Day 10 – Dal vostro inviato
alle prese con un dilemma esistenziale: Ma le cicale, oggigiorno, sono più
piccole di vent’anni fa o sono io che sono cresciuto?
Prosegue,
implacabile e demolente come una palla da bowling, la marcia di Serena Williams
sui campi dell’All England Club. Protagonista indiscussa di quest’edizione dei
championships. Dopo Kvitova, s’abbatte come un tambureggiante uragano amazzonico anche su
Victoria Azarenka. E a nulla valgono le scomposte gesta della bionda valchiria che corre e tira bombarde sul ritmo, esalando acutissimi, incessanti e
fastidiosissimi versi da spettro ubriaco che s’è ingroppato una sirena dei
pompieri. La versione kitch e ridicola di un film del terrore. Ormai ha
sciolto le trecce ai cavalli Serena, non ha intenzione di fermarsi e prosegue come un treno lanciato in corsa
alla folle media di due ace al game. Ieri alla fine saranno 24, in totale. Ma,
servizio o meno, ciò che colpisce della ritrovata Tyson in gonnella è la devastante
facilità violenta, unita a quella solidità mentale da numero uno che non si può
certo scordare con gli anni.
Pochi
preamboli, giri di parole e convenevoli. Nessun inutile discorso di numeri, o virtuoso
panegirico filosofico: se questa gira a pieno regime, o anche a tre quarti, non
si batte. Non c’è Kvitova, Azarenka, Petzschner in guepierre o Bolelli con
parrucca bionda da battona, che possano pensare di fermarla. Ovvio, anche nel
torneo londinese ha rischiato d’esser imbrigliata, come avvenuto nell’epica
sfida parigina con Virginie Razzano. Prima la cinese Jie Zeng, poi la fabbra assaltatrice
Shvedova hanno provato lo storico sgambetto. Ma salvatasi d’un soffio ha
finito per trovare la forma devastante con cui ha quasi ischerzato le ultime due avversarie. Proprio quelle che, nel tragico valzerone dell’insipienza attuale, si stanno alternando al
vertice della classifica. Ragazzone giovani, dotate, imponenti e violente come
Azarenka e Kvitova, senza voler accennare al breve regno di ritorno della
siberiana urlante Sharapova o fossilizzarsi sul curioso scherzo della natura
(travestitasi di computer) Wozniacki, numero uno in presenza di nessuno e ormai
avviata ai campionati di tamburello da spiaggia a Gabicce mare. Ha portato le bimbe al luna park, e poi le ha ammazzate, Serena. Vince,
convince e con le nari fumiganti come i bei tempi si prende la settima finale
di Wimbledon. E non c’è nemmeno bisogno di vedere se riuscirà a portare a casa
il suo quinto titolo per capire l’insegnamento di questa quasi parabola
sportiva simile a quelle del fraticello di Scasazza Nino Frassica. Serena
Williams rende evidente alle masse la povertà assoluta della Wta attuale. Sta ferma
un anno dopo una misteriosa passeggiata sui vetri vivi in un malfamato locale del Bronx (era una specie di "Bar Tiffany", ma fa molto poliziesco anni ’80, pensarlo malfamato), ed altri lunghissimi mesi
seguiti ad un aneurisma polmonare. Vicende che avrebbero convinto chiunque, con
la sua bacheca, conto in banca ed attività extrasportive da multinazionale, a
dire basta. Invece a 31 anni riprende a trottare con indolenza violenta e terga fasciate in un viola ammonente. Chiaro,
con l’età diventa tutto più difficile, ma ancora, se il fisico regge, dimostra
di essere la numero uno in pectore.
Domani in finale se la vedrà con l’outsider
polacca Agnieska Radwanska che, nella semifinale meno nobile, ha agevolmente
disposto del panzer teutonico Kerber. Ma che s’è fumato questo? Dirà qualcuno. “Outsider”
una che rischia, vincendo, di diventare numero uno? E certo, è un altro
evidente e voluto paradosso del magnifico mondo Wta. A memoria di criceto, la leggiadra polacca dal
fisico snello e tennis a tratti brioso quanto una 7Up aperta nel 1986, non era mai riuscita ad
arrivare ad una semifinale di major. Ora, grazie anche ad un tabellone
pasquale, ce l'ha fatta ed eccola pronta a prendersi lo scettro di numero uno.
Se per due set non sveglieranno Serena dal pisolino pomeridiano. Agnese mi sta
anche abbastanza simpatica, le riconosco una certa qual varietà e completezza tennistica,
oltre alla proverbiale astuzia tattica da faina col doppio mento e gli occhi taglienti. Ha saputo migliorarsi come
poche, ed ancora ricordo qualche risolino d'infima sufficienza quando scrissi di vederla tranquillamente
inserita nella lotta al vertice con Azarenka e Kvitova. Risolini di dotti
scienziati della tecnica, ma anche dei bookmakers che ad inizio anno le davano
meno chances di vittoria londinse rispetto alle varie Pennetta, Goerges (forse per via della misura delle tette) o
Schiavone. Per battere l’americana delle ultime due esibizioni, Agnese dovrebbe
però mettersi il mantello di Mandrake e provare numeri da illusionista.
Oggi è però il grande giorno delle semifinali maschili. Ed allora ecco la solita,
avvincente ridda di analisi, approfondimenti e pronostici. Specie sulla
semifinale nobile (finale anticipata secondo i saggi), soprattutto ad opera di
lucidissimi ex campioni. Inizia Boris Becker, col volto devastato e
clamorosamente sfatto. Uno che se provi a fargli il primo piano, non ce la fai mica
a contenerlo nel quadrato. Il tedesco, tra una birra e l’altra, si augura, per
il bene del tennis, che siano Federer e Murray a giocarsi la finale.
Interviene prontamente Mats Wilander, svedese ex numero uno ed apprezzato (dai
sordomuti) telecronista, che a Wimbledon mise in fila una serie di
figuracce mica da ridere. In vena di sensazionalismi drogati si spinge a “non
vedere come Federer possa infastidire Djokovic”. Nemmeno battere, ma “infastidire”.
Voglio dire, io, umile stronzo, una chance di infastidire il serbo la darei
anche a Seppi. Immancabile, quando si tratta di vaticini, ecco Johnny, “the
genious” Spermac. Tra una camicia fiorellata, ed un elegante vestito con
cravatta rosa porcello, ai microfoni della Bbc non si tiene: “Se Federer sente
bene la palla, può battere ancora tutti, specie a Wimbledon", dice più o meno. Ora, non è
certo questione d’imbroccare il pronostico. Questi ne sbagliano ogni due per
tre e stavolta si sono equamente divisi. Quanto il modo di argomentarlo. E riuscire a sbagliare il pronostico anche qualora si potrà rivelare azzeccato, è un picco di genialità che non riconoscevo a Wilander, al solito oscurato e sbertucciato sui prati londinesi da Supermac.
Mi hai fatto morir dal ridere, grazie, sto ancora smaltendo la nottataccia.
RispondiEliminaPerò la Kvitova è violenta, quest caterpiller da stesa avanzano eppure non la battano, lei è un hammer rinforzato!
Sui pronostici anche io li trovo molto divertenti, viaggiano a encefalogramma piatto ma Gufander li batte tutti. Comunuque finisca dubito che Federer prenderà una stesa. Ho proprio paura di Murray invece, lui sul lungo colpisce mentre Jo soccombe perchè è "frettoloso" (che ci mancherebbe è lì il bello) a meno che non vada in esaltazione da "tifo contro" e la chiuda in fretta la vedo dura.
Jess
Sono tutte violente (tranne un paio), ma nel confronto diretto, pur al loro massimo, contro una Williams al suo massimo, ci perdono 11 volte su 10.
EliminaGià, più o meno la penso così. Djokovic favorito, ma Federer ha il tennis per vincere. Idem per Jo. Lo sappiamo, via. Stiamo a vedere l'evolversi delle situation.
Ciao, a presto.
Non trattarmi male mats ti prego.marco
RispondiEliminaNo Marco, tranquillo. però se dice una macroscopica cappellata, mica bisogna dire che è un genio.
EliminaDjokovic è favorito contro Federer, lo dicono anche i bookmakers. Ma dire che lo svizzero non avrebbe armi per infastidirlo...o che il suo dritto non fa male, rasenta la pazzia reale. Via...diciamo che l'ha detta sotto gli effetti di qualche droga e basta.
Che a Wimbledon le abbia buscate da McEnroe, e proprio non riusciva a fare grosse cose, sono dati. E' scienza...:)
Ciao, a presto.
avrei pronosticato un 3 set a due per roger ma anche cosi và bene...mitico mats porta bene ora speriamo non lo dia favorito in finale,ma se il re serve come oggi non ci sono cazzi.
Eliminamarco
Preso secco il 3-1 Federer a 7,00. Non altrettanto Tsonga-Murray. Comunque vada a finire.
EliminaMats, perché lo fa? Non per il pronostico, ma come l'ha motivato. Nemmeno il mio gatto esaurito per il caldo...:)
la 7Up aperta nell'86 è da antologia, m'ha fatto sganasciare...
RispondiEliminaCiao Bruno. :) Tra l'altro ignoro se sia ancora in vendita. Ad ogni modo calza bene ad "Agnese dolce Agnese", sapore di caprese.
EliminaOggi, 6 luglio 2012 dico con gioia: bbbello Roger di mamma tua! Ha ragione il Mats, Federer infatti non ha usato le sue armi per infastidire il Djoker, li ha usati per batterlo. Che magnifica giornata, signori miei.
RispondiEliminaA proposito di Mats: quando nel periodo della mononucleosi il Roger faceva un po' fatica il Mats - operoso commentatore di Eurosport in coppia con Annabel Croft - ebbe a dire che lui sarebbe disposto ad aiutare Federer. Il giornalista prontamente lo va a spifferare a Federer e quello risponde ridendo: Mats Who ?
Leggerò poi il tuo commento. (Hai notato, scrivo "commento" giusto per non essere accusata di paraquella-roba-lì).
Un saluto colmo di felicità
Anna Marie
Sì, una grande vittoria. Davvero significativa. Vedrò con scrupolosa attenzione dopo. Tra una birra e l'altra.
EliminaRicordo qualcosa si Mats, all'epoca. Certe volte però lui, e gli altri ex tennisti commentatori sembra che facciano a gara a chi la spara più grossa.
Il mio commento? Passi da "opere letetrarie" a "commenti"? Via..."pezzo" andrebbe più che bene...:)
Un saluto a te, buona serata.
Cavolo che peccato per Jo! Troppo simpatico, mi ha fatto crepare ora che ha chiamato il challenger con Murray che si era già messo le mani sul viso e buttato la racchetta per la gioia. Doppio motivo per tifare Roger, Andy non si può proprio vedere!
RispondiEliminaEh sì, eh...peccato. L'inno alla gioia tennistica che perde dall'inno alla...morte tennistica.
EliminaPerò non capisco come abbia potuto perdere secco i primi due.
Ciao Klimt, speriamo.
Poi mentre mangi 2 uova con una weiss ti ricordi che esiste un canale da guardare in tv, e accendi supertennis. Toh, Federer-Sampras 2001... che tennis, classe che traboccava fuori da entrambi nemmeno fosse sudore. Sono convinto che l'estasi dei federiani e la divinizzazione di Roger sia dovuta anche al periodo privo di un senso estetico che stiamo vivendo. E' chiaro che vedere Roger passeggiare sul manto erboso in un'epoca infestata da Ferrer, Nadal, Djokovic e compagnia varia lo renda ancor più unico. Vederlo rigiocare con Sampras dopo oltre 10 anni mi fa rivalutare però un aspetto sopito nel tempo: è l'ultimo (vincente) di una generazione di tennisti dotati di talento, intelligenza, carisma, e CLASSE, tanta, CLASSE. Dov'è oggi la classe? Non c'entra una mazza, ma dato che qui mi sento tra amici, posso fare il nostalgico. Ogni tanto mi guardo qualche video di Roberto Baggio, e penso che devo essere scemo a guardare ancora oggi il pallone. Lo si fa per noia, certo, per lo spirito circense insito nell'animo umano, ma che pena signori, che pena.
RispondiEliminaHanno riproposto quel match o nel "film di Wimbledon"? Beh sì, ricordo...5 set tiratissimi e passaggio di consegne. L'ormai spelacchiato Sampras al tramonto, e l'ipertricotico Federer al disvelamento sul centrale.
EliminaChiaro, mi trovi d'accordo un po' su tutto. Ogni generazione vede sempre quella precedente come più tecnica, ricercata e romantica. In questo caso è oggettivo, bastava vedere un paio di scambi di quel Match, o qualche anno prima Edberg-Sampras, prima ancora Edberg-McEnroe, e prima ancora McEnroe-Nastase etc...
proprio a proposito di Nastase (che tennista PAZZESCO), tempo fa beccai questo bellissimo filmato.
http://www.youtube.com/watch?v=lf4wrrpzdYc
Finale degli Us Open ashe-Nastase, su erba (tre slam su quattro erano su erba, non nel secolo scorso). Chiaro, non ero nemmeno nato e nei progetti dei miei genitori, e quindi come nostalgia, penso sia l'estremizzazione ultima...:)
Ciao Klimt, a presto
Il match completo! Oggi e domani alle 17 e 30 credo che passino Federer-Nadal 2007 e 2008.
RispondiEliminaMolto bello il filmato, davvero di un'altra epoca. Oggi però, dopo 3 settimane di erba si torna alla terra rossa...
Di solito fanno molte repliche, ciclicamente. Vedrò di beccare quel match.
EliminaSì, divertente. Altro sport completamente.
Terra battuta, ma per due o tre tornei, tra l'altro snobbati dai più forti.
Ciao, a presto.