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lunedì 1 agosto 2011

ERNESTS GULBIS (ANCORA TU? MA NON DOVEVAMO VEDERCI PIU'?) IN UNA FOLLE NOTTE DI MEZZA ESTATE


I chiari presagi del gran disvelamento ennesimo di Lettonia, v’erano stati già nel meriggio. Tuoni, lampi, fulmini e grandine. Un temporale come se ne vedono solo nella stagione dei monsoni caraibici o nell’Africa abissina avvolge il mio eremo, rovinando la giornata dei cicaleggianti natanti. Per lo più, unti leghisti camuffati. Uno in particolare, nel corso della tarda mattinata, prendeva il sole leggendo con nordico distacco sdegnato “La Padania”. L’ho vista come una chiara provocazione. Volevo assestargli due calci in bocca indirizzandolo nella ridente Brugherio a farsi inculare all’unisono da Borghezio, lo sbiascicante neuroleso Bossi ed un mulo ungherese, lui e quel giornale di merdosi razzisti xenofobi. Ho desistito. Essendo una persona civile, gli ho solo sputato addosso e consigliato di spostarsi perché rendeva l’aria irrespirabile col suo puzzo nauseabondo.
Ma tornando alle cose serie, gran tennis in quest’ultima settimana dell’afoso luglio. In serata ho una gran voglia di assistere alla splendida finale dello Slam “cementaro” fatto in casa, a Recanati. Faccio in tempo ad aprire un link sovversivo, che noto una scena agghiacciante: I tennisti stanno seduti, mentre un capannello di gente è attorno a qualcuno steso in terra. Inquietante. Portano via lo sventurato giudice di linea (o raccattapalle, non posso saperlo) a braccia, barellato, accompagnato da tiepidi e raggelanti applausi. Terrificante, ma si spera non sia niente di grave. E i due ricominciano. Finale tutta transalpina (ancora). Kenny De Schepper, già noto ai più attenti per aver umiliato Bolelli a Wimbledon e gradevole lungagnone volleante, di fronte alla gran rivelazione del torneo, tal Fabrice Martin. Un ventiquattrenne giunto in finale dopo un sontuoso torneo, partendo dalla qualificazioni. Numero 500 e rotti delle classifiche, sei/sette tornei negli ultimi due anni. Ci si chiede dove l’avessero tenuto nascosto. Serve&volley a tutto spiano, sulla prima e sulla seconda, un chip&charge compulsivamente folle via l’altro, ha steso tutti, manco fosse un Edberg anchilosato o un Cash con la gotta. Godimento pieno nel vederlo avventarsi a rete, scucchiaiare l’arrangiato dritto d’approccio o tirare il classicissimo rovescio a tutto braccio. C’è vita ed ancora servizio e volèe in questo tennis del 2011. Nella finale di un challenger, ed oltre la cinquecentesima posizione. Fabrice vince, come completamento di una gran settimana. Se il fisico reggerà, divertirà avvicinando addirittura i primi duecento. Nel torneo che vide i natali del gran poeta onanista, si dissolvono come inquietanti ghiaccioli inspidi, gli alfieri minori della Italia “racchettara” dalle spalle strette. I francesi giocano come dei piccoli Llodra, i nostri giovani si dimenano arroganti, manco fossero un tragicomico mix tecnico/comportamentale tra Bolelli e Fognini. In miniatura. E’ tutta lì la differenza.
Gli italiani d’élite invece, ai monti di Gstaad hanno preferito tutti il mare di Umago ed un tabellone ampiamente più abbordabile. Basta però un Cilic pur in fase di confusionale smarrimento tecnico e mentale, per mandare a casa Seppi e Fognini (entrambi con quattro games sulla groppa). Starace? Ah beh, era stanco e malconcio. Un affaticato mix tra Isner e Mahut nel match dei record. Quelli alla ventesima ora di match, il nostro dopo un’ora e venti.
Faccio rapido zapping, in tempo per vedere una Serena Williams tornata furiosa come un tempo, a Stanford. Tutta fasciata in un aderente verde ramarro, inizia sonnecchiando come il felino svogliato. Talmente annoiata che non riesce nemmeno a lanciarsi la palla per il servizio. Poi dilania il balzellante marsupiale Marion Bartoli (ma nessuno le riferirà l’effetto grottesco delle sue gesta?). La tapina, già sconfitta, millanta il solito mezzo infortunio. Forse solo per limitare le nerbate del babbo, uno scienziato-domatore pazzo che pare scappato dalla Germania anni ’30. Levateceli di torno.
E’ però in nottata che va in scena il domenicale must tennistico. Il sorprendente genio scapigliato di Ernests Gulbis alla clamorosa ribalta, dopo mesi di torpore neurocerebrale. A Los Angeles, vicino a Malibù o nei sobborghi violenti e dimenticati da Dio narrati da Bukowski. Quale palcoscenico migliore per un ritorno in grande stile? Al suo angolo, agghindato come un sedicenne discotecaro, il nuovo coach Canas. Cosa può uscire di buono dal connubio col viziato ragazzotto bohemienne che qualche anno fa venne pizzicato con delle escort? Poco o niente, ho pensato. Ma quello è nato per stupire, sovvertire pronostici e credenze. Nel bene o nel male. Allora eccolo superare in volata il gran talento misantropo Malisse, disintegrare il Del Potro lanciato verso ritorno, e poi Bogomolov. La finale con Mardy Fish si presentava ricca di spunti ed interesse. Vuoi fidarti ancora di questo giovane lettone snob, naif ed intimamente votato al suicidio, in una malata notte di mezza estate? Decido di farlo, gettando pure qualche euro su una quota invitante, se cucita addosso a Gulbis (2,75).
Regge bene, il lettone con la nitroglicerina nel braccio benedetto. Barbetta incolta, cespuglio di capelli ribelli ed occhi pazzi rivolti al niente. Tira a mente spenta, e può giocarsela contro il più avveduto ed affidabile americano. Un vincente terrificante, o un deliziosa palombella. Un ace di seconda, o un doppio fallo. Irrazionale, imprevedibile, illeggibile. Cosa vuoi decifrare sotto quei boccoli? Niente. Fenomeno o povero lazzarone inetto. Sciagura autentica è il modo in cui getta via il primo set, con la ciliegina del doppio fallo finale. Contro un americano che pure sembra spremuto dalle due settimane d'attività continua. Sarà l’ennesima occasione persa di Ernests? O un altro ingannevole innalzamento agli altari delle gran promesse?
Nel secondo set però non molla la presa sul match, ed è il chiaro segno. Ci metto persino degli altri euri sopra, forte di quella sorprendente tenuta mentale. Tanto perché la disgrazia sia totale. Vince il secondo, scappa nel terzo. Mardy Fish, che pure gode di qualche mia simpatia per quella ingobbita e goffa attitudine buona ed il sibilante rovescio bimane piatto (e per la moglie, di gran lunga più bella del rovescio), sembra proprio non averne più. Ha finito la benzina. Il lettone lo ha tramortito a suon di intermittenti vincenti, spezzandogli le gambe con fluttuanti smorzate. E’ avanti 5-1 ora. Vuoi che possa riuscire a perderci? Ci prova anche, mica no. L’avversario è fermo e paralizzato, ed Ernests tenta di rianimarlo sparando colpi in piccionaia. Disgrazia autentica. Riuscisse a perdere un match simile batterebbe ogni record nella classifica dei mirabolanti “gasquettismi” carpiati. Qualcosa di osceno, che ti lascia senza fiato. Da 5-1 eccolo, nel giro di due minuti, col braccio benedetto improvvisamente rattrappito, che concede una palla del 5-5 all’avversario bollito. Il tempo di due palombelle di dritto, quasi adagiate col palmo della mano ed un dritto devastante, che si va a prendere la vittoria. Breve e distaccato cenno di contentezza, alzando la mano. Cosa vuoi che sia il torneo di Los Angeles, per uno che potrebbe essere top 5 da tre anni. Lo sa bene, ed è coerente in questo. Che sia l’ennesimo bluff o il rilancio per una carriera finalmente di vertice, chi può dirlo. Provate voi, a leggere la sua mente. O a scommetterci sopra, convinti di vincere.

5 commenti:

  1. Leggo, dall´estero, con gran piacere le satire tennistiche di un blog scoperto per caso qualche mese fa su qualche motore di ricerca. Un piacere divertente, a volte esilarante. A volte mi sono trovato quasi strozzato dalle risate e la mia donna che mi guardava come un pazzo.
    I commenti da Kabul nordest sui vari figuri padani sono un po´pesanti, ma come non potrebbero esserlo? Uno dei pochi in Italia che rischia il linciaggio dei politically correct, complimenti.
    Ci si chiede peró come mai si continui a vivere in tal grezzume leghista. Io tanti anni fa me ne sono andato e il mio fegato ne é contento.
    Cmq complimenti, il miglior sito di critica sul tennis, e non solo in italia.
    Saluti da Vienna
    Luca

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  2. Ciao Luca,
    grazie, sei davvero molto gentile. Mi fa piacere di essere stimato, in Austria.
    Sei uno dei fortunati ad essere scappato in tempo. Dovrei fuggire anch'io, un giorno o l'altro. Anche questo blog è una fuga temporanea, in fondo.
    Che fai in Austria? Puoi scrivermi via mail. Di politichese ne scrivo nel link riportato sotto il titolo del blog. Conosco qualcuno che vive all'estero. Alcuni italiani come te. Altri nativi di posti stranieri. E le loro domande ricorrenti e tambureggianti sono: Ma come è possibile tutto ciò? Come fate? Come ci è riuscito? E' tutto folle, inspiegabile, per chi ha una mente mediamente sana, quello che accade in Italia. Un governato da un anziano pluri-imputato, fuori controllo e truccato da giovane. Un parlamento fatto per 3/4 da tangentisti, mafiosi o delinquenti semplici, pseudo veline senza cervello e leghisti che in qualsiasi altro paese sarebbero solo folklore da manicomio come i neonazisti del film "The blues brothers".
    Com'è possibile?
    Boh.
    Siamo un popolo che dorme e spera nel gran salvatore. Dittatori o chiromanti venditori di fumo, ed ogni tanto si sveglia di colpo. Si spera. =)
    Ciao, a presto.

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  3. Come è possibile? Me lo chiedo tutti i giorni...il motivo credo sia radicato nel nostro stile di vita e modo d'agire, la classe dirigente è marcia e lo è sempre stata, gli altri dormono o sono impotenti.
    Di Gulbis ti ho già detto in diretta...
    Anche io quando ho letto i risultati ho pensato la stessa cosa, è bastato Cilic, il croato che non ne azzecca una da 2 anni, l'involuto senza uscita a farli fuori tutti e due i nostri alfieri.
    Io ho scoperto da qualche giorno una cosa inquietante, ne sono rimasta sconvolta, è impensabile accadono ancora certe cose. L'ungheria ha approvato una legge razziale. Non riusciamo proprio a evolverci. Ti ho mancato di poco in chat.
    Jess

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  4. bel pezzo pic, daltronde ti seguono anche dall'estero...la tua parola si sta diffondendo rapidamente:-) beh,hai proprio ragione, ormai ci deridono anche nello zambia. Tornando a racchette e palline,hai letto il tabellone del masters canadese? Nadal liscio ai quarti,meno bello i draw di fedex(possibile ottavo con tsonga) e djokovic(ottavo con delpo se prima non cede ad un qualificato(direi petzschner,ma potrebbe non farcela):-) scherzi a parte penso vinca ancora djokovic,solo roger o murray potrebbero impensierirlo...sei d'accordo? Chi vedi come possibili sorprese(bel sorteggio per dolgo)? Ed il lettone? Attendo un tuo parere pic e ti auguro un buon week-end estivo. Ciao e a presto, Angelo

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  5. @Star,
    sì, è davvero un caso unico al mondo. E' insito nel nostro dna. Cerchiamo il salvatore della patria che provveda a tutto. Poi ci si sveglia (a volte).
    L'eroe montanaro ha ribeccato Cilic, per la rabbiosa rivincita. =)
    Ormai non mi sorprendo di niente. Molte leggi approvate qui, sebbene abilmente mascherate, non sono peggiori. Basta quella sul testamento biologico, da far accapponare la pelle.
    Ciao, a presto

    @Angelo,
    anche in Turkmenistan. Tabellone...bah, l'ho visto solo stamane. Ne ho scritto qualcosa. Federer ancora dalla parte di Djokovic. Lo svizzero ha beccato Tsonga in eventuale ottavo, Djokovic Del Potro. Nadal Verdasco (o Falla o Tipsarevic). Insomma credo gli sia andata abbastanza bene. =)
    Quanto a Dolgo, dipende può anche giocarsela col ceco. Gulbis è atteso ad una prova di continuità (almeno due tornei buoni in fila...). =)
    Ciao, a presto

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Dissi io stesso, una volta, commentando una volè di McEnroe: "Se fossi un po' più gay, da una carezza simile mi farei sedurre". Simile affermazione non giovò certo alla mia fama di sciupafemmine, ma pare ovvio che mai avrei reagito con simile paradosso a un dirittaccio di Borg o di Lendl. Gianni Clerici.