Complice un beverone a base di valium, gin e pepe di cajenna, un misto di adrenalina ed eccitazione mi avvolge alla vigilia del primo Slam stagionale. Procedo dunque ad una spumeggiante analisi dei tabelloni, partendo dalle possibili semifinali:
Sinner-Fritz
Cammino non troppo complicato per Jannik Sinner, infarcito di buoni tennisti e sue succulente vittime sacrificali. Difficile possano strappargli un set il picchiatore cileno in riserva Jarry all'esordio, tanto meno in un eventuale derby di terzo turno Flavio Cobolli, gran combattente a mani quasi nude (parte sfavorito già col picchiatore argentino Etcheverry). Interessante, almeno psicologicamente, sarebbe l'ottavo che lo vedrebbe opposto ad Holger Vitus Nødskov Rune, che fino a un paio di anni fa affrontava il nostro eroe alla pari. Il disturbato danese, nell'isteria collettiva di trovare subito nuovi fab four, è stato pronosticato dai più come membro di spicco dell'ipotetico club. Per ora è rimasto solo il membro. Un mix letale di problemi fisici, gestione inadeguata e isteria collettiva di chi lo circonda, lo ha risucchiato nel buco nero di una crisi senza fine. Difficilmente quindi lo vedremo opposto a Sinner negli ottavi. Già al secondo turno è a rischio sonora bastonatura dal nostro bisonte fragile Berrettini (se il fisico regge) o successivamente Hurkacz. Bel primo turno da circoletto rosso (cit. l'immenso Rino Tommasi) Hurkacz-Griekspoor. Curioso di vedere i miglioramenti del polacco sotto la guida di Ivan Lendl (ammesso che il ceco trovi tempo da dedicargli, tra una pisciata del cane e l'altra). Nei quarti poi, solita sgambata di Jannik contro l'idolo di casa Alex De Minaur, laborioso architetto tennistico, ma troppo poco pesante per contrastare il tennis più potente dei più forti. Nella porzione di tabellone dell'aussie, match potenzialmente interessante (se il kazako si sarà svegliato coi pianeti nel suo cervello allineati) sarà Bublik-Cerundolo.
Non male anche Mannarino-Kachanov: l'attempato eroe francese proverà leziosamente a disinnescare gli scud russi. Semplice presenza dovrebbe farla il cristo morente ellenico Stefanos Tsitsipas.
Vorrei essere nella testa di Baywatch Taylor Fritz, tennista ricco, bello, aitante, forte e regolare, numero 4 al mondo, per sapere se sia più allettato all'idea di arrivare all'ennesima rivincita con l'italiano o scorato dalla consapevolezza che il suo massimo è agevolmente arginato dal cannibale rosso rollandosi una sigaretta. Nel suo cammino, probabile terzo turno col vincente del generazionale derby transalpino Monfils-Mpeshi Perricard (altro match da doppio circoletto rosso). Piu che l'immarcescibile trapezista Gael, qualche grattacapo (e forse di più) può portarglielo il secondo: un gigante che impressiona sì per il servizio devastante (il più letale che ricordi dai tempi di Ivanisevic), ma anche per la calma sinneriana che mostra nelle fasi calde del match. Se riuscirà a rendere appena accettabile il resto del repertorio abbastanza agricolo, si vedrà spesso in alto. Ad attendere Fritz negli ottavi uno tra l'italiano Lorenzo Musetti con la nuova acconciatura, soliti dilemmi esistenziali e mano che canta o il tornado americano Ben Shelton, tanto dirompente ed esplosivo, quanto ingenuo e confusionario (può salutare già nel derby di primo turno con Nakashima). Da quelle parti anche un decadente primo turno Bautista Augut-Shapovalov (che scopro essere ancora vivo) e Sonego-Wawrinka, con il Barry White italiano ultimamente afono e Stan the Old Man alle ultime virulente fiammate.
Quarto di finale ipoteticamente molto interessante tra Fritz e Daniil Medvedev. Il russo, già naif e svagato di suo, ultimente sembra aver messo il tennis in secondo piano, ma se trova le motivazioni, è più pericoloso ed imprevedibile dell'americano. Sulla sua strada possibile derby con l'amico picchiatello Rublev. Da segnare un primo turno scintillante: Rublev-Fonseca. Il predestinato brasiliano potrebbe non solo vincerla, ma candidarsi rivelazione del torneo. Altro semi circoletto rosso è Popyrin-Moutet: riuscirà il folle pianista in manicomio sull'Oceano a sfilettare il pescecane autraliano in 5 set? Forse.
Alcaraz-Zverev
Percorso minato e baciato dagli Dei del bel tennis quello di Carlitos Alcaraz verso un'attesissima sfida con Sinner. Finale che consacrerebbe la loro rivalità. Interessante match di cartelletto da quelle parti Safiullin-Kokkanakis a parte, l'iberico può andare agile in terza marcia fino agli ottavi, dove ad attenderlo ci sarebbe il bel purosangue british Jack Draper o il figlio d'arte raffinata Sebastian Korda. Due che nella calura dell'estate australiana riescono spesso a mostrare bel tennis e potrebbero costringerlo ad aumentarei giri del motore in vista del quarto di finale con Novak Djokovic. Serbo parso pochissima cosa nella pre season, rullato da Opelka (avessi detto Safin) e protagonista di un duetto piuttosto cringe in doppio con Kyrgios. Una delle sue missioni del 2025 sembra essere quella di fare da circense domatore o balio asciutto al terrapiat-tennista di Canberra, un connubio che non esalterebbe nemmeno gli smidollati tifosi del wrestling. Le risorse del campione sono però infinite, così come la sua capacità di nascondersi e carburare turno dopo turno come un diesel. Il rischio però è che una volta carburato, possa rimanere in riserva, visto che le primavere sono ormai 37. C'è poi curiosità di capire quanto di buono può dargli Andy Murray nelle nuove vesti di allenatore. Nemmeno uno sceneggiatore di film comic-horror lo immaginerebbe travolto dalle badilate furenti dell'omo de panza Pavel Kotov al secondo turno. Io sì, ma sono solo un sognatore smidollato. Poi come in un videogame, dovrà disfarsi dei Robocop cechi di nuova generazione (Machac e Lehecka), pregevoli sparapalle della rinnovata scuola ceca. La speranza è però che Nole possa trovare un Grigor Dimitrov sano negli ottavi, perché ci divertiremmo non poco sentendoci nel 2013. Uno dei primi turni più sfiziosi in questa sezione è quello da Rsa tra il bulgaro e Fognini, se i due avranno qualche ossa o muscolo ancora integro.
Alexander Zverev, bello fresco, attenderà l'esito della sfida rusticana Alcaraz-Djokovic, già appollaiato in semifinale. Lui che è un arrembante remissivo e agonista perdente, uno slam lo vincerà. Prima o dopo. Se prima glielo hanno negato i Fab Four, ora glielo stanno negando i nuovi Fab two. A 56 anni, quando avranno smesso anche loro, potrà riuscirci agevolmente. Pochi ostacoli verso la semifinale. Forse solo la rientrante influencer di Onlyfans Nick Kyrgios al secondo turno, ammesso che dopo quasi due anni di stop forzato sia ancora in codizioni di esprimere metà del suo tennis brutalmente ignorante. Bello rivedere le sue follie in campo, perché le ripetitive incontinenze verbali da web star dodicenne (a torto o ragione) hanno sfracellato 3/4 di gonadi. Pochi altri ostacoli verso la semifinale per Sasha. Forse il Tin Tin d'oltralpe Hugo Humbert, se solo trovasse metà dell'ispirazione omicida vista a Parigi due mesi fa. Nei quarti, il posto dell'uomo comune Casper Ruud può essere insidiato dai predestinati Mensik e Shang (primo turno da circo Medrano Shang-Fokina).
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