Mi
sveglio mentre la campana rintocca il funereo mezzogiorno del 2 Novembre. Giorno dei defunti, col cielo plumbeo e paesaggio spettrale
dalla finestra. Devo assolutamente trovare qualcosa che mi faccia
ridere. E accendo Supertennis.
Il
commentante furoreggia: «Il
pubblico non poteva chiedere di meglio»
(beh, oddio, magari almeno una top 100 tra le russe). «In
Feeed Cup il Ranking non conta»,
puntualizza. Non si ferma, è un fiume in piena il pelato
barbuto. Ne spara una dietro l'altra come una bombetta trick-track.
Picco di genialità: «Possiamo dire di un'Italia sfavorita dalle defezioni? Magari fosse
venuta una Sharapova che in Feeeed Cup non ha mai brillato...»
(e l'altra in studio annuisce). Stolti che non siete altro.
Imbarazzanti.
Inquietanti. Irreali. Di una comicità lunare.
Quasi
vien voglia di ascoltare il più sobrio Fabretti, addetto al commento
su Raisport, che parte con uno spunto ardito: «Chiunque
scenderà in campo tirerà dritto e rovescio»,
taglia la testa al toro da par suo. Magnifico. La classe non è
acqua.
C'è
un pallido sole a Cagliari e in un clima da sagra paesana si assiste
al rutilante spettacolo di premi e targhe commemorative. «Premio
Pecorino Sardo a...»,
«Premio a quella bella
volée mancina giocata in Davis nel '93»
all'indimenticato Diegone Nargiso. La fa da padrone assoluto il
Divino Re Imperatore (forse Santo) Presidente Federale Luminoso e
Intergalattico Angelo Binaghi, ovviamente cagliaritano doc e portatore della
finale a Cagliari (ma non fate sciocche associazioni). Nel suo
sultanato, adeguatamente descritto con avvincenti cartoline
turistiche, vince una dozzina di premi consegnandosi da solo le
statuette. Sorride come una rock star e saluta il suo pubblico, ma si
vorrebbe applaudire da solo. Mostrano le immagini degli operai Alcoa
che manifestano, ferocemente, fuori. Ma il Fabretti stempera con
prontezza: «Manifestazione
pacifica». Manca poco che
li descriva come supporter un po' eccentrici.
Poi
arrivano le squadre. «Squadra
russa in costume!» sento
il trillo del vate. Mi scapicollo dalla cucina, ma ho capito male. E' una escort-portabandiera smutandata a rischio violenza carnale ad
opera di pastori sardi in crisi d'astinenza dal '57. Il
Fabretti versione esegeta russo è incontenibile: «La
Russia ha scoperto il tennis con Anna Kournikova, per quanto era
bella!» (ah, tutti
sognanti). Inni
nazionali e Karin Knapp (ispiratissima) parte di «Tutte
kuante ziamo morte tafanthi alla morte, lthalia chiamò, ja!»,
inquadrano Binaghi che canta l'inno a squarciagola e le si perdona la
piccola licenza.
Partono
Vinci e Panova. La giraffa russa sbadila in modo piatto la pallina,
ma bastano due scambi per capire come la nostrana marpiona la cucina,
se la mangia e se la beve come e quando vuole.
Troppa differenza tra le due.
«Roberta deve far giocare
male l'altra», sentenzia
al commento tecnico Rita Grande. Ah-beh, ah-sì. Le basterebbe
rimettere la pallina di là a dire il vero. Il problema è che è in versione mozzarella sfatta. Perde il primo,
va sotto nel secondo, ma l'eroismo italico la spinge alla rimonta. Un'impresa capace di far vibrare allo unisono i nostri animi patriottici. Per l'onnipotente. E chi li tiene. La
questione assume contorni sordidi: «Corrado
le è sopra», si sente. La sofferenza diviene epica quando dagli
altoparlanti (alla consolle ci sarà DJ Aniceto drogato di latte e
Nesquik, temo) parte «No
poto reposare» nella
commovente versione di Andrea Parodi.
Torcicollo
e crampi e la bistecca poco cotta del giorno prima, Roberta soffre di
tutto, manca che azzardino una rarissima forma emorroidale alle meningi. Ma
è la tensione a paralizzarla più di tutto. Sulle tribune le attempate velonze Schiavone e Pennetta furoreggiano. Panova ha tre match
point, forse quattro, ma le si rattrappisce il braccio al momento di
servire per l'incontro (ben tre volte), perché vale la posizione in
classifica (#136). E' la nostra che non gioca da #13, ma la chiude
ugualmente 5-7 7-5 8-6: IM-PRE-SA. Da rimarcare il leonino coraggio
del nostro Capitano ipertricotico: contro un'avversaria battibile
anche da un babbuino vestito da tennista, non arrischia (ah, lo azzardo) Knapp o Pennetta, ma butta dentro una Vinci menomata (se davvero lo era), rischiando di farla incappare in una figuraccia e di
vincere solo 4-1 invece che 5-0. Torcicollo e chiacchiere, per domani la conferma.
Tarpischev ha il cipiglio di chi ancora sta digerendo «fascioli e cotiche» ma serba ancora genio masochista visionario, e nel secondo match rinuncia alla
più forte in squadra (Kleybanova), perché se proprio voleva fare un punto tanto valeva mettere in campo le ex al seguito Myskina e Dementieva. Perso per perso, meglio far fare esperienza alla telentuosissima bimba Irina Khromacheva, mancina
dal buon tocco, rovescio delizioso e smorzata compulsiva, ma davvero
troppo leggera. Peso piuma, in balia degli arrotoni ripugnanti
Errani-style. Vedo dieci minuti, ma è uno dei rari casi in cui pur
perdendo 6-0 6-2 o 6-1 6-3, avrà comunque stravinto. La irride di
smorzate. Una ventina in tre giochi. Questo funambolino potrebbe
farmi innamorare. La ricordo nitidamente al Bonfiglio e a Wimbledon
jr ma secondo il Fabretti ha colto di sorpresa i nostri, che non sapevano come giocasse «questa qua». Stento a
crederlo, ma se io e un pizzaiolo di Cinisello sappiamo che sul 6-6
al terzo non c'è tie-break e il nostro Capitano no, tutto è
possibile. Dovessi scommettere su una futura vincitrice di slam (fuori dalla
terra), prenderei la piccola russa invasata e non Errani. Anche se
rischia di non entrare nemmeno tra le cento. Paradosso lineare, mi
sembra. 2-0 e domani si chiude.
(Oh, spero non si sia notato che di questa finale ho visto 10 minuti di zappeggio furente, mentre vedevo Federer-Djokovic).
Ho letto che il comune (o forse la regione, non ricordo) hanno sborsato 600.000€ per ospitare l' 'evento' :D
RispondiEliminaPaolo
Letto anch'io, ma ne so poco. Rischierei di dire (altre) cose inesatte. L'imperatore è di lì. Con quei 600mila si potrebbe organizzare un bel torneone Wta o Atp. Di quelli che aiuterebbero tanto il tennis italiano sul serio. Questa finale io l'avrei giocata pure in una palestra dello ardimento stile Gruppo Tnt, a porte chiuse. Ciao Paolo.
EliminaIl Fabretti ringrazia. Con lui l'effetto comico è garantito.
RispondiEliminaFantastico Picasso. A questo punto considerato che sempre al 3 Novembre siamo e che il tempo se possibile è peggio di ieri, oggi mi guarderò un pezzetto di Fabretti & Co. per la giornata finale e vittoriosa, chissà cosa ci regalerà il Caro Leader Angelo Binagh-Il-Sung. Divertimento assicurato.
RispondiEliminaCerto, quello è lo spirito con si guarda la Fed Cup: puro, assoluto umorismo. Involontario, e questo impreziosisce la cosa.
EliminaNon ho visto il momento del trionfo, stamattina sono a mare (29°). Ma azzardo un Binaghi vestito da Imperatore Romano fare il giro del campo su una biga, trasportato da due schiavi, con musica de "Il Gladiatore". :)
Ciao
Attendevo impaziente un tuo commento alla giornata tennistica sarda che ha ipotecato il passaggio nella storia della mitologica squadra italiana :-)
RispondiEliminaHo visto solo qualche sprazzo in replica del finale della Vinci, incuriosito dall'inaspettato combattimento che impreziosisce l'impresa delle azzurre, alla faccia di chi sosteneva che le russe erano le seconde linee delle seconde linee delle raccattapalle.
Raccapricciante il commento tecnico e paradossale il clima d'ansia figlio di patriottica ispirazione che i telecronisti trasmettevano al povero telespettatore, come se il risultato finale della competizione potesse realmente essere messo in discussione anche in caso di sconfitta nel primo incontro.
Benché appagato della giornata di tennis televisivo dopo Djokovic - Federer, siccome sono recidivo, ho voluto assistere anche all'esordio del match di Sara.
Non nego il mio compiacimento nel vedere la nostra arrotina subire dalla liceale russa raffiche di risposte vincenti, rovesci al salto bestiali alternati a delicatissime smorzate, e costretta a giocare una ventina di punti nel terzo game del match (e salvare svariate palle break) prima di salire 3 a 0. Compiacimento alimentato dal sottofondo tragicomico offerto dai commentatori, i quali, tirato un sospiro di sollievo dopo lo scampato pericolo, schernivano il talento della giovanissima ed immatura avversaria (a me assolutamente sconosciuta), come se i vincenti della stessa fossero casuali, quasi offensivi della superiorità dell'italica donna.
Ilarità a parte, trovo inspiegabile come la Errani sia riuscita, nonostante i limiti del suo tennis e, in particolare, con un servizio che è poco più di una rimessa in gioco, ad arrivare dove è. Ciò la rende senz'altro ammirevole, ma al contempo lascia parecchi dubbi sulla qualità del tennis femminile delle top players.
Parlando di cose serie, a mio avviso si è rivisto un Federer competitivo e finalmente a posto dal punto di vista fisico: si prospetta un master divertente.
Saluti, Luca
Sì, comunque sì, più o meno quello. Alla faccia di chi sosteneva che fossero le seconde delle seconde linee, invece si sono dimostrate pure LE TERZE (forse quarte). A rendere equilibrato il confronto non sono state certo loro ma la penosa prestazione di Vinci.
EliminaSì, un Federer migliore rispetto a quello che per mesi s'è trascinato a zonzo, come globetrotter.
Saluti a te Luca.
Minchia, pronosticavo nel post precedente "del trattorino italico che esulta come un'invasata dopo aver battuto la millequaranta del mondo...." ho sbagliato solo il soggetto... povera Robertina.
RispondiEliminaBabba Bia.... rabbrividiamo.
Vabbè tuffiamoci nel Master che è meglio.
Saluti Pic
Visto solo la prima giornata. Le esultanze me le sono perse. Insomma, roba per stomaci forti. Se Alisona torna in forma 2010, sul veloce non le fa veder biglia a Errani. Vinci in stato pietoso. Spiegato forse perché non è andata a Sofia.
EliminaSaluti e te Simone
Ciao Picasso, te le sei beccate Robertina e Sarita a Che tempo che fa? Fazio chiede a Roberta di descrivere la compagna e lei: "è una persona testarda e tecnicamente... è rognosa". Quando poi viene interrogata sul colpo che invidia a Sara, esibisce un'espressione perplessa e fa scena muta... mitica! Un saluto
RispondiEliminaCarlo
No, non ho visto. Ho letto solo di raffinate e femminili risposte sulle nottate passate al gabicesso dalla tizia. Er Monnezza in versione femminile (va beh...).
EliminaCosa mai potrebbe invidiare tecnicamente Vinci ad Errani? Ad arrotolare gli spaghetti, credo.
La corse e la tigna, sicuramente. Ma non sono tecnica. Anche se per qualcuno (illuminato) è "talento" anche quello. E amen.
Ciao Carlo un saluto a te