Day 6 – Dal vostro inviato, lucido
quanto una bottiglia di vodka russa
Un poco lo si era previsto già ad inizio
torneo, lo spiraglio di tabellone in cui Roberta Vinci e Sara Errani potevano
inserirsi egagre e, voglia il cielo, diversissime. In particolare per una
Roberta Vinci in gran spolvero, dopo il trionfo nella terra di Geiar Iuing, a
Dallas, l’unico drammatico impedimento era rappresentato dal sommo vaticinio di
capitan Barazzutti. Con piglio sicuro ad animo sognante, il gran condottiero
ipertricotico andava dicendo: “Vorrei che questo fosse il torneo di Roberta”. E
giù con scongiuri, avvincenti rosarioni galattici e toccate di palle
leggendarie. Roberta quella forma splendida esibita in Texas, tra svitati cowboy
novantenni drogati di morfina, l’ha confermata anche sui campi di New York. Il
braccio, la mano tennistica di questa ragazza, non si discute. Non si poteva
discutere nemmeno quando vagava nelle retrovie, anni fa. In lei il salto di
qualità lo fa una condizione fisica finalmente ottimale che rende meno
paradossale il controsenso della leggera pesantezza tra colpi e movenze, e l’abitudine
mentale alla vittoria acquisita grazie ai continui successi in doppio.
Superato l’ostacolo più arcigno, quello
della maschia kazaka bucaniera Shvedova, battuta in sapida rimonta, ieri la
tarantina ha disinnescato con soliti sprazzi di classe autentica la piccola pallina
atomica Cibulkova, gnometta che spara l’inverosimile. Ed allora ecco i primi
ottavi in carriera per la ventinovenne italiana dal tennis tanto prezioso e
splendidamente vintage, così lontano dagli attuali canoni stereotipati del tennis al
femminile. Ora per lei in ottavi ci sarà Agnieszka Radwanska, numero due
al mondo e tennista di gran costanza. Nemmeno la polacca è una di quelle
orride picchiatrici dissennate di nuova generazione ma, pur nella noia sgasata di alcuni match in cui vorresti prenderla a selciate, fa dell’intelligenza
tattica e (se ne facciano una ragione i miopi ignoranti della racchetta) della
tecnica sopraffina, le sue armi. Come una Murray in gonnella e col doppio mento. Ieri ha agevolmente disposto della tremebonda
equina serba Jelena Jankovic, trottante sorella di Varenne in calo rispetto al
passato, quando nitriva esagitata ai vertici. Roberta nelle attuali condizioni
può tranquillamente giocarsela, contro un’avversaria di livello ma con spalla
pencolante e che per attitudine tecnico-tattica, le permetterà di giocare. Difficilmente la
nostra potrà divertirsi come con la più inesperta e modesta delle sorelle
polacche Urzula, ma quello con Agnieszka è un incontro che vedo abbastanza
aperto.
In caso di vittoria per lei si aprirebbe un quarto inebriante, per gli
italianisti, probabilmente contro la sua compagna di doppio Sara Errani. Ora qualcuno storcerà
il naso, dicendo che continuo ad accanirmi contro “cosetta”, ma è ovvio come il
discorso debba ricadere inevitabilmente su di lei. Ed ai quarti, come ampiamente
previsto, l’arrotina italica ci può arrivare in carrozza orrendamente cigolante stile carriola arrugginita. Poco importa se ci
approderà avendo battuto figure retoriche tennistiche da retrovia e che sarebbero
risultate fin troppo facili da battere anche per Romina Oprandi, non in uno
slam, ma nel 50mila recentemente vinto nel Bronx (rispettivamente: nr 98, 104 e 143 al mondo).
Anzi per l’italiana sarà un vantaggio in più quello di aver speso poco,
correndo in difesa contro sgangherate attaccanti ridicole. Al più qualcuno
potrebbe sdegnarsi per un tennis così brutto da vedere, o per i
continui "vamos" guaiti come un chiwawa affetto da turbe psichiche sugli errori altrui, anche col
punteggio di 6-1 5-0. Fosse spagnola (quale pure sembrerebbe, per le
imprecazioni in dialetto della bassa Andalusia) o francese come la nostra adorabilmente
orrenda Marion Bartoli, questa qui sarebbe crocifissa in sala mensa dagli
stessi che ora la inneggiano. Potere di una bandiera, che annebbia le menti. In
guerra e nello sport. E a ben guardare poi, perché sdegnarsi per le esultanze sull’errore
altrui e non sui winners? Pensateci: se esultasse solo sui propri colpi
vincenti, potrebbe farlo solo due volte in un torneo ed una decina di volte l'anno. Ad andare bene. Poco
male, Errani ieri ha battuto nientemeno che Olga Puchkova, russa giunonica
numero 143 al mondo. Una che ricordo soprattutto per qualche foto glam, e poco
altro. In ottavi se la vedrà con Angelique Kerber, facilmente
sbarazzatasi di Govortsova. Anche qui, come per la sua compagna di doppio,
confronto non impossibile. La tedesca, già battuta a Parigi, è
tennista che può benissimo esaltare le sue attitudini difensive, in quanto
incapace di schiacciarla come bacherozzo in modo definitivo, come sanno fare altre. Ad occhi chiusi.
Vedremo, vedrete. Attendendo questo derby di quarti che, temo, non darebbe scampo a Roberta Vinci. Perché tra due sorelle
o amiche, spesso la più bella a vedersi, buona e docile, lascia il campo inconsciamente alla più
truce, furibonda ed ovviamente brutta. Mi saprete dire. Sarita nella successiva, ampiamente pronosticata,
semifinale darà filo da torcere a Serena Williams. Non so se la batterà, ma ci andrà
vicino-vicino. Segnatevelo. E siccome sono solito farlo, ecco un altro voto, ben più cruento degli altri: Se Errani arriva in finale sono disposto ad iscrivermi al fanclub "Vamos Rafito nostro, Vamos!". Nel quale i supporters dell'iberico si riuniscono in quotidiana preghiera collettiva per la guarigione del tendine sacro divelto dalle invidie. E poi cantano: "Per fortuna che Rafinho c'è". Ieri Serena s’è mangiata Makarova. Ora attende di sbocconcellare
la sardina ceca Hlavachkova, giustiziera di Maria Kirilenko in un match che come
premio allettantissimo aveva proprio la faccia rassicurante di Serena che con l'occhio iniettato di sangue pareva dire: “Vieni, vieni, che tengo un poco di appetito”. Kirilenko declina, avanza
questa Hlavachkova, attaccante doppista dal gran servizio che tira l’incresciosamemente impossibile,
e per la quale un colpo interlocutorio rappresenta oltraggio al pudore. Per me lo sarebbe già quel musetto da figlia illegittima dell'indimenticato "Dentone" interpretato da Sordi, ma va bene. In nottata
finisce la parabola della giovane marcantonia americana Stephens, sotto i colpi accecati della
neo rachitica Ivanovic. Buon Dio, così magra ha perso anche l’ultima, parvenza, di attrattiva (fuori dal campo e senza racchetta in mano): l’avvenenza. Può
però raggiungere Serena nei quarti, se batterà la bella sottiletta Pironkova.
Tra gli uomini, e faccio pubblica ammenda, non mi attendevo un
Feliciano Lopez così pericoloso per Murray. Anzi, pensavo potesse essere battuto anche dall'attuale Bertolucci in vestaglia. Sarà perché esaltato da mamma Judy Murray
tutta eccitata e sognante in tribuna che sospirava “Oh, Deliciano lovely,
lovely, lovely…oh!”, ad ogni arabesco slice d’attacco dell’iberico, ma
Feliciano mette alle corde un ciancicato Murray che si salva con la proverbiale tigna. O grazie all’attitudine perdente del “Deliciano”, scegliete voi. Ora per lo scozzese la terribile prova
violenta rappresentata da Milos Raonic, facilmente impostosi sull’eroico James
Blake. Nessun patimento per Federer, che lascia le briciole al gallo cedrone
Verdasco, sgonfiatosi come un palloncino montato pieno d’elio. Avanza quel
che resta della gioiosa “armada iberica”, con Almagro vincente su Sock (e lo
sappiamo che quel posto in ottavi spettava a Petzschner). Un po’ a sorpresa, accedono
agli ottavi anche Klizan e Cilic. Fish
regola in quattro set Gilles Simon. Nel match tra perticoni, Thomas Berdych prevale in quattro set su Querrey.
Sei abbastanza ottimista, io vedo poco probabile un quarto tra Errani e Vinci. La Kerber sul cemento e' troppo per Sara, credo che in due (magari onorevoli) set la mandi a casa. La Vinci potrebbe fare il colpaccio, invece. In un eventuale quarto invece vedrei Roberta trionfare, perché questo ha l'aria proprio di essere il Suo torneo, come ha incredibilmente profetizzato il Barazza.
RispondiEliminaLa Radwanska: ok, e' brava, ha un tocco d'oro, secondo solo alla Vinci forse, ma vedere una sua partita spesso e' come un'agonia. Sembra fare sempre il minimo indispensabile, ributta sempre le palline e va a nozze con gli errori avversari. Non prende quasi mai rischi (se non quando e' messa alle strette) e alla fine fa tanti vincenti quanto un'Errani o una Wozniacki. Alla fine, quando la vedo giocare contro una Jankovic, una Safarova o una Goerges, io tifo sempre per queste ultime: perché per quanto colpiscano roncole in modo animale o insensato, cercano sempre il punto, sono quasi sempre loro a fare gioco. Agnese tesse le sue trame paziente, e alla fine - nessuno sa come - si ritrova a servire per il match.
Peggio del cloroformio o, peggio, della cicuta. Se devo decantare l'estetica tennistica, allora preferisco una Vinci, una Navarro o una Martic, che non sono numero due al mondo, ma nemmeno talentuose "parassite".
Ciao, Mich
Kerber è un animale preistorico buffo. Sembra una roccia, ma ha dei crolli incredibili, psicologici. Se tutto non va come dovrebbe. Ed Errani ha le armi di corsa e difesa per farle saltare i nervi. Sul cemento è più difficile che sulla terra, ma cambia poco, nel caso concreto. Dico serimente, senza nessuna ironia. Poi si sa, per me è molto ma molto più forte la tedesca.
EliminaRadwanska, per come vedo io il tennis, ha grande talento e varietà. Esclusivamente come mano non è seconda solo a Vinci. Forse anche, in ordine a Martinez Sanchez, Schiavone, Martic, Suarez, Romina, Cetkovska ed un'altra manciata. Ma unisce a questo una buonissima attitudine tattica ed ottima difesa. E questo rispetto alle altre, esteticamente più gradevoli ma vulnerabili, la fa diventare molto più competitiva a grandi livelli. Noiosa, forse. A tratti lo è, ma non è un tennis "semplice" il suo. Ripeto, per me le sue variazioni di ritmo, certi attacchi in contro tempo e le buone volée sono cosa abbastanza rara nella Wta. Si potrebbe dire che anche Schiavone, per quanto in possesso di un talento incredibile, spesso è noiosissima. Mi sono annoiato a morte in alcuni suoi match su terra battuta, spesso con quelle scarse, in cui si è limitata al rifrullone in difesa, tre metri dietro la riga. Ben più orrendo della semplice difesa in punta di spillo di Agnese.
Se me la metti allo stesso livello di Jankovic, Errani, Wozniacki, Cohen, beh....è come dire che Murray e un pallettaro simile a Junqueira.
Jankovic prova a fare il punto? E da quando? Non la vedo da mesi, ma mi pareva ANTITESI ASSOLUTA dell'idea d'attacco. Una che anche se viene chiamata in avanti da una smorzata, al colpo successivo indietreggia come marionetta. Il suo tennis è SOLO difesa trottata. Poi se in qualche mese è diventata come Ivanovic o ti sei confuso, non so.
Ad ogni modo, vedremo.
Ciao, alla prossima.
Ho sbagliato io nello scrivere a inserire JJ tra le picchiatrici, ma ti diro' che ieri sembrava molto più propositiva del solito, ha fatto alcune prodezze ardite a rete (a volte terminate con agghiaccianti volée e smash fuori di metri) e, soprattutto verso la fine, ha tentato molti lungolinea vincenti. Credo che avrebbe potuto anche vincere la partita, ma la sua attuale abitudine alla sconfitta e la sua fragilità mentale hanno fatto ciò che non ha fatto Agnese che dal canto suo non era certo nella forma migliore.
EliminaEsatto, starem a vedar, come dicono qui a Parma!
Ciao, Mich
Nulle esclude che la nostra serba d'equina stirpe abbia voluto modificare il suo gioco, provando qualcosa di diverso rispetto al solito (perché corri e corri, poi scoppi...e se non sei al massimo fisicamente perdi anche contro un battiscopa), e magari anche per questo è un po' scesa di rendimento. Ma davvero è una tennista senza colpo risolutore, ed a rete beh...ad alti livelli è forse la più scarsa mai vista.
EliminaMemorabile quella finale romana contro MJMS, chiamata avanti da 72 smorzate e nei pressi della rete aveva l'occhio vitreo della vittima rassegnata di un serial killer. A un certo punto finiva per riprendere le smorzate e tornare dietro alla chetichella. Ridicola, davvero.
Già, vedimme. Cià.
In funzione pro-Federer, mi toccherà - per la prima volta in vita mia - sperare in una vittoria di Almagro su Berdych. Assurdo. Ma il ceco è tre volte peggio per lo svizzero rispetto allo spagnolo pago e soddisfatto. Ah, e spero che Roddick non decida di chiudere carriera oggi. Contro Fognini. Sarebbe umiliante. Ciao Picasso!
RispondiEliminaMi sembra che il perticone orbo sia in crescita rispetto a qualche mese fa. Almagro, quello è.
EliminaQuanto a Roddick, sì...non sarebbe una degna chiusura. Prevedibile invece sia Del Potro ad interpretare ancora la parte del sicario (anche con Safin fu lui il killer finale). Ma non credo nemmeno possa essere cosa scontata, col pubblico a favore ed eccitato, in prevedibile notturna, la romanzesca fine...insomma l'argentino dovrà avere molto sangue freddo. (Fognato permettendo, questi discorsi). :)
Ciao Fabio, a presto.
e mentre esulta il popolino italiota guidato dal don Abbondio che dirige Ubitennis, un cosidetto giornalista o giornalista all'italiana, di quelli che a 60 anni preferiscono andare in motorino con l'oscena Errani ( sul Tubo c'è il video, patetico)anzichè chederle lumi in conferenza stampa circa i suoi rapporti professionali con il dr Garcia del Moral dopator cortese di pedalatori di ogni specie, mentre il popolino esulta dicevo, l'oscena pelotara di Bologna ci racconta, con una faccia di bronzo uguale alla medaglia che a Londra non ha preso,che la sua esplosione è dovuta al nuovo attrezzo.
RispondiEliminaCiao Sokolov,
EliminaBel nick (struggente). Non ho seguito la questione motorino. Ammetto di non leggere quel sito, per un semplice fastidio graficamente visivo. Non saprei. Errani migliorata per la racchetta? Mi pare un dettaglio, anche se importante, ma sempre dettaglio è. Non diventi top ten in sei mesi, grazie ad uno strumento. Offende l'intelligenza degli appassionati, o sfrutta la poca consocenza del medio spettatore. In generale sembra una grande lavoratrice, altrimenti non arrivi a quel livello. Per me è migliorata per l’80% fisicamente (contro Kerber correva come una satanassa instancabile – ecco questa i cinque set li tiene senza manco sudare - e quanto nessuna nella Wta) ed il 20% grazie al doppio che l’ha resa, se non buona, almeno decente a rete e in qualche tentativo di spinta.
I rapporti col luminare iberico ci sono stati. Li hanno ammessi. Se per curare una febbricella, la cefalea o un’unghia sbucciata, non si sa. Poi, non posso nemmeno permettermi di fare queste battute, che già per aver riportato delle (secondo me) ripugnanti parole di Nadal su due condannati per doping, m’hanno tacciato per turpe “infangatore”. Qualcuno s’è mobilitato anche per far chiudere questo blog-postribolo scritto da un forcaiolo giustizialista vagamente invidioso e pessimista. Quasi questa fosse una pagata Tv pubblica chiamata a dare informazioni su sentenze conclamate e non un blog cazzeggio scritto scrivendo sensazioni che ho vedendo tennis. Ma si sa, l'intelligenza delle spore batteriche è ancora un mistero insondabile. Quindi, lasciamoli perdere. :)
Ciao, a presto. E tutti con la babolat allungata che diventiamo TOP(I) TEN in sei mesi.