, povero Gasquet, ha dovuto cedere ai dolori e/o al fisico più resistente del figlio di contadini romandi, Wawrinka. (I francesi parlano di match sublime.) Ora Nadal si starà strofinando le manine per la preda facile. Vedremo il ricupero di Stan e non sottovalutiamolo a priori.
RispondiEliminaHo visto anche Kohlschreiber e il Djoker. Un po' di filo da torcere glielo ha dato, il Kohli. Riuscirà Tommy Haas nell'impresa di mettere al muro il Djokovic, almeno un pochino, ino, ino ? L'idea mi piace.
Su Francia 4 è in corso un doppio tra vecchie glorie +35: Sergi Bruguera/Richard Krajicek vs. Michael Chang/Andrei Medvedev. In forma, i ragazzi. Buffa la coppia Chang Medvedev (alto ca. 2 m).
Ciao Picasso, anche oggi ti esprimo la mia incondizionata soddisfazione per il tuo diario sulla giornata di ieri. (Sei contento? Hihihi )
Ti saluto cordialmente
Anna Marie
P.S. Dovrebbe giocare ora la tua amica Radwanska vs. Errani.
Non so, nel torneo leggende chi ci sia. Lo scorso anno c'erano i fratelli McEnroe. ma tra gli over 45. Medvedev e Chang sono ancora giovanotti under 45.
EliminaHaas e Wawrinka per me hanno il 5/10% di possibilità. Ma la pallina, vivaiddio, è rotonda.
Oh, sì. Soy molto con-ten-to, con la tipica pronucia di Rafito. letto le sue dichiarazioni su Wawrinka-Gasquet. "tennisti fantastici...giocato benissimo...partita formidabile...io domani se voglio avere UNA CHANCE di arrivare in semifinale, dovrò giocare allla grande. CI PROVERO'". Per dire.
Ciao, Agnese perde netto (forse 6-1 6-2), troppo più talentuosa, potente ed elegante Sarita.
Guarda Picasso, ho visto questo su Eurosport.fr.
RispondiEliminaVero, Fognini ha perso contro Nadal. Però le sue mutande ! Buontempone o scemotto, scegli tu.
(Fognini, sexy avec Tic & Tac – le BUZZ Eurosport.webarchive).
Ciao per oggi è veramente tutto
Saluti
Anna Marie
Se non metti un link, non posso vedere. Mi avevano detto di una foto in mutande, nel caso sia quella: un primo piano intenso. Ognuno ha la faccia che merita. :)
EliminaCiao, saluti a te