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lunedì 20 gennaio 2025

AUSTRALIAN OPEN 2025 -Day 9 - Tremore Sinner







Più che uno slam, la seconda settimama a Melbourne somiglia a un ospedale da campo in cui arrivano stramazzati i reduci di guerra. Del resto, il tennis al meglio dei cinque set è questo, soprattutto coi livelli esasperati di gioco attuale. Offre match avvincenti, emozionanti, ma anche sfibranti per muscoli e tendini dei protagonisti.

Ecco quindi che Lorenzo Sonego, novello ammazza giovani predestinati, acciuffa il primo quarto di finale slam in carriera approfittando di Learner Tien ridotto a un cencio azzoppato, lui che aveva dovuto passare anche le qualificazioni. L'italiano da battaglia è stato fortunato a trovare un tabellone da challenger, ma anche bravo ad approfittarne. Tra l'altro, non è nemmeno chiuso contro il vincente dell'altro quarto Shelton-Monfils, match di cartello serale. Un confronto generazionale che non ha tradito le attese. Tre set di tennis di rara intensità, tra gran servizi, vincenti, acrobazie e funambolismi del vecchio trapezzista francese e l'esplosivo tennis offensivo del mancino americano, sempre sul filo del rischio, tra lampi di classe cristallina e improvvisazioni tattiche. Gael battaglia come un leone, prima di gettare la spugna sotto due set a uno ed essere trasportato nel vicino ospedale da campo (vicino di letto di Tien, Draper e Fokina). Non senza ricevere il tributo dell'avversario e la giusta ovazione del pubblico che lo aveva eletto a beniamino.

Nella parte alta invece si delinea il quarto di finale previsto dalle teste di serie. De Minaur non ha particolari problemi contro Michelsen, che pregiudica quasi tutto con uno 0-8 iniziale da horror. Jannik Sinner invece regola con qualche problema Holger Rune, danese al solito preceduto da una spavalderia che sfocia spesso in arroganza. Più che l'avversario, il problema più grande per l'italiano è stato il fisico, col misterioso malanno accausato durante il match. Non si capisce se dolori allo stomaco, colpo di sole dovuto alle condizioni di gioco estreme, macumba o rito voodooo di Kyrgios (che davanti allo schermo si starà spendendo), fatto sta che Jannik era bianco come un cencio. A un tratto lo si vede anche tremare, forse per lo spavento. Dopo un medical time out fiume, cui risponde anche Holger col suo (dandogli un'ultereriore mano), l'incontro torna sui binari previsti e Sinner chiude in quattro set. Tornando sul piano strettamente tennistico, colpisce l'evoluzione dei due rapportata ai match molto equilibrati del recente passato, quando erano sullo stesso piano. Se Sinner ha acquisito una sicurezza disarmante nei colpi, nelle scelte tattiche, e con una contraerea di difesa sempre più solida, Rune invece sembra essere rimasto al palo, senza aver alzato ancora l'asticella.



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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.