Day 5 – Dal vostro inviato, riconosciuto genio
dalla Siae, ed inconsapevole ghost writer di un rododendro afflitto di uno strano
morbo che ne impedisce la fotosintesi
Wimbledon
2012 rischia seriamente di diventare l’edizione delle rivoluzione francese, con
teste mozzate dei favoriti che volano nel cesto. Dopo Nadal, anche Federer ad
un passo dal tracollo. Sotto di due set contro Julien Benneteau, francese di
lungo corso, buono e poco altro. Ad un passo dal baratro, ove ti affacci e vedi
esseri ripugnanti. Ci sono bestie immonde, cicchitti, almagri e sdentate
streghe che in semicerchio ballano la danza della morte imminente.
Federer si
mette di buzzo buono e recupera un set. Ma non carbura. E pesante, legato. Pare proprio non riesca
a sciogliersi ed esprimere in modo continuativo il suo miglior tennis. Limitato
da un avversario scaltro e furbo, che spesso lo precede e riesce a metterlo
nell’angolo del rovescio con buoni incroci, per poi colpire a campo aperto. Nel
quarto il transalpino non molla. Non è
nuovo a questi tentativi di scalata, il povero Julien. Un tipo che non può
piacere per il tennis espresso, ma che fa emergere quel gran senso di materna
protezione che è in tutti noi uomini "mammi". Perché lo vedi, un po’ Vincent
Cassel andato a male e senza quel gran pezzo dell’Ubalda Bellucci da
ingravidare, mezzo Cremonini che fortunatamente non canta, col ciuffo bianco,
spelacchiato, emaciato, ed intimamente consapevole d’esser perdente
d’antologia. Eroe di mille finali perse. Si esalta e giocando il miglior tennis
possibile mette sotto un Federer svagato che (misteri insondabili della mente
applicata alla botanica) potrebbe addirittura pagare un rilassamento dopo
l’eliminazione del suo rivale iberico. Ma sai che non vincerà mai. Ma proprio
mai nella vita. Anche se è avanti due set. Pure con lo svizzero che nel quarto
deve servire due volte per rimanere nella partita. Proprio non la può vincere. Dimenticate
Bercy, qui è uno slam. E’ scritto, basteranno due o tre colpi decisivi dell’ex
numero uno al mondo per far girare il match. Queste cose le posso sapere io,
riconosciuto genio, mica i nani da giardino. E Benneteau, mezzo Gasquet e mezzo
Seppi, ci regalerà l’ennesima espressione afflizionata da quasi impresa
sfuggitale dalle mani manco fosse un capitone. In tribuna Mirka soffre le pene
degli inferi. Incrocia le dita, recita preghiere cantilenate, fa voti all’inesistente
madonnina atea di Basilea. Ma proprio ci tiene, quando porterà le bimbe a
scuola, a dire in giro d’essere la moglie di colui che ha battuto tutti i
record del globo terracqueo. Se pensate che sia Federer a farsi le pugnette coi record, sbagliate. E’
lei l’aguzzina aizzatrice, Mirka.
Roger continua a giocare ad intermittenza, balli
soavi e goffi spostamenti a sinistra dove quello martella. Ma mostra gran sangue
freddo quando si rifugia in un tie-brek che si riveste di una tensione gonfia,
densa, palpabile. Julien Penna Bianca, come da copione, continua a rutilare
belle soluzioni, arriva ancora a due punti dalla vittoria, ed è lì che
commetterà l’errore. Unico, fatale, cui un freddissimo svizzero si appoggerà.
Rovescio del transalpino che s’affossa in rete, e stavolta l'ex numero uno al mondo acchiappa al volo l’occasione, come sanno fare solo i campioni. Tira un gran
sospirone, e va a dominare il quinto. Federer indubbiamente bravo a riemergere
da una situazione estrema, ma preoccupante nel lasciar arrivare Benneteau ad un
soffio dalla vittoria. E l’espressione finale è proprio di chi sente d’aver
visto la morte ad un passo.
Ora per lui un ottavo esteticamente gradevolissimo,
ma con poco da dire dal punto di vista agonistico. Xavier Malisse ha già dato
tutto quel poco che rimane di un fisico pesante ed orrendamente lacero per
arrivare alla seconda settimana e proverà a vincere più di sei games (che bieco essere, che sono) . Intanto, col codato testone nelle mani, piange dopo l'impresa. Anche ieri, bando al mancato risposo, si
prende beffe di un altro presunto top. La genialità inconsulta del talento
belga, contro la somma idiozia tennistica di Verdasco lo schiaffeggiatore.
Tutto impettito e garibaldino, con la fluente chioma legata dal nastro e le
dita compulsive a spostare i capelli dietro le orecchie che tanto fanno Nadal nei must di uno dei suoi ributtanti tic Essere
che ormai mi risulta ridicolo oltremodo, Verdasco. Non ci posso fare niente, divertente nella sua essenza da finto gladiatore codardo. Xavier ricama, affetta, sgonfia palline e le rigonfia, sviolina da
fermo, compensando l’immobilità fisica con sensibilità di braccio imbarazzante.
Nel quinto set sembra voler sfidare lo spagnolo, che lo guardi in faccia, e
ridendo sotto i baffi lo inviti a tirare la sua bomba: “tira tacchino, tira”.
Nando è furbo, intelligente, non ci casca mica. Poi non si tiene, e la tira. Freddando un ignaro tordo che svolazzava ignaro. Soffre un set, ma poi Djokovic infilza crudelmente Stepanek.
Sorpresa relativa la vittoria di Misha Youzhny su Tipsarevic. Proditorio Gasquet
su ciccio orrendo Almagro, ed inquietante successo di Querrey sul giovane Raonic.
Tra le donne, continua la bellissima corsa di Kim Clijsters che in un match
dall’antico sapore d’élite ed attuale da medicina sportiva applicata al
lazzaretto, dispone dei resti di Vera Zvonareva. La russa perde il primo set
poi, vittima di mancamenti, tosse, broncopolmonite e tachicardia, deve abbandonare,
tutta paonazza e coi chiari occhioni che lagrimano inconsolabili. Ed io mi
chiedo, vittoria o sconfitta, come non si possa adorare questa eroina della
sventura più tragica. Finché il fisico regge, invece, Kim venderà cara la pelle
con tutte. Avanzano anche Sharapova e Radwanska. Continua la virulenta e
sorprendente cavalcata dell’italiana Camila Giorgi che a Wimbledon si rivela
definitivamente, raggiungendo gli ottavi di finale. L’Italtennis femminile si
conferma in un florido momento, aspettando che possano seguirla anche le “vecchie”
Vinci, Errani e Schiavone, tutte favorite oggi. Giorgi esplode a 21 anni, malgrado
i molti, clamorosi, limiti tattici. Finalmente visibile anche al grande pubblico,
ed al capitano di Fed Cup che candidamente si era dichiarato ignaro di come
potesse giocare Camila. Cosa pretendete. Volete forse che si procuri qualche filmato
per vedere la più promettente tennista italiana per il futuro? E’ capitano lui,
mica perdigiorno. Per il futuro c’è tempo, ora teniamo “la Schiavona nostra”
(immaginate sia Maccio Capatonda a dirlo): Dopo Pennetta e Tatishvili, l’italiana
d’Argentina schianta anche Petrova, recuperando da 1-5 nel secondo. Gran
servizio e colpi devastanti che tira sempre e comunque, da ogni verso e lato. Se
va bene è bene, se va male pazienza. La moderazione, il colpo a tre quarti e la
tattica, non esistono. Mezzi fisici e tecnici spaventosi, comportamento
composto e silenzioso, quasi timidezza ed imbarazzo nel salutare il pubblico
dopo la vittoria. Insomma, l’Italia al femminile ha trovato la nemesi assoluta
di Sara Errani per il futuro.
Azzo che stesa l'Errani... Molti godranno, ma io no, perché alla fine e' una brava ragazza dal carattere solidissimo come una roccia, non e' colpa sua se non e' dotatissima...
RispondiEliminaVera... Quanto mi fa penare questa ragazza... E l'adoro sempre più ...
Da notare che in rete la vittoria della Vinci e la sua prima volta agli ottavi e' stata appena considerata... Scarso riconoscimento per la tennista italiana forse più talentuosa.
Grande la Schiavone. Il suo tennis e' stato veramente divertente, con Petra sara' quasi impossibile ma spero in un match combattuto... Bene o male, lei e' e rimane l'unica vera campionessa italiana, e lo sta dimostrando anche oggi, a 32 anni suonati. Lotta nella polvere e nel fango (della terba) come fosse ancora una novellina, Si sporca le mani ed ha sete di vittorie, quando potrebbe ritirarsi e godere comodamente del titolo di grande.regina del tennis italico che fu. ciao ! mich
Molti godranno, e lasciali godere. A me personalmente frega meno o in misura pari a Lepchenko. Non era fenomeno quando ha fatto finale a Parigi grazie ad una serie di circostanze irripetibili, non è una merda secca ora che ha raccolto le noccioline da Shvedova. Diciamo che contro certe tenniste, non di pende da lei. Se giocano come sanno, la seccano. E basta. Indipendentemente dalla classifica o da inesistenti rimedi che potrebbe opporre l'italiana.
EliminaSu Vinci sì, la migliore delle italiane. Felice per lei.
Schiavone, lo avevo detto che avrebbe fatto bene. Lo scorso anno a Londra non mi piacque. Non per la sconfitta, che ci poteva stare, ma per il modo svogliato in cui giocò contro Paszek, manco fosse ancora sulla rossa di Parigi. Quest'anno si vedeva che voleva affrontare il torneo con armi tecniche specifiche e piglio diverso. Amen. Ritirarsi a 32 anni? Per qualcuno, come preparazione fisica si mangia tutte.
Anche qui, l'inganno è evidente: Ha fatto una carriera da grande top 15/20. Ad avercene così. Con due formidabili picchi, a Parigi. Ora non è in crisi o in calo. E' semplicemente quella di sempre, tolti i due incredibili exploit. Che come dici tu l'hanno resa l'italiana più grande di sempre, ma non la nuova Billie Jean King come pretendono alcuni.
Ciao Mich, a presto.
schiavone, errani, vinci o perdi é lo stesso. Ció che fa la differenza é "Ci sono .... ALMAGRI...la danza della morte imminente". Ció é satira immortale, da piegarsi in due per sempre.
RispondiEliminaSaluti dalle terre dei barbari.
Luca
Ciao Luca, un saluto a te ed alla terra dei Babrbari. Che tra l'altro c'è un interessante Paszek-Vinci, in ottavi. Anche se Paszek non si capisce di dove sia.
EliminaGrazie, a presto.
Attendendo con trepidazione il resoconto del day 6...tra un baghdatis guascone, un murray malato immaginario e un kohli agli ottavi.
RispondiEliminaAnonimo caro/a, perché trepidi?
EliminaSei mica uno di quelli che copiano e incollano paro paro le cazzate che scrivo, ci cambiano tre/quattro parole e lo pubblicano su siti pornografici?
Spero di no, per te.
...e che ti devo dire, visto solo il primo set di Murray-Baghdatis. Il cipriota gioca sempre alla pari con molti, ci gioca meglio, diverte...ma alla fine perde. Puntualmente. Murray malato, ormai si conosce.
Cià.
a me ieri è piaciuto molto roddick,ho visto il primo set e fino al 3 a 3 del secondo e mi ha divertito molto,poi non so si sara spenta la luce.marco
EliminaSì, per due set l'ha tenuto per le palle. Ma lo spagnolo è coriaceo, orrendamente solido. Non regala niente. Ciao Marco.
RispondiElimina