A
Indian Wells c'è il deserto, a Miami spiagge pullulanti fighe bionde
da Baywatch e nostrane starlettes dai culi marmorei. Quello che una
volta era il reale quinto slam (compresi incontri al meglio dei
cinque set) vede finali in cui incrociano le racchette i primi due giocatori
al mondo Atp/Wta. Deludenti. Trarre le proprie, personali, conclusioni. O fottersene. E' lo stesso.
Nadal/Djokovic. «Per gli amanti del genere», come
si dice di solito, con un filo d'imbarazzo sul volto terreo, per nascondere un film tremebondo. Federer vorrebbe una finale al meglio dei cinque anche nei Masters 1000 (con
l'obiettivo che questi schiattino prima, credo). Arrivano in finale
senza giocare le semifinali. Cosa c'è dietro? Sponsor? Massoneria?
Bielderberg? Rettiliani? Chiedere a Giulietto Chiesa. Un must, ma in
tono minore, come un film di Dario Argento che ha perso ispirazione.
Stavolta mancano agonismo, equilibrio e sfibranti cruenze. Solito
confronto a specchio, con Djokovic più ficcante e centrato, Nadal
corto e succube, scarico. Trionfa Nole e la cura Becker inizia a dare i suoi
frutti. Bobele avvistato in un bar a Miami: alla diciannovesima birra
credeva d'essere allenatore del Borussia Mönchengladbach (mi piace riproporre una foto di repertorio, anche se ormai è stata ripresa anche da Al Jazeera).
Thomas
Berdych. Bloccato in semifinale da vomito e gastroenterite.
Errore da pivello: mai riguardare i propri match.
Kei
Nishikori. Leggo illuminate
comparazioni con Michelino Chang, suo allenatore. E' come paragonare
il sushi all'involtino primavera. il suo tennis è più brillante e
meno utilitaristico rispetto al podista cino-americano, ma proprio
per questo non vincerà mai uno slam (cataclismi a parte), malgrado non abbia nessun timore contro i big: batte Ferrer in lotta rusticana e approfitta degli
svaghi primaverili di Federer. E si scianca.
Roger
Federer. Sadico nel punire Gasquet («getta
la spugna, cazzo», urlo due
volte a Bruguera, coach del Mozart neuroleso), perde un match già
vinto contro Nishikori. Smarrimento inatteso sul finire di queste idi
di marzo, e due mesi in cui ha già migliorato il suo 2013.
Campanellino d'allarme? Chi lo sa. Fossi mago non starei qui a
scrivere cazzate.
Alexander
Dolgopolov. La droppeggiante
primavera botticelliana di Oleksandrovyč. Sostenuto dagli dei e dal magnifico culo di Sacchi nel tie-break
finale contro Lajovic, fa impazzire Wawrinka (che vuole usarlo come
nuova, miracolosa, cura per l'acne). In stato di sbilenca grazia, può
smontare anche Berdych a suon di funambolismi magnificamente storpi,
ma si astiene (con vibrante raccapriccio).
Fabio
Fognini. Vince i match a sua portata (Bautista Agut), fa quattro
giochi contro Nadal (senza malanno sarebbero stati 7/8, eroici). Che
avesse ragione Rino Tommasi quando disse «E' uno che quando c'è da
vincere una partita, la vince»? Sicuro, Rino ci azzeccava anche
sbagliando. Maturato, non perché evita sceneggiate (anzi, se
all'estero vi capita di leggere «no cani e italiani» nei
ristoranti, pensate che ci vedono come lui), ma perché dopo i
teatrini non si distrae come una volta.
Wawrinka/Murray.
Li immagino a Miami, in un locale notturno sull'oceano, tra balli di
gruppo e gare di limbo, assieme a Er Mutanda, Rossano Rubicondi,
schedine della Ventura disoccupate e qualche ex componente dei Motley
Crue coi neuroni bruciati che canta le canzoni di Jimmy Fontana.
Donne
Serena
Williams. Sempre piacevole il modo in cui gioca alla panterona
col topo gigante siberiano. Lascia andare Masha, poi la riacciuffa e se
la pappa, leccando i baffoni. Annoiata. Diesel anche in finale contro
la cinese, e vince il settimo titolo. Inizierà a sentire il peso delle 33 primavere, il fisico
scricchiola, ma per queste avversarie basta e avanza.
Li
Na. Rintronata a Indian Wells, credo distratta dagli occhiali
simpatici del Fogna e dai suoi giochetti da Giamburrasca col laser.
Sfarfallante anche a Miami, ma le basta per regolare d'esperienza
Cibulkova. Dà tutto nella prima mezz'ora, poi è fatta a brandelli
da Serena. La devastazione. Ma dopo l'americana a mezzo servizio, c'è lei.
Maria
Sharapova. Immagino la meraviglia degli allenamenti con Jimbo
Connors: con una mela in bocca per evitare le urla lancinanti, colpi
difensivi (eresia) e Wilson T2000 tra capo e collo ad ogni doppio
fallo con piatta e smidollata seconda. E poi insulti, sublimi e
ispirati. Lei l'ha licenziato dopo 20 giorni, preferendo i
miglioramenti delle caramelline lassative. Nessuno può insegnarle
nulla, perché è ottusa diva sul bocciuolo di pisello, mica
l'operaia Na Li che a 32 anni ha l'umiltà di volersi migliorare. Lei
vince perché tira forte e dritto per dritto, ma se trova chi usa un
minimo la testa, si muove in modo decente, varia potenza, colpi e
angoli, ci perde in modo scientifico. Serena è e rimarrà il suo
incubo, sovrastandola sia tecnicamente che come personalità. Non c'è
rimedio. Il suo allenamento più intenso è l'accorata preghiera:
«Quando si ritira Serena?».
Dominika
Cibulkova. Annusa palline come un pit-bull fa coi calzini
sporchi. Ebbra di quelle sniffate e quasi in trance, avanza fino alla
semifinale. Tra latrati e minacciosi ohhh-lèèè da bovara nana.
Ancora castigata da Li Na (match tra maestra con l'esaurimento
nervoso e scolara indisciplinata). Meritata top ten.
Errani/Vinci.
Stante una Pennetta in prevedibile rilassamento mentale, Italia in
tono minore. Caduta libera dall'Empire State
Building per le due, senza paracadute. Anche in doppio. Più che definirle bidoni con
le ruote ora, come fanno i soliti patrioti (buoni, eroici e
trionfanti quando si vince, più cattivi del vile disertore Picasso -
ancora conservo la mail di un esponente-bertuccia Fit, cui risposi
con righe degne del Pulitzer dell'insulto carpiato - quando si
perde), ci sarebbe da apprezzare l'imprevedibile scalata a quel
palazzo, andando oltre a limiti evidenti. Questa è classe,
coglionazzo. (cit. Duca Conte Catellani).
Romina
Oprandi. Asciutta e in discreta forma, riappare dopo l'ennesimo
quasi-ritiro, dieci mesi dopo. Batte Jovanovski, regala sprazzi di
classe cristallina sul finale contro Radwanska. Non si scopre niente:
braccio da top 5, su cui si sono accaniti sfiga e infortuni da
Bi-Grande Slam.
Martina
Hingis. Torna in doppio. Gioca, perde, si annoia, dice basta per
la quarta volta. Durante una sbornia natalizia dichiara di voler
riprendere anche in singolo. Ma rinuncia pure in doppio. Poi allena
Lisicki. Ritorna in doppio con la tedesca e vince a Miami. Bella
storia. Viva Martina, mentalmente stabile quanto Sgarbi senza camicia
di forza. Aspetto conferenza stampa: «Potrei tornare anche in
singolo». Eternamente in balia tra dentro, fuori, singolo, doppio.
Ditelo al suo ex, che volendo farle una sorpresa la trovò a letto. In compagnia. Anche qui: singola o doppia? La
leggenda narra: tripla.
Sloane
Stephens. In crisi esistenziale, vince un gioco con Caroline
Wozniacki. «Mi ha preso a calci». O, se fai 50 errori gratuiti su
80 punti, vince l'altra. Nel tennis. Nel volano, è altra roba.
Eh, caro Picasso, deludente da vero, questo show di Miami. Anzi, se mi permetti, palloso. Rafael Nadal mi da l'impressione che, pur avendo aumentato le ore di allenamento a 26/giorno e malgrado tutta la buona volontà di vincere se stesso, è arrivato o sta arrivando alla frutta. Il suo macchinario è in ribellione.
RispondiEliminaFederer e Wawrinka sono tornati al paesello. Nessun interesse di affrontare massacri nelle semifinali. Coppa Davis oblige !
Complimenti per la foto mostruosa del Bobele. L'hai scattata al Fasching (carnevale) di Mainz ?
Ciao Picasso, sei uno spasso (e fa pure rima).
Una felice settimana e un cordiale saluto
Anna Marie
Insomma, poi Rafinho rivede l'argilla e si ricarica come uno strano incrocio tra montone e toro da monta delle Asturie. A Miami mai ci ha vinto, forse perché sempre imballato e già in preparazione per la terra. Vedremo se il macchinario tiene.
EliminaCoppa Davis, contro Kukuzza e Golubev, e si va verso una semifinale Italia-Svizzera da fuochi d'artificio.
La foto, credo un reality austriaco dove faceva il pagliaccio.
Ciao Anna Marie, alla prossima
Vedo e prevedo: Kukuzze (Кукушкин) e Golubev li prendiamo, diciamo, prima di colazione. E l'Italia vincerà contro "l'Inglaterra" perché Murray ha divorziato da Lendl ed è senza uno straccio di coach, quindi fö di strasc. E fuochi d'artificio siano con Fabio Fognini in testa che dice too many bad words in italian (Mohamed Lahyani). Che cinema.
EliminaIntanto Federer torna tra i Fab Four (letto così su oktennis) e morde le chiappette a Wawrinka. Ne deduco che il Rotschi pratica la Politica dei Piccoli Passi.
Ciao Picasso, ti saluto cordialmente
Anna Marie
Kukuzza e Golubev, quando lottano per la patria (kazaki dop. Ah, sì), si esaltano. E nella Davis emergono gli istinti patriottici. Del rublo o del tenge.
EliminaLendl o non Lendl (per me Murray dovrebbe prendere McEnroe: fuori dai 50 entro fine anno), i due singolari Murray può vincerli. Potrebbe decidere il doppio, con Italia favorita. In tutta franchezza, scontro che non mi interessa molto.
Essere 6, 7 o 23, credo conti relativamente per Federer. Sarebbe comunque un gran risultato vincere un altro slam, da numero 43 o 9. E penso punti a quello.
Ciao a te Anna Marie, a presto
Ho leggermente sbagliato le mie previsioni: per battere i kasakhi (russi naturalizzati) c'è voluto un po' di più. Da bravi patriotti hanno lottato come i leoni, in particolare Golubev. Avversari tosti e coraggiosi, direi. E' piaciuta questa squadra.
EliminaPer l'Italia invece... hai visto ? Fognini che batte Murray ! Proponilo per una medaglia, una qualsiasi.
Vi aspettiamo quindi a settembre, o a Ginevra o a Berna.
Ciao Picasso, ti saluto cordialmente
Anna Marie
Naturalizzati a suon di Tenge kazaki. Cambia poco. Golubev, tra quelli che ho visto da vicino, in tanti anni, è uno di quelli che tirano più forte. In giornata (sobria) è pazzesco. Poi è 3/4 italiano, altro che russo o kazako.
EliminaBene così, sfida interessante. Nessuna medaglia. Bravissimo, ma questo Murray oggi era poca cosa comunque.
Iniziate a tremare.
Ciao Anna Marie, a presto.
Stanotte Pennetta-Date Krumm, un tuo pronostico? Grazie mille e complimenti per il blog. Dani
RispondiEliminaServe anche un terno a lotto sulla ruota di Napoli? Una sestina del superenalotto?
EliminaNon saprei (e manco so dove giocano). Sull'eroina Kimiko bisogna partire dal presupposto: dimenticare che ha 43 anni e vedere come gioca (ancora benissimo). Stante che lascerei perdere, con un possibile rilassamento della Penna, la sorpresa può pure starci (a quota buona e senza strafare, a 6,00/7,00). Fai come credi.
Ciao Dani
Cose da fantascienza questa settimana. Nel mondo ci sarà uno che ha preso l'accoppiata Date-Cepalova? Io no purtroppo...:-)
EliminaQualcosa come 100 volte la puntata. Qualche illuminato sì.
EliminaLetto molte puttanate, random. Sorpresone sì, ma chiunque conosca un minimo le basi di questo sport sa come certe sorprese è più facile che avvengano in simili tornei minori, magari giocati solo per onor di firma (ingaggio). E per giunta dopo successi logoranti psicologicamente e mentalmente, come Miami e IW.
Nadal-Djokovic finale inguardabile, il serbo si è limitato a fare il compitino. Spero Roger non inizi a sbandare come lo scorso anno, perché contro Nishikori ha fatto harakiri.
RispondiEliminaTra le donne c'è poco da fare, Na Li ha dichiarato che vuole diventare numero uno ma fino a quando Serena ha voglia deve rassegnarsi.
Hingis riprende per gioco e vince il doppio in un Premier Mandatory, stanotte Date a 44 anni batte Pennetta... A questo punto aspetto il ritorno di Graf e perché no Ivanisevic tra gli uomini.
Finale orripilante e senza storia, perché è mancato Nadal. Non è che Na Li possa spettare tanto, visto che è più giovane di Serena di appena un anno.
EliminaQuando a 40 anni dipingevo Kimiko come fenomeno assoluto, mai avrei pensato si spingesse fino ai quasi 44 a questi livelli. L'età media si è allungata, e vedremo sempre più atleti "anziani" al vertice. Ma lei rimane un fenomeno assoluto. Graf ai tempi la dominava, ma in un ipotetico rientro, non credo farebbe gli stessi risultati della Date. A contare sono le motivazioni e la preparazione. Questa pochi mesi fa ha steso alla distanza (7-6 al terzo dopo 3 ore) Muguruza.
Tra gli uomini la vedo più dura. Kimiko negli ultimi anni è stata fenomenale soprattutto a sfruttare tutte le arguzie, contro giovano che hanno poca tattica. Con giusti stimoli magari Ivanisevic starebbe tra i 100/150. Volandri e qualche altro, a Wimbledon lo batterebbe. Ma non lo sapremo mai.
se i cinesi si incazzano serena la pagano a peso d´oro o la azzoppano perché li na diventi la regina...
Eliminaintanto fabio er fenomeno sbaglia degli smash da mangiarsi il cappello e alla fine gli inglesi ce la faranno ad espugnare napoli con l´orgoglio italiano sotto terra (rossa).
un saluto dall´austria che tre volte alla settimana esalta thiem come giá fosse muster... non ce ne hanno altri...
ciao picasso
lucas
Quella degli incentivi cinesi non l'avevo considerata. Ma mi pare plausibile. Un rapimento, servizi segreti, atomica e quant'altro. :)
EliminaFabio, mah...un doppio impresentabile. Non puoi giocare da fondo, sempre. mai un servizio e volée. E si sorprendevano, ai microfoni: Murray fa s&v! Gica addirittura di volo!
Poi ha sistemato le cos. Bravo, niente da dire. Anche se era il fantasma morto di Murray.
Thiem visto poco. ha buone qualità, vedremo. proprio contro Muster credo giocò (e vinse) a Vienna (lui aveva 17 anni, Muster 44).
Ciao Luca, a presto.
A proposito dell'allegra coppia in vacanza Wawrinka-Murray, il primo sta provando - penso riesca ad affossare la Svizzera. Ma come si fa? Col Kazakistan? E' una coppa maledetta.
RispondiEliminaScusa lo sfogo, ciao Picasso
Sfogati pure. L'hanno portata a casa, poi. Frase fatta, ma la Davis è sport diverso. E Golubev ha trovato due giornate ispirate, mentre Wawrinka è in fase di rilassamento post Australia (chissà se mai ne uscirà).
EliminaCiao a te Dany, alla prossima